#25.radiosmu Riccio di Unicredit:«Puntiamo sulla formazione per far crescere le startup del Sud Italia» È quello che fa Unicredit con gli incontri che sta organizzando in giro per l'Italia. Inoltre parliamo di Mulini social e Sharing School

Lunedì 29 febbraio sono stato a Reggio Calabria in occasione del Workshop L’idea imprenditoriale, organizzato dallo Sportello ImprediReggio Calabria, gestito come certamente saprete dall’inossidabile Angelo Marra presidente di Confindustria Giovani – Reggio Calabria. Il pomeriggio – che si è svolto nella sede reggina di Confindustria – era una delle tappe del ciclo di presentazioni di Unicredit Start Lab, bando promosso dal gruppo bancario che intende raccogliere le migliori idee di business nell’ambito del LifeScience, ICT/Web/Digital, CleanTech e Innovative Made in Italy. Lo spiega ai microfoni di Start Me Up Antonio Riccio, stakehoder and territorial development manager di Unicredit:«È una piattaforma continuativa perché chi si è iscritto lo scorso anno e non è riuscito a ottenere il finanziamento può migliorare la propria idea e riprovarci quest’anno – spiega. Questo non significa che chi ci voglia provare per la prima volta non possa farlo». A Start Me Up abbiamo già parlato di Unicredit Start Lab: qualche mese fa abbiamo presentato infatti Bulbixin, startup calabrese che è entrata nel programma Unicredit e che rappresenta uno dei pochi casi positivi nel Sud Italia. «C’è un problema di qualità – continua Riccio – infatti le idee del Sud Italia che sono riuscite a entrare nel programma di Unicredit sono solo due al momento. Per questo motivo abbiamo pensato a dei momenti formativi come quello di Reggio Calabria per poter aiutare ulteriormente quanti fossero interessati a preparare al meglio la propria candidatura».
Il termine ultimo per presentare la propria idea imprenditoriale a Unicredit Start Lab è il 30 aprile e potete trovare tutte le informazioni su unicreditstartlab.eu.

In Calabria il mulino a pietra si finanzia con il crowdfunding

grano

immagine via

Forse ne avete già sentito parlare perché la notizia sta veramente facendo il giro di tutti i giornali ed essendo una storia che arriva dal centro della Calabria – per essere precisi, San Floro (CZ) – non potevo non raccontarla. Mi riferisco a Mulinum, il progetto portato avanti da Stefano Caccavari che attraverso il crowdfunding sta recuperando il più antico mulino a pietra naturale della Calabria per inserirlo in un ciclo produttivo di prodotti da forno. Il Sole 24 ore lo ha già definito il primo mulino social e la raccolta è in dirittura d’arrivo «Siamo all’80% della somma prevista» dice Stefano a Start Me Up. Quello di San Floro non è un mulino qualunque in quanto è uno dei pochi rimasti a pietra naturale. Al di là dell’evidente valore storico c’è anche un vantaggio dal punto di vista produttivo perché la macinatura ottenuta da questo tipo di pietra è unica e difficilmente replicabile. Inoltre anche il grano che si intende macinare presenta delle qualità nutritive particolari «Come il resto della Calabria anche a San Floro cresce un tipo di grano ricco di fibre e povero di glutine rispetto ai cosiddetti grani moderni». Stefano non è nuovo a simili iniziative: quando San Floro ha rischiato di diventare la più grande discarica d’Europa ha dato vita a orto di famiglia: «Siamo ripartiti dalla terra per dire che il nostro territorio è a vocazione agricola e non a vocazione di rifiuti industriali e pericolosi». E infatti oggi chi vive nei pressi di Catanzaro può comprare a km zero frutta e verdura coltivati senza concimi chimici. Anche se manca poco c’è ancora modo per contribuire alla realizzazione del mulino. Per farlo si può contattare Stefano sul suo profilo facebook oppure andare su mulinosanfloro.it e fare una donazione libera o acquistare in anticipo il kit farina bio.

Partita la seconda edizione della Sharing School a Casa Netural

sharing-school_MateraDopo circa un anno torno a sentire Andrea Paoletti di Casa Netural, che in Basilicata offre uno spazio dedicato al coworking e al co-living. Uno dei servizi offerti è l’incubatore di sogni, un pacchetto che permette a chi ha un’idea di metterla in pratica attraverso mentoring e assistenza. In quest’ottica assume più valore la collaborazione con materahub (già sentiti anche loro, in questo podcast) che permetterà a chi frequenta Casa Natural di poter usufruire di ulteriori servizi. Con Andrea si parla anche della seconda edizione della Sharing School, pensata per progettisti e operatori pubblici che vogliono approfondire le tematiche dell’economia collaborativa. Spazio verrà dato anche alla legge che in questi giorni si sta discutendo e che mira a normare tutti i servizi che rientrano nella sharing economy «Il programma è molto vasto – dice Andrea a Start Me Up – ma l’apporto di docenti come Christian Iaione, Guido Smorto o Paolo Venturi di AICCON aiuterà i partecipanti a definire meglio gli aspetti centrali di questa bozza di legge». La scuola si svolgerà tra il 27 aprile e l’1 maggio 2016 e c’è tempo per mandare la propria candidatura fino al 30 marzo ore 23.59. Tra tutte le domande pervenute sarà data priorità a 35 partecipanti, di cui 5 “portatori” di progetti collaborativi, coerenti con il programma, da studiare e implementare insieme durante i giorni della Sharig School. Trovate tutte le informazioni su sharingschool.it.

Nell’immagine di copertina un momento del workshop L’idea imprenditoriale, via

#24.radiosmu: Mariarita Costanza: «Startupper, non puntate all’exit ma create posti di lavoro» Lo "squalo" è l'ospite che apre questo podcast. Torniamo a Palermo dove DM ha una proposta per gli ascoltatori di radiosmu e andiamo in Sardegna a conoscere Yenetics

La ventiquattresima puntata di Start Me Up si apre con un ospite di eccezione. Ho infatti il piacere di parlare con Mariarita Costanza che molti di voi conosceranno come giudice del programma di Italia 1 Shark Tank. Spenti i riflettori delle tv Mariarita è un ingegnere e un’imprenditrice che vive e lavora nel Sud Italia. «Non sono l’unica ma, ahinoi, purtroppo sono ancora considerata un’eccezione – dice Mariarita – Mi auguro che si inneschi presto un cambiamento culturale che porti a considerare normale un’esperienza come la mia». Mariarita è il direttore tecnico di Macnil – Gruppo Zucchetti, azienda che risiede a Gravina in Puglia, nel cuore  di quella che lei stesa ha battezzato la Murgia Valley. «La Murgia Valley – continua – è un sogno che ho fin da quando ero studentessa. All’interno accogliamo chiunque abbia voglia di mettersi in gioco e voglia mettere in piedi una startup. Possiamo offrire la nostra competenza ad ogni fase del progetto. Spesso sento dire che l’obiettivo di uno startupper è l’exit, ma per me non è così: l’obiettivo deve essere quello di creare aziende che possano offrire posti di lavoro e portare così sviluppo».
Con Mariarita Costanza parliamo anche della sua esperienza a Shark Tank programma che l’ha catapultata nel mondo delle startup. L’intervista dà la possibilità a Mariarita di spiegare il mancato finanziamento ad alcune startup che in video avevano ottenuto il parere favorevole degli “squali”: «Studiando a fondo alcuni progetti ci siamo accorti che non stavano in piedi – spiega Mariarita – e spesso a mancare erano alcuni nodi fondamentali come il team o addirittura la passione per portare avanti un’idea di impresa».
Mariarita Costanza continua il suo impegno quotidiano nell’entroterra barese nel creare connessioni e sviluppo:«La Murgia Valley non è un ecosistema chiuso, anzi vogliamo entrare in contatto con chiunque condivida i nostri obiettivi». Per questo motivo è attiva una pagina facebook che vi consiglio di seguire per restare aggiornati su tutte le attività di Mariarita Costanza.

Digital Magics Palermo ha un regalo per gli ascoltatori di Start Me Up

I locali di DM Palermo

I locali di DM Palermo (fonte: sito digitalmagics.com)

Circa un mese fa vi ho raccontato con una puntata speciale di Start Me Up l’apertura dell’incubatore Digital Magics a Palermo. I locali di via Lincoln 21 a Palermo, sede storica del Giornale di Sicilia, sono gestiti insieme a Factory Accademia. A distanza di un mese ritrovo Alessandro Arnetta per avere un primo bilancio: «Siamo molto contenti di come stanno andando le cose – dice Alessandro – siamo da poco entrati nel capitale sociale della startup siciliana Morpheus e stiamo ricevendo molte candidature spontanee di giovani talenti». Al momento è in lavorazione un calendario di eventi e tra circa un mese verrà pubblicata una call for ideas che – anticipa Alessandro – «si rivolgerà anche a chi si sente pronto a mettersi in gioco ma non ha un progetto su cui spendersi». Questa è solo un’anticipazione, nel frattempo il coworking di via Lincoln 21 a Palermo è aperto a tutti. Basta mandare una mail a palermo@digitalmagics.com o chiamare lo 091.611.96.32 per chiedere informazioni o inoltrare la richiesta di accesso agli spazi. «Chi specificherà nell’oggetto della mail di essere un ascoltatore di Start Me Up potrà usufruire di un canale privilegiato» assicura Alessandro. Un bel regalo quindi (e di questo lo ringrazio io a nome di tutti) per gli ascoltatori di radiosmu che possono – come tutti gli altri – trovare maggiori informazioni su digitalmagics.com/palermo.

Yenetics: dalla Sardegna il test prenatale non invasivo in grado di individuare cento malattie genetiche

Il team di Yenetics durante la premiazione

Il team di Yenetics durante la premiazione (fonte: pagina fb Clab Cagliari)

Start Me Up torna in Sardegna perchè il 19 febbraio si sono conclusi i lavori del Contamination Lab di Cagliari. La startup vincitrice è Yenetics che propone un test prenatale non invasivo per individuare le malattie genetiche più diffuse al mondo. Uno dei due founder Chiara Saba mi spiega che grazie a Yenetics è possibile individuare circa cento malattie genetiche (i competitor si fermano a quindici) e che rispetto agli altri test la loro valutazione coinvolge anche il padre del bambino.

Dopo la vittoria al Clab di Cagliari il team procede spedito nella ricerca di un investitore per realizzare la prototipazione del test. «Stiamo ricevendo parecchie proposte – dice Chiara – cosa che ci permette di essere selettivi e scegliere chi possa fare di più al caso nostro. Certamente la scelta ricadrà su qualcuno che ha già esperienza nel settore biotech che e possa quindi accedere a un network consolidato». Uno dei punti di forza di Yenetics è il team internazionale. Oltre infatti all’esperienza consolidata all’estero di ogni membro del team, l’altro founder è Amit Kumar, fisico indiano che da circa 10 anni studia e lavora in Europa. «Grazie alle numerose collaborazioni sono riuscito a mettere insieme a Chiara una squadra che potesse lavorare al progetto» dice ai microfoni di Start Me Up. «Fondamentale per lo sviluppo del progetto è stato l’aiuto di Valentina Podda del TAG di Milano che ringrazio, così come la squadra che porta avanti il progetto e la giuria del Contamination Lab che ci ha assegnato questa importante vittoria» precisa Amit. Yenetics ha un sito dove è possibile trovare tutte le informazioni sul progetto e i link ai social per seguirne le evoluzioni.

#23.radiosmu – Dress the black Amarelli e TAG alla ricerca del design perfetto E inoltre conosciamo Eclettica a Caltanissetta e Hair Truck che ha vinto Perlana4Women

Dress the black è il primo contest di idee dedicato al Food Design promosso dall’azienda Amarelli Fabbrica di Liquirizia in partnership con Talent Garden Cosenza. “La Amarelli non è mica nuova alle innovazioni – come dice Fortunato Amarelli A.D. dell’azienda – se pensate che il primo sito aziendale risale al 1996”. Questa volta la storica azienda di liquirizie è alla ricerca di grafici e creativi che realizzino il packaging di una Special Edition della tradizionale scatoletta in metallo. “Stiamo cercando un prodotto che racconti la nostra storia attraverso colori e forme. Qualcosa che guardi al futuro ma con un forte legame alla tradizione: siamo pur sempre un’azienda che ha più di un secolo di storia”, continua Fortunato. Il contest è diviso in due parti: le proposte possono essere inviate fino all’11 aprile. Successivamente, si terrà una selezione finale in cui i promotori dei progetti selezionati dovranno trascorrere 3 giorni all’interno della Fabbrica Amarelli di Rossano (CS) per conoscere da vicino il lavoro degli operai e toccare con mano i luoghi che hanno reso questa azienda famosa in tutto il mondo. Infine a maggio si terrà la Final Competition in cui si decreterà il vincitore. Tutte le informazioni sono sul sito del TAG Cosenza, partner dell’evento: qui potete scaricare il regolamento completo, mentre su amarelli.it potete conoscere meglio l’azienda Amarelli.

Grazie a Eclettica Caltanissetta dà nuova vita alla vecchia pista di pattinaggio

Eclettica è uno dei tre progetti che ha vinto Boom – Polmoni Urbani, iniziativa promossa da Movimento 5 Stelle Sicilia e Farm Cultural Park – Favara che intende finanziare con un contributo di 120.000 € lordi a fondo perduto progetti che hanno a che fare con la rigenerazione urbana (ne avevamo parlato qui). Eclettica, associazione presieduta da Alessandro Ciulla ha deciso di dare nuova vita alla vecchia pista di pattinaggio rimasta inutilizzata da più di 15 anni. I 3000 mq sono destinati a evolversi “in uno spazio 4.0 – come lo definisce lo stesso Alessandro – dedicato allo sport (principalmente quello su rotelle), all’arte contemporanea e alla sostenibilità”. L’associazione non ha intenzione di lavorare da sola, anzi, sono previste diverse modalità di collaborazione: la più semplice è forse quella di portare i propri scarti affinché i ragazzi di Eclettica possano riusarli come elementi di arredo urbano: “Se hai un copertone o un vecchio pallett, noi possiamo farne un cestino per i rifiuti o una panchina” dice Alessandro. Il progetto è ambizioso e prenderà tre anni per realizzarlo. Alessandro non si sbilancia ma lui spera di avere le prime aree complete già a maggio. Per seguire le evoluzioni del progetto e per sapere come dare il proprio contributo basta andare su streetfactory.it.

Hair Truck, il parrucchiere ambulante che ha vinto Perlana4Women

Arriva dal Salento e al grido di “mai più un capello fuori posto” ha conquistato la giuria di Perlana4Women, contest organizzato dalla nota marca di detersivi che premia l’imprenditorialità femminile. I 20.000 € in palio sono stati vinti da Francesca Lattante e Michela Pulieri con il progetto Hair Truck, un coiffeur itinerante che almeno nella fase iniziale girerà per tutto il Salento. “Abbiamo pensato di fornire una soluzione per tutti i turisti che dopo aver passato una giornata in spiaggia vogliono uscire la sera senza rinunciare ad avere una bella acconciatura” dice Francesca. Ma Hair Truck ha anche un risvolto sociale: se infatti in estate il target è rappresentato da chi frequenta le spiagge di una delle regioni più gettonate d’Italia, in inverno Hair Truck potrà girare tra i paesini e raggiungere così persone che solitamente non frequentano saloni di bellezza. “La nostra intenzione è anche quella di arrivare negli ospedali per offrire un servizio a chi non può muoversi per motivi di salute”: non sono infatti da sottovalutare i benefici psicologici che si possono avere dall’avere i capelli in ordine nelle persone anziane o che soffrono. Hair Truck non avrebbe visto la luce senza l’apporto di cOFFice Galatone (realtà di cui mi riprometto di parlarvene presto): “Senza di loro – dice Francesca – non avrei saputo di Perlana4Women e inoltre sono state fondamentali nella fase di progettazione e scrittura del progetto”. Adesso si apre la fase operativa e i primi passi da fare riguardano gli aspetti burocratici. In bocca al lupo quindi a Francesca e Michela e non vediamo l’ora di vedere Hair Truck tra le strade del Salento.


#22.radiosmu – FourStars e Terzo Pilastro ti mandano in Cina Sono 6 i posti per ragazzi provenienti dal Centro-Sud Italia. Inoltre parliamo di Verticomics e Inembryo

L’agenzia per il lavoro FourStars insieme alla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo offrono sei stage in Cina a altrettanti ragazzi provenienti dal Centro Sud Italia. L’obiettivo, si legge nel comunicato stampa, è quello di colmare il divario occupazionale tra Nord e Centro-Sud puntando su un’esperienza di lavoro all’estero. Ho contattato Raffaella Rossi e Laura Mazzolini, le responsabili del progetto Stage in China e potete ascoltare l’intervista in questo ventiduesimo podcast di Start Me Up. “La prima parte dello stage, spiega Raffaella, sarà dedicata alla comprensione della lingua cinese attraverso degli incontri business-oriented che permetteranno ai candidati di iniziare a costruirsi un proprio network. A questo seguirà il percorso professionalizzante all’interno dell’azienda”. I candidati possono provenire da un qualsiasi percorso di studio, gli unici vincoli sono la provenienza (il domicilio non conta) e l’età non inferiore ai 22 e non superiore ai 29 anni. “Avranno un ulteriore peso nella valutazione – precisa Raffaella – la conoscenza della lingua inglese e una esperienza precedente in azienda”. “Più del 50% dei borsisti che hanno partecipato al programma “Stage in Cina”- continua Laura – è stato riconfermato dalle aziende ospitanti”. Al di là di questo, durante i suoi 15 anni di esperienza, Fourstarts ha provveduto a aiutare i candidati che, rientrati in Italia, hanno deciso di cercare lavoro nel nostro Paese.
Chiunque fosse interessato deve affrettarsi perché il termine ultimo per presentare la propria candidatura è il 7 marzo 2016: tutte le informazioni sono su stageincina.it.

La siciliana Verticomics fra le startup di Fbstart

La notizia è di questa settimana. Facebook ha incluso nel proprio programma di incubazione dedicato a startup che sviluppano applicazioni mobile anche Verticomics, piattaforma che promette agli utenti un’esperienza di lettura unica e pensata per i fumetti. Questa definizione – che loro definiscono verticalismo – e questo nuovo capitolo nella vita di questa startup mi hanno spinto a mettermi in contatto con Mirko Oliveri. Mirko mi ha spiegato che a Verticomics hanno studiato un formato pensato appositamente per il fumetto “per riportare in digitale le stesse emozioni di lettura che un appassionato ha leggendo un fumetto su carta”. I competitor al momento – dice Mirko – si limitano a adattare il formato che utilizzano per i libri di testo e quindi non tengono conto delle immagini e delle sequenze, elementi centrali nello sviluppo della storia di un fumetto. L’obiettivo di Verticomics è quello di stabilire uno standard per il fumetto digitale (un po’ come Apple ha fatto per la musica con iTunes) e possono al momento contare su un catalogo che attinge sia dal mercato mainstream (con i titoli che vanno per la maggiore) al mercato indipendente. “Ogni giorno gli utenti Verticomics – dice Mirko – hanno la possibilità di scaricare un fumetto gratis: solitamente questo arriva da autori esordienti che possono proporre i propri lavori attraverso il sito verticalismi.it”. Riguardo poi all’opportunità offerta da Facebook, Mirko sottolinea l’importanza di questa possibilità che permetterà alla startup di potenziare l’aspetto social della piattaforma. Se siete appassioanti di fumetti non potete quindi non scaricare Verticomics disponibile per iOS e Android. Inoltre per tutti gli utenti Apple c’è uno speciale sconto del 50% sullo store: come ottenerlo? Basta ascoltare il podcast.

Inembryo, il networking si fa online

Nasce a Palermo ed è orientata allo sviluppo delle idee attraverso lo scambio di pareri e competenze. Inembryo.com è online da qualche mese e vuole aiutare chi ha un’idea (o anche solo un’intuizione) e non sa come metterla in pratica. Antonio Burgio, uno dei creatori, dice ai microfoni di Start Me Up che l’intento è quello di stimolare la collaborazione attraverso la creazione di una monete virtuale – chiamata bryo – che permetta alle persone di scambiarsi competenze e servizi. Il cosiddetto “Club degli innovatori”, ovvero la community di Inembryo, interagendo tra loro riuscirà infatti a sviluppare i progetti attraverso il crowdsourcing. Punto centrale è la moneta di scambio valida solo all’interno della piattaforma: “Questo sistema pensiamo possa essere un vero e proprio acceleratore di idee – dice Antonio – perché se da un lato è possibile donare bryo per avere competenze, dall’altro è possibile investirli per sviluppare le proprie capacità”. Chiunque volesse entrare a far parte della community di Inembyo non deve far altro che creare un proprio account su inembryo.com.


#21.radiosmu – Bookingbility, dall’idea all’impresa in un anno Annalisa Riggio racconta come sta evolvendo il suo progetto. Inoltre #MuovitiBurocrazia e crescereindigitale.it

C’è un portale in Sicilia che nel giro di un anno ha vinto uno Startup Weekend e ha avuto la possibilità di accedere all’accelerazione presso i locali del Tim Wcap di Catania. Sto parlando di Bookingbility, portale dedicato alle strutture turistiche che possono ospitare persone con disabilità che vedrà la luce nei prossimi mesi. A capo del progetto c’è Annalisa Riggio, palermitana, che racconta a Start Me Up l’evoluzione del progetto. “L’anno scorso alla fine dello Startup Weekend Palermo Tourism Edition Bookingbility era solo un’idea – racconta Annalisa – oggi è un’azienda che si appresta a rilasciare la versione beta del portale”. Un percorso che ha permesso al team di usufruire dei servizi dell’Incubatore Arca dell’Università di Palermo ma non solo. Come abbiamo già detto Bookingbility è stata infatti una delle 25 idee selezionate da Tim Wcap lo scorso anno per il programma di accelerazione: “Grazie al grant ma soprattutto al percorso formativo proposto da TIM abbiamo potuto sviluppare la piattaforma e arrivare al punto in cui siamo oggi”. Bookingbility non è la prima avventura imprenditoriale di Annalisa (ha un’agenzia di comunicazione, Epidemia Lab), ma in quest’ultimo anno ha imparato molto in ambito aziendale e imprenditoriale. Il portale sarà online a aprile, ma oggi chiunque volesse, può segnalare le strutture che possono ospitare persone con disabilità e contribuire così al censimento che il team porta avanti ormai da qualche mese attraverso il sito bookingbility.com.

Che l’Italia avesse un problema serio nella burocrazia è purtroppo risaputo e certe volte può anche mettersi in mezzo allo sviluppo di nuove idee imprenditoriali. Stanno correndo questo rischio Intertwine e IGooN due idee che arrivano dalla Campania e che circa otto mesi fa hanno ricevuto un finanziamento importante da alcuni investitori privati. Per poter accedere però hanno bisogno dell’informativa antimafia, necessaria a qualunque azienda per legge. Il problema è che nonostante le numerose richieste la prefettura di Salerno non ha ancora risposto e così Gianluca Manca e Claudio Cimmelli (rispettivamente founder di Intertwine e IGooN) hanno lanciato la campagna social #MuovitiBurocrazia.“È veramente grottesco che un’azienda fatta da quattro trentenni – dice Gianluca ai nostri microfoni – non riesca a avere un documento in modo abbastanza agevole”. Anche Start Me Up si associa alla campagna e invita tutti i suoi ascoltatori a twittare utilizzando questo hashtag nella speranza che qualcosa si muova. In bocca al lupo ragazzi!

Nel podcast di qualche settimana fa abbiamo raccontato i benefici del progetto Eccellenze in Digitale attraverso le parole di chi lo sta portando avanti per conto della Camera di Commercio di Ragusa. Questa volta invece diamo spazio a Margherita Bruno che sta lavorando nell’ambito dello stesso progetto ma per la Camera di Commercio di Siracusa. Margherita ha presentato durante il live show di Start Me Up (programma che ogni lunedì sera va in onda per Radiostreet Messina e realizzato in collaborazione con Startup Messina) Crescere in Digitale, costola di Garanzia Giovani gestita da Google e Unioncamere. Attraverso 6000 tirocini i NEET – i ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano – possono essere impiegati nella digitalizzazione delle PMI italiane. Dopo l’iscrizione sul portale crescereindigitale.it verrà chiesto ai ragazzi di seguire un corso online, al termine del quale ci sarà una prova d’esame. Da questa si ricaverà una graduatoria a cui le aziende interessate potranno attingere e trovare il proprio “digitalizzatore” a costo zero. Un’occasione da non perdere visto l’alto bisogno che l’impresa italiana ha di utilizzare al meglio gli strumenti digitali e dall’altro lato il numero di disoccupati che si contano soprattutto tra i ragazzi e le ragazze in Italia. Per accedere al programma e avere tutte le informazioni basta andare su crescereindigitale.it.

Nella foto di copertina: Annalisa Riggio. Immagine presa qui


#20.radiosmu – Il metodo Montessori nelle scuole grazie alla Stampa 3D Un'iniziativa di Boboto e FabLab Lecce. Inoltre parliamo di Ganiza che incontra Tim Cook e Vectis che vola in Spagna grazie a NaStartup

Mettere insieme il metodo Montessori e la stampa 3D e portarlo nelle scuole di Italia. È più o meno questo l’intento del progetto Montessori 3D, iniziativa che l’incubatore Boboto sta portando avanti insieme al FabLab Lecce. “L’idea è venuta molto naturalmente – spiega Iliana Morelli di Boboto – perché la stampa 3D e il taglio laser permettono di realizzare oggetti a costi ridotti. Abbiamo quindi pensato di utilizzare queste tecniche per realizzare il cosiddetto materiale strutturato che solitamente è molto costoso e difficile in caso da riparare”. Così nasce Montessori 3D progetto nazionale che si appresta a entrare in una fase di testing: “Siamo alla ricerca di una scuola per ogni regione italiana che testi i nostri prodotti e ci dia dei pareri – continua Iliana – in modo da poter apportare migliorie nel caso in cui ce ne fosse bisogno”. Le scuole interessate possono candidarsi secondo un calendario ben preciso:

  • 15 febbraio – 22 febbraio 2016: apertura iscrizioni per scuole del Sud e Isole d’Italia (Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania, Molise);
  • 14 Marzo – 21 Marzo 2016: apertura iscrizioni per le scuole del Centro Italia (Toscana, Lazio, Abruzzo, Marche, Umbria);
  • 11 Aprile – 18 Aprile 2016: apertura iscrizioni per le scuole del Nord Italia (Emilia Romagna, Liguria, Veneto, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle D’Aosta).

Per presentare la propria candidatura basta inviare una mail da parte della scuola a: info@boboto.it. “Tutte le iscrizioni che arriveranno al di fuori di queste date – puntualizza Iliana – verranno scartate”. Per leggere il regolamento completo e tutte le specifiche del progetto potete visitare boboto.it.

Qualche settimana fa il numero uno di Apple Tim Cook ha incontrato a Palazzo Chigi cinque startup italiane. Tra queste c’era anche Ganiza di Francesco Marino, startup catanese che aiuta gli utenti a organizzare il tempo libero con i propri amici. “È stato un incontro davvero emozionante – dice Francesco – abbiamo avuto la possibilità di presentargli il nostro prodotto.” Se pensate a una semplice formalità, vi sbagliate di grosso: “Tim Cook si è dimostrato realmente interessato alle idee che aveva davanti – continua Francesco – e per ognuno di essa ha dato un suo parere”. Ganiza ottimizza al meglio il tempo che ognuno impiega per organizzare una semplice uscita con i propri amici. “Tramite un sistema di voti si possono evitare le interminabili discussioni su whatsapp e si riesce a organizzare in modo semplice un’uscita tra gli amici”. Inoltre, il sistema non è chiuso ai soli utenti di Ganiza, ma i voti possono arrivare anche da chi ha account su altri social.
L’impegno di Francesco non è solo di tipo imprenditoriale. Lui è infatti una delle colonne di Youthub Catania, associazione che promuove la cultura di impresa ai piedi dell’Etna. “Nonostante le difficoltà strutturali, cerco di portare avanti l’idea che fare impresa al Sud Italia è possibile, basta avere uno sguardo internazionale. I recenti investimenti di Apple o di Cisco, sono un ulteriore segnale che qualcosa sta cambiando”.
Ganiza è un’applicazione mobile disponibile per iOs, Android e Microsoft.

L’ultimo ospite di questa puntata è Luca Capobianco di Vectis, azienda che realizza sistemi software integrati con algoritmi e elettronica per smart factories. L’ambito è quello dell’Internet delle cose e dei big data, anche se, nel caso di Vectis, la mole dei dati non è così complessa. Luca ha potuto beneficiare dell’ormai noto servizio di networking internazionale offerto da Nastartup. Qualche settimana fa infatti è volato a Barcellona in Spagna e ha avuto la possibilità di visitare il TAG di Barcellona (come avevano fatto i ragazzi di Boosha tempo fa) e il Barcelona Activa, “organismo del Comune di Barcellona in cui vengono promosse tutte le attività di sviluppo del settore industriale” che al suo interno ospita Seed Rocket, azienda che si occupa di mettere insieme startup e business angels. “La rete di conoscenza nel nostro lavoro è fondamentale – dice Luca – soprattutto in una fase di kick-off per capire di cosa ha bisogno il proprio mercato e di gestire anche le conoscenze con altri attori che operano nello stesso ambito”.
Vectis sta per lanciare il restyling del proprio sito (che potete trovare in anteprima qui) vectislab.it.


#19.radiosmu – Le eccellenze del Made In Italy in digitale Google e UnionCamere portano il digitale tra le PMI italiane: l'esempio dell'antica dolceria Bonajuto di Modica (RG)

Mostrare le potenzialità del web e dei social network: è questo l’intento di Made in Italy, Eccellenze in Digitale, programma di Google e UnionCamere che alcune Camere di Commercio stanno portando avanti. “Per la prima volta quest’anno Google e UnionCamere  – dice Andrea Cannella responsabile per la Camera di Commercio di Ragusa – hanno portato a nove i mesi di durata del progetto”. A Made in Italy possono aderire tutte le aziende che ne fanno richiesta alla propria Camera di Commercio di riferimento e la partecipazione è totalmente gratuita. “Il progetto è nazionale – spiega Andrea – ed è a cura di UnionCamere. Poi saranno le varie Camere di Commercio a scegliere se aderire o meno”. Il mio consiglio è quindi quello di chiedere alla vostra camera di commercio e magari spingere affinché non si perda questa opportunità. Al di là della possibilità di aderire al programma Made in Italy, su eccellenzeindigitale.it è presente una sezione dedicata alla formazione digitale per le aziende da usufruire in modo gratuito e online.  Per quelle aziende che invece risiedono nella provincia di Ragusa, Andrea e il suo socio sarà felice di offrire i propri servizi: basta fare esplicita richiesta tramite questo sito.
Ogni anno alla fine del progetto Made in Italy – eccellenze in digitale vengono selezionate delle storie di successo tra le aziende che hanno aderito al percorso. Queste storie servono per promuovere il progetto per gli anni successivi. Andrea Cannella mi spiegava che quest’anno arriveranno circa 132 esperienze da tutta Italia e ad oggi nessuna storia proveniente da Roma in giù è stata mai selezionata. Così la Camera di Commercio di Ragusa ci prova quest’anno con l’Antica Dolceria Bonajuto di Modica (RG). Il secondo ospite di questo podcast è il titolare dell’azienda, Pierpaolo Bonajuto. “Il programma – dice ai microfoni di Start Me Up – ti porta a avere maggiore consapevolezza delle potenzialità dei social network, permettendoti di allargare il mercato a livello mondiale”. La cura del proprio brand on-line è uno dei tanti aspetti da curare e anzi presenta nuove sfide come ad esempio la logistica legata alla spedizione della merce o – come nel caso della dolceria – i problemi di aspetto burocratico che possono essere riscontrati nelle dogane dei vari Paesi. In ogni caso vi consiglio anche solo per farvi venire un po’ l’acquolina in bocca di visitare l’account facebook, twitter e instagram dell’antica dolceria Bonajuto: non ve ne pentirete.

Questo podcast si chiude  con il progetto che ha vinto il primo Startup Weekend siciliano dedicato alle donne. Ne avevamo parlato qui con Paola Di Rosa una delle organizzatrici e devo dire che la manifestazione è andata più che bene. Lo dice anche Luisa Fontanazza, portavoce del team Soundglasses, un sistema che attraverso la geolocalizzazione offre percorsi emozionali ai turisti. “I contenuti audio saranno originali o creati mescolando suoni antropologici e musiche” spiega Luisa. “I turisti attraverso il proprio smartphone potranno così vivere in modo diverso i luoghi che stanno visitando”. Il team potrà beneficiare di un periodo di incubazione presso il Consorzio Arca di Palermo e tra i nodi da sciogliere c’è la costituzione del team a cui mancano alcune figure essenziali e il nome del servizio che non sembra convincere più di tanto. Per restare aggiornati si può seguire il profilo twitter di Luisa.

immagine di copertina, via facebook


#18.radiosmu – La nuova sede di Digital Magics a Palermo L'azienda apre un incubatore nella sede storica del Giornale di Sicilia: le interviste ai protagonisti

Venerdì scorso Digital Magics ha inaugurato la nuova sede a Palermo, in via Lincon 21 presso la sede storica del Giornale di Sicilia. Un momento importante per l’innovazione in Sicilia che ho seguito e che vi racconto in questo podcast attraverso la voce dei protagonisti.

“È per noi un giorno importante – dice Marco Gay, vice-presidente di Digital Magics, primo ospite di questa puntata – perché l’azienda che rappresento ci tiene a essere nei luoghi dove è presente l’innovazione e in questo momento la Sicilia ha molto potenziale”.
“La Sicilia è un centro di eccellenza per quello che riguarda la microelettronica e lo sviluppo del software” continua Gabriele Ronchini, Amministratore Delegato dell’azienda per il Portfolio Development “ed è quindi un terreno fertile per noi che ci occupiamo di digitale”. L’ambito di interesse di Digital Magics si muove infatti principalmente in quest’area, curando idee che hanno a che fare con l’editoria, l’e-commerce e più in generale l’Internet delle cose: per citare lo stesso Daniele: “Laddove c’è una riga di codice, noi dobbiamo esserci”.

E la presenza di Digital Magics si sta espandendo secondo un modello preciso, portato avanti dal terzo ospite di questo podcast, Gennaro Tesone. Gennaro ha infatti sperimentato con successo il concetto di incubatore distribuito già in Campania: fare in modo che non fossero i ragazzi a spostarsi nei luoghi in cui erano presenti i finanziatori, ma il contrario. Una strategia che l’azienda sta replicando in Sicilia ma presto anche in Puglia e a Roma. Il fronte è tutt’ora aperto anche se si vedono alcuni timidi risultati: “Se la Campania è l’unica regione d’Italia ad avere un assessore alle startup forse è anche un po’ merito nostro”, puntualizza Gennaro, che poi precisa che “siamo ancora al lavoro affinché la Campania e tutto il Sud Italia possa utilizzare il modello Startup come un nuovo modello di crescita imprenditoriale”. Altro punto di forza della strategia di Digital Magics è il network: “Tutto quello che può venire di buono sia in termini di scambio di conoscenze, ma anche esperienze di finanziatori illuminati o fondi internazionali è utile a creare le basi per un futuro solido, anche in ambito internazionale”.

L’incubatore Digital Magics di Palermo sarà gestito da Factory Accademia, partner di digital Magics Palermo: azienda guidata dal palermitano Alessandro Arnetta, ultimo ospite di questo podcast. Alessandro torna a Palermo dopo aver fatto decollare le sue aziende fuori dalla sua città e per dare la possibilità a altri palermitani di fare lo stesso restando in Sicilia. Sarà lui infatti a gestire la struttura di via Lincon 21 e ne sono certo ci metterà tutta l’energia che traspare dall’intervista che potete ascoltare in questo podcast. Un open space di 500 metri quadri aperto tutto il giorno dotato di 12 box separati, scrivanie, sale riunioni e un’area relax che permetterà alle persone di lavorare gomito a gomito sulle proprie idee con dinamiche di scambio e contaminazione tipiche del mondo startup. Inoltre ci sarà spazio anche per la formazione: “Abbiamo già degli eventi in programma – dice Alessandro – per formare i top manager ma anche gli sviluppatori di domani”.

Digital Magics di Palermo nasce grazie alla collaborazione con il Giornale di Sicilia che ha concesso il piano terra (dove una volta c’erano le tipografie) della sua sede storica. Altro partner strategico è Talent Garden il più grande network europeo di co-working focalizzato sul settore digitale.

Ringrazio Marcello Perone e Giuseppe Arrigo di keedra.com per l’aiuto nella realizzazione di questo podcast.

foto di copertina: un momento dell’inaugurazione


#17.radiosmu – La Scuola Open Source nascerà a Bari È uno dei progetti vincitori del bando che fare, l'unico del Sud Italia

La Scuola Open Source è uno dei tre vincitori del bando Che Fare 2015, l’unico del Sud Italia. Ne parlo con Alessandro Tartaglia dello studio di design della comunicazione FF3300 che insieme a altri soggetti (in tutto 27 e tutti di Bari) stanno costruendo La Scuola Open Source. “La scuola una volta a regime dovrà erogare diverse tipologie di offerta didattica a diverse tipologie di persone” dice Alessandro. Una scuola quindi che spazierà dall’artigianato a materie più teoriche diversificando le metodologie di insegnamento; alcune di esse ricalcheranno alcuni progetti già portati avanti dall’azienda come l’XYLab o altre invece saranno ispirati al modello della Singularity University. Al momento tutti i soggetti sono impegnati nella costituzione della società: successivamente si reperiranno i fondi previsti dal bando e si acquisirà l’immobile dell’isolato 47 a Bari Vecchia, dove sorgerà la scuola (proprio di fronte alla biblioteca di Santa Teresa dei Maschi). Si possono seguire le evoluzioni del progetto attraverso il sito della Scuola Open Source o quello di FF3300, oltre che seguire il live blogging del progetto sulle rispettive pagine facebook, quella della scuola e quella dello studio.
Il commercio tradizionale è forse l’ambito che più di tutti ha subìto una scossa nel bene e nel male la nascita dell’internet 2.0, imponendo ai commercianti l’imperativo: innovare per restare in vita. Alcuni ce la fanno, altri purtroppo no, altri ancora decidono di studiare soluzioni per chi è in difficoltà e aiutarli così nel processo di digitalizzazione. È il caso di Sincreo, azienda campana guidata da Massimiliano Catalano. Sincreo oltre a vantare esperienza nel campo dell’e-commerce e della sincronizzazione dei dati provenienti dal magazzino offre il dropshipping e il Fordrops, servizi che permettono a qualunque commerciante e/o artigiano tradizionale di smistare all’interno della piattaforma il proprio catalogo. “Non un semplice passaggio di dati, ma una vera e propria gestione da parte di Sincreo, che studia caso per caso gli utenti e li indirizza verso i mercati più appropriati” precisa Massimiliano. Un servizio che Sincreo sta sperimentando con successo in questo periodo e che è possibile avere creando un account personale su sincreo.it.
Chiudiamo questa puntata con Mirko Viola, vulcanico (è proprio il caso di dirlo) animatore dell’incubatore catanese Vulcanìc. Qualche giorno fa infatti è stata lanciata Da Idea a Progetto, un’iniziativa curata dall’incubatore catanese, che, grazie al contributo di investitori, sponsor e partner commerciali mette a disposizione tre programmi di accelerazione, uno per ogni tema specifico.

  • HortoinHotel, promossa in collaborazione con lo Sheraton Hotel di Catania punta alla realizzazione di un orto di prodotti biologici a servizio del ristorante gourmet Il Timo.
  • La Call CoopUp invece promossa grazie a CoopUp di Confcooperative finanzia progetti imprenditoriali in fase pre-startup che intendono valorizzare lo spirito cooperativo per dare vita a nuove economie.
  • Infine la Call Innovazione Sociale Digitale mira a finanziare progetti imprenditoriali in fase pre-startup che intendono realizzare imprese digitali al servizio del sociale.

La scadenza per la presentazione delle domane è fissata per il 15 febbraio e il percorso di accelerazione prenderà il via dopo tre step come indicato sul sito vulcanic.it.

L’immagine di copertina è stata presa qui


#16. radiosmu – 16 is the new 1 Start Me Up entra a far parte della famiglia Smartwork!

16 is the new 1, almeno per Start Me Up che dopo una stagione e mezza (senza contare le due stagioni in cui siamo andati in onda su Radio Messina International e al timone con me c’era Sergio Calderone) il programma ha una nuova famiglia! Già da qualche mese – ma il lancio è di oggi – Smartwork ha deciso di prendersi cura di Start Me Up e di investire un po’ di competenze e conoscenze nel programma.

Smartwork è una startup innovativa che ha la propria sede a Messina e opera nel campo dell’innovazione, della smart mobility, del design e del marketing digitale. Nata nel 2014, sta per rilasciare un software di gestione flotte sviluppato per dispositivi mobili, progetto finanziato col programma Smart&Start di Invitalia (di cui presto ne sentirete parlare in trasmissione). Per adesso vi basti sapere che Smartwork oltre ai suoi fondatori Mauro Curcuruto (art director) e Daniela Smiroldo (cofounder e graphic designer), vanta una squadra di nove professionisti tra sviluppatori e creativi (tra cui anche chi scrive!).

Io sono molto contento e onorato di iniziare questa parte di cammino con Smartwork e se lo state pensando, vi fermo subito! Nessuna paura, Start Me Up mantiene saldo il suo impegno nel sostenere i progetti che nascono da Roma in giù e vuole continuare a raccontare il mondo dell’innovazione tecnologica e sociale del Sud Italia.

Lo testimonia questo primo podcast del 2016 tutto incentrato sulla collaborazione tra Nastartup e l’acceleratore londinese Istarter. Come era già successo con altre startup campane mandate in giro per il mondo, il mese scorso due progetti hanno avuto la possibilità di volare a Londra per incontrare i responsabili di Istarter. Racconta tutto chi a Istarter ci lavora (e ha reso possibile questo incontro): Francesco Boni Guinicelli. Francesco parla di come Istarter dal 2012 riesce a mettere d’accordo italiani e inglesi che intendono collaborare e di come Londra attiri le attenzioni di aziende provenienti da tutto il mondo. Il centro dell’intervista è dedicato naturalmente alla collaborazione con NaStartup, esperienza “sicuramente da ripetere – come dice Francesco stesso – anzi da ampliare con visite non solo a Istarter ma a tutto l’ecosistema londinese: a pochi passi da qui c’è il campus di Google, di Barclays e di Telefonica per dirne solo alcuni”. Istarter è sempre interessato a conoscere nuove idee da incubare. “Il processo – spiega Francesco – è molto semplice e inizia compilando il form sul sito istarter.it”. O altrimenti potete sempre mandare una mail a francesco@istarter.co.uk per richiedere tutte le informazioni di cui avete bisogno.

La prima delle due idee che sono volate a Londra grazie a Nastartup è MioGarage che, come spiega il suo ideatore, Stanislao Elefante, “è un marketplace che mette in contatto chiunque abbia un parcheggio con chi è alla ricerca di un posto dove lasciare la propria auto”. L’idea viene fuori dall’ultima edizione dello Startup Weekend Napoli e rientra nelle logiche della sharing economy. Il portale e la app verranno rilasciati nei prossimi mesi e Stanislao ha commentato in maniera positiva l’esperienza londinese. Il team di MioGarage ha avuto la possibilità “di confrontarsi con il management di uno dei più importanti acceleratori d’Europa e studiare future prospettive di internazionalizzazione dell’azienda”. Resta vago perché Stanislao si è reso conto che “il problema del parcheggio esiste principalmente in Italia- ci dice – per questo motivo MioGarage si concentrerà per il primo periodo principalmente al solo mercato italiano”. Il consiglio è quello di visitare miogarage.it e per non perdere neanche un aggiornamento, iscriversi alla newsletter.

Gli ascoltatori più attenti ricorderanno Photocert, il sistema che permette di rilasciare un certificato legale per attestare la veridicità di un’immagine. Pasquale Saviano è stato nostro ospite durante l’ottava puntata di questa stagione. Lo ritroviamo oggi perché è Photocert la seconda idea ad essere volata a Londra e a quanto pare è intenzionata a restarci. “Le condizioni di mercato – dice Pasquale – sono nettamente vantaggiose”. Ma aspettate di parlare di fuga perché se dovesse andare in porto l’internazionalizzazione di Photocert, l’azienda resterebbe comunque con un ufficio in Italia. Al momento la soluzione è in fase di valutazione, nel frattempo il team ha brevettato il suo sistema di certificazione e ha pubblicato una serie di video con la spiegazione della procedura. Per seguire tutti gli aggiornamenti basta tenere d’occhio la pagina facebook e il profilo twitter della startup oltre che, ovviamente, photocert.it.