[FABIO] È dovuto tornare in Calabria per realizzare il suo più grande progetto un festival di cinema indipendente o come lo definisce lui stesso un atto di resistenza l’anno scorso era stato ospite in una puntata del live show di starmi a me oggi sono molto contento di ritrovarlo nel podcast di starmi up e quindi do il benvenuto a Giulio vita la guarimba Film Festival ciao Giulio
[GIULIO] ciao grazie per l’invito
[FABIO] dal 7 al 11 agosto i cinema torna alle persone e le persone al cinema dico bene
[GIULIO] Sì esatto DAL 7 ALL’11.
[FABIO] Cosa succederà in questa nuova edizione della guarimba?
[GIULIO] Quest’anno come tematica abbiamo scelto la propaganda durante la Guerra Fredda, ci saranno momenti di incontro per riflettere su queste diverse cose. Abbiamo una competizione di cortometraggi d’animazione, documentari, fiction, videoclip che sarà proiettata a ingresso libero come ogni anno. A parte questo abbiamo un programma speciale di corti africani: stiamo facendo un ponte tra l’Africa e l’Italia grazie all’associazione senegalese karma la cultura. E anche programmeremo una selezione speciale di quindi corti sulle manifestazioni a Daniele su quello che sta succedendo li. Avremo anche diversi laboratori sia per bambini che per adulti, abbiamo la conferenza di Vimeo che si riconferma quest’anno a venire e abbiamo anche la conferenza della Commissione europea sulle librerie al Sud Italia.
[FABIO] la caratteristica della guarimba non sono tanto i film ma anche il fatto che la fruizione di di questo di questo festival che è totalmente gratuita, no?
[GIULIO] Sì sì è tutto a ingresso libero. Uno dei nostri principali obiettivi è anche l’accessibilità alla cultura
[FABIO] E quello che rimane un elemento fondante
[GIULIO] Si rimane invariato, assolutamente
[FABIO] Tu hai una storia pazzesca e Giulio perché vai via del Venezuela su di cinema Madrid e poi decidi di fermarti in Calabria per creare la guarimba ed è stupendo quando dici che l’hai fatto in Calabria perché era l’unico posto dove tutto è possibile
[GIULIO] Sì, certo sia le cose brutte che le cose belle.
[FABIO] Possiamo estendere secondo te questa definizione a tutto il sud Italia
[GIULIO] Devo dire che anche a livello molto positivo l’esperienza pugliese che secondo me è una cosa che dovremmo prendere come esempio, no? Sia a livello di politiche che a livello di tutto, no? Sia a livello di politiche, ma anche a livello di tutto, no? Però ci sono anche un sacco di esperienze in Sicilia o Campania…Ogni regione del Sud ha cose molto interessanti da fare. L’essere stati abbandonati per così tanto tempo e ora il mondo è così piccolo, è molto più facile formarci, accedere alle cose, no? C’è tanto da costruire, no?
[FABIO] Quindi tu credi sia ancora possibile comunque farlo
[GIULIO] Si, credo che sia molto difficile però credo anche che uno dei problemi principali che abbiamo è l’istituzionalizzazione del cambiamento, che è forse successo in un momento determinato in Puglia. Possiamo fare un sacco di cose tutti, ma c’è bisogno dell’istituzionalizzazione, che le istituzioni vogliano essere parte di questo cambiamento, di fare le cose per bene. Sennò purtroppo rimaniamo sempre in cose molto tra di noi, no? Cose che non hanno nessun impatto a lungo termine questo voglio dire.
[FABIO] Giulio vita e quello che per gli indios è il posto sicuro il tuo è cresciuto parecchio visto che non organizzi soltanto il Festival ma ci sono una serie di eventi collaterali l’ultima in ordine di tempo se non sbaglio è cinemambulante e in quel caso il cinema si coniugava con l’integrazione giusto?
[GIULIO] Si, abbiamo fatto cinemambulante, la seconda edizione grazie a un bando del Ministero che è il bando migrarti, il ministero ha voluto attraverso il cinema l’integrazione.E allora noi abbiamo fatto questa rassegna e con questa rassegna abbiamo voluto creare il primo drive in di Cosenza, ci piacciono le idee strane. Abbiamo fatto questo drive in proprio a Cosenza e abbiamo proiettato non cortometraggi ma lungometraggi, film proprio. Abbiamo programmato film di questa tematica e di nazioni che convivono in Calabria. Speriamo di ripeterlo per la terza edizione l’anno prossimo. È comunque una manifestazione non così impegnativa come la Guarimba però ha un impatto positivo. L’anno prossimo riproporremo la scuola delle scimmie, sempre di cinemambulante, che è questo percorso di cinema e di illustrazione per ragazzi meridionali e rifugiati politici che sono sempre azioni per promuovere l’incontro.
[FABIO] Ed è un po’ questa la caratteristica di tutto il tuo operato: la forte natura sociale del cinema. Non è il cinema solo da un punto di vista estetico, ma dal punto di vista degli spettatori, no?
[GIULIO] A me interessa molto, per quanto riguarda il cinema, l’idea del cinema come atto sociale, come “andiamo a vederci un film insieme a un amico”, vai e condividete quel momento. In posti come il Sud Italia era una cosa molto forte, lo ha raccontato Tornatore in “Nuovo Cinema Paradiso”. Ed era così in tutto il Sud, come andare in Chiesa, non tanto perché credevi ma perché ci andava tutto il paese e quindi si andava anche per conoscersi.
[FABIO] Nel tempo il tuo gruppo è cresciuto. Siete partiti in 5, giusto?
[GIULIO] Si, eravamo in 5. Adesso siamo in 12, almeno la squadra permanente. A cui poi aggiungere i volontari e chi lavora solo per i giorni del festival.
[FABIO] Giulio, quel è la cosa che secondo te è più contagiosa in quello che fai: è il progetto che è bello, il modo in cui lo porti avanti…
[GIULIO] Io credo che alla gente, almeno a una parte, piaccia fare cose insieme, costruire…
[FABIO] Vedere crescere qualcosa, no?
[GIULIO] Si, credo sia quello. Ed è la cosa principale. Anche lo stare insieme è una buona scusa…
[FABIO] In un passaggio durante il tuo ted talk dici che la Guarimba è un insieme di fallimenti durante i quali ogni tanto c’è stato un successo. Secondo me sei troppo severo, però non è questo il punto: quale è stato un fallimento che ti ha permesso di svoltare? Ne hai uno che puoi raccontare?
[GIULIO] Guarda, tantissimi. Forse il modo di comunicare con la gente, il modo di proporre, dico una cavolata: non ci piace la censura e all’inizio mettevamo i corti così, senza avvisare. E c’erano magari genitori che si offendevano. All’inizio ci faceva ridere, ma ci siamo resi conto che stavamo facendo i cretini. Ci è bastato metterci nei panni dell’altro. Anche se noi non credevamo nella censura, magari a un genitore non fa piacere mostrare certe cose. Per arrivare a un punto di incontro e non censurarci, abbiamo deciso di mettere i film più spinti dopo le 11 e nel programma inserire la dicitura “bambini accompagnati”. Sono cavolate, avremmo potuto continuare a non fare nulla e far arrabbiare le persone, ma abbiamo capito che comunicando meglio… Non dico che i genitori adesso hanno cambiato il loro punto di vista, ma sono adesso più consapevoli nel capire cosa succede. In più, non avevamo una proposta per i bambini all’inizio, dall’anno scorso abbiamo la grotta dei piccoli che quest’anno facciamo con UNICEF Italia. Ed è molto bello perché è una selezione dei corti che ci arrivano, c’è chi fa una selezione e durante i giorni del festival i bambini vengono per parlare dei loro film. È qualcosa che non avevamo previsto, però abbiamo notato che non stavamo offrendo nulla ai bambini e la gente si lamentava. Potevamo non fare nulla, invece ci siamo messi di impegno e ci siamo inventati questo. Senza snaturare quello che siamo, abbiamo fatto qualcosa di bello, anche per i registi che vengono selezionati.
[FABIO] In un altro momento dici che ognuno di noi dovrebbe essere presuntuoso nel modo giusto, cioè con la consapevolezza di saper e poter migliorare sempre: a cosa bisogna far attenzione per poter curare meglio questo aspetto?
[GIULIO] Sapere che tutto è migliorabile. Noi molte volte, sopratutto i terroni, pensiamo che niente è migliorabile, che sappiamo già tutto. Ma se anche le grandi aziende cambiano sempre ci sarà un motivo, no? Non perché gli piaccia, ma perché sanno che tutto è migliorabile, che ci sono cose nuove sempre e uno deve sempre adattarsi. A questo miriferivo. Però sapere che se sei bravo e se stai facendo una cosa per bene, ovviamente difendila e rispettala, però capisci che c’è sempre da migliorare. Uno deve essere curioso, deve uscire dal guscio, nel mio caso, deve andare a altri festival di cinema, prendere appunti di cosa mi piace e cosa no. Sentire tutti i feedback dei registi e del pubblico e tenere quelli che possono funzionare. Fare il lavoro di scartare e di arricchirsi.
[FABIO] La guarimba si regge sul contributo di sponsor e donazioni: cosa possiamo dire a chi ha ancora qualche dubbio e non sa se contribuire o meno…
[GIULIO] Onestamente non saprei. Potete acquistare una maglietta che quest’anno è bellissima. Come la guerra fredda, abbiamo un Che Guevara scimmiesco che dice “Hasta la GUarimba siempre”. È tutta rossa ed è molto buffa perché serve sia per i comunisti anacronistici che per gli anti-comunisti. È una maglietta che mette d’accordo tutti.
In realtà ci tenevo a inviatare tutti a Amantea dal 7 all’11, venite in Calabria, e potrete vedere il cinema all’aperto. È una esperienza molto interessante, si crea una vera e propria comunità di persone da tutto il mondo. Ed è una cosa che non succede spesso.
[FABIO] grazie mille!
[GIULIO] grazie a voi
[FABIO] Lui era Giulio Vita de La Guarimba. Trovi tutte le info e i link a cui abbiamo fatto riferimento su radiostartmeup.it