Per il rilancio del Sud Italia partiamo dal lavoro a distanza



C’è un detto in Sicilia che recita “Cu nesci, arrinesci”, cioè chi esce, chi emigra, si afferma. Se questo proverbio spinge le persone a partire e a “conquistare” il mondo, dall’altra parte sottolinea la rassegnazione di chi sa che il luogo dove è nato non potrà mai cambiare. La storia che raccontiamo in questo podcast ci permette di leggere questo detto sotto un altro punto di vista: forse questo “uscire” non è necessariamente legato alla fisicità o alla geografia di un territorio. Forse per affermarsi è necessario “uscire” da quelle che sono le nostre convinzioni e abitudini.

È ciò che sta facendo la protagonista di questa storia che possiamo quindi definire “rinisciuta” (affermata). Non tanto perché ha vissuto per dieci anni fuori dall’Italia, ma perché, tornando, ha deciso di sfidare un sistema che in questi anni non ha funzionato, che non ha prodotto quello che prometteva.

Questa introduzione è necessaria per sottolineare che South Working proposto da Elena Militello – questo il nome della protagonista di questo podcast – non è semplicemente lavoro a distanza, ma un programma di rilancio del Sud Italia e delle aree periferiche di questo Paese.


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South Working: il lavoro come agente di coesione del Paese

South Working è un progetto di advocacy volto a creare un movimento di opinione sulla possibilità di lavorare a distanza in via principale e finalizzato al miglioramento della coesione economica, sociale e territoriale tramite il mezzo dei contratti di lavoro permanenti o principale a distanza.
Lo ha immaginato Elena Militello che per dieci anni ha vissuto e lavorato con un contratto di post doc in diritto fuori dalla Sicilia, la Regione in cui è nata. Il suo poteva essere il destino di tante ragazze e ragazzi che ogni anno lasciano il Sud Italia alla ricerca di un lavoro o di un corso di studio (per conoscere i numeri di questa vera e propria emorragia, leggi il rapporto 2020 su profilo e occupazione dei laureati presentato da Almalaurea a giugno scorso).

Elena rientrando a casa a causa delle restrizioni dovute al contenimento della pandemia da Covid-19 ha immaginato e poi sperimentato il lavoro a distanza. Da lì l’intuizione di mettere a sistema – sfruttando le leggi italiane in vigore – la possibilità dei lavoratori di rimanere nel luogo di origine mantenendo però gli incarichi presso strutture e uffici dislocati altrove.

Rendere l’Italia un Paese più coeso grazie al lavoro a distanza

Ma se ci fermassimo alla sola questione del lavoro sminiuremmo la portata rivoluzionaria di South Working. Il sistema, per come è stato immaginato da Elena, rappresenterebbe la chiave per rendere più coeso il nostro Paese e permettere alle aree interne di trovare lo stimolo e le risorse per colmare il divario esistente. Come? È la stessa Elena a spiegarlo durante l’intervista.

Al momento Elena Militello, supportata dalla sezione palermitana dell’associazione Global Shapers, sta raccogliendo i dati per fornire un quadro sull’esistente da inserire nel prossimo rapporto SVIMEZ. I dati serviranno soprattutto per creare un portale che possa assistere tutti quei lavoratori che vorrebbero tornare nei propri luoghi di origine mantenendo il proprio lavoro.

La citazione di Elena di South Working su lavoro a distanza nel Sud Italia

Solo il tempo ci dirà se South Working vedrà una sua attuazione concreta e porterà gli effetti sperati. Noi ce lo auguriamo, ovviamente. In ogni caso il pregio di questo progetto al momento è quello di aver proposto un modello altro a qualcosa di già visto e che – nei fatti – ha dato prova di non essere adatto a risolvere un problema che si trascina da troppo tempo. Elena Militello con South Working è uscita da quegli schemi e solo per questo si è già affermata. E il successo e l’eco che ha generato fin qui ne è la dimostrazione.


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La foto di copertina è di Vilija Valeisaite via Unsplash

Smart working is the new black

C’è un’azienda che fa realmente smart working. Lo fa da prima ancora che esplodesse il Covid-19. Di questo tipo di lavoro ne ha fatto un proprio punto di forza, anzi un vero e proprio stile di vita. Attenzione però perché se parliamo di smart working non ci riferiamo né al lavoro da casa né tantomeno al lavoro da remoto.

Uno dei fondatori di questa azienda è stato più volte ospite a Start Me Up. Con lui abbiamo parlato spesso di nomadismo digitale. Si perché oltre al lavoro smart, questa azienda ha anche a cuore un certo tipo di turismo. A giugno 2020 abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti perché Francesco Biacca di Evermind è stato con noi durante l’appuntamento mensile di Casi Studio, il format che vi porta alla scoperta delle strategie che stanno dietro il successo di una startup.

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EverMind, smart working company

Sulla carta Evermind è una vera e propria azienda ma, dando una semplice occhiata al loro sito, si comprende che dietro c’è molto più. Francesco e i suoi soci hanno nel tempo costruito un vero e proprio ecosistema di competenze che dal Nord al Sud Italia opera in modo smart. Tutte lavorano rigorosamente da remoto. Un modello accomunato da una visione collettiva che comprende una certa etica del lavoro, la fiducia, il rispetto dell’ambiente e dei lavoratori. Francesco lo ha spiegato anche durante il suo intervento al TEDxCapoPeloro. È stato lui a usare la frase “Smart working is the new black” quando ancora il Coronavirus non aveva costretto il mondo interno tra le mura di casa.

EverMind si occupa principalmente di digitale e turismo. Proprio su questo aspetto, questa azienda si è fatta promotrice di una serie di eventi dedicati a un tipo di turismo lento, dedicato alle aree interne e più nascoste di Italia.

I 26 giugno alle ore 17:00 durante l’appuntamento di giugno di Casi Studio con Francesco Biacca di Evermind ci siamo concentrati su cosa significhi davvero smart working e di come questa azienda è riuscita a costruire un modello vincente mettendo al centro la felicità e il benessere dei lavoratori e dei suoi clienti. L’accesso è riservato ai membri della community che donano almeno 15$ al mese a Start Me Up.

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Grazie a Casi Studio puoi scoprire le strategie che hanno permesso alle startup di successo di crescere. Mese dopo mese, i founder di alcune tra le migliori startup del Sud Italia stanno raccontato ai membri della community di Start Me Up le mosse e le strategie che hanno permesso ai loro progetti di portare valore a sempre più persone.

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Foto di Maya Maceka on Unsplash.