La sostenibilità sociale di impresa al centro di Casi Studio di Settembre

L’appuntamento di casi studio di settembre è focalizzato su un aspetto sempre più centrale nella vita di un’azienda: la sostenibilità sociale aziendale. Un particolare che tradizionalmente cozza con elementi come il mercato o il fatturato ma che in realtà sempre più aziende e startup stanno prendendo in considerazione, complice anche l’istituzione delle norme che regolano la responsabilità sociale d’impresa (o CSR, dall’inglese Corporate Social Responsibility). 

Chi da sempre ha tenuto in considerazione la sostenibilità sociale, declinandola non solo in termini ambientali ma sociali e urbanistici è Andrea Paoletti, l’ospite di questo appuntamento di Casi Studio di settembre.

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Da Biella a Matera nel segno della rigenerazione e sostenibilità sociale

Andrea è un architetto biellese che da tempo vive in Basilicata. Negli ultimi anni si è sempre più concentrato nel recuperare edifici e borghi interi non solo da un punto di vista strutturale. Nel suo caso il termine rigenerazione acquista un nuovo significato perché in tutti i suoi progetti è chiaro l’intento di dare nuovo valore e nuova vita ai luoghi. 

Lo ha fatto nel 2012 con Casa Netural con la creazione di un luogo che negli anni è diventata una sede per il co-living, un co-working, un incubatore e tanto altro. Oppure con Wonder Grottole, un progetto che sta restituendo nuova vita a Grottole, paese a 30 km da Matera. 

Rigenerazione e sostenibilità al centro di Casa Netural

Foto via

In ognuna di queste iniziative c’è di mezzo l’innovazione sociale, un nuovo modo di fare impresa e nuovi modi per pensare il turismo. “Il turista non vive più in maniera passiva il territorio, neppure vive delle semplici esperienze offerte dai locali bensì diventa lui stesso protagonista perché porta e scambia competenze, valori con il territorio, le sue risorse e i suoi abitanti.” si legge sul sito di Wonder Grottole.

Far coincidere la sostenibilità economica e sociale

Nell’appuntamento di Casi Studio abbiamo parlato principalmente degli aspetti che hanno più funzionato nei progetti portati avanti da Andrea. Il modo in cui è possibile far coincidere sostenibilità economica e sociale e soprattutto come scalare e far crescere in maniera armoniosa i propri progetti imprenditoriali. Il tutto senza perdere di vista la contemporaneità caratterizzata da eventi devastanti come la pandemia da Covid-19 e fenomeni come il South Working.

Come sempre siamo partiti dall’esperienza diretta del nostro ospite che ha risposto alle domande di chi ha partecipato in diretta. Puoi vedere la registrazione facendo adesso la tua donazione.

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Si scrive rivoluzione, si legge rigenerazione



C’è un paese in Calabria in cui è in atto una rivoluzione molto particolare, portata avanti dalle seppie. È una rivoluzione che parla di rigenerazione urbana, è collegata alla London Metropolitan University e coinvolge studenti, professionisti e ovviamente i cittadini del paese. Il paese in questione è Belmonte Calabro, in provincia di Cosenza dove qualche giorno fa si è chiuso il workshop “Dagli scarti”. Questo è solo l’ultimo degli appuntamenti promossi dalla Rivoluzione delle Seppie. Ne abbiamo parlato in questo podcast con Rita Elvira Adamo.

Una nuova pedagogia legata a ciò che il territorio può offrire

Uno degli obiettivi della Rivoluzione delle Seppie è creare una nuova pedagogia per tutti i campi creativi. E, ci dice, Rita, questo obiettivo viene perseguito attraverso il learning by doing, permettendo a studenti di lavorare in prima persona a un progetto sul campo, partendo da ciò che il territorio può offrire. È un tipo di insegnamento che rientra nel percorso formativo offerto dalla London Metropolitan University che ciclicamente invita i propri studenti a vivere esperienze di questo tipo. E la Rivoluzione delle Seppie parte proprio da qui: nel 2016 per la prima volta un gruppo di studenti provenienti da varie parte del mondo (Rita è nata a Cosenza ma già allora studiava e viveva a Londra) arriva a Belmonte Calabro per lavorare al progetto di riqualificazione della Casa delle monache insieme a un gruppo di ragazzi migranti e il collettivo di architetti Orizzontale. L’unicità sta nel fatto che dopo quella esperienza le Seppie sono tornate ciclicamente in Calabria con nuovi esperimenti di rigenerazione urbana. L’ultima volta a inizio febbraio.

La citazione di Rita della Rivoluzione delle Seppie

Dagli Scarti” è stato l’ultimo appuntamento in ordine temporale che si è svolto a Belmonte Calabro. L’obiettivo del laboratorio era quello di concepire lo scarto come materiale di partenza per dar vita a qualcosa di nuovo o di altro. Una sorta di provocazione che induce a pensare oltre al prefabbricato, al perfetto, al curato per concepire quel che non ci è più utile, quindi scartato, come risorsa che ponga sotto una nuova luce quello che sembrava perduto.
“Dagli Scarti” è stato organizzato dalle “Seppie” insieme ai suoi partner principali Ex Convento, Orizzontale e l’università inglese, The Cass, con il patrocinio del Comune di Belmonte Calabro.

Rivoluzione delle Seppie vs Gentrificazione

Il modello di rigenerazione urbana proposto dalla Rivoluzione delle Seppie ci sembra una risposta concreta al dramma dello spopolamento dei piccoli borghi italiani, da contrapporre a quello decisamente più invasivo della gentrificazione. Le Seppie stanno trasformando Belmonte letteralmente “passo dopo passo”, dando il tempo alle persone che non abitano lì di frequentarlo e sentirlo proprio e alle persone del luogo di vederlo cambiare e accettando queste trasformazioni, intervenendo quando necessario. In più, aver acceso i riflettori su una realtà come Belmonte permette alle istituzioni e ai privati di accorgersi di questo luogo e quindi intervenire con gli investimenti necessari per una reale rivalutazione non solo di tipo sociale ma anche strutturale.

È un discorso che vale per Belmonte Calabro ma che potenzialmente potrebbe riguardare tutti gli altri borghi che vivono il dramma dell’abbandono.

Per saperne un po’ di più sul fenomeno della gentrificazione:


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La rigenerazione educativa e sociale per dare un nuovo volto al Sud Italia

La parola chiave del numero di Camera a Sud di febbraio è rigenerazione educativa e sociale. Quasi inconsapevolmente i quattro progetti che vi segnaliamo ruotano più o meno in quella direzione. Si inizia con l’intervista al Presidente di Fondazione Con il Sud Carlo Borgomeo che, partendo dal meme sul divario Nord-Sud colmato nel 2020 offre spunti interessanti su un tema ormai divenuto un “classico”:  le differenze delle due Italie, quella Settentrionale e quella del Meridione. Passiamo poi a un nuovo progetto dei ragazzi di Periferica che stanno mettendo in piedi un’aula destinata a colmare la povertà educativa delle persone che vivono in quella parte di Sicilia. E poi, parliamo di ItaliaCamp, che ha compiuto dieci anni e ha deciso di aprire un nuovo hub di connessione, il primo al Sud Italia. Sorgerà a Lecce e al momento si cercano aziende e partner che abbiano a cuore lo sviluppo del Sud Italia. Infine, restiamo sempre in Puglia perché Bari e il suo centro storico diventano il set per la nuova campagna di comunicazione di un supermercato norvegese. Lo sappiamo, quest’ultima notizia non rientra nella categoria rigenerazione sociale, ma è un risultato ottenuto da una amica e sostenitrice di Start Me Up e non possiamo non dirvelo.

Divario Nord-Sud colmato nel 2020? Il meme come occasione di riflessione.

Ha girato tanto poco prima di capodanno lo screenshot dell’articolo del Corriere della Sera scritto circa cinquant’anni fa dall’economista Pasquale Saraceno. Questo, per intenderci.

Divario Nord Sud - rigenerazione

L’occasione era più che ghiotta per farci della sana ironia, al punto che sui social molta gente si è scatenata. Ma Fondazione Con il Sud ha intelligentemente colto la palla al balzo e in una intervista rilasciata al Corriere Innovazione, il Presidente Carlo Borgomeo rilancia il tema del Sud Italia e della reale situazione che questo territorio vive.
Dopo una breve analisi dei motivi che non hanno permesso alla profezia di avverarsi, si passa al presente e viene affrontata forse l’emergenza vera dei tempi che stiamo vivendo: l’esodo dei ragazzi che vanno via dal Sud Italia. Il Presidente Borgomeo dice una cosa che non si sente spesso nei dibattiti che affrontano la questione:

“i giovani si trasferiscono altrove per carenza di servizi collettivi, e non parlo solo di servizi alla persona, intendo opportunità culturali, di scambio. I cervelli in fuga non si devono trattenere a tutti i costi, si devono rendere attrattivi i territori del Sud. Se mille napoletani vogliono studiare all’estero, devono essere liberi di farlo, ma nel frattempo Napoli deve poter attrarre indiani, tedeschi, giapponesi, polacchi o spagnoli”.

È una verità: i territori del Sud per quanto ricchi di bellezza, sono capaci di attrarre persone dall’Estero solo per brevi periodi di vacanza. Perché non mettere a sistema un offerta che comprenda lavoro, servizi, quello cioè che Borgomeo chiama “opportunità culturali, di scambio” che possa rendere una qualsiasi città del Sud Italia interessante per viverci e non semplicemente visitarla? I progetti ci sono (solo noi ne raccontiamo uno a settimana), il passo da fare è metterli a sistema, così che possano generare quel valore che possa rilanciare dal punto di vista sociale e non solo economico tutto il Sud Italia.

Periferica: un nuovo progetto per contrastare la povertà educativa

Aula Periferica - esempio di rigenerazione educativa e sociale

Si chiama Aula Periferica il nuovo progetto dei ragazzi che a Mazara del Vallo hanno trasformato in un centro di rigenerazione urbana una vecchia cava dismessa e creato un museo dedicato alle cave.

Aula periferica – si legge sul sito – è il nuovo servizio di supporto allo studio dedicato a studenti di scuole elementari, medie e superiori di Mazara del Vallo.
Punto d’incontro tra esperti e studenti del territorio, in Aula Periferica sarà possibile svolgere lezioni private, ricevere supporto continuato per lo svolgimento dei compiti, sviluppare tesine e tesi di maturità, in spazi accoglienti e dotati di ogni dispositivo.

Una esigenza che nasce da un dato sconvolgente. Come riporta Periferica, secondo Save The Children, in provincia di Trapani un bambino su tre si trova in una condizione di povertà educativa. Le cause sono da ricercare nella scarsa qualità di strumenti e strutture dedicate all’apprendimento, la possibilità di accedere ad offerte culturali e la capacità di spesa procapite. Periferica farà la sua parte e al momento è attiva una call per selezionare i tutor che dovranno animare questo luogo.

ItaliaCamp compie 10 anni e guarda al Sud Italia

Officine Mezzorgiorno - esempio di rigenerazione educativa e sociale

Da sempre ItaliaCamp ha posto un’attenzione particolare al Sud Italia. In occasione dei suoi 10 anni l’associazione ha lanciato le Officine Mezzogiorno. Sorgeranno a Lecce e replicherà il modello di hub di connessione che l’associazione ha già creato a Milano e Torino. Nei prossimi mesi Lecce sarà quindi interessata da un processo di riqualificazione urbana e sociale utile a dar vita a un nuovo spazio sostenibile e verde (con un giardino di 2.000 metri quadri), sede di percorsi di formazione e di accompagnamento all’imprenditorialità. Il luogo offrirà eventi e iniziative legate al mondo della manifattura digitale e dell’innovazione sociale. Le Officine del Mezzogiorno sono state realizzate grazie alla collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Lecce e di The Qube (che i nostri ascoltatori conosco bene).

Al momento è attiva una call: ItaliaCamp è infatti alla ricerca di aziende, istituzioni e cittadini che vogliano contribuire a realizzare insieme a tutti i partner delle Officine del Mezzogiorno un nuovo punto di contatto per l’innovazione del Sud Italia.

La Puglia diventa il set della nuova campagna del supermercato norvegese Rema 1000

Flavia Giordano e Spaghetti ABC

foto via facebook

Chiudiamo questo numero di Camera a Sud restando in Puglia solo per segnalare che il supermercato norvegese Rema 1000 (quelli di questo magnifico spot), hanno scelto il centro storico di Bari come set per la loro nuova campagna di comunicazione. Il merito della scelta va anche al lavoro che un’amica di Start Me Up, Flavia Giordano, sta portando avanti da tempo. Flavia pugliese di nascita, ormai da qualche anno organizza in Nord Europa eventi enogastronomici legati ovviamente alla sua Regione con il marchio Spaghetti ABC. Dall’incontro tra Flavia e “la norvegese Inger Marie Ommedal, direttrice creativa di Imo-productions, è nata, infatti, l’idea di scegliere la Puglia per realizzare questa nuova campagna con la produzione di quattro pillole video diffuse da marzo sui social e di una pubblicazione di 48 pagine con una ventina di ricette italiane distribuita in 1milione e mezzo di copie in tutti i punti vendita della catena.”. Ad annunciarlo è la stessa pagina Spaghetti ABC, e noi non vediamo l’ora di vedere gli spot!

Foto di copertina, uno scorcio di Periferica, via

Spazi dismessi da destinare alla cultura e alla società: l’esperienza di Linda Di Pietro



Era da un po’ di tempo che avevo in mente di intervistare Linda Di Pietro. Sono pochi gli operatori culturali con la sua esperienza e in questo podcast lei cerca di restituire tutto il suo sapere in questo ambito. Ne viene fuori un’intervista un po’ più lunga del solito (ma ne vale la pena, giuriamo!) in cui si parla di chi per mestiere dona spazi dismessi alla cultura e alla società.

Da ex fabbrica a centro culturale: quali le sfide?

Rigenerazione urbana e spazi dismessi da destinare alla culturaOggi Linda Di Pietro è il manager culturale della Manifattura Tabacchi di Cagliari, ma è con Indisciplinarte e le officine CAOS di Terni che si è fatta le ossa, riconvertendo una ex fabbrica in un centro di produzione culturale. Buona parte dell’intervista verte proprio su questi temi. Linda mette in evidenza le sfide che si presentano in un percorso del genere, i difetti che spesso si ripetono e le soddisfazioni che, nonostante il tempo, non tardano ad arrivare. Si parla anche del ruolo della società per cui questi spazi sono pensati e i modi in cui può e deve essere coinvolta.
Ne parliamo ovviamente alla luce dell’esperienza cagliaritana che è praticamente all’avvio e alla luce di quella di Terni che oggi purtroppo non vive un momento felice. In questo senso c’è una riflessione molto interessante sull’uso che le Amministrazioni possono fare di questi luoghi.

la citazione di linda su spazi culturali

Uno sguardo sugli spazi culturali italiani grazie a Rena

Nell’ultima parte dell’intervista spostiamo la lente ancora più in alto: mettiamo a fuoco l’intero Paese e Linda ci parla della situazione dei centri culturali italiani. Lo fa perché per due anni lei è stata alla presidenza di Rena, l’associazione che riunisce policy maker e innovatori sociali in tutta Italia. Questo fornisce a Linda un punto di vista privilegiato perché le permette di avere uno sguardo sulle varie realtà culturali presenti lungo tutto lo Stivale. Rena – che al momento è impegnata nell’organizzazione della ormai consueta Summer School a Matera – cerca sin dalla sua fondazione di dare un senso alla parola “cambiamento”, un compito che soprattuto negli ultimi anni si è fatto sempre più necessario.

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La foto di copertina è di Dmitri Popov, via Unsplash.


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La partecipazione civica che rigenera i luoghi



Messina partecipaSi parla di partecipazione civica e processi di rigenerazione urbana in questo primo podcast di luglio di Start Me Up. Lo facciamo per raccontarvi “Messina Partecipa”, il primo festival della partecipazione della città siciliana. A organizzarlo è il gruppo “Le Agorà di Messina”, un progetto voluto da The Democratic Society e frutto di un accordo tra questa associazione no-profit e il comune peloritano.

Ne parliamo con alcuni dei protagonisti di questo progetto. Il primo ospite è Ivan Tornesi, il responsabile del gruppo “Le Agorà di Messina” che ha lavorato a livello locale per fare in modo che si arrivasse a metà giugno all’evento Messina Partecipa. Naturalmente, l’evento è il frutto di un percorso iniziato qualche mese prima fatto di studi, esplorazioni urbane e riflessioni sulla città e la sua natura. Uno dei compiti di Ivan è stato quello di coinvolgere parte della società civile: persone di diversa estrazione sociale ma tutte impegnate a livello civico che hanno avuto modo di lavorare concretamente alla buona riuscita dell’evento.

Messina Partecipa: un punto di inizio

la citazoine di ivan su Messina PartecipaMessina Partecipa arriva a conclusione del percorso che Ivan in parte descrive nel podcast. Se però l’evento rappresenta una tappa importante non può essere certo visto come una conclusione. Lo testimonia anche il nostro secondo ospite, Chiara De Grandi, progettista civico che al momento collabora con Labsus e che ha portato la propria esperienza il giorno dell’evento. Con Chiara ci soffermiamo sulle dinamiche che devono essere messe in atto quando si intende avviare progetti di rigenerazione urbana basati sulla partecipazione civica. In questo senso, Labsus rappresenta un valido supporto sia delle amministrazioni che delle associazioni che vogliono farsi carico di progetti di questo tipo. Labsus è riuscita a creare il regolamento dei beni comuni che nel 2014 per la prima volta a Bologna (ma da allora adottate da tante Amministrazioni locali) ha permesso al Comune di gestire agevolmente immobili pubblici fino ad allora inutilizzati. Inoltre, Chiara trova diverse analogie tra Messina e la sua città natale, Latina, che dallo scorso anno ha iniziato un percorso di partecipazione civica.

la citazione di Chiara su Messina Partecipa

Chiude questo speciale dedicato a Messina Partecipa Francesca Attolino, la responsabile italiana di The Democratic Society. Se in prima battuta Francesca ripercorre i passi che hanno portato la no-profit impegnata nel mondo a diffondere i concetti di partecipazione e democrazia per la prima volta al Sud Italia, nella seconda parte dell’intervista ci regala una visione specifica della partecipazione. Francesca ci aiuta a capire ormai la quasi impossibilità da parte di una Amministrazione di esimersi dal coinvolgere i cittadini in dinamiche partecipative a livello locale. Una pratica che migliora la vita dei cittadini e garantisce a chi amministra risposte concrete e vicine alle esigenze di chi vive quei territori.

la citazione di Francesca su Messina Partecipa

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La foto di copertina è di The Democratic Society, via


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Banca Etica e PdB: un bando per valorizzare i beni comuni

Banca Etica e la piattaforma di crowdfunding Produzioni dal Basso vanno in aiuto di chi ha in mente di valorizzare un bene pubblico o privato. Il bene dovrà obbligatoriamente destinato all’avvio, ampliamento o gestione di progetti di riuso, riconversione o riqualificazione per scopi sociali, culturali e di tutela ambientale. Il bando che scade il 22 ottobre 2017 si rivolge alle organizzazioni del Terzo settore, le cooperative e le imprese con requisiti di imprenditorialità femminile e giovanile. Le organizzazioni aggiudicatarie devono essere già costituite al momento del bando (anche in startup o in fase di spin-off di organizzazioni consolidate) e devono essere socie e clienti della banca o comunque si impegnano a diventarlo (una delle condizioni affinché il bando sia operativo è l’apertura del conto corrente di raccolta presso Banca Etica).

Come funziona il bando, in breve.

Banca Etica si preoccuperà di inserire i progetti vincitori su Produzioni dal Basso, promuovendoli e dando loro la visibilità che meritano. Solo ai progetti che raggiungeranno il 75% del budget la banca integrerà la parte restante dei fondi per permettere loro di arrivare al 100%. In questo caso, il contributo della Banca non potrà superare i 7.500 euro.

A quei progetti che invece riusciranno a raggiungere l’intera somma attraverso il crowdfuding la Banca garantirà agevolazioni sugli altri prodotti e servizi che offrirà loro. Mentre per chi invece non arriverà al goal, potrà comunque godere della visibilità offerta dal network di Banca Etica anche dopo la scadenza della campagna di crowdfunding.

Per saperne di più? Giovedì 12 ottobre tutti da Cre.Zi. Plus.

Per conoscere i dettagli e le scadenze del bando, basta andare sul sito di Banca Etica. In alternativa, per chi si trovasse in zona Palermo, giovedì 12 ottobre alle 17:30 si terrà la presentazione del bando da Cre.Zi. Plus. Il luogo non è affatto casuale, se pensate che questo hub è nato grazie al sostegno della Fondazione CONILSUD da un progetto di rigenerazione ideato e curato da CLAC, impresa sociale attiva a Palermo e storica socia di Banca Etica, in collaborazione con ARCA che gestisce l’incubatore di imprese dell’Università degli Studi di Palermo. Un appuntamento da non perdere!

 

La foto è di Ravali Yan ed è stata presa su Unsplash.

Culturability 2017: 4 vincitori su 7 arrivano dal Sud Italia

Sono stati annunciati ieri i vincitori del bando Culturability 2017: 5 i progetti vincitori più 2 menzioni speciali.

Il bando di quest’anno aveva come tema “Rigenerare spazi da condividere”, tema quanto mai attuale soprattutto al Sud Italia. Sono infatti 429 le progettualità arrivate, dicono gli organizzatori. Tra tutte ne sono state selezionate 15 che, arrivate in finale, hanno partecipato a un percorso di formazione e di accompagnamento. Tra tutte, sono state premiate le 5 più aderenti agli scopi della call. Di queste 3 sono nel Sud Italia:

(per conoscere le specifiche di ogni progetto, cliccare sul nome).

Ciascuno di loro riceverà 50 mila euro e la possibilità di prendere parte a un ulteriore percorso di accompagnamento e mentoring – sviluppato da Avanzi/Make a Cube³ e Fondazione Fitzcarraldo, partner di Unipolis, ente promotore di Culturability.

Le 2 menzioni speciali di Culturability 2017 sono andate a Genova e Lecce.

Inoltre ci sono state 2 menzioni speciali del valore di 10 mila euro ciascuna, disponibili grazie alla collaborazione con la Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Uno dei due progetti premiati arriva dal Sud Italia:

Il bando Culturability è promosso dalla Fondazione Unipolis che quest’anno ha stanziato complessivamente 400 mila euro, tra contributi economici per lo sviluppo dei progetti selezionati, attività di accompagnamento per l’empowerment dei 15 team finalisti e successivo mentoring dei 5 selezionati, rimborsi spese per partecipare alle attività di supporto. Per questa edizione la Fondazione Unipolis ha potuto contare sul supporto di Avanzi/Make a Cube³ e Fondazione Fitzcarraldo. Con l’edizione 2017 la Fondazione Unipolis ha investito un milione e 500 mila euro nel progetto Culturability con oltre 2.770 progetti partecipanti.

A tutti i finalisti di Culturability 2017 vanno i nostri complimenti, mentre ai vincitori l’augurio di poter raccontare lo sviluppo dei loro progetti nel corso della prossima edizione di Start Me Up. Oltre, naturalmente, un grosso in bocca al lupo per il percorso che li aspetta!

La foto di copertina è l’immagine con cui i ragazzi di Periferica hanno voluto ringraziare tutti per la loro vittoria. L’abbiamo presa sulla loro pagina Facebook.

67. La rigenerazione urbana che parte dalla periferia



Non poteva che chiamarsi Periferica il progetto di “rigenerazione urbana open source” che nasce a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Si perché si trova alla “periferia d’Europa” e si dedica principalmente alla periferia della cittadina siciliana (la ripetizione è voluta). Periferica era un festival e si struttura in qualcosa di più ampio grazie al bando Boom – Polmoni Urbani, promosso da Farm Cultural Park e il M5S Sicilia. Lo racconta Carlo Roccafiorita in questo podcast che ci parla delle iniziative messe in campo per dare nuova vita all’ex Cava di Tufo e che dall’1 maggio 2018 diventerà la Cava degli Umori. Nell’intervista si parla delle persone che sono coinvolte all’interno del progetto, l’importanza del network a cui Periferica si appoggia e che arriva da tutta Italia e del rapporto – non sempre facile – con la gente del posto. Periferica è stata infatti vittima anche di intimidazioni e – a mio avviso – il gruppo ha risposto nel migliore dei modi: continuando a lavorare. In più con Carlo immaginiamo quale azione sarebbe necessaria per rigenerare la Sicilia e tutto il Sud Italia. Partendo da dove siamo, anche se è una zona periferica.

Perché ascoltare questo podcast?

  • Capire come modificare il proprio progetto in base alle opportunità e agli scopi prefissati;

  • Conoscere chi, nonostante le difficoltà, continua a andare avanti perseguendo i propri scopri.

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Link utili

La citazione di Carlo

La citazione di Carlo di Periferica

Foto di copertina, via.