La musica per parlare di lavoro e salute. Uno maggio libero e pensante



Non è un mistero dire che l’uno maggio 2020 sia stato particolare, per tutti noi. Lo è stato per via del Coronavirus che non ci ha permesso di festeggiare questa ricorrenza come solitamente facevamo. Da quando mi occupo di Start Me Up sento in maniera diversa questa festa, perché i temi chiave di Start Me Up sono profondamente legati al lavoro e ai lavoratori. Ho sempre visto con molta curiosità il Concerto dell’Uno maggio Libero e Pensante di Taranto e negli ultimi anni mi sono detto che ne avrei dovuto parlare in questo podcast. Questo è l’anno, proprio quando il concerto non c’è stato. Ma non è un problema perché ascoltando il podcast, scoprirai che la musica del Primo maggio Libero e Pensante di Taranto è solo il contenitore. Un pretesto per parlare di lavoro, salute e diritti. Aspetti con cui chi decide di vivere e lavorare al Sud Italia deve fare i conti. Ne parlo con Gianni Raimondi, membro del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti.

Musica come amplificatore di un messaggio più ampio

Ripercorrendo brevemente la storia del Concerto del Uno maggio Libero e Pensante di Taranto scopriamo perché il comitato ha scelto la musica come amplificatore di un messaggio sociale e umano. Un messaggio che la musica negli anni ha fatto arrivare a tante persone e che quest’anno è stato affidato a un docufilm realizzato da Giorgio Testi, Francesco Zippel e Fabrizio Fichera. “Liberi e pensanti” è stato trasmesso la sera dell’uno maggio su La7 (qui è possibile vederlo on demand) ed è arrivato dopo due giorni di video e dibattiti che sono stati diffusi dalla pagina facebook dell’evento. Sono contributi dei vari artisti che hanno dichiarato il loro affetto per Taranto.
A questi, il docufilm ha unito le voci degli attivisti e ha raccontato di come la città pugliese stia vivendo da tempo la situazione che gli italiani e il resto del mondo hanno conosciuto in questi ultimi mesi a causa del Coronavirus. Chiudersi in casa perché fuori c’è un nemico invisibile che minaccia la propria salute. È un messaggio che ormai da sette anni viene veicolato dal palco del Parco Archeologico delle Mura Greche e che quest’anno è stato affidato ai video e alle testimonianze di tante persone che sono legate a Taranto.

Naturalmente il Comitato non lavora solo al concerto dell’uno maggio. Nel corso dell’anno si spende per la causa tarantina manifestando la propria vicinanza a chi vive situazioni simili. Si impegna in attività di sostegno al territorio, propone valide alternative di sviluppo per Taranto che sembra rappresentare in grande i tanti drammi che il Sud Italia vive. C’è una nuova consapevolezza, ci dice Gianni, e l’auspicio è che questo lavoro porti un cambiamento non solo di mentalità, ma anche nelle condizioni di vita e di lavoro di chi vive qui. Una nuova fase, in cui nessuno dovrà più scegliere tra salute e lavoro. Il primo maggio di quell’anno sarà veramente particolare per tutti quanti.


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Nella foto di copertina, la locandina del docufilm.