È l’educazione il campo di azione di Tinkidoo e non l’insegnamento. Lo abbiamo imparato realizzando questo podcast, il sessantesimo, che vede come protagonista Sonia China, una delle fondatrici di Tinkidoo. Non è una precisazione da poco, perché il campo dell’educazione prende un territorio molto più vasto. È la stessa Sonia a spiegarlo. Tinkidoo mira a rivoluzionare il mondo dell’Educazione e per farlo ha sperimentato il metodo Montessori 2.0. Come funziona? Sonia lo illustra nell’intervista, citando naturalmente gli smart toys. Successivamente il discorso si sposta alla cultura di impresa, come andrebbe insegnata e quali sono le azioni da mettere in campo? Sonia è uno dei mentor del prossimo Startup Weekend Napoli e una sua idea ce l’ha. Infine ha trovato anche la formula matematica che serve a spiegare la cultura di impresa. Qual è? Vi basta ascoltare il podcast.
Perché ascoltare questo podcast?
- Per conoscere la differenza tra educazione e insegnamento e di come il digitale possa sostenere il lavoro degli educatori
- Per conoscere gli smart toys e capire il loro ruolo chiave nell’educazione
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L’immagine di copertina è presa qui
Link utili
- Il sito ufficiale: tinkidoo.it
- Il sito dello Startup Weekend Napoli 2017: goo.gl/ZsAuWa
La citazione di Sonia
Leggi la trascrizione del podcast
[FABIO] Tinkidoo è una startup che arriva da Napoli e che mira a rivoluzionare il mondo dell’Educazione attraverso metodo Montessori 2.0. Sonia China, una delle due cofondatrici sarà anche mentor allo startup weekend napoli, quindi quale migliore occasione per averla qui come ospite. Ciao Sonia, benvenuta a Start Me Up
[SONIA] Ciao
[FABIO] Quali sono le tre caratteristiche principali del metodo Montessori 2.0?
[SONIA] Lo caratterizza l’utilizzo di alcuni strumenti innovativi che definiamo Smart toys, che sono presenti sul mercato e sono giocattoli educativi connessi attraverso i quali i bambini fanno esperienza di ciò che stanno apprendendo. La seconda caratteristica in generale dell’approccio e quindi della metodologia Tinkidoo che chiamiamo metodo Montessori 2.0 è l’utilizzo di una educazione combinata tra lo schermo e non lo schermo. Quindi diffondere le competenze digitali attraverso l’utilizzo di strumenti tangibili. E la terza caratteristica innovativa di questo metodo è che noi lo offriamo ai nostri target attraverso un concetto molto semplice ma molto importante che è quello delle box.
[FABIO] E infatti come Tinkidoo usa questa metodologia per l’insegnamento?
[SONIA] Allora intanto mi piace parlare di educational non di insegnamento così diamo immediatamente una connotazione più larga ai temi che stiamo trattando. Perché, faccio un piccolo inciso, questo è un tema solo italiano, quello di sovrapporre il mercato dell’education con il mercato dell’insegnamento, in realtà fuori dall’Italia tutto questo non succede e noi lavoriamo principalmente con l’apprendimento informale quindi non formalizzato ed è per questo che stiamo bene nei musei, nei posti anche molto fuori dalla scuola, oltre la scuola. E questa cosa del Montessori 2.0 in Italia abbiamo iniziato a raccontarla proprio noi. Quindi diciamo Tinkidoo per primo ha raccontato l’utilizzo degli Smart Toys come una nuova interpretazione dell’idea montessoriana del gioco e dell’apprendimento. La utilizziamo coniugando gli smart toys alla rivoluzione dell’educazione che l’esigenza di dare ai bambini le competenze digitali.
[FABIO] Ed è qualcosa rivolto esclusivamente ai bambini?
[SONIA] Allora Tinkidoo ha un’offerta in questo momento orientata agli adulti che accompagnano i bambini nel percorso di apprendimento, quindi anche i genitori possono utilizzare le nostre box per capirci di più del rapporto tra bambini e tecnologia, per sapere quali strumenti utilizzare. Perché, ad esempio, il target dei genitori è un target per noi molto importante, ma che è molto preoccupato del rapporto tra i bambini e la tecnologia e non si orienta molto bene sulle soluzioni. Noi forniamo loro delle soluzioni per rendere i bambini creativi con il digitale. E poi ci orientiamo anche il mondo delle aziende, facciamo molti percorsi sperimentali all’interno delle aziende dove ci sono degli adulti che hanno dei carichi di stress di riposizionamento delle competenze molto importanti, tipicamente i manager all’interno delle aziende, che hanno quindi bisogno di approcciare al digitale all’innovazione in modo completamente differente. Ovviamente il target principale sono i bambini.
[FABIO] Li hai nominati più volte, sarebbe allora il caso di spiegare cosa sono gli smart toys. Non parliamo di semplici ipad o un giochi educativi, giusto?
[SONIA] No, soprattutto non stiamo parlando di iPad! Una delle principali caratteristiche di quelli che si definiscono smart toys è che abilitano i bambini ad un certo tipo di competenze. Quindi intendo dire che avvicinano al coding, alla robotica, quindi al pensiero computazionale e alle competenze digitali. Li aiutano a diventare protagonisti della tecnologia e non subirla, ma tutto questo lo fanno utilizzando il gioco come strumento di apprendimento. Che cosa sono gli Smart toys e perché vengono definiti Smart? Perché sono giocattoli educativi ma connessi, hanno un’anima tecnologica e interagiscono con la tecnologia ma con molti pochi schermi.
[FABIO] Giusto per capire: Voi inventate gli smart toys o semplicemente li importate?
[SONIA] Gli Smart toys sono una categoria di mercato e quindi esistono a prescindere dalla metodologia tinkidoo. Quello che noi facciamo è fare scouting di questi prodotti, metterli all’interno di alcune Box Special Edition che hanno dentro non solo lo smart toy, ma anche l’accesso in piattaforma ad un percorso di apprendimento che racconta genitori ed educatori che cosa sono gli Smart toys, qual è la filosofia dietro l’utilizzo di questi smart toys per l’Education, e dà loro guida e suggerimenti per iniziare le attività. Una unboxing della Smart toys education formato digitale ma anche tangibile, perché a casa dei nostri utenti arrivano le box tinkidoo. Ovviamente siamo sulla strada di generare dell’innovazione anche dal punto di vista del prodotto ma questa è una anticipazione su cui non posso scoprire dell’altro.
[FABIO] E lavorate principalmente con l’Italia…
[SONIA] In questo momento noi siamo focalizzati sul mercato italiano ma abbiamo uno scale up in piano industriale previsto da qui a 7 mesi. Il nostro prossimo mercato sarà tra la Francia e la Spagna e ovviamente lavoriamo principalmente con l’estero nel senso che tutti i prodotti che noi utilizziamo non esistono in Italia. Per cui facciamo scouting all’estero di metodologie e strumenti e poi li portiamo qui.
[FABIO] State ascoltando Start Me Up e al telefono c’è Sonia di Tinkidoo. Sonia, tornando agli enti formativi. Alla luce della premessa che hai fatto poco fa, come vi ponete nei confronti dell’ente formativo?
[FABIO] Spesso si parla di educazione e crisi della scuola. In un vecchio podcast abbiamo sentito di esperienze positive e di una apertura del sistema scolastico alle nuove tecnologie. Come si pone Tinkidoo nei confronti dell’ente formativo? C’è collaborazione?
[SONIA] A questa domanda rispondo sempre in un modo molto trasparente, cioè noi lavoriamo moltissimo con gli insegnanti. In questo momento gli insegnanti non li intercettiamo attraverso il canale scuola, sono due cose differenti. Il canale scuola è per noi che siamo una startup un canale in questo momento un po’ più lento, ma devo dire però, e questo è importante, che la buona scuola da questo punto di vista veramente spianato strade infinite per le partnership tra le aziende e le scuole. Dobbiamo lavorarci però un altro po’, nel frattempo diffondiamo questa cultura delle competenze digitali attraverso gli smart toys agendo da dall’esterno.
[FABIO] Ho visto che tra le tante iniziative che proponete c’è anche Bimbi in azienda. Non offenderti perché la mia domanda è più da curioso che da polemico: non credi che un bambino debba giocare prima di tutto, perché è necessario che i bimbi entrino in azienda così piccoli?
[SONIA] L’iniziativa Bimbi in azienda è semplicemente una iniziativa che non abbiamo proposto noi ma alla quale aderiamo. È una iniziativa che porta i bambini nell’azienda dove lavorano i loro genitori.
[FABIO] ah ok
[SONIA] L’iniziativa Bimbi in azienda è la proposta di alcuni workshop formativi con la metodologia tinkidoo all’interno delle aziende, quindi è questo lo spirito del 26 maggio che è un evento che oramai si ripete da tantissimo tempo e al quale noi aderiamo ma che non abbiamo creato. È un modo diverso per fare incontrare genitori e bambini all’interno del contesto lavorativo ma su una competenza che entrambi devono cavalcare, che è quella digitale.
[FABIO] In quest’ultimo periodo, penso anche ai percorsi di alternanza scuola lavoro, c’è tanta attenzione da parte delle aziende verso i ragazzi. Da persona che lavora nel mondo dell’educazione, quanto può essere davvero utile per i ragazzi?
[SONIA] Più che utile io direi che è fondamentale. Tinkidoo lavora nell’ambito dell’education Technology e come obiettivo ha quello di portare il meglio dell’education technology in Italia, attraverso una metodologia, nuove metodologie, utilizzando l’innovazione delle education che di fatto sono i toys, ma sono anche i percorsi di e-learning. Ma tutto questo nasce da una filosofia che appartiene molto al mondo del making, dell’industria 4.0, quindi se lo chiedi a noi, per noi è fondamentale che i ragazzi scoprono quanto prima una declinazione anche professionale di alcune predisposizioni di alcuni talenti che loro hanno già da giovani.
[FABIO] Sonia, Hai detto in una intervista in occasione del TEDx Matera che la strada per fare startup va costruita e insegnata in modo analitico e matematico. Visto anche il tuo ruolo, ti viene in mente una formula per fare ciò?
[SONIA] Intanto faccio una premessa sul perché ho detto questa cosa ed è bene raccontarla. C’è molto rumore attorno al tema delle startup e quindi bisogna fare molta attenzione da qui in avanti al racconto che noi facciamo del tema delle startup, perché il percorso non è semplice e non è lineare. Quindi è importante che non diamo dei messaggi fuorvianti ai ragazzi.
[FABIO] Sposo in pieno questa tua visione, e la formula?
[SONIA] Ovviamente è la successione di Fibonacci che è una successione di numeri interi positivi in cui ciascun numero è la somma dei due precedenti, ma la cosa interessante della sequenza di Fibonacci è la ricorsività che è uno anche degli elementi che nel coding nella programmazione sono più ricorrenti che noi insegniamo di più i nostri bambini attraverso gli smart toys.
[FABIO] Da uno che ha fatto studi umanistici, perché la serie di Fibonacci si sposa bene con la cultura di impresa?
[SONIA] Perché la cultura d’impresa, la strada di costruzione della cultura d’impresa è una somma degli elementi. La strada ma non è mai un percorso lineare e quindi non c’è una sequenza lineare 1, 2, 3 ma 1, 2, 3, 5, 8, 13 dove il risultato finale, il numero che tu ti trovi davanti è sempre il risultato di una cosa che è avvenuta prima.
[FABIO] Sicuramente non possiamo certo dire che tu/voi non vi spendiate in prima persona nella diffusione della cultura di impresa: tu sarai infatti una delle mentor del prossimo sw napoli.
[SONIA] Sono anche molto felice perché Napoli è una città difficile, più difficile di tutte le altre città, per costruire. E invece questo Startup Weekend addentro dell’empatia molto belle delle sinergie importanti che una certa faccia faranno nascere delle cose importanti per la città, partendo da Antonio Russolillo che è una persona che io stimo tantissimo che ha secondo me l’approccio giusto per fare informazione attorno al tema delle startup.
Mentre ricordo che ci sono ancora biglietti in vendita, c’è il link diretto su radiostartmeup.it, ci tengo a sottolineare che l’evento sarà dedicato alle smart city. Sonia, in che modo Tinkidoo contribuisce – secondo te – a rendere le nostre città – e quindi gli spazi che viviamo – più smart.
[SONIA] Tinkidoo ragiona con reverse engineering rispetto a questa domanda nel senso che noi diffondiamo le competenze digitali quindi diamo gli strumenti perché le persone abbiano, facciano del digitale, l’opportunità per creare città sempre più intelligenti e quindi partiamo dalla diffusione della cultura.
[FABIO] E non è affatto poco, mi pare di capire…
[SONIA] No, no, l’Education tecnology è un grande tema sul percorso delle Smart Cities perché più le persone hanno le competenze e la capacità di interpretare il digitale come una leva di cambiamento, più costruiremo delle città intelligenti
[FABIO] Grazie mille Sonia!
[SONIA] grazie Fabio
Lei era Sonia China di Tinkidoo. Trovi tutti i link a cui abbiamo fatto riferimento e tutte le info su radiostartmeup.it.
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