Cartoline da Palermo

Pubblichiamo, per gentile concessione degli autori, il capitolo curato da Push del libro “Palermo – Biografia Progettuale di una città aumentata“.

L’estratto in questione racconta l’iter dietro il seminario di Design Fiction che i membri del laboratorio palermitano hanno condotto insieme agli studenti del master in Relational Design di Abadir ad aprile 2019.

La tecnica del design fiction si è dimostrata molto utile nella costruzione di un dibattito utile a “far riflettere su un futuro più articolato, plurale e complesso del semplicistico “il futuro della città è nel il turismo”” per usare le parole degli autori. In questo caso si parla della città di Palermo, ma siamo consapevoli che questo approccio possa essere utile per qualsiasi città del Sud Italia.

Palermo – Biografia Progettuale di una città aumentata

“Palermo – Biografia Progettuale di una città aumentata” è il libro curato dal prof. Maurizio Carta, professore ordinario di urbanistica del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo insieme ai componenti e agli studenti della sua scuola urbanistica.

Il volume “racconta gli ultimi 20 anni di Palermo attraverso una intensa attività di didattica, ricerca e azione e che traguarda la città dei prossimi anni proponendo scenari di futuro, strategie di sviluppo e progetti di rigenerazione e per nuove funzioni che possano portare Palermo verso il 2040.”.

Il volume è disponibile presso il sito dell’editore LetteraVentidue.

Cartoline da Palermo.

Salvatore Di Dio, Mauro Filippi, Hanna Rasper, Domenico Schillaci – PUSH design lab.

Da Atene a Quito.

Quando ci siamo trovati a Quito nel 2016 per il convegno Habitat III – un evento internazionale delle Nazioni Unite sul tema dell’abitare umano sulla terra che si ripete ogni 20 anni – eravamo consapevoli di prendere parte a un momento epocale.
La preparazione del convegno ha coinvolto migliaia di urbanisti, politici, ricercatori e tecnici, impegnati nel lungo processo di stesura della Nuova Agenda Urbana (NAU)1.

A Quito ci siamo messi in coda in 30.000 per assistere all’adozione da parte di 167 Nazioni di un documento che sovverte radicalmente i principi del Movimento Moderno sanciti dalla Carta di Atene del 1933.

Nella NAU si propone, come sottolineano gli autori dei “Quito Papers”2, un riesame della rigida separazione funzionalista delle attività che ancora domina le pratiche di pianificazione in tutto il mondo. Si intende valorizzare quindi il principio dell’aggregazione, rispetto alla zonizzazione e all’isolamento. Si propone una linea di pensiero che riconosce l’importanza del contesto e del tempo nel fare città.

I disastri naturali dovuti al riscaldamento globale, gli inarrestabili flussi migratori dalle aree più povere e sfruttate del pianeta e, non ultimi, i fenomeni pandemici come Ebola, Sars e COVID-19, sembrano essere spaventose sirene d’allarme che inducono a modificare – repentinamente e in maniera radicale – il sistema di valori, di relazioni sociali e di sfruttamento delle risorse del pianeta3.

A differenza delle certezze temporali e spaziali dei modelli del passato, nella NAU si riconosce l’esperienza, la temporalità e la sorpresa come centrali nella coreografia del fare città.
L’urbanizzazione è un processo necessariamente aperto, iterativo e incompleto: necessita di un approccio plurale, malleabile e incrementale, capace di rendere le città più giuste, più resilienti e in maggiore equilibrio con l’ambiente.

Fuori dai facili entusiasmi e dal consenso formale di eventi come Habitat III, la sfida per costruire un futuro di opportunità si giocherà a livello locale e, per essere veramente efficaci e scongiurare fenomeni sociali come i gilet jaune in Francia4, deve prevedere il coinvolgimento attivo dei cittadini di quei 167 paesi firmatari dell’accordo.
Tra questi l’Italia. E quindi anche Palermo.

Da Quito a Palermo.

Con migliaia di anni di storia alle spalle, una straordinaria complessità culturale e una posizione geografica all’esatto confine fra il nord e il sud del mondo, la Sicilia è il perfetto laboratorio per iniziative di innovazione sociale e ambientale.
Palermo, in particolare, è un luogo urbano adatto a sperimentare modelli diversi, nuove tecnologie e soluzioni, in condizioni molto simili a quel 80% di città del pianeta che non possono permettersi di riprogettare o trasformare rapidamente il proprio tessuto sociale e urbano5.

Con questa premessa nasce a Palermo il laboratorio di design PUSH, con l’obiettivo di operare all’intersezione fra sostenibilità ambientale, tecnologie digitali e innovazione sociale, adattando quindi i principi della NAU al contesto siciliano, sviluppando processi e soluzioni originali e organizzando eventi partecipativi (come gli Urban Thinkers Campus o seminari sull’applicazione delle ultime frontiere del design speculativo alla scala urbana) per facilitare la costruzione di una visione condivisa, plurale e complessa per il futuro della città.

  • Come sarà la nostra città fra 100 anni?
  • Come avrà affrontato l’innalzamento del mare, la desertificazione, i terremoti?
  • E la mafia, le speculazioni, la fuga dei giovani, i flussi migratori?

Condurre tali complesse speculazioni in modo partecipativo è estremamente complesso per via dell’enorme quantità di relazioni, specificità ed eventi che bisogna provare a tenere in considerazione, ma necessario per raggiungere gli ambiziosi obiettivi.

Da Palermo a Palermo.

Lo scorso aprile 2019 abbiamo condotto un seminario di Design Fiction con gli studenti del master in Relational Design di Abadir proprio sul futuro della città di Palermo tra 100 anni.

Originariamente utilizzato nel campo dell’interazione uomo-macchina, l’approccio progettuale del design fiction consiste nel delineare scenari esperienziali di futuro possibile per coinvolgere e provocare, stimolando il dibattito e allargando la prospettiva a “futuri” plurali e collettivi6. I futuri possibili si traducono in “oggetti dal futuro”, innescando esperienze empatiche e profonde e rendendo quindi tangibili e comprensibili nuove idee e scenari complessi.
L’approccio del design fiction sembra essere perfettamente in linea con quanto auspicato dalla NUA, in quanto mette al centro l’individuo, il rapporto con il suo contesto e con il tempo.

Volendo costruire un dibattito capace di far riflettere su un futuro più articolato, plurale e complesso del semplicistico “il futuro della città è nel il turismo”, abbiamo provato a stimolare la riflessione sul futuro di Palermo proprio a partire dalle sue cartoline turistiche.

Le cartoline con scritto “Saluti da…” mettono in evidenza, spesso in modo assolutamente sbrigativo e superficiale, il motivo del viaggio, l’identità di un luogo, le sue ambizioni.
La cartolina diventa quindi uno strumento di provocazione semplice, immediato e controverso, adatto a far riflettere, e quindi innescare in un dibattito tutti i cittadini.

La selezione di cartoline che qui riportiamo sono state esposte in centro a Palermo stimolando il dibattito pubblico a conclusione del seminario, sono pubblicate online per commenti7 e hanno fatto parte degli strumenti utilizzati durante l’ultimo Urban Thinkers Campus di Palermo “Human Flows” del 2019 come punto di partenza per stimolare il dibattito tra cittadini e istituzioni.

Un saluto da Palermo, il museo del degrado. (autrice Giulia Micozzi)

Un saluto da Palermo, il museo del degrado. (autrice Giulia Micozzi)
L’incuria dei suoi cittadini ha condotto rapidamente Palermo in rovina. Visitala anche tu e scopri come si viveva in questa città gioiello del Mediterraneo!

 

Bambuseto è il nuovo Papireto. (autrice Marianna Viscuso)

Img. 2 Bambuseto è il nuovo Papireto. (autrice Marianna Viscuso)
Palermo, protettorato cinese dal 2024, oltre ad essere il 3° porto commerciale cinese nel Mediterraneo, ospita nell’antica Conca d’Oro il più grande bambuseto d’Europa.

 

Img. 3 Palermo, una processione ogni notte. (autrice Fabiola Moscato)

Img. 3 Palermo, una processione ogni notte. (autrice Fabiola Moscato)
La 38° processione della Munnizza d’Inverno. In migliaia per le strade di Palermo in adorazione dietro una selezione di rifiuti verso la storica discarica di Bellolampo.

 

Bibliografia.

1United Nations Habitat III Secretariat (2017). New Urban Agenda. ISBN 978-92-1-132731-1.

2 Sennett R., Burdett R., Sassen S., Clos J. (2018). The Quito Papers and the New Urban Agenda. Routledge, Milton Park, Abingdon (United Kingdom). ISBN 978-0815379294.

3 United Nations (2020). World Social Report 2020. ISBN 978-92-1-130392-6.

4 Hope M. (2019). The march of climate policy. In: The Lancet Planetary Health, vol – 3, p. E295 – e296. Elsevier Ltd., Edinburgh (United Kingdom). ISSN 2542-5196.

5 Fikri K., Zhu T.J. (2015). Competitive cities for jobs and growth. World Bank Publication.

6 Grand, S. & Wiedmer, M. (2010). Design Fiction: A Method Toolbox for Design Research in a Complex World. Proceedings of the DRS 2010 conference: Design and Complexity.

7 Rasper H. (2019) Design Fiction at the City Scale.

Il futuro delle città? È una sfida da accettare

Sei uno studente, una startup o una persona che lavora nel campo dell’architettura, nel design o delle rinnovabili? Hai a cuore il futuro delle città e stai lavorando a progetti che hanno a che fare con l’urbanizzazione, i cambiamenti climatici o la scarisità di risorse?

Partecipando a The Cities for our Future Challenge avrai la possibilità di vincere £50,000 insieme a una mentorship specializzata per realizzare la tua idea e vederla concretizzarsi realmente.

The Cities for our Future Challenge è una competizione internazionale promossa dalla Royal Institution Of Chartered Surveyors (RICS) in partnership con UNESCO UKNC e l’ACU.

Perché partecipare?

Perché non c’è più molto tempo: l’International Organisation for Migration dice che sono 3 milioni le persone che decidono di spostarsi verso le città ogni settimana. Inoltre le stime dicono che entro il 2050 la popolazione mondiale arriverà a contare 9.8 miliardi di persone.

Come partecipare a The Cities for our Future Challenge.

Scegli uno dei tre ambiti in cui vuoi proporre la tua idea e candida il tuo progetto entro il 31 maggio 2018. Oltre l’ambito, dovrai indicare in quale parte del mondo vuoi sviluppare il tuo progetto. Le migliori idee saranno preselezionate a giugno 2018 e per ognuna di essa è prevista una sessione di mentoring da parte di un esperto RICS che preparerà i candidati per la competizione finale.

Il vincitore verrà proclamato a Novembre 2018 e sarà selezionato da una giuria internazionale.

Tutte le info e la documentazione necessaria sono su citiesforourfuture.com.