Combattere il divario di genere lavorando su professionalità e leadership



Per le donne che vogliono lavorare in Italia la strada non è ancora facile. Nonostante i passi in avanti fatti in questi anni sono ancora tanti i pregiudizi che alimentano pesantemente il divario di genere in ambito professionale.

Per questo nuovo podcast sono andato a cercarmi due progetti che affrontano il problema da due prospettive diverse. LeRosa lavora sulla professionalità e le competenze, Prime Minister invece lavora sulla responsabilità e il senso di leadership. Se il primo progetto si rivolge a quelle donne che vogliono lavorare con il digitale, il secondo permette alle adolescenti di diventare agenti di cambiamento.

Ne parlo in questo podcast con:

  • Giulia Bezzi, la founder di LeRosa e SeoSpirito società benefit srl
  • Ester Memeo, podcaster e content creator
  • Florinda Saieva, imprenditrice culturale e co-fondatrice di Prime Minister e Farm Cultural Park

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LeRosa: eliminare il divario di genere lavorando su formazione e competenze…

Giulia Bezzi, prima di essere imprenditrice è una esperta SEO, specializzata nella strutturazione dell’architettura di un sito e dei contenuti. Definisce LeRosa “un luogo di opportunità” perché chi decide di unirsi lo fa per imparare a lavorare nel mondo del digitale e per trovare donne che condividono lo stesso obiettivo.

La citazione di Giulia su divario di genere

Chi fa parte di LeRosa infatti riceve settimanalmente un’ora di formazione su un tema che riguarda il mondo del digitale. Successivamente, chi vuole, ha la possibilità di mettere in pratica ciò che ha imparato attraverso un blog. I temi sono selezionati in ottica SEO, ovviamente, e ruotano intorno all’ambito lavorativo dell’autrice del post. “Le “mie LeRosa” sono prima di tutto delle professioniste – mi dice – e chi visita il blog legge questa “professionalità”.

… potendo contare sul sostegno di una community.

Su tutto c’è la community che si incontra su un gruppo Facebook dedicato: un luogo dove è possibile scambiarsi consigli e supportarsi a vicenda. È uno dei principali valori che più ha apprezzato Ester Memeo, podcaster e content creator che grazie a LeRosa ha deciso di fare il grande passo di mettersi in proprio. “Non lo avrei mai fatto in tempi così rapidi per il timore di sentirmi da sola”, racconta nel podcast.

La citazione di Ester su divario di genere

Lavorare sulla Leadership per essere agenti di cambiamento

Lavora invece sulla leadership delle donne Prime Minister un progetto nato in Sicilia e che, città dopo città, sta risalendo lo Stivale. Prime Minister è una scuola di politica per giovani donne di età compresa fra 14 e 18 anni che vogliono intraprendere un percorso di formazione alla Politica – intesa come capacità di interpretare e guidare la società – e all’attivazione civica.

Ne parlo con Florinda Saieva imprenditrice culturale e co-fondatrice di Farm Cultural Park che insieme a Angela Laurenza – Ingegnera dei materiali e attivista civica, Denise Di Dio – Policy-maker e co-fondatrice di Movimenta ed Eva Vittoria Cammerino – Capo segreteria di un deputato e attivista politica ha dato via al progetto.

La citazione di Florinda su divario di genere

Prime Minister permette alle partecipanti di entrare in contatto con donne e uomini che hanno apportato un cambiamento nel territorio in cui vivono. In più fornisce loro gli strumenti per operare nel contesto in cui vivono. Lo scopo quindi di Prime Minister è permettere a tutte le giovani donne italiane di essere consapevoli delle proprie capacità, e diventare agenti di cambiamento nelle proprie scuole, comunità, città, nazioni.


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Foto di copertina di Victoria Heath via Unsplash

La Best Nine di Start Me Up: i 9 podcast più ascoltati del 2020.

In questi giorni ti sarai accorto che su Instagram fioccano i Best Nine: ogni account raccoglie in un unico post le immagini che hanno raccolto più like nel corso del 2020. Io non ti spiegherò come farlo, mica sono Aranzulla.

Qui a Start Me Up invece forzo un po’ la mano e ti propongo i nove podcast più ascoltati del 2020 di Start Me Up. Come ogni classifica che si rispetti, si parte dall’ultimo posto per scoprire alla fine il podio.

(Per ascoltare i singoli podcast basta cliccare sull’immagine che accompagna ciascuna descrizione).

9. Emanuele Quintarelli

Fallisci meglio con Emanuele Quintarelli

Emanuele Quintarelli ha deciso di lasciare il proprio lavoro dopo vent’anni di carriera. Una carriera che gli ha dato tante soddisfazioni e che lo aveva portato a occuparsi a vari livelli di digital transformation. Con il tempo però Emanuele si era reso conto che avere il guadagno come unica prospettiva lavorativa non aveva più senso per lui. Nel suo quotidiano, contavano sempre di più infatti l’ambiente in cui la società viveva e il rispetto verso le persone, i clienti e i dipendenti.

Dopo alcuni tentativi di cambiare le cose “dall’interno” Emanuele ha capito che l’unica cosa da fare era mollare gli ormeggi e partire per un nuovo viaggio. Il podcast racconta questo processo.

8. L’impegno di Libera a Foggia

manifestazione di Foggia gennaio 2020

È il podcast che ha aperto il 2020 di Start Me Up ed è stato pubblicato subito dopo #Foggialiberafoggia. La manifestazione organizzata da Libera come risposta a quel fenomeno mafioso identificato nei primi tempi come “semplici” faide clandestine. Libera però ha tenuto alta l’attenzione su ciò che accadeva nel capoluogo pugliese e anche grazie all’opera di sensibilizzazione portata avanti dall’associazione di Don Ciotti questi crimini hanno iniziato a guadagnare la giusta attenzione da parte dei media e della società civile.

Ce lo ha raccontato a inizio anno Daniela Marcone, foggiana e vicepresidente nazionale di Libera, protagonista di questo podcast.

7. Il potenziale dove mancano le infrastrutture

Il potenziale necessario per permettere alle idee di venir fuori

Un podcast dalla prospettiva anomala per Start Me Up: evidentemente ciò non ha turbato gli ascoltatori, visto il numero di ascolti. Sì, perché in questo podcast non si parla di un progetto particolare del Sud Italia, ma di creazione di valore in zone povere di infrastrutture e ricche di potenziale.

Il protagonista è Eythor Jonsson, docente presso la Copenhagen Business School ed esperto di innovazione. Eythor durante la sua carriera ha accompagnato numerose startup e scaleup attraverso la creazione di programmi specifici nel Nord Europa. Nonostante le differenze geografiche però, la sua esperienza non è poi così lontana da chi, alle nostre latitudini, lavora affinché innovazione e impresa producano un impatto reale sulla vita delle persone.

6. Turismo lento e sostenibile: in Sicilia è vero rinascimento?

Turismo Lento in sicilia

Sembra strano, ma a inizio febbraio a Start Me Up si parlava della rinascita del turismo lento al Sud Italia. Lo facevo confortato da quello che leggevo sul New York Times che aveva indicato la Sicilia tra le mete da raggiungere nel 2020. Previsioni fallite a parte, il quotidiano statunitense citava tra le altre cose anche Etnambiente, applicazione che permette alle persone di denunciare le microdiscariche presenti sul territorio dell’Etna.

L’iniziativa coinvolge più attori (istituzioni, associazioni, operatori del turismo e liberi cittadini) che hanno sposato l’idea di Christian Liistro, presidente di Etnambiente, direttore commerciale di Tenuta delle Terre Nere e ospite di questo podcast che si piazza al sesto posto della classifica dei podcast più ascoltati nel 2020 di Start Me Up.

5. Musica, industria 4.0 e automotive: storia di un ecosistema.

b-rain - primo piano. Parte di un ecosistema

A metà classifica si piazza uno degli ultimi podcast pubblicati. Mi riferisco al piccolo audiodocumentario su quello che ho definito “ecosistema Messina”.

Partendo infatti dalla storia di B-rain sequencer, uno strumento musicale nato da un’idea dei tre messinesi Alessio Zaccone, Peppe Ruggeri e Vincio Siracusano, il podcast parla di altri due progetti che hanno sempre sede a Messina e che, seppur indirettamente, sono legati a B-rain. Si tratta di arancino.cc, una scheda realizzata da Smartme.io che mette insieme le caratteristiche di arduino e raspberry e di Stretto in Carena, il team motostudent dell’Università di Messina.

Tre storie che dimostrano la potenza del network e la possibilità di essere ecosistema semplicemente portando avanti i propri progetti e lasciando la porta sempre aperta a eventuali collaborazioni.

4. Da dipendente a lavoratore autonomo: l’esperienza di Valerio di Inspector

Il lavoratore autonomo controlla sempre l'ora

Un’altra storia di qualcuno che decide di mettersi in proprio e porta avanti un suo progetto personale. In questo caso parliamo di Valerio Barbera, programmatore siciliano che vive ormai da tempo a Napoli. Valerio è a capo del team che ha creato Inspector, un tool che aggiorna in tempo reale i programmatori su eventuali errori e/o malfunzionamenti del software che stanno sviluppando.

Come è facile immaginare, Inspector nasce da un’esigenza reale riscontrata dallo stesso Valerio che negli anni ha visto e sentito di troppe lamentele da parte del cliente finale agli sviluppatori perché un software non funzionava come doveva.

La storia di Valerio e di Inspector fotografa bene, tra le altre cose, anche il fermento che in questi anni vive Napoli e l’intera Campania dal punto di vista dello sviluppo software.

3. Fai delle tue passioni un lavoro e impara dai tuoi fallimenti: la storia di Housatonic

Copertina di Falliscimeglio con Alfredo Carlo: Fai delle tue passioni un lavoro e impara dai tuoi fallimenti: la storia di Housatonic

Saliamo sul podio e al terzo posto troviamo un’altro podcast del ciclo “fallisci meglio”. Il protagonista è Alfredo Carlo, facilitatore grafico, designer dei processi creativi e fondatore di Housatonic. In questo podcast Alfredo racconta della sua prima impresa, Stockbridge, che è stato costretto a chiudere dopo 7 anni di attività.

Come ogni podcast di “fallisci meglio” anche in questo cerco di capire quali sono stati i fattori che hanno portato il protagonista a mettere la parola fine a questa prima esperienza lavorativa. E soprattutto gli chiedo di condividere con tutti noi gli insegnamenti che lui per primo ne ha tratto.

2. La lotta per la parità dei diritti passa anche dalla tecnologia

lotta per la parità di diritti

Il secondo posto di questa speciale classifica di Start Me Up se lo aggiudica la storia di Babaiola. Babaiola è il portale dedicato al turismo LGBT ideato e sviluppato in Sardegna da Federica Saba, Enrico Garia e Nicola Usala.

Di Babaiola ne abbiamo parlato a luglio in un momento in cui il turismo stava lentamente riprendendosi. A me è sembrato giusto porre l’attenzione su quel tipo di viaggiatori che non godono delle stesse libertà di tanti altri. Ancora oggi infatti ci sono parti di mondo in cui una persona LGBT potrebbe rischiare la vita se esprimesse pubblicamente le proprie preferenze sessuali. La storia di Babaiola mostra il lato bello del digitale, quello cioè che rende il mondo un posto migliore.

1. Per il rilancio del Sud Italia partiamo dal lavoro a distanza

Il lavoro a distanza per il Sud Italia

Non poteva essere altrimenti. In cima alla Best Nine di Start Me Up troviamo il podcast dedicato al South Working, che probabilmente è stata la parola più cercata dell’anno dopo DPCM e Coronovirus.

Insieme a Elena Militello, ideatrice di South Working, parliamo della genesi di questo progetto e delle implicazioni sociali ed economiche che si porta dietro. Sono aspetti che dimostrano come il South Working possa essere sì un fenomeno di costume ma abbia in sé implicazioni che possono rappresentare realmente un cambio radicale della società del Sud Italia.

L’impatto mediatico è stato imponente, anche il primo posto di questa speciale classifica lo dimostra; nel 2021 capiremo se su queste basi si costruirà qualcosa di concreto. Qui a Start Me Up facciamo il tifo per loro!

Il podcast per dare voce a aziende e istituzioni culturali

Che il podcast sia ormai un mezzo sdoganato e alla portata di tutti non è un mistero. Chi frequenta questo mondo da un bel po’ se ne è accorto. Ma anche i non appassionati hanno visto quanto sia cresciuta l’offerta dal punto di vista dei contenuti a cui è possibile accedere (personalmente sapevo che era stata superata una certa linea di demarcazione quando ho visto il podcast sui parrucchieri).

Quello dei podcast quindi è un mondo popolato ormai non solo da indipendenti: parecchie aziende producono dei propri format, vedendo in questo mezzo oltre a un fenomeno di costume, un modo per raggiungere un pubblico sempre più rinchiuso nella propria bolla.

Branded Podcast: dal racconto alla promozione, come “dare voce” a aziende e istituzioni culturali

Seguendo questa scia, l’auspicio è che anche gli enti culturali possano emulare questa stessa strategia e adottare i podcast nella propria strategia di comunicazione. C’è chi già lo fa e lo fa bene, chi invece lo fa con risultati mediocri e chi non lo fa per niente. Ecco soprattutto per gli ultimi due gruppi (ma anche un po’ per i primi) è stato scritto Branded Podcast.

Branded Podcast è un libro corale che mostra tutti i vantaggi che il podcast offre alla comunicazione culturale.  Questa tesi è avvalorata spaziando tra generi narrativi diversi, illustrando le tecniche di promozione di uno show, ma soprattutto attraverso esempi concreti, numeri, e esperienze dirette.

Gli autori di Branded Podcast

Gli autori di “Branded Podcast” durante la presentazione del libro durante il Festival del Podcasting 2020

Come dice la curatrice Chiara Boracchi, giornalista, speaker radiofonica, membro di Archeostorie® e ovviamente podcaster: “Per quanto possa sembrare bizzarro, parlare dei valori di un’azienda o di un museo non è molto diverso, se si hanno storie interessanti da narrare. E da qualche tempo si è scoperto che lo strumento migliore, più innovativo ed efficace per raccontarle è proprio il podcast.”

Raccontare l’innovazione sociale e culturale in podcast: l’esperienza di Start Me Up

Per rendere questa tesi ancora più evidente l’autrice si è fatta supportare da alcuni podcaster indipendenti. All’interno del volume è possibile trovare i contributi di Sebastiano Paolo Righi, Cinzia Dal Maso, Marco Cappelli, Gaia Passamonti, Andrea W. Castellanza, Rossella Pivanti, Francesco Tassi e il mio, Fabio Bruno.

In Branded Podcast ho raccontato infatti la genesi di Start Me Up e il ruolo che questo podcast nel tempo si è ritagliato. Vista anche la tesi esposta nel libro, ho cercato di evidenziare le peculiarità di un prodotto come Start Me Up nato come testimone diretto dell’innovazione sociale, culturale e tecnologica del Sud Italia. Un ruolo che nel tempo è cambiato così come il ruolo dell’innovazione al Sud Italia che, perdendo l’entusiasmo dei primi anni ’10 del Duemila, ha modificato il suo impatto nella vita e nel lavoro delle persone che vivono in questa parte di Italia.

Di tutto questo ne ho parlato insieme a Chiara Boracchi una settimana fa circa ai microfoni di Strategia IT di Riccardo Mancinelli.

Player Strategia IT pyer podcast

Clicca sull’immagine per ascoltare il podcast

Branded Podcast: info utili.

È possibile acquistare Branded Podcast nelle principali librerie, su Amazon o con uno sconto del 5% direttamente dal sito della casa editrice.

Branded Podcast è il terzo libro di Archeostorie®, think tank di professionisti della comunicazione che studia e sperimenta strategie per una comunicazione dei beni culturali sempre più precisa, coinvolgente e fuori dagli schemi.

Il Sud Italia come non lo avete mai ascoltato



Tra due settimane si torna in podcast. A partire da novembre, per due volte al mese, pubblicheremo le storie di chi al Sud Italia sperimenta nuovi modelli lavorativi, sociali e culturali.

Ci apprestiamo a inaugurare questa settima (!!!) stagione di Start Me Up in uno scenario inedito: in un mondo sconvolto dalla pandemia abbiamo scoperto il South Working e prima che la Covid-19 ci cogliesse tutti di sorpresa il Governo Italiano aveva lanciato il Piano per il Sud. Sembra quindi che Sud Italia sia tornato finalmente al centro del dibattito nazionale.


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Start Me Up ha fatto umilmente la sua parte, raccontando in questi anni le storie di chi al Sud Italia vive e lavora. Continueremo a farlo anche nei prossimi mesi, attenti ai cambiamenti e alle sfide che ci troveremo davanti. Lo scopo è sempre duplice: da un lato sostenere chi porta avanti iniziative di valore al Sud Italia e dall’altro offrire spunti e ispirazione per chi vuole e non sa se e come passare all’azione. Per loro e per tutti voi è pensato questo podcast.

Come si ascolta Start Me Up

Ascoltare Start Me Up è facile e gratuito: basta cercarlo su Spreaker, Spotify, Apple podcast, Google podcast o sulla vostra piattaforma di podcasting preferita. Abbonatevi e ogni mese riceverete una storia direttamente sul vostro device preferito.

Una storia che arriva da un Sud Italia che non avete mai ascoltato.

Foto di Alireza Attari via Unsplash

Nintendo e la strategia Oceano Blu

Ho scoperto di recente – e forse anche in ritardo – la gran storia che c’è dietro Nintendo Wii. Storia che dimostra l’efficacia della Strategia Oceano Blu, che è stata teorizzata nell’omonimo libro scritto da W. Chan Kim e Renée Mauborgne.

I due ricercatori hanno raccolto nel libro Strategia Oceano Blu, appunto, 150 casi di aziende che sono risorte semplicemente (si fa per dire) focalizzandosi su un target diverso rispetto ai propri competitor.

Strategia, oceano blu, videogiochi: quale argomento migliore per una nuova puntata di “Spam – è tutto grasso che cola”?

Spam – è tutto grasso che cola

Spam tutto grasso che cola - podcast copertina: oggi si parla di social network

Un podcast minimale e più o meno settimanale che si concentra su un particolare tema. Ogni lunedì Fabio parla di qualcosa che ha che fare con il mondo dell’innovazione (e anche un po’ del Sud Italia, ma non solo), solo per il gusto di parlarne.

Spam è come il grasso che, colando, dà il gusto alle cose. Ed è anche qualcosa di indesiderato, non richiesto, che arriva prepotente nelle vostre caselle mail. Sta a voi prendervi il coraggio di accettarlo e ascoltarlo.

Spam si ascolta solo tramite Patreon ed è riservato a chi dona almeno 10$ al mese.

La foto di copertina di Geeky Shots via Unsplash.

Pronti a un nuovo modo di bere cocktail?



Il mondo degli spirits, il mercato cioè che c’è dietro la creazione e il consumo di liquori, è uno di quelli più attivi al momento. In tanti hanno scoperto il piacere di bere cocktail realizzati con materie prime di qualità e sono sempre di più i bar e i locali dove è possibile gustare questo tipo di preparati. Ma c’è chi già immagina una fase successiva a questa. Un mercato dove gli appassionati potranno bere dei buoni cocktail anche in casa, senza per forza recarsi in un bar o in un locale. È quello su cui sta lavorando anche Giardini d’Amore, azienda che produce liquori di alta gamma che ha sede in Sicilia tra Messina e Catania. Insieme a Emanuela Russo e Katia Consentino raccontiamo la loro storia.


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Essere artigiani con stile

La citazione di Katia di Giardini d'Amore

Il desiderio dei tre founder di Giardini d’Amore – oltre Emanuela e Katia c’è anche Giuseppe Piccolo – era quello di realizzare dei liquori che riuscissero a racchiudere i profumi della Sicilia. Per questo motivo hanno preferito mantenere una certa artigianalità nella loro produzione. Del resto, il liquorificio che i tre hanno rilevato nel 2011 apparteneva a un artigiano che ha insegnato loro le tecniche per poter produrre i liquori. A questo, i tre hanno aggiunto una nota di stile e di mistero che ha dato un nuovo significato all’intera produzione.

Un percorso fatto di sfide vinte con grande soddisfazione

La citazione di Emanuela di Giardini d'AmoreLa storia di Giardini d’Amore è interessante per le numerose sfide che fino ad oggi i tre founder hanno superato. Un percorso che naturalmente non si è fermato e che anzi è sempre ricco di spunti per migliorare. In ballo c’è anche questo cambio culturale che i tre perseguono e ci raccontano nel podcast: permettere al consumatore di gustare un buon cocktail anche a casa. Una sfida – l’ennesima – che il mondo del vino e quello del cibo in generale hanno già vinto grazie a tanto lavoro sul campo e nel settore della comunicazione. Giardini d’Amore ha le carte in regola per giocare la propria partita o, forse sarebbe meglio dire, gli ingredienti giusti pronti per essere mescolati.


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La foto di copertina è di Louis Hansel @shotsoflouis via Unsplash

Instant Marketing ma solo a certe condizioni

Che rapporto avete con l’Instant Marketing? Fabio pessimo, non gli va particolarmente a genio al punto che ha deciso di dedicarci una puntata di Spam è tutto grasso che cola. In meno di sei minuti spiega perché per lui l’avversione verso l’instant marketing è quasi una regola.

E come ogni regola che si rispetti anche in questo caso ci sono delle eccezioni. Soprattuto se hanno la grafica e la musichetta di Albano vs Dinos, videogioco creato da Manolo Saviantoni aka The_Oluk, Jeff Sisti e Samuele Sciacca.

Spam tutto grasso che cola - podcast copertina

Un podcast minimale e settimanale che si concentra su un particolare tema. Ogni lunedì Fabio parla di qualcosa che ha che fare con il mondo dell’innovazione (e anche un po’ del Sud Italia, ma non solo), solo per il gusto di parlarne.

Spam è come il grasso che, colando, dà il gusto alle cose. Ed è anche qualcosa di indesiderato, non richiesto, che arriva prepotente nelle vostre caselle mail. Sta a voi prendervi il coraggio di accettarlo e ascoltarlo.

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La foto di copertina è del videogioco Albano vs Dinos, via.

Il futuro del lavoro, una modesta riflessione

In questi mesi il dibattito sul futuro del lavoro è profondamente cambiato. Valgono ancora le considerazioni che Luca De Biase ha messo nel suo libro, ma c’è dell’altro. Sembra che chi, in questi giorni, parla di lavoro abbia spostato la propria attenzione da chi questo lavoro dovrà farlo a dove tutto ciò andrà fatto. Si è quindi passati da una dicotomia uomo vs. macchina a quella remoto vs. ufficio.

Ne parla Fabio in questo nuovo episodio di “Spam – è tutto grasso che cola” con qualche link su cui riflettere.

Spam – è tutto grasso che cola

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La foto di copertina è di Thought Catalog on Unsplash.

Meglio un uovo oggi o una gallina domani?

Il detto “Meglio un uovo oggi che una gallina domani” da sempre ci indica un approccio alla vita di tipo conservatore, votato all’accontentarsi di ciò che c’è oggi per non rischiare domani. In realtà c’è una tendenza negli Stati Uniti che riguarda il mercato delle galline vive e stravolge questa visione. O almeno questo è quello che ha capito Fabio e racconta in questo nuovo episodio di “Spam – è tutto grasso che cola”.

Spam – è tutto grasso che cola

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Cosa significa per noi di Start Me Up il nove maggio

In questo nuovo appuntamento di “Spam – è tutto grasso che cola”, Fabio si lascia andare al significato che il nove maggio ha per Start Me Up e del perché in questo podcast si parla di mafia in un certo modo.

I link a cui facciamo riferimento si trova nella descrizione di questo podcast che potrete ascoltare solo se fate una offerta mensile di almeno 10$ a Start Me Up.

Spam – è tutto grasso che cola

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La foto di copertina è di Octavian Rosca via Unsplash.