La lotta per la parità dei diritti passa anche dalla tecnologia



Se parliamo di viaggi agli inizi di luglio 2020 è perché in questo periodo chi sta provando a mettersi su un treno o un aereo per raggiungere altri luoghi sta toccando con mano quanto difficile sia il riprendere certe abitudini. È comprensibile anche perché diamo per scontato che possiamo andare dove, quando e come ci pare. In realtà non è per tutti così e il covid-19 c’entra poco. Sembra paradossale ma ancora ci sono Paesi dove alcune persone rischiano addirittura la vita se provano a metterci piede: ci riferiamo alle persone LGBT.
In questo podcast parliamo di lotta per la parità dei diritti con Federica Saba di Babaiola.


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Cosa è Babaiola

Babaiola è il primo social Travel in Italia dedicato alla comunità LGBT. Per ispirarsi e programmare le proprie vacanze Babaiola mette a disposizione il suo sito web babaiola.com, il suo blog blog.babaiola.com e le app dedicate.

Il progetto nasce 4 anni fa grazie a Federica Saba, Enrico Garia e Nicola Usala. Babaiola è il loro contributo “tecnologico” alla lotta per la parità dei diritti.

I viaggi LGBT un mercato complesso e redditizio

I dati sul mercato dei viaggi LGBT restituiscono un quadro allettante. Solitamente questa categoria è considerata alto spendente con un alto tasso di fidelizzazione. Dall’altra parte però sono ancora tanti (ma anche se ce ne fosse uno solo sarebbe un problema) i Paesi che non ammettono queste persone. In alcuni di essi si rischia persino la vita. Ma il problema dei diritti non è legato solo al mondo dei viaggi. Come riporta il sito gaycenter.it in un anno oltre 20 mila persone si sono rivolte al servizio gayhelponline o la chat Speakly.org per raccontare le discriminazioni e le violenza che subiscono. Un dato purtroppo in crescita. Anche per questo motivo il 90 per cento degli intervistati italiani durante l’European LGBTI Survey 2020 ha dichiarato di non sentirsi cittadino italiano.

La citazione di Federica di Babaiola su integrazione

Sono dati allarmanti che devono aiutarci a mantenere alta la soglia di attenzione verso questi temi. Nonostante infatti si siano fatti dei passi in avanti negli ultimi dieci anni, c’è ancora tanta strada da fare. La lotta alla parità dei diritti ci riguarda tutti, nessuno escluso.


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La foto di copertina è di Eduardo Pastor via Unsplash

La partecipazione come spunto narrativo dei luoghi marginali



Per scoprire le declinazioni sociali e culturali del termine partecipazione sono andato a Cagliari a parlare con Lorenzo Mori, presidente di Riverrun. Il 28 maggio scorso insieme a Sineglossa, associazione marchigiana, Riverrun ha pubblicato con Ediciclo Editore il primo volume della collana Nonturismo. Il libro è un cookbook che raccoglie le ricette del quartiere S.Elia di Cagliari. Naturalmente non stiamo parlando di un “semplice” libro di cucina perché la sua realizzazione ha dietro un lavoro di almeno tre anni portato avanti da facilitatori e un artista in residenza. Nel caso di questo primo volume Don Pasta. Nonturismo sintetizza bene lo spirito di Riverrun ed è il punto di partenza di un discorso che ruota intorno al concetto di partecipazione che nasce dalla cultura e ha effetti a livello sociale.


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Nonturismo collana che nasce da un processo partecipato

Nonturismo è la collana ideata e curata da Riverrun e Sineglossa. Le guide sono redatte attraverso un processo partecipato che coinvolge i cittadini in una “redazione di comunità” guidata da artisti e creativi in residenza. Ogni pubblicazione ha la finalità di promuovere una nuova idea di turismo consapevole accendendo una luce sui luoghi ai margini, sulle periferie lontane dagli itinerari consolidati e i paesi dimenticati in cerca di una nuova identità. La prima guida – uscita il 28 maggio 2020 – è dedicata al quartiere S.Elia di Cagliari.

Oltre ai libri, Nonturismo si arricchisce di una serie di contenuti audio realizzati da Cristina Marras che possono essere ascoltati in loco grazie all’applicazione Loquis.

La citazione su turismo e partecipazione di Lorenzo di Riverrun

Riverrun è un hub di innovazione culturale che applica i processi creativi dell’arte a progetti sperimentali dal forte impatto sociale. Realizza progetti che spaziano dall’innovazione sociale alla rigenerazione urbana, dall’educazione non formale allo sviluppo locale, dal contrasto al disagio giovanile alla democrazia partecipativa. Utilizza strumenti come il teatro, la gamification, le nuove tecnologie, lo storytelling, il podcasting e l’arte relazionale; l’intento è quello di modificare le forme della società per renderle più inclusive ed eque, aumentando consapevolezza, coinvolgimento diretto e responsabilità nei cittadini.


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Foto di copertina: via.


I brani utilizzati in questo podcast:

Le startup che innovano nel campo del turismo L'appuntamento del GIOIN ha fatto tappa a Palermo lo scorso 24 novembre



Scoprire in che direzione sta andando il turismo in Italia, ecco l’intento di TravelTech, Nuove opportunità di Business per il turismo. L’evento si è svolto lo scorso 24 novembre presso l’incubatore Digital Magics Palermo e rientra nel circuito GIOIN, Gasperini Italian Open Innovation Network.

Nella prima parte dello speciale di Start Me Up è Alessandro Arnetta – a capo dell’incubatore palermitano di via Lincoln 21 – a fornire una panoramica dell’evento palermitano. Successivamente spazio alle startup presenti che hanno avuto la possibilità di illustrare ciò che stanno realizzando ognuno nei rispettivi ambiti.

 

Monitoraggio del mercato e gestione dei pagamenti; ecco cosa fa chi innova nel campo del turismo in Italia

 

Dopo l’intervento di Arnetta, si alternano ai microfoni di Start Me Up:

Fabio Cantone di Hotelbrand, piattaforma che offre una panoramica del mercato delle strutture ricettive attraverso specifiche variabili: prezzo delle camere, reputazione della struttura ricettiva e analisi delle destinazioni. Il servizio viene veicolato in modalità freemium e chiunque avesse una struttura ricettiva può iscriversi gratuitamente su hotelbrand.com.

Holapp invece è un sistema di pagamento che sfrutta la tecnologia NFC. Come spiega Gianluca Vatore ai microfoni di Start Me Up, il servizio ha avuto un enorme successo nei villaggi turistici, perché permetteva agli ospiti di pagare in tutta tranquillità usando un semplice gadget (e senza quindi monete o oggetti vari) e i gestori di queste strutture che hanno visto aumentare il proprio fatturato del 20% circa. Allo studio c’è una app dedicata che possa permettere un vero e proprio dialogo con i gestori della struttura e avere così la possibilità di ordinare i propri pasti o servizi direttamente dal proprio smartphone.
Tutte le info su questa soluzione sono su studiovatore.com o hol-app.com.

Infine chiude il podcast Claudio Cubito che con Growish digitalizza la raccolta di denaro in vista di un avvenimento. Non più circolazione di contanti o diffusione dei vari iban, basterà registrarsi al sito e indicare agli interessati un semplice link. I soldi una volta raccolti potranno poi essere utilizzati per acquisti, o versati direttamente sul conto del destinatario del regalo.
Sulla stessa linea di prodotto, ma fortemente focalizzato sul mondo delle nozze è listanozzeonline.com. Il funzionamento è uguale a quello indicato in precedenza ma con in più una serie di funzionalità specifiche come la creazione di un sito dedicato alla coppia, la possibilità di aggiungere foto e di interagire con gli ospiti.
Quello delle nozze è un mondo che ha già confidenza con questa metodologia di raccolta di denaro: seppur in maniera poco strutturata già da tempo gli operatori del settore permettono agli invitati di versare le proprie quote direttamente online. Diverso è il discorso per le collette generiche, dove la strada da fare è ancora tanta, ma non per questo meno interessante.

Ascolta adesso la seconda parte dello
Speciale su TravelTech

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Le citazioni degli ospiti

#27.radiosmu – La Resto al Sud Academy riparte da Scampia Inoltre nel podcast si parla di Postpickr e Searcharter

Non poteva esserci luogo migliore per inaugurare la seconda edizione della Resto al Sud Academy, corso di formazione su web-journalism pensato per ragazzi che vivono nelle periferie delle grandi città del Sud Italia. Il 22 marzo scorso alla presenza del ministro della Giustizia Andrea Orlando sono stati consegnati gli attestati ai corsisti che hanno da poco terminato il loro percorso formativo ed è stata presentata la seconda edizione. La prima edizione è stata segnata dall’entusiasmo dei ragazzi, dice Roberto Zarriello – ideatore dell’Academy e cofondatore del portale Resto Al Sud – ai microfoni di Start Me Up. Una delle novità della seconda edizione della Resto al Sud Academy è l’inclusione del TAG Cosenza tra i partner. «Siamo al lavoro per un evento all’interno del coworking per settembre 2016 – anticipa Roberto – un modo ulteriore per sottolineare la natura fattiva delle collaborazioni instaurate». Il TAG va ad affiancare gli altri promotori dell’Academy: Conad, Ninja Academy e Tiscali. I ragazzi del nuovo corso sono già all’opera, hanno infatti coperto l’evento di martedì sia sui social che coordinando il lavoro con i vari addetti stampa: «La cosa importante – dice ancora Roberto – è che loro, sperimentando, possano acquisire nuove competenze». Come la scorsa edizione i ragazzi che parteciperanno alla Resto al Sud Academy pubblicheranno come blogger su restoalsud.it e alcuni post verranno veicolati anche attraverso il portale tiscali.it.

Postpickr. Quando il tool per i social è sociale

postpickrArriva da Andria, in Puglia, Postpickr, tool per gestire social media che ha da poco raccolto più del doppio del valore prefissato grazie a una compagna di crowdfunding chiusa una settimana fa. Postpickr è stato realizzato da Maurizio Lotito, Maria Miracapillo e Antonello Fratepietro. Con Maurizio parliamo dell’incredibile lavoro che è stato fatto nei confronti della comunità di riferimento:«Sin dall’inizio – spiega – abbiamo reso questo progetto collaborativo. Abbiamo messo online una versione beta e abbiamo chiesto agli utenti di fornirci i loro pareri». Con il tempo il rapporto è cresciuto con il risultato che gli utenti hanno iniziato a considerare postpickr come qualcosa di proprio. Un’espediente che si è rivelato centrale nella campagna di crowdfunding che si è chiusa la scorsa settimana con più di trecento sostenitori. «Adesso non vogliamo certo disattendere il sostegno che così tante persone ci hanno voluto dimostrare – continua Maurizio – I fondi ci serviranno per completare lo sviluppo dell’applicazione e ottimizzare la piattaforma». Postpickr è il perfetto esempio di come il tempo investito ad ascoltare i propri utenti sia ben speso e ritorni indietro in termini di reputazione. «Per far ciò – spiega Maurizio – è necessaria trasparenza e un’attenta comunicazione che deve essere curata nel minimo dettaglio soprattutto sui social».

Searcharter vola a Berlino grazie a Nastartup

Michele Barisciano di SearcharterSearcharter è stato uno dei protagonisti dell’incontro di Nastartup che si è svolto la scorsa settimana. Michele ha raccontato il fine settimana a Berlino, offerto dalla community campana e vinto grazie a Searcharter, un market place dove è possibile prenotare e acquistare posti in aerei charter nello stesso modo in cui si prenota un sedile su un aereo low cost. «I voli charter hanno quasi sempre dei posti in eccedenza – spiega Michele – che solitamente non venivano occupati». Grazie a Searcharter questi voli possono essere disponibili al pubblico con un guadagno per la compagnia e un risparmio per l’ambiente. Non immettendo infatti un nuovo volo ma semplicemente riempiendo quelli che devono comunque viaggiare è possibile ridurre le emissioni di CO2. Questa caratteristica si è rivelata vincente durante il pitch che i ragazzi hanno realizzato alla betahaus, spazio di coworking della capitale tedesca. Perché? Beh, vi basta ascoltare il podcast. Searcharter è online ed è possibile acquistare già il proprio volo: basta andare su searcharter.com.

foto di copertina, via


#21.radiosmu – Bookingbility, dall’idea all’impresa in un anno Annalisa Riggio racconta come sta evolvendo il suo progetto. Inoltre #MuovitiBurocrazia e crescereindigitale.it

C’è un portale in Sicilia che nel giro di un anno ha vinto uno Startup Weekend e ha avuto la possibilità di accedere all’accelerazione presso i locali del Tim Wcap di Catania. Sto parlando di Bookingbility, portale dedicato alle strutture turistiche che possono ospitare persone con disabilità che vedrà la luce nei prossimi mesi. A capo del progetto c’è Annalisa Riggio, palermitana, che racconta a Start Me Up l’evoluzione del progetto. “L’anno scorso alla fine dello Startup Weekend Palermo Tourism Edition Bookingbility era solo un’idea – racconta Annalisa – oggi è un’azienda che si appresta a rilasciare la versione beta del portale”. Un percorso che ha permesso al team di usufruire dei servizi dell’Incubatore Arca dell’Università di Palermo ma non solo. Come abbiamo già detto Bookingbility è stata infatti una delle 25 idee selezionate da Tim Wcap lo scorso anno per il programma di accelerazione: “Grazie al grant ma soprattutto al percorso formativo proposto da TIM abbiamo potuto sviluppare la piattaforma e arrivare al punto in cui siamo oggi”. Bookingbility non è la prima avventura imprenditoriale di Annalisa (ha un’agenzia di comunicazione, Epidemia Lab), ma in quest’ultimo anno ha imparato molto in ambito aziendale e imprenditoriale. Il portale sarà online a aprile, ma oggi chiunque volesse, può segnalare le strutture che possono ospitare persone con disabilità e contribuire così al censimento che il team porta avanti ormai da qualche mese attraverso il sito bookingbility.com.

Che l’Italia avesse un problema serio nella burocrazia è purtroppo risaputo e certe volte può anche mettersi in mezzo allo sviluppo di nuove idee imprenditoriali. Stanno correndo questo rischio Intertwine e IGooN due idee che arrivano dalla Campania e che circa otto mesi fa hanno ricevuto un finanziamento importante da alcuni investitori privati. Per poter accedere però hanno bisogno dell’informativa antimafia, necessaria a qualunque azienda per legge. Il problema è che nonostante le numerose richieste la prefettura di Salerno non ha ancora risposto e così Gianluca Manca e Claudio Cimmelli (rispettivamente founder di Intertwine e IGooN) hanno lanciato la campagna social #MuovitiBurocrazia.“È veramente grottesco che un’azienda fatta da quattro trentenni – dice Gianluca ai nostri microfoni – non riesca a avere un documento in modo abbastanza agevole”. Anche Start Me Up si associa alla campagna e invita tutti i suoi ascoltatori a twittare utilizzando questo hashtag nella speranza che qualcosa si muova. In bocca al lupo ragazzi!

Nel podcast di qualche settimana fa abbiamo raccontato i benefici del progetto Eccellenze in Digitale attraverso le parole di chi lo sta portando avanti per conto della Camera di Commercio di Ragusa. Questa volta invece diamo spazio a Margherita Bruno che sta lavorando nell’ambito dello stesso progetto ma per la Camera di Commercio di Siracusa. Margherita ha presentato durante il live show di Start Me Up (programma che ogni lunedì sera va in onda per Radiostreet Messina e realizzato in collaborazione con Startup Messina) Crescere in Digitale, costola di Garanzia Giovani gestita da Google e Unioncamere. Attraverso 6000 tirocini i NEET – i ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano – possono essere impiegati nella digitalizzazione delle PMI italiane. Dopo l’iscrizione sul portale crescereindigitale.it verrà chiesto ai ragazzi di seguire un corso online, al termine del quale ci sarà una prova d’esame. Da questa si ricaverà una graduatoria a cui le aziende interessate potranno attingere e trovare il proprio “digitalizzatore” a costo zero. Un’occasione da non perdere visto l’alto bisogno che l’impresa italiana ha di utilizzare al meglio gli strumenti digitali e dall’altro lato il numero di disoccupati che si contano soprattutto tra i ragazzi e le ragazze in Italia. Per accedere al programma e avere tutte le informazioni basta andare su crescereindigitale.it.

Nella foto di copertina: Annalisa Riggio. Immagine presa qui