Confessioni di un professionista della comunicazione al Sud Italia



Un podcast dedicato più alla comunicazione che alle startup. Sempre mantenendo, ovviamente, la prospettiva meridionale che caratterizza il racconto di Start Me Up.

E quindi si parla di pubblicità che troppo spesso sono brutte e che non si trovano solo al Sud Italia, di cosa significa lavorare da remoto per una agenzia che negli anni passati ha creato sedi al Nord Italia per “stare vicino ai clienti” e quali sono le competenze che un’agenzia che lavora con clienti nazionali e internazionali cerca in un collaboratore.

Il protagonista è Pasquale Esposito Lavina CEO e co-founder di Im*media, agenzia di comunicazione che opera da più di 25 anni in questo campo.


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Il ruolo del digitale nel commercio e nella comunicazione

Il mondo della comunicazione è decisamente cambiato: e non hai bisogno di ascoltare questo podcast per saperlo. È però interessante notare come il digitale abbia profondamente sradicato alcune storpiature che inevitabilmente in alcuni casi restano, in un mondo che prima aveva come riferimento solo il contesto locale. Da quando ha fondato Im*media, Pasquale Esposito Lavina ha visto come il digitale ha da una parte aiutato le aziende – anche quelle più piccole – a “lasciarsi andare”. Contemporaneamente sempre il digitale ha fornito sia alle imprese che ai professionisti che oggi lavorano nel campo della comunicazione un linguaggio comune da cui partire e creare.

Lavorare al Sud: un valore non solo per chi “torna”.

Back To Sud è il nome della campagna di recruitment lanciata da Im*media. Lo scopo è – in estrema sintesi – intercettare tutti quei professionisti che, sull’onda del ritorno al Sud Italia, hanno scelto di tornare in Sicilia per svolgere la professione che amano. Insieme a Pasquale cerchiamo di capire cosa – al di là degli aspetti tecnologici e di quelli legati alla pandemia – sia effettivamente cambiato in questa voglia di Sud Italia. Un ritorno che non ha più il sapore del compromesso e che rappresenta un valore per quelle aziende che si avvalgono della consulenza di quelle agenzie che hanno una sede da Roma in giù.

La citazione di Pasquale di IM*MEDIA

Quali sono le competenze per lavorare in un’agenzia di comunicazione? E come può una startup comunicare il proprio valore anche a costo zero? L’ultima parte dell’intervista a Pasquale Esposito Lavina è dedicata agli aspetti pratici del mondo della comunicazione. Infine il nostro ospite svela una piccola curiosità sull’asterisco che c’è dentro il nome di “im*media”. Un indizio? C’entra un fallimento…


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Foto di copertina di Kate Trysh via Unsplash.

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Il posto vista mare per imparare marketing e comunicazione

Ormai dovresti saperlo, ogni anno, subito dopo l’estate, è tempo di tornare a studiare marketing e comunicazione senza però allontanarsi dal mare. È una delle caratteristiche della Tavola Rotonda dei Cavalieri Digitali, l’evento dedicato al mondo del digitale che, quest’anno, torna in presenza. L’appuntamento è l’8 e il 9 ottobre al Marina di Capo D’Orlando (ME).

Perché dovresti sedere alla Tavola Rotonda di Cavalieri Digitali

Partecipare alla Tavola Rotonda dei Cavalieri Digitali significa avere la possibilità di incontrare e ascoltare otto esperti di marketing e comunicazione. Quest’anno, inoltre, gli organizzatori hanno deciso di dedicare uno spazio alla sfera prettamente imprenditoriale, per spiegare tutto quel ““non visto” della professione, tra aspetti legali e aspetti commerciali di chi lavora o vuole lavorare nel mondo digitale”.

Se stai pensando a delle semplici lezioni frontali sei fuori strada. Il programma è ricco di laboratori pratici, esercizi e momenti di autovalutazione insieme ai relatori. In più, si parla di tavola rotonda non a caso: i relatori infatti saranno allo “stesso livello” dei partecipanti così da sottolineare il rapporto di parità che una tavola rotonda si porta dietro.

Scopri il programma e tutte le altre informazioni su come prendere parte all’edizione 2021 della Tavola Rotonda dei Cavalieri Digitali sul sito dell’evento.

La Tavola Rotonda dei Cavalieri Digitali è il tuo posto vista mare per imparare marketing e comunicazione.

Immagine coordinata: perché è importante per la tua startup?

L’immagine coordinata è uno dei principi cardine della comunicazione di ogni azienda. E le startup naturalmente non fanno eccezione. Ma se una azienda ha la possibilità di investire tempo e denaro nella costruzione della propria immagine, una startup deve fare i conti con risorse limitate.

Per questo motivo, per il web café di novembre, abbiamo chiamato in causa uno dei nostri più affezionati membri: Daniela Smiroldo, Ui & Visual Designer. Daniela ci ha aiutato a capire come costruire l’immagine coordinata della nostra startup attraverso risorse online e alcune nozioni di base.

I web café sono incontri riservati alla community di Start Me Up: puoi accedere sostenendo Start Me Up con solo 3 € + I.V.A. al mese.

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Nozioni e strumenti per una immagine coordinata impeccabile

Durante il web café di novembre abbiamo attualizzato il concetto di immagine coordinata per una startup che opera in un mercato perlopiù digitale. Ci siamo chiesti da cosa sia utile partire e in che modo è necessario operare per ottenere il meglio da ciò che si ha. Non sono mancati esempi e casi studio da cui estrarre buone pratiche da replicare.

Questo webcafé non è stato né un workshop ma neanche una lezione. Daniela ci ha consigliato i migliori strumenti online e ci ha suggerito le più importanti nozioni di base. L’obiettivo è stato permettere ai partecipanti di avere tutto ciò di cui si ha bisogno per costruire l’immagine coordinata del proprio progetto. Tutto ciò anche nel caso in cui si sta portando avanti un progetto all’interno della propria azienda.

Guarda il web café e consulta tutte le risorse consigliate da Daniela

Chi è Daniela Smiroldo

Immagine coordinata - copertina web café

Daniela Smiroldo è una Ui & Visual Designer con alle spalle esperienze di graphic design, stampa, post-produzione video, proofreading ed editorial design. In questi anni si è occupata di progettazione grafica di app e prodotti editoriali, curando l’immagine di una serie di startup. Tra i tanti prodotti che Daniela ha curato in questi anni c’è anche Start Me Up (!!!). Per conoscere i suoi lavori basta visitare dasminierollado.it.

Cos’è il web cafè?

Il web café è un webinar con un esperto del mondo dell’innovazione del Sud Italia: lo scopo è imparare un po’ di più su un determinato argomento o sviluppare in modo corretto una particolare competenza. Lo stile è informale e durante i web café i partecipanti contribuiscono alla realizzazione del contenuto ponendo domande prima o durante la diretta.

Solo i membri della community di Start Me Up possono partecipare ai web café. Come si diventa membro della community? Basta donare solo 3$ al mese (10 centesimi al giorno) e accedi a questo e ad altri contenuti riservati: sono webinar su comunicazione, digital marketing, comunicazione e tanto altro. Scoprili tutti!

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La foto di copertina è di Slidebean via Unsplash

Il podcast per dare voce a aziende e istituzioni culturali

Che il podcast sia ormai un mezzo sdoganato e alla portata di tutti non è un mistero. Chi frequenta questo mondo da un bel po’ se ne è accorto. Ma anche i non appassionati hanno visto quanto sia cresciuta l’offerta dal punto di vista dei contenuti a cui è possibile accedere (personalmente sapevo che era stata superata una certa linea di demarcazione quando ho visto il podcast sui parrucchieri).

Quello dei podcast quindi è un mondo popolato ormai non solo da indipendenti: parecchie aziende producono dei propri format, vedendo in questo mezzo oltre a un fenomeno di costume, un modo per raggiungere un pubblico sempre più rinchiuso nella propria bolla.

Branded Podcast: dal racconto alla promozione, come “dare voce” a aziende e istituzioni culturali

Seguendo questa scia, l’auspicio è che anche gli enti culturali possano emulare questa stessa strategia e adottare i podcast nella propria strategia di comunicazione. C’è chi già lo fa e lo fa bene, chi invece lo fa con risultati mediocri e chi non lo fa per niente. Ecco soprattutto per gli ultimi due gruppi (ma anche un po’ per i primi) è stato scritto Branded Podcast.

Branded Podcast è un libro corale che mostra tutti i vantaggi che il podcast offre alla comunicazione culturale.  Questa tesi è avvalorata spaziando tra generi narrativi diversi, illustrando le tecniche di promozione di uno show, ma soprattutto attraverso esempi concreti, numeri, e esperienze dirette.

Gli autori di Branded Podcast

Gli autori di “Branded Podcast” durante la presentazione del libro durante il Festival del Podcasting 2020

Come dice la curatrice Chiara Boracchi, giornalista, speaker radiofonica, membro di Archeostorie® e ovviamente podcaster: “Per quanto possa sembrare bizzarro, parlare dei valori di un’azienda o di un museo non è molto diverso, se si hanno storie interessanti da narrare. E da qualche tempo si è scoperto che lo strumento migliore, più innovativo ed efficace per raccontarle è proprio il podcast.”

Raccontare l’innovazione sociale e culturale in podcast: l’esperienza di Start Me Up

Per rendere questa tesi ancora più evidente l’autrice si è fatta supportare da alcuni podcaster indipendenti. All’interno del volume è possibile trovare i contributi di Sebastiano Paolo Righi, Cinzia Dal Maso, Marco Cappelli, Gaia Passamonti, Andrea W. Castellanza, Rossella Pivanti, Francesco Tassi e il mio, Fabio Bruno.

In Branded Podcast ho raccontato infatti la genesi di Start Me Up e il ruolo che questo podcast nel tempo si è ritagliato. Vista anche la tesi esposta nel libro, ho cercato di evidenziare le peculiarità di un prodotto come Start Me Up nato come testimone diretto dell’innovazione sociale, culturale e tecnologica del Sud Italia. Un ruolo che nel tempo è cambiato così come il ruolo dell’innovazione al Sud Italia che, perdendo l’entusiasmo dei primi anni ’10 del Duemila, ha modificato il suo impatto nella vita e nel lavoro delle persone che vivono in questa parte di Italia.

Di tutto questo ne ho parlato insieme a Chiara Boracchi una settimana fa circa ai microfoni di Strategia IT di Riccardo Mancinelli.

Player Strategia IT pyer podcast

Clicca sull’immagine per ascoltare il podcast

Branded Podcast: info utili.

È possibile acquistare Branded Podcast nelle principali librerie, su Amazon o con uno sconto del 5% direttamente dal sito della casa editrice.

Branded Podcast è il terzo libro di Archeostorie®, think tank di professionisti della comunicazione che studia e sperimenta strategie per una comunicazione dei beni culturali sempre più precisa, coinvolgente e fuori dagli schemi.

Antisocial: comunicare senza usare i social network

A maggio la comunicazione è tornata protagonista del web café. Insieme a Andrea Ciraolo di Passione Podcast abbiamo cercato di capire come si può portare avanti un proprio progetto online e comunicarlo senza utilizzare i social network. L’evento è riservato alle due community Patreon che sostengono i rispettivi progetti. Tu puoi vedere la registrazione (o ascoltare l’audio) facendo una donazione a Start Me Up.

comunica senza usare i social network

Perché comunicare senza usare i social network?

Non usare i social network potrebbe sembrare un controsenso per chi è alla ricerca di pubblico. Al contrario, usarli troppo crea alcune distorsioni che alla lunga possono deteriorare la comunicazione del proprio progetto. Per questo motivo con Andrea abbiamo cercato di trovare il modo per bilanciare il nostro modo di comunicare, smarcandoci da quei meccanismi “social” che spesso hanno un effetto boomerang sul nostro prodotto.

La donazione ti dà diritto a vedere anche gli altri web café e partecipare ai prossimi. Scopri tutte le tematiche che abbiamo trattato fino a qui e unisciti adesso alla community di Start Me Up!

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Chi è Andrea Ciraolo?

Andrea Ciraolo è l’autore del podcast Passione Podcast, il podcast che ti insegna a creare il tuo podcast, dove Andrea sbaglia al posto tuo! Andrea usa poco i social network per comunicare i suoi progetti: nonostante ciò riesce a raggiungere il target giusto. 

Andrea ha una laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, è un nerd, insegnante di informatica e web designer, avviato verso la professione di podcaster professionista nonché a incubatore e acceleratore di podcast.

Cos’è il web cafè?

Il web café è un webinar con un esperto del mondo dell’innovazione del Sud Italia: lo scopo è imparare un po’ di più su un determinato argomento o sviluppare in modo corretto una particolare competenza. Lo stile è informale e durante i web café i partecipanti contribuiscono alla realizzazione del contenuto ponendo domande prima o durante la diretta. Scopri tutti i web café realizzati fino a ora e tutto quello che puoi avere entrando a far parte della Community Telegram di Start me Up.

La foto di copertina è di Prateek Katyal via Unsplash

Il pitch perfetto in quattro punti: i consigli di Maurizio La Cava

Il Pitch buono è quello efficiente. Se ci segui lo sai almeno da un paio d’anni. Da quando cioè è passato Maurizio La Cava dai nostri microfoni e lo ha spiegato in uno dei nostri podcast. Già allora ci siamo resi conto di quanto fondamentale fosse il pitch nella vita di una startup. È quindi importante non lasciare al caso nessun dettaglio quando ci si prepara a affrontare una platea di investitori. In questi giorni Maurizio sta diffondendo un nuovo strumento, l’investor pitch canvas. Uno schema che racchiude gli aspetti fondamentali di un pitch. 

pitch perfetto - il podcast con Maurizio La Cava

Perché un investor pitch Canvas?

Il pitch è il biglietto da visita di una startup, una presentazione breve, concisa, incisiva in cui si illustra la mission di un’impresa. Una presentazione che solitamente deve essere fatta in 5 minuti. È quindi necessario inserire quante più informazioni possibili, senza però annoiare il nostro Investor Pitch Canvas per un pitch perfettointerlocutore, anzi! Dobbiamo cercare di coinvolgerlo sempre più. Ci vuole tanto esercizio, va detto, ma anche una buona dose di consigli non guasta. Per questo motivo, Maurizio La Cava, che è docente di Presentation & Pitching strategies al Politecnico di Milano e Ceo di MLC Presentation Design Consulting, ha studiato i pitch dei founder di alcune delle più importanti aziende e ha individuato un modello di presentazione ricorrente e di successo, l’Investor Pitch Canvas (clicca sull’immagine per scaricare il template).

“Il canvas – assicura Maurizio – permette di strutturare una presentazione di pitch includendo tutte e solo le informazioni necessarie. Ogni sezione è disposta all’interno di un flusso comunicativo ottimizzato che permette di aver sempre in mente l’ordine da seguire”. Vediamo adesso le informazioni principali che non possono mancare.

I quattro elementi che non devono mancare in un investor pitch perfetto

Un pitch perfetto parte sempre da un problema, giunge ad una soluzione, passando dalla richiesta di raccolta fondi fino ad una roadmap per tracciare l’andamento del portafoglio d’investimento.

Il primo passo è quello più importante, dove lo startupper si gioca un po’ tutto. Per questo motivo è necessario iniziare bene. Bisogna presentare un problema che sia abbastanza diffuso e se così non fosse, sarà responsabilità dello startupper descrivere il contesto, introducendo il problema e spiegando l’impatto che il progetto avrà sulla società.

Una volta agganciato il pubblico con il problema è necessario presentare una soluzione, che è poi il progetto di impresa che si sta presentando. La soluzione deve essere la migliore sul mercato e deve, ovviamente, risolvere tutti gli aspetti messi in evidenza un attimo prima mentre si parlava del problema. Solitamente si parla di unique value proposition 11.maurzio_pitchdell’impresa che risponde alle domande: “A quali clienti ci rivolgiamo?” e “qual è il bisogno che risolviamo?”.

Se siamo stati bravi fin qui, il pubblico sarà coinvolto e possiamo chiedere loro qualcosa in cambio. Infatti non esiste pitch perfetto senza una Call to Action. È quindi arrivato il momento di far avanzare la richiesta di finanziamento mostrando l’importo che stiamo cercando, la relazione sullo stato di avanzamento della raccolta di fondi e gli stanziamenti previsti dai fondi richiesti. Se possiamo, mostriamo anche le diverse percentuali di allocazione del budget che vengono richieste. Non è obbligatorio, ma è molto utile.

Infine mostriamo di avere le idee chiare e facciamo capire a chi ci ascolta cosa vogliamo fare dei soldi che stiamo chiedendo. È quindi il caso di mostrare una sequenza temporale come modello di grafico. Facciamo attenzione però, avverte La Cava, a segnalare solo il periodo di tempo in cui si prevede di utilizzare il finanziamento. “Il consiglio è quello di evitare di presentare una tabella di marcia ventennale quando si sa che in una startup anche solo un anno può rovesciare completamente le prestazioni dell’attività”.

La foto di copertina è di Headway via Unsplash

Cairo vs Godin: la comunicazione al tempo del Coronavirus

Due video che ho visto su youtube. Il primo mostra Urbano Cairo che motiva i suoi agenti pubblicitari incitandoli a lavorare di più in questo periodo molto particolare. Il secondo è un’intervista a Seth Godin, che tra le altre cose parla di cosa è il marketing per lui, soprattutto in questo momento. Due modi di gestire la comunicazione al tempo del coronavirus.

Mai avremmo pensato di mettere Urbano Cairo e Seth Godin in uno stesso post. Infatti ne parla Fabio nel primo episodio di “Spam – è tutto grasso che cola”.

Spam – è tutto grasso che cola

Spam tutto grasso che cola - podcast copertina

Un podcast minimale e settimanale che si concentra su un particolare tema. Ogni lunedì Fabio parla di qualcosa che ha che fare con il mondo dell’innovazione (e anche un po’ del Sud Italia, ma non solo), solo per il gusto di parlarne.

Spam è come il grasso che, colando, dà il gusto alle cose. Ed è anche qualcosa di indesiderato, non richiesto, che arriva prepotente nelle vostre caselle mail. Sta a voi prendervi il coraggio di accettarlo e ascoltarlo.

Spam si ascolta solo tramite Patreon ed è riservato a chi dona almeno 10$ al mese.

Come si parla in pubblico è l’argomento del webcafé di luglio

È online il terzo web-café di Start Me Up: a luglio abbiamo parlato di public speaking e comunicazione a tutto tondo con Cristina Marras, proprio lei, la voce della sigla del vostro podcast preferito.

Parlare in pubblico, ma non solo.

Cristina ci ha aiutato a capire quali sono gli aspetti da tenere in considerazione quando si deve affrontare un discorso in pubblico, soprattutto se dobbiamo catturare l’attenzione dei nostri interlocutori e non permettere loro di distrarsi. Inoltre grazie a lei abbiamo capito i meccanismi della comunicazione e del messaggio da veicolare in base a chi ci troviamo davanti: come cambia il nostro modo di comunicare in base al nostro interlocutore. Infine, Cristina ha risposto alle domande di chi ha seguito il webcafè dal vivo.

Link al video del webcafe sul public speaking

Clicca sull’immagine per vedere il webcafé sul Public Speaking tenuto da Cristina Marras

 

Chi è Cristina Marras, in breve.

Cristina Marras è una podcaster, con un passato da attrice. Ha vissuto in Australia dove ha lavorato per la SBS, l’emittente statale multiculturale australiana e il Governo locale del Victoria. Oggi si dedica al suono e alla comunicazione. Lo fa attraverso Radio X e il podcast producendo format sperimentali (uno di questi è Caccia all’uomo) e conduce seminari di public speaking e comunicazione, alcuni di questi ospitati al Contamination Lab di Cagliari. Per saperne di più cristinamarras.com.

Come vedere i web-cafè di Start Me Up?

I Web-cafè di Start Me Up sono dei brevi seminari (max 45 minuti) che si tengono online una volta al mese. Di volta in volta, cerchiamo di trattare con esperti del campo argomenti specifici e di interesse per chi fa innovazione e impresa. Chi partecipa ha la possibilità di porre domande, e proporre casi specifici. Un modo per veicolare conoscenza e competenze in una metodologia che non sia uno tanti (come il podcast), ma uno a uno. I web-cafè rientrano tra le ricompense a chi, mensilmente, dona almeno 15$ a Start Me Up attraverso Patreon: chi dona oggi ha accesso ai precedenti web-cafè.

Mezzi di comunicazione, come li usi? – lunedinfografica Ogni lunedì un'infografica per farvi riflettere una settimana intera

Iniziamo il mese di giugno con un’infografica che si rivolge a chi si occupa di comunicazione e non riesce a destreggiarsi tra i vari mezzi di comunicazione. Nodo cruciale dell’intero processo sono le relazioni che ognuno di noi stringe e rafforza giorno dopo giorno on e off line. Scrive Hannah Nicole Skilton – autrice dell’infografica in questione – che le public relations sono il frutto di un processo che vede «l’informazione giusta, nel posto giusto e soprattutto nel momento esatto». È di fatto un’alchimia di contatti e di essere presenti dove è necessario.

Il sito di Kantar Media ha messo su questa infografica con tutto quello che c’è da sapere su come creare e mantenere i rapporti sui mezzi di comunicazione. Radiosmu la pubblica sul suo blog per lunedinfografica, per darvi la carica per tutta la settimana e visto che oggi è l’1, anche per tutto il mese di giugno.


How to be a media relations champion? by Kantar Media