I borghi, le aree interne e il ruolo degli eventi europei

Questo mese una lunga e interessante riflessione sui borghi e le aree interne, proprio mentre Pietrelcina grazie anche all’operato di Ampioraggio diventa “borgo del futuro” e un piccolo approfondimento su cosa realmente sono le Capitali Europee della Cultura proprio mentre festeggiamo Procida Capitale italiana della cultura 2022.

Il tutto mentre vi racconto cosa festeggia Nastartup, cosa fa TAG al Sud Italia e cosa dice lo SVIMEZ sui piani del Governo sul Recovery Plan.

Pietrelcina è uno dei borghi del futuro

Il momento di apertura di Jazzinn con Invitalia

Il momento di apertura dell’edizione 2019 di Jazzinn

Tra i 13 comuni italiani che hanno aderito al programma Smarter Italy voluto dal Ministero dell’innovazione c’è anche Pietrelcina, che chi ascolta Start me Up conosce bene per via del progetto Jazzinn.

“L’iniziativa – ha affermato la Ministra per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano – mette a disposizione, con la collaborazione tra pubblico e privato, soluzioni per nuovi servizi per la mobilità, la cultura, il benessere e la cura della persona e la salvaguardia dell’ambiente. Le opportunità di crescita per le comunità grazie alla tecnologia, con benefici per aziende e cittadini, devono poter nascere e svilupparsi in qualunque luogo del nostro Paese, anche nei piccoli borghi”.

L’inclusione di Pietrelcina all’interno di questa prima lista è frutto anche del lavoro fatto in questi anni da Ampioraggio con l’evento Jazzinn che ogni anno da quattro anni trasforma la cittadina campana in un laboratorio per l’innovazione territoriale.

Per saperne di più:

Non salvate le aree interne

Il lavoro a distanza per il Sud Italia

E a proposito di aree interne e borghi, un accorato appello a non salvarli arriva da Giulia De Cunto e Francesco Pasta. Il titolo è ovviamente una provocazione che i due architetti e ricercatori a novembre scorso avevano lanciato dalle pagine di Failed Architecture in inglese e che da qualche giorno può essere letto in una versione aggiornata e in italiano su lavoroculturale.org.

Segnalo l’articolo perché mette in luce un aspetto forse poco considerato nei dibattiti sul futuro di queste aree. E cioè, per dirla con le parole dei due autori

Nell’immaginare un futuro post-pandemico per i territori interni, il dibattito dovrebbe concentrarsi sul superamento della logica che ha portato al loro abbandono.

E attenzione, i due ricercatori mettono in luce come alternative per dare nuova vita a borghi e aree interne già esistono: loro citano, tra le altre, quella di Riace portata avanti dal Sindaco Mimmo Lucano, un’esperienza inclusiva e esplicitamente politica. Due elementi imprescindibili se vogliamo davvero parlare di vera “rivitalizzazione”.

Capitali Europee della Cultura come laboratori delle industrie creative.

Le Capitali Europee della Cultura sono oggi i migliori laboratori per le industrie creative. Grazie a questi eventi i laboratori possono essere motori primi di cambiamento, immaginare il proprio futuro, costruire nuove competenze e attivare processi di interscambio con altri settori.

È soprattutto questa la parte che mi ha colpito dell’articolo che Paolo Montemurro di Materahub ha scritto per il magazine Wazo.

Capitali Europee della Cultura

Un articolo (in inglese) che mette in luce gli aspetti positivi di una iniziativa che dal 1984 (quando è stata immaginata) ha cambiato forma e, muovendosi su un territorio fragilissimo fatto di processi dal basso, sta portando i suoi benefici.

Quello delle Capitali Europee della Cultura è un modello (im)perfetto, per usare le parole di Paolo, che si basa sull’apprendimento mutuale, lo scambio di conoscenze e di ricerca.

Una riflessione che calza a pennello proprio mentre festeggiamo Procida Capitale italiana della cultura 2022.

La rivista può essere scaricatat gratuitamente in pdf qui.

Notizie in breve

  • Auguri a Nastartup che lo scorso 20 gennaio ha festaggiato un anno di NastartupPlay. Giancarlo Donadio ha raccolto il bilancio del motore primo di Nastartup Antonio Prigiobbo su startupitalia.eu.
  • TAG sta per aprire tre nuove sedi in Campania, Puglia e Sicilia. Grazie a un importante investimento di oltre nove milioni di euro da parte di CDP Venture Capital Sgr – Fondo Nazionale Innovazione e GAMA, il Family Office della famiglia Marzotto, Talent Garden rafforza ulteriormente la sua posizione a livello europeo e punta alla trasformazione digitale del Sud, si legge nel comunicato stampa.
  • Dal suo blog sull’Huffington post Luca Bianchi, direttore dello Svimez avverte che, parlando di Recovery Plan, sarebbe meglio focalizzarsi su una strategia nazionale volta a ridurre le disuguaglianze tra Nord e Sud Italia, anche mobilitando le risorse inutilizzare piuttosto che rivendicare “a prescindere” quote destinate al Sud. Quelle, afferma il direttore, non sono mai state rispettate.

32. «Da donna costruisco l’ecosistema startup del Sud Italia»



Nelle settimana della festa della donna, Start Me Up ospita non una giovane imprenditrice ma chi, piuttosto, lavora per favorire l’ecosistema imprenditoriale della Campania e di tutto il Sud Italia. L’ospite del trentaduesimo podcast di Start Me Up è Giovanna D’Urso che insieme a Antonio Prigiobbo, Roberta Madonna, Sara Ebraico e Filippo Sessa anima Nastartup. Il podcast ci dà la possibilità di parlare dell’appuntamento tutto al femminile che la community campana ha organizzato in occasione dell’8 marzo. Durante l’intervista parliamo inoltre del ruolo delle donne all’interno della scena startup nazionale e dell’esperienza di Giovanna a Varsavia per il TechCamp.

Foto di copertina, via.

Link utili

La citazione di Giovanna

Piaciuto il podcast?

Se la risposta è si, non tenerti tutto dentro: vota e recensisci il podcast su iTunes.

Se poi non vuoi perderti neanche un podcast abbonati e ricevi i file direttamente sul tuo smartphone. Clicca qui se usi iTunes, o usa il feed RSS se sei un utente Android (qui trovi una serie di player che puoi scaricare gratuitamente per sentire i podcast dal tuo smartphone).

Leggi la trascrizione del podcast

La Scuola fa impresa Grazie anche a NàStartup gli studenti del “Francesco De Sanctis” di Napoli lavoreranno su proprie idee di impresa



È un laboratorio di impresa e sarà dentro la scuola “Francesco De Sanctis” di Napoli. Ma soprattutto saranno tanti gli Enti che permetteranno a Io merito un’impresa – questo il nome del laboratorio – di crescere nel corso del 2017.

Lo scorso 12 dicembre c’è stato l’evento che ha dato il via al percorso che vede coinvolti tra gli altri anche la community campana di NàStartup. Un risultato importante, ma soprattutto una sfida come sottolinea la prof.ssa Liliana Speranza dell’istituto superiore statale “Francesco De Sanctis” di Napoli. Il laboratorio si presenta come un modo per canalizzare la creatività degli studenti e permettere loro di non abbandonare il luogo in cui sono nati.

La prof.ssa Liliana Speranza è l’ospite che chiude il dodicesimo podcast di Start Me Up: se vuoi ascoltare direttamente la sua intervista, clicca qui.

Piaciuto il podcast?

Se la risposta è si, non tenerti tutto dentro: vota e recensisci il podcast su iTunes.

Se poi non vuoi perderti neanche un podcast abbonati e ricevi i file direttamente sul tuo smartphone. Clicca qui se usi iTunes, o usa il feed RSS se sei un utente Android (qui trovi una serie di player che puoi scaricare gratuitamente per sentire i podcast dal tuo smartphone).

La foto di copertina è stata presa qui

Leggi la trascrizione del podcast

#44.radiosmu – AIED cerca nuovi modi per dire #NObullismo Le proposte devono arrivare a partire dal 5 settembre. Inoltre Washare vola a Berlino e conosciamo meglio Motorsquare



Si potrà inviare la propria proposta a partire dal 5 settembre ma la comunicazione è partita qualche giorno fa. Stiamo parlando di #NObullismo, iniziativa di AIED Roma che mira a cercare idee che possano avere un impatto reale per combattere il bullismo sia dentro che fuori la rete. «Non abbiamo voluto specificare nessun tipo di idea – dice Claudia Pellicori di Cocoon Projects, partner strategico dell’iniziativa – perché vogliamo lasciare le persone libere di pensare a qualcosa che possa davvero fare la differenza». Ci sono comunque degli ambiti a cui attenersi ed è possibile leggerli nella sezione apposita del sito di AIED: educazione, cultura e prevenzione; supporto e assistenza; tutela, sicurezza e difesa.
Come forse ricorderete la sezione romana dell’Associazione Italiana per l’Educazione Demografica non è nuova a questo tipo di iniziative – alcune di queste le abbiamo anche raccontate qui a Start Me Up. «La novità di quest’anno – continua Claudia – è che per la prima volta ci stiamo rivolgendo anche agli adolescenti, coloro che sono maggiormente coinvolti da questo fenomeno».
#NObullismo è aperto a persone che hanno tra i 15 e i 30 anni, non è necessario far parte di un team (si accettano quindi idee che arrivano anche da una sola persona) ed è possibile presentare la propria proposta a partire dal 5 settembre fino al 7 novembre. Il fattore tempo sarà determinante perché le idee saranno poi sottoposte al giudizio del pubblico il cui voto influirà per il 50% sull’esito finale. L’altra metà verrà data da una giuria di esperti e i migliori tre progetti si sfideranno durante un evento che si terrà a Roma il 26 novembre. Al vincitore verrà assegnato un premio in denaro di 2.000 €.
Per tutte le informazioni tenete d’occhio il sito dell’AIED Roma, la pagina facebook e il profilo twitter. Avete un mese per pensare al vostro progetto e entrare in azione per dire il vostro no al bullismo.

Washare, la lavatrice è in condivisione

washare_grandeNel podcast scorso vi abbiamo parlato del viaggio in Spagna che le ragazze di oTeather hanno fatto grazie a Nastartup. Oggi è il turno di Alessio Sanzullo di Washare, una piattaforma che permette alle persone di condividere la propria lavatrice. «È un’idea un po’ strana in Italia – confessa Andrea ai microfoni di Start Me Up – ma non in Europa: quindi perché non adeguarci?». Il sistema è quello tipico della sharing economy, con un guadagno minimo da parte di chi mette a disposizione il proprio bene.
A differenza delle ragazze di oTeather, il team di Washare è stato a Berlino al betahaus, «il più grande spazio di coworking al mondo», dice Andrea. «È stata un’occasione per entrare in contatto con un mercato già maturo – continua – e inoltre abbiamo potuto partecipare al betabreakfast, evento settimanale che mette in contatto giovani imprenditori con possibili finanziatori».
Al momento il team è al lavoro sulla piattaforma visto che Washare è ancora solo un’idea, e nei piani c’è la voglia di essere già sul mercato per il prossimo ottobre. Al momento possiamo seguire le evoluzioni del progetto dalla pagina facebook ufficiale.

Motorsquare, l’app che ti aiuta a scegliere la tua prossima auto

Motorsquare è una startup catanese dal percorso esemplare. Vengono fuori dall’ultimo
Startup Weekend Catania
e nel corso dell’ultimo anno sono state tra le startup accelerate da TIM Wcap. La loro mission è semplificare il processo di acquisto di un’auto: attraverso la funzione Car4you infatti solo grazie al proprio profilo facebook il sitema seleziona l’auto più adatta ai gusti di un utente. «Il Car scanner poi – spiega Marco Reitano, colui che si occupa della comunicazione all’interno del team – andrà a individuare tutte le offerte attive nei nelle vicinanze dell’utente, selezionando quelle più vicine in termini geografici».
Nel corso degli ultimi mesi Motorsquare è riuscito a stringere un’importante partnership con il Salone dell’auto di Torino Parco del Valentino, per il quale il team ha prodotto una applicazione che guidasse i visitatori all’interno degli spazi espositivi. «È stata inserita anche – racconta Marco – la possibilità di prenotare i test drive, una novità assoluta in questo settore che ha permesso di evitare le tipiche code agli stand».
Al momento il team di Motorsquare è alla ricerca di un data engineer, qualcuno cioè che sia in grado di analizzare grandi quantità di informazioni. Per chi fosse interessato può mandare una mail a questo indirizzo  oppure compilare questo form.
Motorsquare è disponibile sia per dispositivi Android che Apple: per saperne di più basta andare su motorsquare.eu.

#43.radiosmu – oTheater a Barcelona grazie a NaStartup La community campana manda startupper in giro per l'Europa. Inoltre vi parliamo di Bizzwai e FIL fest



Le ragazze di oTheater volano a Barcelona grazie a Nastartup. Non è la prima volta che la community portata avanti da Antonio Prigiobbo con l’aiuto di Giovanna D’Urso permette a ragazzi con una idea di impresa di entrare in contatto con i principali incubatori europei. Claudia Orlando Cafazzo e Francesca Esposito hanno avuto la possibilità di visitare il TAG di Barcelona, in Spagna dove hanno potuto presentare oTheater, «una piattaforma che trasmette contenuti teatrali e di performing art in streaming e on demand – spiega Claudia ai microfoni di Start Me Up. L’intento è quello di raggruppare in un unico canale tutto il materiale esistente e diventare un punto di riferimento nel settore».
L’idea di oTheater viene fuori dal Contamination Lab di Napoli (qui vi abbiamo parlato di quello di Reggio Calabria), esperienza fondamentale secondo Francesca: «Mi ha dato la possibilità di incontrare persone con un percorso formativo totalmente diverso dal mio: ed è stata questa la più grande ricchezza che ne ho tratto».
Venendo poi al viaggio in Spagna è Claudia a sottolineare la bellezza di Barcelona e la sua attenzione alla crescita dell’imprenditorialità giovanile. Gli incontri a cui hanno partecipato le due ragazze campane non hanno fatto che confermare questa sensazione e inoltre «sono stati utilissimi in termini di networking – continua Claudia – e sarà fondamentale nei prossimi mesi riuscire a sfruttare questa rete di contatti creata proprio in questo fine settimana». oTheater al momento è un blog che racconta le evoluzioni del progetto. La piattaforma sarà online a fine anno: per seguirne gli sviluppi c’è anche la pagina facebook.

bizzwai.it: market place e web marketing al servizio dei produttori locali

bizzwaiDaniele Vinci di bizzwai.it era tra i relatori dell’incontro organizzato dal Gruppo Giovani Industriali di Reggio Calabria lo scorso 12 luglio dal titolo: “Social Marketing, Social Selling, E-commerce” Strumenti digitali per la crescita delle aziende. Daniele ha portato la testimonianza concreta di quello che ha costruito e sta portando avanti insieme a Salvino Fidacaro. I due, a Sant’Agata di Militello (in provincia di Messina) hanno creato bizzwai.it, market place di prodotti alimentari. «Siamo partiti dalle nostre competenze – racconta Daniele – e abbiamo cercato di proporre una soluzione a un mercato che qui in Italia si sta piano piano evolvendo». La scelta è stata quella di creare un market place (e non un e-commerce) in cui i produttori locali potessero vendere i propri prodotti senza troppi sforzi. L’aspetto interessante è il tipo di produttori a cui bizzwai.it si rivolge: «Un produttore che frequenta fiere e conosce il cliente straniero di persona – spiega Daniele – e stringe accordi senza passare dal web». bizzwai.it colma questo vuoto, cercando di interpretare al meglio i trend specifici del mercato: «Il mercato alimentare on-line si caratterizza principalmente per i suoi aspetti emotivi. Chi decide di comprare questi prodotti online è perché vuole ricordare un sapore o un’esperienza che ha vissuto». Per questo motivo il consiglio di Daniele è quello di non alzare troppo il prezzo: «Una volta che il cliente ha comprato il primo prodotto – continua Daniele – dopo si potrà giocare su altre leve così da permettere il ritorno dell’acquirente». La strategia di marketing è uno dei servizi offerti da bizzwai.it che al momento ospita principalmente prodotti siciliani, ma l’intento è quello di allargare il raggio a tutta l’Italia.

Imprese sociali cercasi: il FIL fest 2016 ha bisogno di voi

filfestQualche settimana fa è ripartita la macchina organizzativa del FIL Fest, il Festival della felicità Interna Lorda, promosso da Impact Hub Siracusa e il Centro Culturale Zo di Catania. La manifestazione si terrà il 2 e il 3 dicembre nel capoluogo etneo e sarà dedicata alla terra, anzi alle terre, come sottolinea Manuela Trovato: «Abbiamo voluto connotare la terra di tanti significati: è il terreno che coltiviamo, sono i luoghi su cui sogniamo e viaggiamo».

Anche per questo motivo l’edizione di quest’anno del FIL fest si intreccia con il progetto “For a Better Tomorrow: Social Enterprises on the Move” (FAB-MOVE), finanziato da EU Marie Skłodowska-Curie Research and Innovation Staff Exchange (RISE). Insieme a ricercatori, specialisti e operatori provenienti da diversi paesi del mondo, si cercherà di capire come le imprese sociali possano superare con successo sfide di rilevanza cruciale per il pianeta, come il rinnovamento ecologico, la gestione delle risorse naturali e la riduzione del rischio di catastrofi, per citarne solo alcune. Tutte le imprese sociali che promuovano idee innovative nei settori dell’agricoltura sociale, il consumo responsabile, il riciclo e lo sviluppo di metodi alternativi per la gestione di risorse naturali, rifiuti, cambiamenti climatici e rischi ambientali potranno partecipare al festival beneficiando di 4 borse di studio a copertura dei costi di viaggio e soggiorno. Per inviare la propria candidatura basta seguire la procedura descritta a questo link: c’è tempo fino al 30 luglio!
Chi invece vuole sostenere il Festival può farlo attraverso il sito buonacausa.org, la generosità dei donatori sarà ricambiata con gadget, biglietti gratuiti agli eventi a pagamento e sponsorizzazioni varie. Il tutto dipenderà naturalmente dall’importo della cifra donata. Per conoscere le evoluzioni del FIL fest infine tenete d’occhio la pagina facebook e il sito filfest.org.

Nella foto di copertina Claudia e Francesca di oTheater con Josep M. Valero del Barcelona Loves Entrepreneurs (BLE), presa qui

#20.radiosmu – Il metodo Montessori nelle scuole grazie alla Stampa 3D Un'iniziativa di Boboto e FabLab Lecce. Inoltre parliamo di Ganiza che incontra Tim Cook e Vectis che vola in Spagna grazie a NaStartup

Mettere insieme il metodo Montessori e la stampa 3D e portarlo nelle scuole di Italia. È più o meno questo l’intento del progetto Montessori 3D, iniziativa che l’incubatore Boboto sta portando avanti insieme al FabLab Lecce. “L’idea è venuta molto naturalmente – spiega Iliana Morelli di Boboto – perché la stampa 3D e il taglio laser permettono di realizzare oggetti a costi ridotti. Abbiamo quindi pensato di utilizzare queste tecniche per realizzare il cosiddetto materiale strutturato che solitamente è molto costoso e difficile in caso da riparare”. Così nasce Montessori 3D progetto nazionale che si appresta a entrare in una fase di testing: “Siamo alla ricerca di una scuola per ogni regione italiana che testi i nostri prodotti e ci dia dei pareri – continua Iliana – in modo da poter apportare migliorie nel caso in cui ce ne fosse bisogno”. Le scuole interessate possono candidarsi secondo un calendario ben preciso:

  • 15 febbraio – 22 febbraio 2016: apertura iscrizioni per scuole del Sud e Isole d’Italia (Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania, Molise);
  • 14 Marzo – 21 Marzo 2016: apertura iscrizioni per le scuole del Centro Italia (Toscana, Lazio, Abruzzo, Marche, Umbria);
  • 11 Aprile – 18 Aprile 2016: apertura iscrizioni per le scuole del Nord Italia (Emilia Romagna, Liguria, Veneto, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle D’Aosta).

Per presentare la propria candidatura basta inviare una mail da parte della scuola a: info@boboto.it. “Tutte le iscrizioni che arriveranno al di fuori di queste date – puntualizza Iliana – verranno scartate”. Per leggere il regolamento completo e tutte le specifiche del progetto potete visitare boboto.it.

Qualche settimana fa il numero uno di Apple Tim Cook ha incontrato a Palazzo Chigi cinque startup italiane. Tra queste c’era anche Ganiza di Francesco Marino, startup catanese che aiuta gli utenti a organizzare il tempo libero con i propri amici. “È stato un incontro davvero emozionante – dice Francesco – abbiamo avuto la possibilità di presentargli il nostro prodotto.” Se pensate a una semplice formalità, vi sbagliate di grosso: “Tim Cook si è dimostrato realmente interessato alle idee che aveva davanti – continua Francesco – e per ognuno di essa ha dato un suo parere”. Ganiza ottimizza al meglio il tempo che ognuno impiega per organizzare una semplice uscita con i propri amici. “Tramite un sistema di voti si possono evitare le interminabili discussioni su whatsapp e si riesce a organizzare in modo semplice un’uscita tra gli amici”. Inoltre, il sistema non è chiuso ai soli utenti di Ganiza, ma i voti possono arrivare anche da chi ha account su altri social.
L’impegno di Francesco non è solo di tipo imprenditoriale. Lui è infatti una delle colonne di Youthub Catania, associazione che promuove la cultura di impresa ai piedi dell’Etna. “Nonostante le difficoltà strutturali, cerco di portare avanti l’idea che fare impresa al Sud Italia è possibile, basta avere uno sguardo internazionale. I recenti investimenti di Apple o di Cisco, sono un ulteriore segnale che qualcosa sta cambiando”.
Ganiza è un’applicazione mobile disponibile per iOs, Android e Microsoft.

L’ultimo ospite di questa puntata è Luca Capobianco di Vectis, azienda che realizza sistemi software integrati con algoritmi e elettronica per smart factories. L’ambito è quello dell’Internet delle cose e dei big data, anche se, nel caso di Vectis, la mole dei dati non è così complessa. Luca ha potuto beneficiare dell’ormai noto servizio di networking internazionale offerto da Nastartup. Qualche settimana fa infatti è volato a Barcellona in Spagna e ha avuto la possibilità di visitare il TAG di Barcellona (come avevano fatto i ragazzi di Boosha tempo fa) e il Barcelona Activa, “organismo del Comune di Barcellona in cui vengono promosse tutte le attività di sviluppo del settore industriale” che al suo interno ospita Seed Rocket, azienda che si occupa di mettere insieme startup e business angels. “La rete di conoscenza nel nostro lavoro è fondamentale – dice Luca – soprattutto in una fase di kick-off per capire di cosa ha bisogno il proprio mercato e di gestire anche le conoscenze con altri attori che operano nello stesso ambito”.
Vectis sta per lanciare il restyling del proprio sito (che potete trovare in anteprima qui) vectislab.it.


#16. radiosmu – 16 is the new 1 Start Me Up entra a far parte della famiglia Smartwork!

16 is the new 1, almeno per Start Me Up che dopo una stagione e mezza (senza contare le due stagioni in cui siamo andati in onda su Radio Messina International e al timone con me c’era Sergio Calderone) il programma ha una nuova famiglia! Già da qualche mese – ma il lancio è di oggi – Smartwork ha deciso di prendersi cura di Start Me Up e di investire un po’ di competenze e conoscenze nel programma.

Smartwork è una startup innovativa che ha la propria sede a Messina e opera nel campo dell’innovazione, della smart mobility, del design e del marketing digitale. Nata nel 2014, sta per rilasciare un software di gestione flotte sviluppato per dispositivi mobili, progetto finanziato col programma Smart&Start di Invitalia (di cui presto ne sentirete parlare in trasmissione). Per adesso vi basti sapere che Smartwork oltre ai suoi fondatori Mauro Curcuruto (art director) e Daniela Smiroldo (cofounder e graphic designer), vanta una squadra di nove professionisti tra sviluppatori e creativi (tra cui anche chi scrive!).

Io sono molto contento e onorato di iniziare questa parte di cammino con Smartwork e se lo state pensando, vi fermo subito! Nessuna paura, Start Me Up mantiene saldo il suo impegno nel sostenere i progetti che nascono da Roma in giù e vuole continuare a raccontare il mondo dell’innovazione tecnologica e sociale del Sud Italia.

Lo testimonia questo primo podcast del 2016 tutto incentrato sulla collaborazione tra Nastartup e l’acceleratore londinese Istarter. Come era già successo con altre startup campane mandate in giro per il mondo, il mese scorso due progetti hanno avuto la possibilità di volare a Londra per incontrare i responsabili di Istarter. Racconta tutto chi a Istarter ci lavora (e ha reso possibile questo incontro): Francesco Boni Guinicelli. Francesco parla di come Istarter dal 2012 riesce a mettere d’accordo italiani e inglesi che intendono collaborare e di come Londra attiri le attenzioni di aziende provenienti da tutto il mondo. Il centro dell’intervista è dedicato naturalmente alla collaborazione con NaStartup, esperienza “sicuramente da ripetere – come dice Francesco stesso – anzi da ampliare con visite non solo a Istarter ma a tutto l’ecosistema londinese: a pochi passi da qui c’è il campus di Google, di Barclays e di Telefonica per dirne solo alcuni”. Istarter è sempre interessato a conoscere nuove idee da incubare. “Il processo – spiega Francesco – è molto semplice e inizia compilando il form sul sito istarter.it”. O altrimenti potete sempre mandare una mail a francesco@istarter.co.uk per richiedere tutte le informazioni di cui avete bisogno.

La prima delle due idee che sono volate a Londra grazie a Nastartup è MioGarage che, come spiega il suo ideatore, Stanislao Elefante, “è un marketplace che mette in contatto chiunque abbia un parcheggio con chi è alla ricerca di un posto dove lasciare la propria auto”. L’idea viene fuori dall’ultima edizione dello Startup Weekend Napoli e rientra nelle logiche della sharing economy. Il portale e la app verranno rilasciati nei prossimi mesi e Stanislao ha commentato in maniera positiva l’esperienza londinese. Il team di MioGarage ha avuto la possibilità “di confrontarsi con il management di uno dei più importanti acceleratori d’Europa e studiare future prospettive di internazionalizzazione dell’azienda”. Resta vago perché Stanislao si è reso conto che “il problema del parcheggio esiste principalmente in Italia- ci dice – per questo motivo MioGarage si concentrerà per il primo periodo principalmente al solo mercato italiano”. Il consiglio è quello di visitare miogarage.it e per non perdere neanche un aggiornamento, iscriversi alla newsletter.

Gli ascoltatori più attenti ricorderanno Photocert, il sistema che permette di rilasciare un certificato legale per attestare la veridicità di un’immagine. Pasquale Saviano è stato nostro ospite durante l’ottava puntata di questa stagione. Lo ritroviamo oggi perché è Photocert la seconda idea ad essere volata a Londra e a quanto pare è intenzionata a restarci. “Le condizioni di mercato – dice Pasquale – sono nettamente vantaggiose”. Ma aspettate di parlare di fuga perché se dovesse andare in porto l’internazionalizzazione di Photocert, l’azienda resterebbe comunque con un ufficio in Italia. Al momento la soluzione è in fase di valutazione, nel frattempo il team ha brevettato il suo sistema di certificazione e ha pubblicato una serie di video con la spiegazione della procedura. Per seguire tutti gli aggiornamenti basta tenere d’occhio la pagina facebook e il profilo twitter della startup oltre che, ovviamente, photocert.it.


#7.radiosmu del 22/10 – NavheTec vince StartCup Sicilia Inoltre: Meet U Pro vola a Berlino e ItaliaCamp presenta SIC

Start Me Up arriva alla settimana puntata e torna in Campania per raccontare una nuova iniziativa che arriva da Nastartup. La settimana scorsa infatti grazie all’impegno della community Alessio Zollo e Umberto Russo sono stati a Berlino per presentare a alcuni investitori Meet U Pro. Meet U Pro è una piattaforma (e anche una applicazione) che permette alle persone di trovare artigiani che possono svolgere i piccoli lavori di casa. “Stiamo costruendo la nostra utenza lavorando su due fronti – dice Alessio ai microfoni di Start Me Up – da una parte abbiamo i contatti di alcune associazioni di categoria che ci permettono di trovare gli artigiani e dall’altro abbiamo degli accordi con associazioni che riuniscono amministratori di condominio per individuare i potenziali utenti. Stiamo partendo da Benevento, città in cui viviamo e lavoriamo e se l’idea dovesse prendere piede ci espanderemo a altre città di Italia.” A Berlino Alessio e Umberto hanno avuto modo di toccare con mano un ecosistema diverso da quello in cui vivono “Quello che ci ha colpito di più è stato vedere il modo in cui le idee che stanno dietro alle startup di lì vengono smembrate dai finanziatori per capire l’effettivo valore che hanno”.
Meet U Pro sarà disponibile a breve sul mercato ed è uno dei progetti sviluppati da MUGA ITC.

Il secondo ospite di questa settimana puntata è il professor Riccardo Alessandro del dipartimento di biopatologia e biotecnologie mediche della scuola di medicina e chirurgia dell’università di Palermo. È lui il referente di NavheTec, progetto che il 15 ottobre ha vinto lo Startcup Sicilia e che quindi parteciperà al premio Nazionale per l’Innovazione in programma per il 3 e il 4 dicembre a Cosenza. I ricercatori palermitani sono riusciti a isolare delle nanovescicole dal limone e hanno dimostrato che tale estratto totalmente naturale può essere assunto e integrato nella dieta con comprovate proprietà antitumorali oltre alle ottime qualità nutrizionali. “Il progetto è quello di realizzare dei blister da assumere senza comunque sostituire le cure esistenti” dice il prof. Alessandro.

Chiude la puntata Antonio De Napoli, presidente dell’associazione Italia Camp che da qualche giorno ha lanciato il progetto Social Innovation Citizen (SIC), ambasciatori “di innovazione sociale under 30, ragazzi residenti in Italia, con un’idea, un progetto o una soluzione innovativa in grado di generare un impatto positivo sulla società e sulla comunità territoriale”. Il progetto nasce su proposta dell’Agenzia Nazionale per i Giovani e mira a creare un portale e una mappatura dei vari SIC presenti in tutta Italia. Inoltre è previsto un roadshow in quattro città italiane in cui verranno “messe in comune queste pratiche di innovazione del territorio – dice De Napoli – per poterle così diffondere e fare in modo che possano svilupparsi anche dopo gli eventi”. Chiunque può candidarsi a diventare SIC, basterà andare su sitizen.it, dove sono presenti, tra l’altro, tutte le informazioni sul progetto.

foto di copertina: il team di NavheTec durante la premiazione, fonte Consorzio Arca


#29.radiosmu del 25 giugno – Di cibo e lettura Una puntata dedicata al cibo, alla cultura e alla cultura del cibo

Si parla di cibo sin dal primo ospite in questa puntata numero 29, perché l’azienda che porta avanti ha già tre anni di vita e in questi giorni sta tentando la carta dell’estero. Mi riferisco a Pubster, app che permette ai gestori di locali di fidelizzare la propria clientela con un sistema di raccolta punti basato non sul consumo bensì sul numero di visite del cliente nel locale. “Il cliente non va premiato perché consuma di più – spiega Andrea Pastina, uno degli ideatori della app – ma perché torna sempre nello stesso posto”. L’applicazione è diffusa in buona parte dell’Italia centrale e ora il team tenta la carta della Romania. Inoltre in questo periodo chiunque metterà in contatto il proprio locale preferito con il team di Pubster riceverà 30 euro di buono Amazon. Come dire, l’espansione non si ferma.

Passiamo poi in Campania dove lunedì scorso si è svolto l’incontro mensile di NA StartUp. Per non avere il solito resoconto ho deciso di contattare uno degli ospiti dell’evento e dopo una breve consultazione con il padrone di casa (Antonio Prigiobbo) ho scelto di intervistare Giuseppe Rivello.

Giuseppe sta portando avanti un progetto di innovazione sociale dedicato alla cultura rurale. Nei territori del basso cilento si svolge infatti ogni anno il Palio del grano, una vera e propria gara finalizzata a mantenere viva le tradizioni rurali che costituiscono la bellezza di questi luoghi. In preparazione a questo evento ci sarà il Camp di grano, una summer school che raduna persone da tutta Italia per riflettere sui temi della terra e del raccolto. Fino al Primo luglio è possibile iscriversi compilando questo modulo.

A margine di questi due progetti c’è la Biblioteca del grano, una vera e propria raccolta di semi che vengono piantati per tramandare e diffondere culture un tempo molto diffuse in nome della varietà alimentare e vegetale.

andrea_pubster

Fabio e Andrea di Pubster con i manifesti da installare nei locali che decidono di utilizzare l’app

Terminiamo parlando di libri perché sabato scorso abbiamo avuto il piacere di collaborare all’edizione messinese di #lettidinotte, iniziativa promossa da Marcos y Marcos su tutto il territorio nazionale. A Messina ha aderito la libreria Colapesce che oltre a Start Me Up ha coinvolto Agromobile e Donnafugata in una serata di letture, musica e buon vino. Abbiamo allestito un social wall in cui potete vedere tutto quello che è stato twittato durante quella sera.

In questa puntata dicevo abbiamo sentito colui che ha inventato insieme a Claudia Tarolo e Patrizio Zurru Letti di notte. Mi riferisco a Marco Zapparoli capo editore di Marcos y Marco con cui facciamo un po’ il punto sulla manifestazione, parliamo delle altre iniziative promosse dalla casa editrice che si sta impegnando nel coinvolgere attivamente i librai nella diffusione della lettura nel nostro paese. “Un passaggio quello delle librerie che spesso manca in tante iniziative legate alla cultura e al libro”, dice egli stesso ai microfoni di radiosmu. Un altro evento che cerca di avvicinare lettori e librai è Il giro di italia in 80 librerie che come l’anno scorso porterà le persone a scoprire le librerie italiane in sella a una bici. Il programma di quest’anno vedrà la carovana lungo tutta la costa adriatica e porterà nelle piazze italiane Chi l’ha letto? Un talk incentrato sul mondo della lettura. Infine cerco anche di capire le ragioni della crisi del libro in Italia e in un certo senso vengo smentito dalle parole di Marco. Come editore conosce storie di librerie di successo e ribadisce l’impegno della casa editrice di cui è a capo nel volerle sostenere nel loro impegno quotidiano nella diffusione della lettura. Un modo per dire che di cultura si può vivere, anche in Italia.

la foto di copertina è stata presa qui