#21.radiosmu – Bookingbility, dall’idea all’impresa in un anno Annalisa Riggio racconta come sta evolvendo il suo progetto. Inoltre #MuovitiBurocrazia e crescereindigitale.it

C’è un portale in Sicilia che nel giro di un anno ha vinto uno Startup Weekend e ha avuto la possibilità di accedere all’accelerazione presso i locali del Tim Wcap di Catania. Sto parlando di Bookingbility, portale dedicato alle strutture turistiche che possono ospitare persone con disabilità che vedrà la luce nei prossimi mesi. A capo del progetto c’è Annalisa Riggio, palermitana, che racconta a Start Me Up l’evoluzione del progetto. “L’anno scorso alla fine dello Startup Weekend Palermo Tourism Edition Bookingbility era solo un’idea – racconta Annalisa – oggi è un’azienda che si appresta a rilasciare la versione beta del portale”. Un percorso che ha permesso al team di usufruire dei servizi dell’Incubatore Arca dell’Università di Palermo ma non solo. Come abbiamo già detto Bookingbility è stata infatti una delle 25 idee selezionate da Tim Wcap lo scorso anno per il programma di accelerazione: “Grazie al grant ma soprattutto al percorso formativo proposto da TIM abbiamo potuto sviluppare la piattaforma e arrivare al punto in cui siamo oggi”. Bookingbility non è la prima avventura imprenditoriale di Annalisa (ha un’agenzia di comunicazione, Epidemia Lab), ma in quest’ultimo anno ha imparato molto in ambito aziendale e imprenditoriale. Il portale sarà online a aprile, ma oggi chiunque volesse, può segnalare le strutture che possono ospitare persone con disabilità e contribuire così al censimento che il team porta avanti ormai da qualche mese attraverso il sito bookingbility.com.

Che l’Italia avesse un problema serio nella burocrazia è purtroppo risaputo e certe volte può anche mettersi in mezzo allo sviluppo di nuove idee imprenditoriali. Stanno correndo questo rischio Intertwine e IGooN due idee che arrivano dalla Campania e che circa otto mesi fa hanno ricevuto un finanziamento importante da alcuni investitori privati. Per poter accedere però hanno bisogno dell’informativa antimafia, necessaria a qualunque azienda per legge. Il problema è che nonostante le numerose richieste la prefettura di Salerno non ha ancora risposto e così Gianluca Manca e Claudio Cimmelli (rispettivamente founder di Intertwine e IGooN) hanno lanciato la campagna social #MuovitiBurocrazia.“È veramente grottesco che un’azienda fatta da quattro trentenni – dice Gianluca ai nostri microfoni – non riesca a avere un documento in modo abbastanza agevole”. Anche Start Me Up si associa alla campagna e invita tutti i suoi ascoltatori a twittare utilizzando questo hashtag nella speranza che qualcosa si muova. In bocca al lupo ragazzi!

Nel podcast di qualche settimana fa abbiamo raccontato i benefici del progetto Eccellenze in Digitale attraverso le parole di chi lo sta portando avanti per conto della Camera di Commercio di Ragusa. Questa volta invece diamo spazio a Margherita Bruno che sta lavorando nell’ambito dello stesso progetto ma per la Camera di Commercio di Siracusa. Margherita ha presentato durante il live show di Start Me Up (programma che ogni lunedì sera va in onda per Radiostreet Messina e realizzato in collaborazione con Startup Messina) Crescere in Digitale, costola di Garanzia Giovani gestita da Google e Unioncamere. Attraverso 6000 tirocini i NEET – i ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano – possono essere impiegati nella digitalizzazione delle PMI italiane. Dopo l’iscrizione sul portale crescereindigitale.it verrà chiesto ai ragazzi di seguire un corso online, al termine del quale ci sarà una prova d’esame. Da questa si ricaverà una graduatoria a cui le aziende interessate potranno attingere e trovare il proprio “digitalizzatore” a costo zero. Un’occasione da non perdere visto l’alto bisogno che l’impresa italiana ha di utilizzare al meglio gli strumenti digitali e dall’altro lato il numero di disoccupati che si contano soprattutto tra i ragazzi e le ragazze in Italia. Per accedere al programma e avere tutte le informazioni basta andare su crescereindigitale.it.

Nella foto di copertina: Annalisa Riggio. Immagine presa qui


#20.radiosmu – Il metodo Montessori nelle scuole grazie alla Stampa 3D Un'iniziativa di Boboto e FabLab Lecce. Inoltre parliamo di Ganiza che incontra Tim Cook e Vectis che vola in Spagna grazie a NaStartup

Mettere insieme il metodo Montessori e la stampa 3D e portarlo nelle scuole di Italia. È più o meno questo l’intento del progetto Montessori 3D, iniziativa che l’incubatore Boboto sta portando avanti insieme al FabLab Lecce. “L’idea è venuta molto naturalmente – spiega Iliana Morelli di Boboto – perché la stampa 3D e il taglio laser permettono di realizzare oggetti a costi ridotti. Abbiamo quindi pensato di utilizzare queste tecniche per realizzare il cosiddetto materiale strutturato che solitamente è molto costoso e difficile in caso da riparare”. Così nasce Montessori 3D progetto nazionale che si appresta a entrare in una fase di testing: “Siamo alla ricerca di una scuola per ogni regione italiana che testi i nostri prodotti e ci dia dei pareri – continua Iliana – in modo da poter apportare migliorie nel caso in cui ce ne fosse bisogno”. Le scuole interessate possono candidarsi secondo un calendario ben preciso:

  • 15 febbraio – 22 febbraio 2016: apertura iscrizioni per scuole del Sud e Isole d’Italia (Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania, Molise);
  • 14 Marzo – 21 Marzo 2016: apertura iscrizioni per le scuole del Centro Italia (Toscana, Lazio, Abruzzo, Marche, Umbria);
  • 11 Aprile – 18 Aprile 2016: apertura iscrizioni per le scuole del Nord Italia (Emilia Romagna, Liguria, Veneto, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle D’Aosta).

Per presentare la propria candidatura basta inviare una mail da parte della scuola a: info@boboto.it. “Tutte le iscrizioni che arriveranno al di fuori di queste date – puntualizza Iliana – verranno scartate”. Per leggere il regolamento completo e tutte le specifiche del progetto potete visitare boboto.it.

Qualche settimana fa il numero uno di Apple Tim Cook ha incontrato a Palazzo Chigi cinque startup italiane. Tra queste c’era anche Ganiza di Francesco Marino, startup catanese che aiuta gli utenti a organizzare il tempo libero con i propri amici. “È stato un incontro davvero emozionante – dice Francesco – abbiamo avuto la possibilità di presentargli il nostro prodotto.” Se pensate a una semplice formalità, vi sbagliate di grosso: “Tim Cook si è dimostrato realmente interessato alle idee che aveva davanti – continua Francesco – e per ognuno di essa ha dato un suo parere”. Ganiza ottimizza al meglio il tempo che ognuno impiega per organizzare una semplice uscita con i propri amici. “Tramite un sistema di voti si possono evitare le interminabili discussioni su whatsapp e si riesce a organizzare in modo semplice un’uscita tra gli amici”. Inoltre, il sistema non è chiuso ai soli utenti di Ganiza, ma i voti possono arrivare anche da chi ha account su altri social.
L’impegno di Francesco non è solo di tipo imprenditoriale. Lui è infatti una delle colonne di Youthub Catania, associazione che promuove la cultura di impresa ai piedi dell’Etna. “Nonostante le difficoltà strutturali, cerco di portare avanti l’idea che fare impresa al Sud Italia è possibile, basta avere uno sguardo internazionale. I recenti investimenti di Apple o di Cisco, sono un ulteriore segnale che qualcosa sta cambiando”.
Ganiza è un’applicazione mobile disponibile per iOs, Android e Microsoft.

L’ultimo ospite di questa puntata è Luca Capobianco di Vectis, azienda che realizza sistemi software integrati con algoritmi e elettronica per smart factories. L’ambito è quello dell’Internet delle cose e dei big data, anche se, nel caso di Vectis, la mole dei dati non è così complessa. Luca ha potuto beneficiare dell’ormai noto servizio di networking internazionale offerto da Nastartup. Qualche settimana fa infatti è volato a Barcellona in Spagna e ha avuto la possibilità di visitare il TAG di Barcellona (come avevano fatto i ragazzi di Boosha tempo fa) e il Barcelona Activa, “organismo del Comune di Barcellona in cui vengono promosse tutte le attività di sviluppo del settore industriale” che al suo interno ospita Seed Rocket, azienda che si occupa di mettere insieme startup e business angels. “La rete di conoscenza nel nostro lavoro è fondamentale – dice Luca – soprattutto in una fase di kick-off per capire di cosa ha bisogno il proprio mercato e di gestire anche le conoscenze con altri attori che operano nello stesso ambito”.
Vectis sta per lanciare il restyling del proprio sito (che potete trovare in anteprima qui) vectislab.it.


#19.radiosmu – Le eccellenze del Made In Italy in digitale Google e UnionCamere portano il digitale tra le PMI italiane: l'esempio dell'antica dolceria Bonajuto di Modica (RG)

Mostrare le potenzialità del web e dei social network: è questo l’intento di Made in Italy, Eccellenze in Digitale, programma di Google e UnionCamere che alcune Camere di Commercio stanno portando avanti. “Per la prima volta quest’anno Google e UnionCamere  – dice Andrea Cannella responsabile per la Camera di Commercio di Ragusa – hanno portato a nove i mesi di durata del progetto”. A Made in Italy possono aderire tutte le aziende che ne fanno richiesta alla propria Camera di Commercio di riferimento e la partecipazione è totalmente gratuita. “Il progetto è nazionale – spiega Andrea – ed è a cura di UnionCamere. Poi saranno le varie Camere di Commercio a scegliere se aderire o meno”. Il mio consiglio è quindi quello di chiedere alla vostra camera di commercio e magari spingere affinché non si perda questa opportunità. Al di là della possibilità di aderire al programma Made in Italy, su eccellenzeindigitale.it è presente una sezione dedicata alla formazione digitale per le aziende da usufruire in modo gratuito e online.  Per quelle aziende che invece risiedono nella provincia di Ragusa, Andrea e il suo socio sarà felice di offrire i propri servizi: basta fare esplicita richiesta tramite questo sito.
Ogni anno alla fine del progetto Made in Italy – eccellenze in digitale vengono selezionate delle storie di successo tra le aziende che hanno aderito al percorso. Queste storie servono per promuovere il progetto per gli anni successivi. Andrea Cannella mi spiegava che quest’anno arriveranno circa 132 esperienze da tutta Italia e ad oggi nessuna storia proveniente da Roma in giù è stata mai selezionata. Così la Camera di Commercio di Ragusa ci prova quest’anno con l’Antica Dolceria Bonajuto di Modica (RG). Il secondo ospite di questo podcast è il titolare dell’azienda, Pierpaolo Bonajuto. “Il programma – dice ai microfoni di Start Me Up – ti porta a avere maggiore consapevolezza delle potenzialità dei social network, permettendoti di allargare il mercato a livello mondiale”. La cura del proprio brand on-line è uno dei tanti aspetti da curare e anzi presenta nuove sfide come ad esempio la logistica legata alla spedizione della merce o – come nel caso della dolceria – i problemi di aspetto burocratico che possono essere riscontrati nelle dogane dei vari Paesi. In ogni caso vi consiglio anche solo per farvi venire un po’ l’acquolina in bocca di visitare l’account facebook, twitter e instagram dell’antica dolceria Bonajuto: non ve ne pentirete.

Questo podcast si chiude  con il progetto che ha vinto il primo Startup Weekend siciliano dedicato alle donne. Ne avevamo parlato qui con Paola Di Rosa una delle organizzatrici e devo dire che la manifestazione è andata più che bene. Lo dice anche Luisa Fontanazza, portavoce del team Soundglasses, un sistema che attraverso la geolocalizzazione offre percorsi emozionali ai turisti. “I contenuti audio saranno originali o creati mescolando suoni antropologici e musiche” spiega Luisa. “I turisti attraverso il proprio smartphone potranno così vivere in modo diverso i luoghi che stanno visitando”. Il team potrà beneficiare di un periodo di incubazione presso il Consorzio Arca di Palermo e tra i nodi da sciogliere c’è la costituzione del team a cui mancano alcune figure essenziali e il nome del servizio che non sembra convincere più di tanto. Per restare aggiornati si può seguire il profilo twitter di Luisa.

immagine di copertina, via facebook


#18.radiosmu – La nuova sede di Digital Magics a Palermo L'azienda apre un incubatore nella sede storica del Giornale di Sicilia: le interviste ai protagonisti

Venerdì scorso Digital Magics ha inaugurato la nuova sede a Palermo, in via Lincon 21 presso la sede storica del Giornale di Sicilia. Un momento importante per l’innovazione in Sicilia che ho seguito e che vi racconto in questo podcast attraverso la voce dei protagonisti.

“È per noi un giorno importante – dice Marco Gay, vice-presidente di Digital Magics, primo ospite di questa puntata – perché l’azienda che rappresento ci tiene a essere nei luoghi dove è presente l’innovazione e in questo momento la Sicilia ha molto potenziale”.
“La Sicilia è un centro di eccellenza per quello che riguarda la microelettronica e lo sviluppo del software” continua Gabriele Ronchini, Amministratore Delegato dell’azienda per il Portfolio Development “ed è quindi un terreno fertile per noi che ci occupiamo di digitale”. L’ambito di interesse di Digital Magics si muove infatti principalmente in quest’area, curando idee che hanno a che fare con l’editoria, l’e-commerce e più in generale l’Internet delle cose: per citare lo stesso Daniele: “Laddove c’è una riga di codice, noi dobbiamo esserci”.

E la presenza di Digital Magics si sta espandendo secondo un modello preciso, portato avanti dal terzo ospite di questo podcast, Gennaro Tesone. Gennaro ha infatti sperimentato con successo il concetto di incubatore distribuito già in Campania: fare in modo che non fossero i ragazzi a spostarsi nei luoghi in cui erano presenti i finanziatori, ma il contrario. Una strategia che l’azienda sta replicando in Sicilia ma presto anche in Puglia e a Roma. Il fronte è tutt’ora aperto anche se si vedono alcuni timidi risultati: “Se la Campania è l’unica regione d’Italia ad avere un assessore alle startup forse è anche un po’ merito nostro”, puntualizza Gennaro, che poi precisa che “siamo ancora al lavoro affinché la Campania e tutto il Sud Italia possa utilizzare il modello Startup come un nuovo modello di crescita imprenditoriale”. Altro punto di forza della strategia di Digital Magics è il network: “Tutto quello che può venire di buono sia in termini di scambio di conoscenze, ma anche esperienze di finanziatori illuminati o fondi internazionali è utile a creare le basi per un futuro solido, anche in ambito internazionale”.

L’incubatore Digital Magics di Palermo sarà gestito da Factory Accademia, partner di digital Magics Palermo: azienda guidata dal palermitano Alessandro Arnetta, ultimo ospite di questo podcast. Alessandro torna a Palermo dopo aver fatto decollare le sue aziende fuori dalla sua città e per dare la possibilità a altri palermitani di fare lo stesso restando in Sicilia. Sarà lui infatti a gestire la struttura di via Lincon 21 e ne sono certo ci metterà tutta l’energia che traspare dall’intervista che potete ascoltare in questo podcast. Un open space di 500 metri quadri aperto tutto il giorno dotato di 12 box separati, scrivanie, sale riunioni e un’area relax che permetterà alle persone di lavorare gomito a gomito sulle proprie idee con dinamiche di scambio e contaminazione tipiche del mondo startup. Inoltre ci sarà spazio anche per la formazione: “Abbiamo già degli eventi in programma – dice Alessandro – per formare i top manager ma anche gli sviluppatori di domani”.

Digital Magics di Palermo nasce grazie alla collaborazione con il Giornale di Sicilia che ha concesso il piano terra (dove una volta c’erano le tipografie) della sua sede storica. Altro partner strategico è Talent Garden il più grande network europeo di co-working focalizzato sul settore digitale.

Ringrazio Marcello Perone e Giuseppe Arrigo di keedra.com per l’aiuto nella realizzazione di questo podcast.

foto di copertina: un momento dell’inaugurazione


#17.radiosmu – La Scuola Open Source nascerà a Bari È uno dei progetti vincitori del bando che fare, l'unico del Sud Italia

La Scuola Open Source è uno dei tre vincitori del bando Che Fare 2015, l’unico del Sud Italia. Ne parlo con Alessandro Tartaglia dello studio di design della comunicazione FF3300 che insieme a altri soggetti (in tutto 27 e tutti di Bari) stanno costruendo La Scuola Open Source. “La scuola una volta a regime dovrà erogare diverse tipologie di offerta didattica a diverse tipologie di persone” dice Alessandro. Una scuola quindi che spazierà dall’artigianato a materie più teoriche diversificando le metodologie di insegnamento; alcune di esse ricalcheranno alcuni progetti già portati avanti dall’azienda come l’XYLab o altre invece saranno ispirati al modello della Singularity University. Al momento tutti i soggetti sono impegnati nella costituzione della società: successivamente si reperiranno i fondi previsti dal bando e si acquisirà l’immobile dell’isolato 47 a Bari Vecchia, dove sorgerà la scuola (proprio di fronte alla biblioteca di Santa Teresa dei Maschi). Si possono seguire le evoluzioni del progetto attraverso il sito della Scuola Open Source o quello di FF3300, oltre che seguire il live blogging del progetto sulle rispettive pagine facebook, quella della scuola e quella dello studio.
Il commercio tradizionale è forse l’ambito che più di tutti ha subìto una scossa nel bene e nel male la nascita dell’internet 2.0, imponendo ai commercianti l’imperativo: innovare per restare in vita. Alcuni ce la fanno, altri purtroppo no, altri ancora decidono di studiare soluzioni per chi è in difficoltà e aiutarli così nel processo di digitalizzazione. È il caso di Sincreo, azienda campana guidata da Massimiliano Catalano. Sincreo oltre a vantare esperienza nel campo dell’e-commerce e della sincronizzazione dei dati provenienti dal magazzino offre il dropshipping e il Fordrops, servizi che permettono a qualunque commerciante e/o artigiano tradizionale di smistare all’interno della piattaforma il proprio catalogo. “Non un semplice passaggio di dati, ma una vera e propria gestione da parte di Sincreo, che studia caso per caso gli utenti e li indirizza verso i mercati più appropriati” precisa Massimiliano. Un servizio che Sincreo sta sperimentando con successo in questo periodo e che è possibile avere creando un account personale su sincreo.it.
Chiudiamo questa puntata con Mirko Viola, vulcanico (è proprio il caso di dirlo) animatore dell’incubatore catanese Vulcanìc. Qualche giorno fa infatti è stata lanciata Da Idea a Progetto, un’iniziativa curata dall’incubatore catanese, che, grazie al contributo di investitori, sponsor e partner commerciali mette a disposizione tre programmi di accelerazione, uno per ogni tema specifico.

  • HortoinHotel, promossa in collaborazione con lo Sheraton Hotel di Catania punta alla realizzazione di un orto di prodotti biologici a servizio del ristorante gourmet Il Timo.
  • La Call CoopUp invece promossa grazie a CoopUp di Confcooperative finanzia progetti imprenditoriali in fase pre-startup che intendono valorizzare lo spirito cooperativo per dare vita a nuove economie.
  • Infine la Call Innovazione Sociale Digitale mira a finanziare progetti imprenditoriali in fase pre-startup che intendono realizzare imprese digitali al servizio del sociale.

La scadenza per la presentazione delle domane è fissata per il 15 febbraio e il percorso di accelerazione prenderà il via dopo tre step come indicato sul sito vulcanic.it.

L’immagine di copertina è stata presa qui


#16. radiosmu – 16 is the new 1 Start Me Up entra a far parte della famiglia Smartwork!

16 is the new 1, almeno per Start Me Up che dopo una stagione e mezza (senza contare le due stagioni in cui siamo andati in onda su Radio Messina International e al timone con me c’era Sergio Calderone) il programma ha una nuova famiglia! Già da qualche mese – ma il lancio è di oggi – Smartwork ha deciso di prendersi cura di Start Me Up e di investire un po’ di competenze e conoscenze nel programma.

Smartwork è una startup innovativa che ha la propria sede a Messina e opera nel campo dell’innovazione, della smart mobility, del design e del marketing digitale. Nata nel 2014, sta per rilasciare un software di gestione flotte sviluppato per dispositivi mobili, progetto finanziato col programma Smart&Start di Invitalia (di cui presto ne sentirete parlare in trasmissione). Per adesso vi basti sapere che Smartwork oltre ai suoi fondatori Mauro Curcuruto (art director) e Daniela Smiroldo (cofounder e graphic designer), vanta una squadra di nove professionisti tra sviluppatori e creativi (tra cui anche chi scrive!).

Io sono molto contento e onorato di iniziare questa parte di cammino con Smartwork e se lo state pensando, vi fermo subito! Nessuna paura, Start Me Up mantiene saldo il suo impegno nel sostenere i progetti che nascono da Roma in giù e vuole continuare a raccontare il mondo dell’innovazione tecnologica e sociale del Sud Italia.

Lo testimonia questo primo podcast del 2016 tutto incentrato sulla collaborazione tra Nastartup e l’acceleratore londinese Istarter. Come era già successo con altre startup campane mandate in giro per il mondo, il mese scorso due progetti hanno avuto la possibilità di volare a Londra per incontrare i responsabili di Istarter. Racconta tutto chi a Istarter ci lavora (e ha reso possibile questo incontro): Francesco Boni Guinicelli. Francesco parla di come Istarter dal 2012 riesce a mettere d’accordo italiani e inglesi che intendono collaborare e di come Londra attiri le attenzioni di aziende provenienti da tutto il mondo. Il centro dell’intervista è dedicato naturalmente alla collaborazione con NaStartup, esperienza “sicuramente da ripetere – come dice Francesco stesso – anzi da ampliare con visite non solo a Istarter ma a tutto l’ecosistema londinese: a pochi passi da qui c’è il campus di Google, di Barclays e di Telefonica per dirne solo alcuni”. Istarter è sempre interessato a conoscere nuove idee da incubare. “Il processo – spiega Francesco – è molto semplice e inizia compilando il form sul sito istarter.it”. O altrimenti potete sempre mandare una mail a francesco@istarter.co.uk per richiedere tutte le informazioni di cui avete bisogno.

La prima delle due idee che sono volate a Londra grazie a Nastartup è MioGarage che, come spiega il suo ideatore, Stanislao Elefante, “è un marketplace che mette in contatto chiunque abbia un parcheggio con chi è alla ricerca di un posto dove lasciare la propria auto”. L’idea viene fuori dall’ultima edizione dello Startup Weekend Napoli e rientra nelle logiche della sharing economy. Il portale e la app verranno rilasciati nei prossimi mesi e Stanislao ha commentato in maniera positiva l’esperienza londinese. Il team di MioGarage ha avuto la possibilità “di confrontarsi con il management di uno dei più importanti acceleratori d’Europa e studiare future prospettive di internazionalizzazione dell’azienda”. Resta vago perché Stanislao si è reso conto che “il problema del parcheggio esiste principalmente in Italia- ci dice – per questo motivo MioGarage si concentrerà per il primo periodo principalmente al solo mercato italiano”. Il consiglio è quello di visitare miogarage.it e per non perdere neanche un aggiornamento, iscriversi alla newsletter.

Gli ascoltatori più attenti ricorderanno Photocert, il sistema che permette di rilasciare un certificato legale per attestare la veridicità di un’immagine. Pasquale Saviano è stato nostro ospite durante l’ottava puntata di questa stagione. Lo ritroviamo oggi perché è Photocert la seconda idea ad essere volata a Londra e a quanto pare è intenzionata a restarci. “Le condizioni di mercato – dice Pasquale – sono nettamente vantaggiose”. Ma aspettate di parlare di fuga perché se dovesse andare in porto l’internazionalizzazione di Photocert, l’azienda resterebbe comunque con un ufficio in Italia. Al momento la soluzione è in fase di valutazione, nel frattempo il team ha brevettato il suo sistema di certificazione e ha pubblicato una serie di video con la spiegazione della procedura. Per seguire tutti gli aggiornamenti basta tenere d’occhio la pagina facebook e il profilo twitter della startup oltre che, ovviamente, photocert.it.


#15.radiosmu – Beentouch, la chiamata voip parla siciliano Il 21 dicembre è stata rilasciata l'applicazione del team catanese, l'hai già scaricata?

Chiudiamo il 2015 con una puntata bella piena e con tanti amici. La prima è Paola Di Rosa che, insieme a Serena Tudisco e Monica Guizzardi sta organizzando il pirmo Startup Weekend Women’s Edition in Sicilia. Si svolgerà a Palermo tra il 22 e il 24 gennaio e i biglietti sono disponibili già da qualche giorno sul sito swpalermo.it.

Un’edizione che sfida i pregiudizi che purtroppo ancora esistono nel mondo dell’innovazione  nei confronti delle donne, dice Paola ai microfoni di Start Me Up. Ed è quindi necessario fare luce sul mondo imprenditoriale femminile che anche in Sicilia cerca di farsi strada. L’evento verrà presentato durante un aperitivo che si svolgerà a Palermo il 28 dicembre, in cui si cercherà di mettere in luce le ragioni per le quali è importante essere presenti al Consorzio Arca durante l’ultimo fine settimana di gennaio. L’unico requisito richiesto è l’essere donna: per il resto la voglia di mettersi in gioco e di imparare a fare impresa sono i due elementi fondamentali per prendere parte allo SW Palermo Women’s Edition.

Per un evento che si preannuncia esplosivo, celebriamo invece un traguardo importante per il team di Beentouch, che lo scorso 21 dicembre alle 19 hanno rilasciato la versione beta della loro applicazione. Beentouch ha l’ambizione di rivoluzionare il mondo delle chiamate on-line attraverso un software leggero e affidabile. Il lancio è andato molto bene, dice Danilo Mirabile, a capo del team, al punto che “ci siamo preoccupati di più dei festeggiamenti che dei bug nell’applicazione”. I punti di forza sono sei, e come dicevamo anche prima, il poco consumo di banda e la qualità delle chiamate la fanno da padrone. Danilo tiene a precisare che a giorni verrà rilasciato l’emotion connect, un pacchetto di funzionalità che permetterà alle persone di comunicare al di là delle esperienze audio e video. Mi piacerebbe potervi dire di più ma è stato molto vago e non ci resta che aspettare la pubblicazione di questo aggiornamento. Il lancio di Beentouch arriva dopo un anno di accelerazione presso il TIM Wcap di Catania, un anno che Danilo definisce intenso e cruciale per tanti punti di vista. Non vi resta che scaricare l’applicazione (attualmente disponibile solo per Android) e partecipare alla campagna social #myfirstbeentouch, comunicando sui social la prima chiamata effettuata con l’applicazione.

Altra applicazione che dall’Italia mira a raggiungere il mercato mondiale è Findmatch. Ne parlo con Stefano Lino founder di questa app che permette a chiunque di trovare il locale più vicino che trasmette l’evento sportivo di proprio interesse. Se state pensando al calcio sappiate che il mercato è molto più ampio e findmatch mira anche agli altri sport che suscitano sempre più interesse. I ragazzi hanno da poco rinnovato il sito web e sono alla ricerca di locali da mappare. Basterà compilare il form su findmatch.it.

Con la puntata numero 15 chiudiamo questo anno ricco di soddisfazioni e di novità. Start Me Up tornerà su questo sito il 7 gennaio. Vi auguro di passare delle stupende feste e nel caso vi foste persi qualche podcast di recuperalo tra un pandoro e una cena tra amici. Alla grande!


#14.radiosmu – Con IngDan l’IoT italiano vola in Cina Fino a fine gennaio l'azienda seleziona progetti da mostrare alla maker faire di Shenzen

La quattordicesima puntata di Start Me Up inizia dalla Puglia e più precisamente da Bari, dove qualche settimana fa la scuola media Don Lorenzo Milani ha lanciato il progetto I have 3D dreams. Ne parlo con il promotore, il professore Nicola Sasanelli che, coinvolgendo alcune realtà locali, ha deciso di acquistare una stampante 3D per gli studenti della scuola. “Pensiamo che una materia come progettazione necessiti di uno strumento come la stampante 3D per permettere agli studenti di toccare con mano e in tempo quasi reale ciò che hanno disegnato”. L’aspetto più interessante di tutta la vicenda a mio avviso è il numero di enti coinvolti in I have 3D dreams. Da Cesare De Palma, presidente del distretto della meccanica pugliese, ai ragazzi di Apulia Makers, l’open lab costituito nel centro di Bari. Fondamentale poi l’apporto di Alessio Lorusso, produttore delle stampanti 3D Roboze che forse ricorderete perché è stato ospite di Start Me Up durante la scorsa stagione e che ha fornito materialmente la stampante. “La scuola attinge risorse dal territorio – dice il professore – e lo ripaga con le competenze degli studenti che poi possono essere messe al servizio delle imprese”. In questi giorni I have 3D Dreams sta muovendo i primi passi, per seguirne le evoluzioni basta tenere d’occhio il sito della scuola dove verranno esposti i prototipi realizzati dagli studenti. “La stampante 3D non verrà utilizzata solo per i progetti tecnici, – conclude il prof. Sasanelli – ma verrà messa al servizio delle altre discipline, stimolando la creatività degli studenti di tutta la scuola”.

Il secondo ospite di questa puntata è Marco Mistretta, amministratore delegato di IngDan in Italia. IngDan è una società che fa parte del gruppo Cogobuy – la più grande realtà di e-commerce di microchip della Cina – e che si pone come un ponte per portare l’innovazione Made in Italy nel mercato hardware IoT (Internet of Things) cinese, ad oggi, il più grande al mondo. Alla Maker Faire 2015, IngDan ha presentato Road to success, una call che mira a selezionare 40 progetti rigorosamente pensati in Italia che verranno esposti alla maker faire di Shenzen. Di queste ne verranno selezionate 4 a cui verrà offerto un percorso formativo che illustri le varie fasi della filiera produttiva. Per partecipare c’è tempo fino a fine gennaio e le modalità di partecipazione sono indicate su ingdan.com.

Chi si è già affidato alle competenze di Ingdam è Measurance, startup che ha sviluppato una piattaforma IoT che permette al proprietario di un esercizio commerciale di scoprire i comportamenti dei propri clienti. Lo racconta Elio Narciso, pugliese, che si divide tra gli Stati Uniti e l’Europa (quando abbiamo registrato l’intervista lui era a New York). Lo scopo di Measurance è quello di tracciare attraverso particolari sensori il comportamento dei consumatori nei vari punti dell’esercizio commerciale. “L’osservazione dei comportamenti degli utenti di un sito ha portato a una incredibile evoluzione – dice Elio – dell’e-commerce. Attraverso Measurance ci auguriamo di fare lo stesso con i negozi tradizionali.” Il progetto è al momento incubato da Cisco, e ha investitori in Silicon Valley (Acceleprise) e in Europa (IMPACT Accelerator) con sedi a New York, Dublino e Milano. “Quando siamo partiti abbiamo scoperto grazie a una ricerca che il 92% del PIL americano appartiene al mondo fisico. C’è quindi una grossa fetta di mercato che potrebbe essere interessata a Measurance”. La società ha un forte interesse nel comunicare le evoluzioni del progetto, per questo motivo vi invito a visitare measurance.com o ancor meglio seguire il loro account twitter.

 

foto di copertina, via


PNI 2015: (quasi) tutti i vincitori in un podcast Dalle parole del prof. Passarino all'energia di Lorenzo e Carmen, capigruppo di due dei quattro progetti vincitori a questo PNI

Come anticipato dal post della scorsa settimana ecco il podcast interamente al Premio Nazionale dell’Innovazione 2015, che come sapete si è svolto tra il 3 e il 4 dicembre presso il campus universitario dell’Università della Calabria. Questo podcast non sarebbe stato possibile senza l’increidbile supporto del team di Keedra hosting che mi ha dato una mano sotto tutti i punti di vista per realizzare le interviste e le registrazioni durante i giorni di Cosenza. La puntata si apre con un bilancio a caldo del prof. Giuseppe Passarino, Delegato del Rettore alla Ricerca e al Trasferimento Tecnologico dell’Università della Calabria. Ho incrociato il professore dopo la premiazione (infatti i rumori in sottofondo testimoniano l’aria di festa) e ai microfoni di Start Me Up egli ha espresso la sua più totale soddisfazione per l’evento. Si è poi soffermato sulla terza missione dell’Università (il trasferimento tecnologico) e ha concluso esortando i ragazzi a avere coraggio, garantendo il totale appoggio dell’università, mica male no?

Si passa poi ai progetti vincitori dei quattro premi dell’edizione 2015 del PNI. Dei quattro premiati due progetti sono già passati dai nostri microfoni. Il primo è Intendime – prodotto destinato a non udenti composto da placche che fissate su alcuni oggetti permettono all’utente di ricevere una notifica sul proprio device (smartphone, tablet o braccialetto) non appena quell’oggetto suona – a cui è andato il premio ICT, di cui abbiamo parlato nel podcast del 23 luglio con Alessandra Farris. Poi c’è stato Smartvase – produzione di nuovi vasi biodegradabili che consentono un drastico abbattimento dei costi di smaltimento a vantaggio di un miglior impatto ambientale della produzione di piante da vaso – a cui è andato il premio Iren Cleantech & Energy. Ho parlato con Stefano Piotto, capogruppo del progetto, durante la diretta di giovedì scorso.

E così per questa puntata ho pensato di chiamare Lorenzo Frangi, capogruppo del progetto Goliath a cui è andato il premio Industrial. Goliath è una macchina utensile mobile a controllo numerico per lavorazioni di taglio, fresatura o incisione su pezzi piani. La possibilità di poter posizionare la macchina direttamente sul pezzo da lavorare rappresenta la vera innovazione che ha permesso ai ragazzi di vincere anche il Maker of Merit alla Maker Faire del 2014. La macchina sarà messa in vendita molto probabilmente attraverso il crowdfunding nei prossimi mesi. Per restare aggiornati c’è il sito goliathcnc.com.

Infine tocca al premio Life Science che è andato a New Gluten World dell’Università di Foggia. Il progetto si appresta a rivoluzionare il mercato alimentare perché rappresenta una valida alterativa da offrire ai celiaci. Grazie a New Gluten World, il celiaco potrà mangiare il glutine perché la sostanza viene privata della parte nociva. I ragazzi sono motivatissimi come potete anche voi sentire dalla voce di Carmen Lamacchia, capogruppo del progetto. Anche perché, particolare di non poco conto, New Gluten World, ha vinto anche il premio assoluto della tredicesima edizione del Premio Nazionale dell’innovazione. Bravi!


PNI 2015: le interviste ai partecipanti Il Premio ai pugliesi New Gluten World. La prima parte dello speciale targato radiosmu

Si è conclusa poche ore fa la tredicesima edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione, la più grande e capillare business plan competition italiana, ospitata quest’anno dall’Università della Calabria. Vi dico subito che i vincitori assoluti sono stati i pugliesi di New Gluten World che si sono aggiudicati il premio Life Science. I vincitori per le altre categorie sono: SmartVase di Salerno a cui è andato l’Iren Cleantech & Energy, il premio Industrial è stato assegnato alla lombarda Goliath e infine il premio ICT è andato a IntendiMe (che molti di voi ricorderanno perché li abbiamo ospitati durante la scorsa stagione).

Nell’attesa di farvi sentire le voci dei protagonisti in un podcast interamente dedicato al Premio (online giovedì prossimo), vi ripropongo una versione sistemata della diretta di ieri. Mi scuso sin da ora perché a volte l’audio non è dei migliori ma vi assicuro di aver fatto del mio meglio per garantire la migliore qualità possibile. Lasciatemi inoltre ringraziare Marcello Perone e Giuseppe Arrigo di keedra.com per il prezioso aiuto fornitomi durante questi due giorni.

Le Startup che ho incontrato durante la diretta sono (indico anche il minutaggio per una rapida individuazione):

E inoltre ho parlato con: