Linkedin: il social network per il business basato sui rapporti umani.

Il quinto appuntamento de Le interviste di Spidwit è incentrato su Linkedin. E per sapere come sfruttare al meglio tutte le potenzialità di questo social abbiamo chiamato una delle maggiori esperte del settore: Maria Letizia Russo, aka Social Seller Gram.

Più che un’esperta Maria Letizia si definisce una specialista di Linkedin. Ha iniziato a lavorare come programmatrice e ha scoperto le potenzialità di questo social quasi per caso. I suoi corsi e i consigli che dispensa tramite i suoi canali sono frutto della sua esperienza personale. Lo ha fatto anche durante la diretta che si è svolta giovedì 13 maggio.

Se te la sei persa puoi:

recuperare il video sui profili di Spidwit

ascoltare l’audio in formato podcast

L'intervista a Maria Letizia Russo su Linkedin per il business in podcast

leggere il breve report che trovi su questo blog.

Linkedin: il social con al centro l’interazione.

Linkedin nasce come social dedicato alle aziende e ancora oggi è forse quello più utile per il contesto b2b. Maria Letizia Russo, visto il suo background professionale da programmatore, vede questo social come un vero e proprio database.
Queste parole “tecniche” però non devono spaventare e soprattutto non devono portarci a sottovalutare il profilo umano di questo social. Alla base di Linkedin ci sono infatti le interazioni tra gli utenti. Più interagiamo, più ciò che scriviamo verrà mostrato agli altri. Funziona anche con i messaggi privati. Se con un contatto scambiamo alcuni messaggi privati, l’algoritmo mostrerà nel nostro feed i messaggi di quel contatto.

Linkedin: Account vs. Pagina

Persona = account e Azienda = Pagina. È una regola di Linkedin, non è un consiglio! Il rischio è vedere sparire il nostro account/pagina da un giorno all’altro. I liberi professionisti possono naturalmente creare una pagina a proprio nome: del resto è un lavoro!

Solitamente le pagine servono a creare “una cultura” attorno al settore in cui si opera. È quindi consigliato non solo aggiornare i propri follower su ciò che l’azienda fa, ma anche dispensare consigli e/o aggiornamenti sul proprio settore di appartenenza.
Per la creazione di un calendario efficace Maria Letizia consiglia la Regola 1 su 5. Per ogni post relativo alla propria azienda, bisogna scriverne cinque dedicati a informazioni relative al settore di appartenenza.

Se la pagina è dedicata a questo tipo di aggiornamenti, il profilo dovrà concentrarsi sulle esperienze professionali. È quindi il luogo in cui condividere consigli e/o riflessioni che scaturiscono dalla routine quotidiana.

Linkedin: consigli utili per migliorare il proprio profilo

Nel corso dell’intervista Maria Letizia ha dato alcuni suggerimenti su come utilizzare al meglio Linkedin.

Partendo dal presupposto che il vero valore di Linkedin è creare interazioni è importante sapere scrivere bene i messaggi, soprattutto quelli privati. Sconsigliata la vendita al primo contatto, è bene tenere a mente che è sempre meglio donare che ricevere.

Un buon profilo poi è quello che descrive in ogni sua parte le competenze di una persona: l’obiettivo è crearsi una buona reputazione. Questo ci permetterà di trovare lavoro senza effettivamente cercarlo perché saranno gli altri a trovarci.
Per questo motivo è importante scrivere in modo diretto la sezione informazioni. È fondamentale dire chi si è e di cosa ci si occupa. Non dimenticare di utilizzare le parole chiave che descrivono meglio la propria attività. Ricorda: Linkedin è un motore di ricerca!

Un buon post nasce sempre da una buona idea che deve essere annotata sul momento. In seguito bisognerà prendersi il tempo necessario per scrivere il testo e, una volta completato, chiedersi: A chi può interessare? È abbastanza chiaro? Perché una persona dovrebbe leggerlo? E apporre le giuste modifiche…

Se utilizzi un video deve essere una pillola di non più di un minuto e mezzo e deve avere i sottotitoli.

Ruolo di Linkedin nella comunicazione aziendale

Una delle tecniche più utilizzate all’interno di Linkedin è la cosiddetta Employer advocacy, utilizzare cioè la voce dei dipendenti per parlare della propria azienda. È una tecnica di branding che parte dal presupposto secondo il quale i dipendenti sono i migliori ambassador della propria azienda. Naturalmente non ci deve essere nulla di imposto e l’advocacy può avvenire sia attraverso post personali dei propri dipendenti oppure attraverso commenti e “mi piace” ai post della pagina aziendale. È il miglior modo per diffondere un contenuto all’interno del social network.

Traffico a pagamento o organico?

Il consiglio è sempre quello di lavorare in organico con un calendario editoriale strutturato e misurando tutte le interazioni su cui possiamo contare (mi piace e commenti del nostro network). Ha senso investire in una campagna a pagamento solo se ciò rientra in una strategia ben strutturata: al momento infatti il costo è eccessivo e gli stessi risultati possono essere raggiunti anche con azioni gratuite.

Statistiche

Linkedin restituisce delle buone statistiche per quanto riguarda le pagine. Sono molto utili ed è possibile anche scaricarle. Anche quelle relative al profilo sono utili: il problema è che sono poche e si riferiscono ad un arco di tempo limitato. Per questo motivo esistono dei tool a pagamento esterni a Linkedin che ti aiutano a tenere traccia dell’andamento del tuo profilo. In alternativa, puoi ovviare a tutto ciò con una buona dose di creatività e un file excel.

Chi è Maria Letizia Russo

Maria Letizia Russo è una consulente e trainer che si occupa di formazione all’utilizzo di Linkedin e di strategie Social Selling, LinkedIn e Sales Marketing.

Grazie all’esperienza maturata in ambito Marketing B2B oggi si rivolge a professionisti e aziende, per le quali elabora strategie Linkedin Marketing ed Employer Branding.
Il suo approccio alla formazione Linkedin è caratterizzato nel coinvolgimento di tutti i ruoli presenti all’interno dell’azienda. In più include il Sales Marketing (SMarketing) ossia l’interazione e collaborazione tra comparti Marketing e Vendite nelle aziende al fine di creare team coesi, coordinati e interattivi per incrementare i fatturati, agevolare e accelerare i processi di vendita.

Il suo sito è marialetiziarusso.com.

Le interviste di Spidwit

Spidwit apre il suo salotto virtuale per una serie di interviste con i principali esperti italiani di social media, che possono fungere da ispirazione per imprese e professionisti, nel loro lavoro quotidiano sui social media.

Padrone di casa sarà Fabio Bruno di Start Me Up, il podcast che ormai da sette stagioni si occupa di raccontare l’innovazione tecnologica, sociale e culturale del Sud Italia.
Il modo migliore per seguire le interviste di Spidwit è la diretta, ma nel caso dovessi perderle, puoi vedere le registrazioni sui canali ufficiali di Spidwit o ascoltare l’audio dei video in podcast.

Il marketing elegante di Riccardo Scandellari

Un approccio rispettoso del cliente, obiettivi chiari da perseguire e costanza nel creare i contenuti: questi sono solo alcuni dei comportamenti da mettere in atto per realizzare quel marketing elegante di cui ci ha parlato Riccardo Scandellari nell’ultimo appuntamento del ciclo “Le Interviste di Spidwit”.

Consulente in materia di marketing e personal branding, Riccardo Scandellari, aka Scande, ha dispensato consigli utili per chiunque desideri comunicare la sua immagine, utilizzando gli strumenti digitali.

Puoi guardare la registrazione dell’evento sui canali di Spidwit

Oppure ascoltare semplicemente l’audio in formato podcast

Riccardo Scandellari in podcast

Un marketing elegante che rispetta il cliente

Avere rispetto per le persone a cui ci si rivolge, non creare aspettative troppo alte e soprattutto mantenere le promesse permette di stabilire un rapporto alla pari con il cliente. Secondo Riccardo, questo atteggiamento che oggi in pochi hanno, in futuro diventerà una pratica determinante nel marketing.

Nella costruzione del personal branding bisogna essere costanti

Quando si comincia a creare dei contenuti, è normale che i risultati non siano visibili nell’immediato. La costanza è sicuramente un’ottima alleata per superare i vari step fino ad ottenere qualche effetto; è come essere all’interno di un videogioco in cui esistono diversi livelli e non ci si deve fermare al primo ostacolo.

Il personal branding funziona se si ha un obiettivo

Affiancare il personal branding al marketing istituzionale aumenta la capacità di raggiungere il pubblico perché – se ci metti la faccia – sei più approcciabile. Riccardo consiglia di farlo, ma l’esito dipende da tanti fattori, soprattutto dal tipo di scopo che ci si è prefissati perché il personal branding funziona se si ha un obiettivo chiaro che una volta individuato, va perseguito, e non ha niente a che vedere con i like.

Dobbiamo piacere a chi ci somiglia

E’ impossibile piacere a tutti, questo si sa, per questo ci si deve mantenere fedeli a se stessi perché in realtà dobbiamo piacere a chi ci somiglia; è come guardarsi in uno specchio. Dobbiamo raccontare cosa facciamo, ma anche mostrare chi siamo affinché chi ci è affine possa sceglierci.
Questo non significa raccontare tutto di sé o esporsi raccontando cose inutili. Per esempio, Riccardo suggerisce di raccontare solo ciò che porta valore alla propria azienda, non questioni di poco conto come la fede calcistica o il credo politico. Significherebbe segmentare inutilmente il pubblico, invece è importante operare una selezione basandosi su fattori quali: l’etica, la moralità, le idee.
Inoltre scegliere con cura quali aspetti mettere in luce, ci consente di suscitare nelle persone quelle sensazioni che le indurranno a pensare di aver trovato la persona giusta per il servizio di cui hanno bisogno.

Le due fasi del personal branding

Anche la scelta dei canali su cui fare personal branding dipende dal fine che si ha, perché ogni piattaforma ha caratteristiche differenti. L’importante è presidiare tutti i canali che si ritiene adatti per il raggiungimento del risultato.
E nonostante la varietà dei social esistenti, è bene ricordare che essi sono il luogo in cui si fa comunicazione e si creano le opinioni, mentre il sito internet è dove realmente avviene la vendita, per questo motivo non va trascurato. Dato che il personal branding consta di due momenti: il marketing (comunicazione) e la vendita (relazione), chi arriva sul sito e poi cerca un contatto è davvero interessato a ciò che viene proposto.

Infine Riccardo ha risposto a domande su casi concreti, spiegando la tendenza da parte degli utenti a utilizzare messaggi o gruppi privati per sentirsi più al sicuro e quanto sia importante comunicare direttamente con il cliente senza la mediazione dei social o delle piattaforme di vendita.

Se vuoi saperne di più, leggi la nostra recensione di “Fai di te stesso un brand”.

Chi è Riccardo Scandellari

Autore, formatore, consulente e speaker, Riccardo Scandellari si occupa di marketing e personal branding. Ogni giorno attraverso i suoi canali aiuta aziende e appassionati a migliorare la comunicazione di chi utilizza gli strumenti digitali per far conoscere sé stesso e la propria azienda. I consigli di Riccardo Scandellari sono frutto di una esperienza ventennale sul campo (ha lavorato per numerose aziende tra cui Ford, Amazon e Banca Mediolanum) e di una formazione continua nel campo del marketing.

Riccardo Scandellari è anche autore di cinque manuali sul marketing. Il suo ultimo libro si intitola “Dimmi chi sei” e il suo sito è skande.com.

Le interviste di Spidwit

Spidwit apre il suo salotto virtuale per una serie di interviste con i principali esperti italiani di social media. Una serie di incontri con chi, ogni giorno, lavora con il digitale e i social network.

Grazie a Le interviste di Spidwit potrai quindi apprendere dai maggiori esperti del settore alcune tecniche per migliorare la tua presenza sui canali social. Sia che tu sia a capo di una impresa o tu abbia una partita IVA, è ormai imprescindibile saper gestire con costanza e coerenza la comunicazione attraverso questi canali che possono diventare dei veri e propri alleati dei tuoi affari.

Le interviste di Spidwit sono trasmesse sui canali social (facebook e youtube) di Spidwit e sono realizzate in collaborazione con Start Me Up. Puoi anche ascoltarle in formato podcast sul tuo player preferito!

Scopri le strategie di successo dietro le startup del Sud Italia

Ci siamo: giovedì 30 gennaio alle ore 17 si è tenuto il primo appuntamento di “Casi Studio”, il format di Start Me Up che vi permette di conoscere le strategie di successo delle startup del Sud Italia. Una volta al mese avrete la possibilità di incontrare virtualmente un founder di una startup e conoscere le mosse che gli hanno permesso di acquisire nuovi clienti, ottenere nuove conversioni, aumentare i ricavi, in una parola: raggiungere il successo.

Non un podcast, ma una diretta video riservata

“Casi Studio” non è un podcast ma una diretta video riservata ad alcuni membri della community Telegram di Start Me Up. Chi partecipa può non solo ascoltare ma anche intervenire, ponendo domande e riflessioni. E nel caso in cui non potesse essere presente, potrà sentire la registrazione quando vuole: gli basterà accedere alla sezione riservata, dove sono disponibili tutti gli altri contenuti speciali prodotti fino a ora per la community a pagamento di Start Me Up.

Perché partecipare a Casi Studio? Per apprendere le strategie di successo che stanno dietro un progetto di impresa e conoscere da vicino le persone che lo hanno immaginato e implementato

Perché partecipare a Casi Studio? Per apprendere le strategie di successo che stanno dietro un progetto di impresa e conoscere da vicino le persone che lo hanno immaginato e implementato: una vera e propria occasione di formazione e di networking. Il calendario degli ospiti è in via di definizione ma abbiamo già avuto l’ok, tra gli altri, da parte di Spidwit, Ludwig e Pharmap.

Per accedere a “Casi Studio” basta fare una donazione di almeno 15$ attraverso Patreon (è necessario registrarsi alla piattaforma).

Primo appuntamento: Spidwit, il social media facile.

marchio di Spidwit, prima startup di casi studio, il format di patreon

Spidwit è il tool siciliano che permette a chi non è pratico di social media managing di gestire con facilità la propria presenza su questi canali. L’azienda, nata a Catania nel 2012, conta oggi 35mila utenti, si è affacciata da qualche mese al mercato spagnolo e nell’ultimo anno ha aumentato il proprio tasso di conversione del 20%. È stato uno dei due co-founder, Antonio Parlato, a raccontare alla community di Start Me Up qual è stata la strategia di successo che ha permesso a Spidwit di crescere così tanto.

Guarda la puntata di “Casi Studio” con Spidwit

Immagine di copertina: Daria Nepriakhina, via Unsplash.

#4.radiosmu dell’1 ottobre – un compleanno, un restyling e… TAG Cosenza compie un anno, nuova veste per Spidwit e scopriamo cosa è la Palestra della Creatività dell'innovazione

È un vero e proprio viaggio quello che vi fa fare la quarta di Start Me Up. Si parte dalla Calabria dove a Cosenza il Talent Garden ha festeggiato il suo primo compleanno. Anna Laura Orrico racconta i festeggiamenti ma soprattutto fa un bilancio di questo primo anno. Dall’inizio, 365 giorni fa circa, in sordina con la paura di non farcela a quando poi, dopo Natale, la partecipazione è iniziata a crescere e il TAG si è popolato giorno dopo giorno di persone desiderose di collaborare l’un l’altro. Per celebrare degnamente questa ricorrenza il TAG ha invitato a parlare Sandra Savaglio, astrofisica che è tornata in Calabria e attualmente è professore ordinario presso l’Ateneo di Rende. Un ospite di tutto rispetto per un evento importante che proietta il TAG verso nuove sfide: aumentare il numero di coworkers, estendere il concetto di lavoro condiviso in tutta la regione e partire con un nuovo progetto che coniughi donne e digitale. Tutto questo può essere seguito dal sito ufficiale del TAG Cosenza.

Da una ricorrenza si passa poi a un restyling di una piattaforma nata nel 2012 in Sicilia e che ha già riscosso parecchio successo. Mi riferisco a Spidwit, strumento pensato per aiutare principalmente i professionisti e le PMI a gestire in autonomia i contenuti per il proprio blog e social network. Come spiega uno dei creatori Dino De Luca, secondo ospite di Start Me Up, Spidwit seleziona le migliori notizie su uno specifico argomento e permette così agli utenti di programmarle sui propri canali social e sul blog. La nuova versione è online da pochi giorni e ha una serie di funzionalità in più: dalla gallery di immagine specifica per argomento a un elenco di citazioni famose. Ma la vera novità è la funzione autopilota che indica agli utenti il momento migliore per pubblicare il proprio contenuto su un social specifico. Spidwit è interamente pensato in italiano, con un archivio composto da testate e blog italiani: non è una cosa da poco, spiega Dino, “I nostri competitor arrivano principalmente da oltre oceano e offrono principalmente contenuti in lingua inglese”.

Questa quarta puntata si chiude infine con Enzo Fierro, dal 2009 a capo de La Palestra della Creatività e dell’Innovazione. La Palestra è un laboratorio permanente che vuole portare la cultura di impresa in tutta la Basilicata. Grazie a corsi e seminari, la Palestra vuole essere uno stimolo per gli studenti (sia di scuola che universitari) e per chi ha un’idea e non sa come metterla in pratica. tanti sono gli eventi dedicati allo sviluppo della creatività, motore principale, dice Enzo, che se opportunamente canalizzato può portare alla creazione di impresa e quindi sviluppo per tutto il territorio. Un percorso che continua con novità e eventi che vi consiglio di non perdere. Per restare aggiornati c’è la pagina Facebook e il profilo twitter dell’associazione.

Nella foto di copertina Sandra Savaglio durante il talk al TAG Cosenza, fonte facebook