Cambiare il mondo con il design… e un ebook!

Design for Change è una pubblicazione dedicata a chi vuole promuovere percorsi di rigenerazione sociale in gruppi marginalizzati. A redigerla è stata il gruppo di Paco che, dopo aver lavorato per diversi anni al progetto PARTY – PARTicipatory development with the Youth, ha deciso di raccogliere in un ebook ciò che ha imparato.

Non stiamo naturalmente parlando di un memoriale ma una guida pratica per chi vuole lavorare su un particolare gruppo di persone e non sa da dove partire. Design for Change permette di stabilire i risultati e indica la strada per conseguirli con semplicità e chiarezza.

A una breve, ma indispensabile, premessa teorica, segue un lungo elenco di strumenti ed esercizi pronti all’uso. Ogni esercizio è catalogato per risultato che si intende raggiungere, difficoltà di implementazione e condizione base del gruppo con cui utilizzarlo. In più, dove serve, ci sono template e strumenti che è possibile scaricare e usare.

design for change - cambiamento socialeOgni esercizio ha naturalmente degli scopi ben precisi, ma tutti seguono tre macro-obiettivi principali. Inizialmente è importante coinvolgere le persone e farle lavorare sui propri aspetti personali (ME), successivamente è necessario permettere loro di capire come mettere queste competenze al servizio del proprio gruppo di riferimento (ME+). Infine bisognerà convogliare tutto ciò all’interno della propria cerchia sociale e riconoscersi in un gruppo specifico a livello globale (ME++). Un percorso non certo semplice ma che se impostato nel modo giusto produce i suoi frutti.

Dettaglio non trascurabile é che Design for Change viene fuori da un progetto di lavoro svoltosi tra l’Europa e il Sud Africa e ha coinvolto parti di società considerate ai margini: un dettaglio che rende questo ebook ancora più adatto per chi si trova a lavorare in contesti non facili. Se siete designer esperti forse lo troverete banale (sono gli stessi autori a avvertirvi), ma per tutti gli altri può rivelarsi uno strumento utile per diffondere buone pratiche e senso di comunità.

Come si scarica Design for Change

Per scaricare Design for Change basta andare sul sito di Paco e dopo aver compilato un breve questionario è possibile scaricare gratuitamente l’ebook.

Chi è Paco

Paco è un network di professionisti che affronta le sfide sociali con un approccio design-oriented.

Valorizzando il potenziale del design e dell’educazione, Paco promuove l’innovazione sociale, i comportamenti sostenibili e le opportunità imprenditoriali. Il tutto grazie a un cambio di paradigma che passa dalla rimodulazione del mondo del lavoro e la condivisione di idee e prospettive.

EU Cookie Law, vediamoci chiaro! Secondo appuntamento di Tech It easy a cura di why-tech.it

È in vigore dal 2 giugno e ha già fatto impazzire webmaster e blogger, stiamo parlando della legge italiana sui cookie, adeguamento della direttiva del Parlamento Europeo, relativa al trattamento dei dati personali e alla tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche.

Non ci soffermeremo a spiegare cosa sono i cookie e a cosa servono, se non ne fossi già a conoscenza, t’invitiamo a “googlare” il termine “cookie” o a visitare il sito ufficiale del garante.

La famigerata EU Cookie Law, che tanto ha fatto parlare di se per le salatissime multe previste per chi non si adegua, riguarda chiunque abbia un sito internet, di qualsiasi natura questo sia, fatta eccezione per quei siti statici (HTML) che non contengono cookie.

Tuttavia è sufficiente avvalersi di servizi esterni come Google Adsense, Analytics, Google Maps o i vari tasti sociali di condivisione, per ritrovarsi ad avere a che fare con cookie di terze parti.

Fino a qualche giorno fa la normativa si prestava a diverse interpretazioni e presentava parecchie incongruenze, tanto da scatenare l’ira degli addetti ai lavori, ultimamente la questione è stata chiarita dal Garante per mezzo di un documento ufficiale, semplificato da un’infografica che sembra mettere un punto fermo alla questione.

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Analizzando l’infografica si evince che i cookie dei servizi di statistica come Google Analytics, possono essere assimilati ai cookie tecnici se configurati in modo da rendere anonimo l’indirizzo IP del visitatore.

Ecco come mascherare l’indirizzo IP in Google Analytics:

Aggiungi allo script Analytics la stringa IP Anonymization, appena sotto quella dell’ID del monitoraggio.

Se utilizzi la libreria analytics.js (Universal Analytics):

ga(‘set’, ‘anonymizeIp’, true);

Se utilizzi la libreria la libreria ga.js (Classic Analytics)

gaq.push([‘_gat._anonymizeIp’]);

Esempio:

(function(i,s,o,g,r,a,m){i[‘GoogleAnalyticsObject’]=r;i[r]=i[r]||function(){

(i[r].q=i[r].q||[]).push(arguments)},i[r].l=1*new Date();a=s.createElement(o),

m=s.getElementsByTagName(o)[0];a.async=1;a.src=g;m.parentNode.insertBefore(a,m)

})(window,document,’script’,’//www.google-analytics.com/analytics.js’,’ga’);

ga(‘create’, ‘UA-XXXX-1’, ‘auto’);

ga(‘set’, ‘anonymizeIp’, true);

ga(‘send’, ‘pageview’);

Puoi approfondire l’argomento collegandoti a questa pagina di supporto di Google.

Inoltre, è stato chiarito che:

  • Lo “scrolling” è considerato un valido metodo di raccolta del consenso.
  • Il titolare deve garantire che nessun cookie di profilazione sia installato prima del consenso dell’utente.
    Sarà necessario, quindi, bloccare preventivamente gli strumenti che utilizzano questo tipo di cookie.
  • La notifica al Garante va fatta solo se la prima parte effettua profilazione.
  • Il banner con l’informativa breve va inserito esclusivamente se si utilizzano cookie di profilazione e analitici di terze parti se non opportunamente configurati.
  • Nel caso in cui siano presenti esclusivamente cookie tecnici, sarà sufficiente pubblicare la pagina con l’informativa estesa comunemente denominata “Cookie Policy” e renderla disponibile con un link accessibile da tutte le pagine del sito.
    In questa pagina bisogna indicare i modi con cui l’utente può agire sulle impostazioni del proprio browser per negare il consenso ai cookie.
  • Nell’informativa estesa non è necessario elencare tutti i nomi dei cookie generati dalle pagine del sito, basta un collegamento a youronlinechoices.com.
  • Non è necessario indicare il nome del responsabile dei dati.
  • Bisogna rispettare la normativa anche se il sito è ospitato da server fuori dall’UE se il proprietario è residente in uno dei paesi dell’UE.

Cosa scrivere nell’informativa breve?

Ecco un esempio:

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione Cookie Policy.

Se vuoi accertarti sulla natura dei cookie presenti sul tuo sito, ti segnaliamo Cookie Audit Tool, un’estensione per Google Chrome che ti permetterà di rilevare tutte i cookie generati durante la navigazione.

Immagine 2

Se utilizzi un CMS, ecco dei componenti gratuiti realizzati rispettivamente per Joomla e WordPress, utili per pubblicare il banner con l’informativa e bloccare i cookie prima del consenso da parte dell’utente:

Joomla

EU e-Privacy Directive

Scarica i componenti

WordPress

Per il blocco dei cookie

Third Party Cookie Eraser

Scarica i componenti

Per la pubblicazione del banner con l’informativa breve

Italy Cookie Choices for WordPress

Scarica il banner informativa breve

Per tutti gli altri, il sito fornisce degli strumenti gratuiti per pubblicare il banner con l’informativa breve.

Infine ti consigliamo, anche in caso di presenza di cookie di terze parti non di profilazione, di provvedere al blocco preventivo e all’inserimento del banner, poiché la terza parte (es. Google, Facebook, Twitter ecc.) potrebbe cambiarne la tipologia di cookie da tecnico a profilazione in qualsiasi momento, in alternativa cerca di tenerti aggiornato leggendo le policy sui rispettivi siti delle terze parti.

Attualmente la situazione è la seguente:

  • Google Adsense utilizza cookie di profilazione.
  • Facebook utilizza cookie di profilazione anche attraverso siti esterni che integrano i suoi servizi.
  • Twitter fa uso di cookie di profilazione anche attraverso siti esterni che integrano i suoi servizi.

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Why-Tech è un nuovo blog di tecnologia e informatica per principianti e “smanettoni”, leggendo le nostre pagine troverai guide, tutorials, tips, tricks e una selezione delle migliori risorse scovate nella giungla della rete.

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Perché la nostra missione è da sempre quella di aiutare gli amici e migliorare la loro esperienza nel mondo dell’informatica. Nelle nostre guide cerchiamo sempre di focalizzare il punto, senza giri di parole e utilizzando un linguaggio semplice e fruibile.

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Siamo curiosi e affamati di novità, seguiamo con passione tutto quello che il settore della tecnologia e dell’innovazione può offrirci.

 

È arrivato il Mobilegeddon, si salvi chi può! "Tech it easy" la nuova rubrica in collaborazione con Why-Tech, ogni mese su questo blog

Sono molto contento di annunciare una nuova collaborazione con una bella realtà della mia città, il blog Why-Tech. Ho pensato infatti che potesse essere utile avere un esperto che potesse consigliarci e guidarci nel gigantesco mondo della tecnologia. Loro sono addirittura due! Ogni mese ci daranno qualche dritta per migliorare le nostre performance online con la rubrica Tech it easy. Partiamo con questo post che riguarda un aspetto da non sottovalutare quando si mette in piedi un sito web: il suo essere “responsive”, la capacità del sito cioé di adattarsi a tutte le dimensioni delle finestre in cui viene visualizzato. Una capacità fondamentale se pensiamo che sempre più spesso le persone navigano nell’internet da mobile. Buona lettura!

 

Siamo nell’era del mobile, è risaputo, lo dimostra anche il fatto che ad oggi le ricerche web effettuate da smartphone e tablet hanno superato di gran lunga quelle eseguite da computer.
Per questa ragione Google ha deciso di migliorare l’esperienza di navigazione dei propri utenti, lanciando un nuovo algoritmo definito “Mobilegeddon”.
Già attivo dallo scorso aprile, questo algoritmo tende a favorire in termini di posizionamento i cosiddetti siti mobile friendly, vale a dire, quelli ottimizzati al meglio per i disposti mobili.

Quindi, chi non l’avesse già fatto, dovrà aggiornare il proprio sito internet per restare al passo coi tempi e non gettare il proprio lavoro alle ortiche, ma come facciamo a sapere se il nostro sito è fruibile da mobile?

Niente paura, big G ha pensato anche a questo!
Esistono delle linee guida e dei tools che ti permettono di testare e migliorare l’usabilità del tuo sito.

Collegandoti a questo link e inserendo nell’apposito campo l’url di una pagina web, potrai verificarne la compatibile con i dispositivi mobile.

1

Se utilizzi Webmaster Tools di Google queste nuove funzioni di verifica sono state già implementate.

Traffico di ricerca>Usabilità sui disposti mobili

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Di seguito alcuni consigli da tenere bene a mente:

Imposta una viewport corretta;
Non usare flash;
Non usare font troppo piccoli:
Non usare link o pulsanti troppo piccoli e ravvicinati.

Puoi approfondire l’argomento sull’usabilità collegandoti a questa pagina.

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