Gli ascolti di Start Me Up in una infografica Prima della nuova stagione diamo un po' di numeri

«Ma quanti ascolti fai?». È più o meno questa la domanda che prima o poi ci viene posta quando diciamo in giro di avere un podcast settimanale che parla di impresa e innovazione. Abbiamo così deciso di rispondere pubblicamente con questa infografica, realizzata dalla brava Daniela. Mettere tutto nero (e blu, arancione, e giallo) su bianco è un modo per noi per celebrare un piccolo traguardo e segnare così un altro passetto in avanti del nostro percorso (perché mica ci accontentiamo, sia chiaro!).

Sui numeri

Sono numeri che sono stati raccolti grazie a Spreaker il 30 agosto scorso. Per noi è stata una vera e propria sorpresa vedere il seguito che Start Me Up ha accumulato in questi ultimi mesi. Non che non ce lo aspettassimo sia chiaro, ma vedere i numeri fa sempre un certo effetto. Siamo molto contenti della media degli ascolti perché si avvicina al traguardo che ci eravamo dati all’inizio del progetto. Il picco di ascolti a marzo ci dice che è la costanza a premiarci, il nostro voler essere presenti per raccontare quanto di bello fanno le persone in giro per il Sud Italia. I numeri però ci mettono davanti a nuove sfide: vorremmo cercare di aumentare la quota di donne all’ascolto. È un impegno che ci prendiamo pubblicamente.

Prima a Maratea per Heroes, a fine settembre la nuova stagione

Questa infografica è anche un modo per affacciarci alla nuova stagione con più consapevolezza, soprattutto nei confronti di chi ci ascolta settimana dopo settimana. La nuova stagione prenderà il via a fine settembre (la scaletta della prima puntata è già pronta), anche se già da domani saremo impegnati a Maratea dove avremo un canale dedicato alle conferenze in lingua inglese.

Squadra vincente non si cambia

In questa stagione ci saranno alcune novità, ma avremo i compagni di sempre. Oltre a Smartwork che produce il format, ci saranno Keedra hosting e Spreaker a sostenere il progetto. È bello sapere di poter contare su amici di lunga data. E su persone che portano avanti i propri progetti: noi siamo pronti a raccontare le loro storie e, da oggi, siamo anche pronti a rispondere alla domanda «Ma quanti ascolti fai?».


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Start Me Up speciale Italian Games Fest 2016 Siamo stati a S.Agata di Militello (ME) per l'incontro organizzato dai GdG e ci è scappato uno speciale



Start Me Up torna eccezionalmente questa settimana per lo speciale Italian Games Fest 2016! Sedici minuti di interviste ai protagonisti dell’evento dedicato al mondo dei videogiochi organizzato dai Google Developers Group del Mediterraneo. La cornice era il Castello Gallego di Sant’Agata di Militello, in provincia di Messina. Niente ha potuto la sveglia presto e la tentazione di tuffarsi nel mare blu della costa tirrenica siciliana: a partire dalle 9:30 abbiamo assistito ai vari interventi che si sono succeduti nel corso di tutta la giornata (qui il programma).

La Sala dell'Italian Games Fest 2016

La Sala dell’Italian Games Fest 2016

Una app per educare

Tiziano Lo Giudice è il Responsabile del settore Tech di Olomedia e a Sant’Agata ha raccontato l’esperienza di Io sono Pulito, un sistema di educazione al sociale e alla salute voluto da alcuni club Rotary della zona di Palermo. La Olomedia ha tradotto le intenzioni del Rotary in un gioco a risposta multipla fruibile attraverso una app. I destinatari erano i ragazzi tra i 12 e i 18 anni, tutti studenti di scuole medie e superiori della zona di Palermo. I quiz sono stati preparati da alcuni esperti individuati dal Rotary e l’applicazione è stata promossa grazie all’aiuto dei professori nelle varie scuole. La risposta è stata ottima: ci sono stati 1500 download e si sono registrati al portale circa un centinaio di studenti.

Fabio con Tiziano LoGiudice di Olomedia

Fabio con Tiziano LoGiudice di Olomedia

Per Tiziano il successo dell’operazione è dovuto a due fattori: il gruppo di lavoro è riuscito a creare una comunità reale di riferimento a supporto del prodotto virtuale. In più i premi in palio hanno attirato l’attenzione dei ragazzi, spingendoli a partecipare. L’app Io sono pulito è ancora disponibile negli store Android, mentre tutte le informazioni e i contatti di Olomedia sono invece qui.

ilvideogioco.com e due consigli per scrivere una lettera di presentazione

Ha un passato (e un presente) come giornalista Edoardo Ullo, che sei anni fa ha deciso di aprire un blog sul mondo dei videogiochi. Quel blog oggi è ilvideogioco.com una testata giornalistica registrata che racconta «il mondo videoludico in sintesi». ilvideogioco.com è uno dei siti indipendenti sui videogiochi più seguiti in tutta Italia. Nell’intervista Edoardo racconta la prima volta che ha preso contatti con l’ufficio stampa di una casa produttrice per poter avere alcuni prodotti da recensire. In quell’occasione nessuno si fece vivo: fu solo dopo la risposta di Daedalic che Edoardo iniziò a dialogare con le grosse case produttrici.
A suo avviso quando ci si presenta a uno di questi colossi bisogna essere semplici e diretti: «devi fare capire che stai lavorando e non vuoi perdere tempo» sottolinea. Nelle lettere poi non devono mancare i riferimenti a cosa si è già fatto e infine è necessaria una buona dose di faccia di bronzo, «che non guasta mai!».

Fabio con Edoardo Ullo de ilvideogioco.com

Fabio con Edoardo Ullo de ilvideogioco.com

Nonostante i numeri in crescita e il buon successo che ilvideogioco.com sta ottenendo Edoardo ci tiene a precisare di voler comunque sempre dare spazio agli indipendenti, mantenendo quindi vivo lo spirito iniziale che lo ha spinto a creare ilvideogioco.com. Il sito ha anche un profilo facebook e un account twitter.

«…E come guadagniamo? Con la pubblicità!»

È un po’ il mantra di chi ha in mente un progetto, ma chi ci lavora sa bene che la pubblicità non è la soluzione a tutti i mali. Per questo motivo un intero panel dell’Italian Games Fest era dedicato alla pubblicità per mobile. Se ne è preso cura Pietro Alberto Rossi, consulente informatico.

Fabio con Pietro Alberto Rossi

Fabio con Pietro Alberto Rossi

Con Pietro andiamo subito al sodo e gli chiediamo quali siano le tipologie di pubblicità che secondo lui funzionano di più. «Al momento il miglior rendimento è dato dai video, perché esistono delle metodologie che costringono l’utente a guardare uno spot per un tot di tempo». Al secondo posto Pietro mette invece il tipico banner da trovare nella schermata di una app, che nonostante il minor guadagno è comunque facile da integrare. Ultimo posto per quei sistemi che ti invitano a compiere un’azione promettendoti una ricompensa, di solito non sono molto utilizzati. Se nell’intervista ci si riferisce principalmente alle app, il discorso vale anche per i siti responsive e tutto il mondo mobile. Non è un dettaglio da poco visto che la pubblicità può essere integrata all’interno di un progetto in qualsiasi stadio e rappresenta una delle principali fonti di guadagno. Oltre all’integrazione all’interno del sistema il messaggio deve essere comunque studiato in base al target che si intende raggiungere. È questo il lavoro di Pietro, che volendo, potete contattare qui.

E le donne?

Fabio con Federica Greco di Women Techmakers Catania

Fabio con Federica Greco di Women Techmakers Catania

Non solo videogiochi all’Italian Games Fest 2016: tra i vari interventi c’è stato anche il tempo per promuovere il Women Techmakers, progetto di inclusione sociale proposto e sponsorizzato da Google pensato per diffondere l’informatica tra le donne. Federica Greco, l’ultimo ospite di questo podcast è a capo del gruppo catanese è una studentessa di informatica e confessa di trovarsi spesso a lavorare in un ambiente prettamente maschile. Federica crede che una delle cause sia da trovare nella società che spesso «ti spinge a pensare che l’informatica sia qualcosa per i ragazzi». Per questo motivo è importante il contributo di iniziative come quelle di Google, per dire alle ragazze che l’informatica e la scienza sono anche per le donne. Per conoscere meglio Women Techmakers c’è un sito dedicato, mentre per entrare in contatto con il gruppo italiano, basta seguire la pagina facebook. Potete scrivere invece a Federica qui.

Nella foto di copertina i membri dei GdG del Mediterraneo

04.radiosmu – green Chiudiamo le repliche di agosto con tre startup che vogliono lasciare un mondo migliore di quello che hanno ricevuto



Tante startup nascono con l’idea di voler lasciare qualcosa di buono sia alle persone che al nostro pianeta. In questo ultimo podcast di agosto abbiamo raccolto tre storie di tre progetti green, che hanno cioè a che fare con la salute delle persone e del pianeta.

In Calabria il mulino a pietra si finanzia con il crowdfunding

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La notizia ha fatto il giro di tutti i giornali e arriva da San Floro (CZ). Mulinum è il progetto portato avanti da Stefano Caccavari che attraverso il crowdfunding sta recuperando il più antico mulino a pietra naturale della Calabria per inserirlo in un ciclo produttivo di prodotti da forno. Il Sole 24 ore lo ha definito il primo mulino social e la raccolta è in dirittura d’arrivo «Siamo all’80% della somma prevista» dice Stefano a Start Me Up. Quello di San Floro non è un mulino qualunque: è uno dei pochi rimasti a pietra naturale. Al di là dell’evidente valore storico c’è anche un vantaggio dal punto di vista produttivo perché la macinatura ottenuta da questo tipo di pietra è unica e difficilmente replicabile. Inoltre anche il grano che si intende macinare presenta delle qualità nutritive particolari «Come il resto della Calabria anche a San Floro cresce un tipo di grano ricco di fibre e povero di glutine rispetto ai cosiddetti grani moderni» dice nell’intervista.

Stefano non è nuovo a simili iniziative: quando San Floro ha rischiato di diventare la più grande discarica d’Europa ha dato vita a orto di famiglia: «Siamo ripartiti dalla terra per dire che il nostro territorio è a vocazione agricola e non a vocazione di rifiuti industriali e pericolosi». E infatti oggi chi vive nei pressi di Catanzaro può comprare a chilometro zero frutta e verdura coltivati senza concimi chimici. C’è ancora modo per contribuire alla realizzazione del mulino. Per farlo si può contattare Stefano sul suo profilo facebook oppure andare su mulinosanfloro.it e scegliere di fare una donazione libera o acquistare in anticipo il kit farina bio.

Kanesìs e i mille usi della canapa industriale

radiosmu incontra kanesis

Un momento dell’intervista a Giovanni Milazzo

Giovanni Milazzo da circa un anno è a capo del progetto Kanesìs. Questa startup catanese sta lavorando per mettere in piedi la filiera produttiva della canapa industriale. L’ho incontrato durante il primo Open Day del FabLab Messina (ne ho parlato qui), dedicato al riciclo. Proprio per questo l’intervista parte dal filamento che Kanesìs ha creato per la stampa 3D e che ha origine dagli scarti della canapa: «un prodotto di per sé straordinario a cui si aggiungono ulteriori caratteristiche straordinarie», dice Giovanni. L’obiettivo di Kanesìs non è però la sola stampa 3D: «Siamo all’interno di un percorso – continua – che ci porterà a realizzare granuli speciali prodotti dalla canapa industriale siciliana». L’intervista è stata registrata l’1 ottobre e da allora sono stati tanti i passi avanti fatti da questi ragazzi, vi invito a seguire il progetto su kanesis.eu.


È partita la campagna di crowdfunding di Kanesìs su kickstarter. 

Fai la tua donazione adesso!

Pulire il mare con la lana

lana_mare_pulitoIn Sardegna c’è chi vuole pulire le acque con la lana. È Daniela Ducato che con la sua azienda – Edilana – è riuscita a creare insieme all’Università di Cagliari Geolana Salvamare. Geolana è un sistema naturale composto da lana e sugherone (gli scarti dell’albero del sughero) che è in grado di assorbire gli agenti inquinanti, soprattutto petrolchimici, presenti nei liquidi. Tecnicamente questo materiale rientra nei geotessili assorbitori e potrebbe rappresentare una svolta nella pulizia dei nostri mari, fiumi e laghi. Oltre ad assorbire gli agenti inquinanti con un rapporto 1 a 14 (ogni chilo di Geolana ne assorbe 14 di agenti inquinanti), dice Daniela che nel corso di un mese vengono eliminati almeno 2/3 di agenti inquinanti restituendo acqua pulita. Geolana viene fuori dalla collaborazione con l’Università di Cagliari e rientra nelle filiere Edilzero Architetture di Pace, prodotti diversi tra loro che hanno in comune alcune caratteristiche:

  • la produzione totalmente italiana,
  • la coincidenza tra il luogo di produzione il luogo di trasformazione (la cosiddetta produzione a chilometro/costo),
  • l’utilizzo di materie rinnovabili ed eccendenti (che non incidono cioè sulla produzione agricola, ma esistono in abbondanza in natura),
  • il totale scambio di competenze e conoscenze tra le varie aziende che compongono la filiera.

Per approfondire le tematiche citate durante l’intervista e acquistare i prodotti Edilana c’è il sito edilana.com.

foto di copertina di Steinar La Engeland

#03.radiosmu – Food Il cibo come motore di innovazione: tre startup che in modi diversi stanno cambiando il modo di mangiare



Il cibo è uno degli ambiti in cui l’innovazione è più vivace: anche per questo motivo non potevamo non dedicare uno dei podcast di agosto al food, raccogliendo alcune delle interviste più interessanti tra quelle registrate durante la stagione appena trascorsa.

Nonni e nipoti condividono i fornelli

forkinprogressCosì in questo terzo podcast trovate Luana Stramaglia di Fork in Progress, che abbiamo sentito una settimana dopo aver vinto il bando Valore Assoluto 3.0. Fork in Progress è un’impresa a finalità sociale che utilizza l’ attività di ristorazione come mezzo di sostenibilità e la cucina come strumento di educazione informale. Spiega bene Luana Stramaglia, che racconta la storia di questa avventura dall’inizio, cioè il bando Principi Attivi del 2012 . Nato in via sperimentale, Fork in Progress ha aperto un ristorante a Foggia, il Fourquette, dove si mette in atto la cosiddetta Cucina Narrativa. Ogni giorno una persona anziana e un ragazzo dell’istiuto alberghiero cucinano insieme in uno scambio di saperi e conoscenza. «È un progetto di inclusione sociale che passa dalla cucina» dice Luana nell’intervista, che insieme al team di Fork in Progress si appresta a portare questo modello prima a Bari e poi in tutta Italia con una vera e propria catena di ristoranti.

Spagrillo: pasta di insetti 100 % italiana

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Riccardo al momento della premiazione dei SITA 2016, via

Si passa poi a Riccardo Zamponi di Spagrillo, incontrato durante lo Snap Italy Talent Awards 2016. Riccardo con tutto il team produce la prima pasta proteica ricavata da farina di insetti. Al momento la pasta prodotta ha solo il 20% di farina che proviene da questi animali e, assicura Riccardo «ha un sapore caratteristico che cambia in base al tipo di insetto usato». Partendo dal presupposto che tutti gli animali utilizzati per produrre questa pasta sono buoni (e sani), Riccardo specifica che «i grilli ricordano i crostacei, mentre le larve della farina hanno un sapore simile alla nocciola». Gusto a parte Spagrillo è una pasta con caratteristiche nutrizionali precise: «È più proteica – continua Riccardo – con una concentrazione più bassa di carboidrati». La sfida più grande sarà – come è facile immaginare – vincere l’indifferenza verso questi tipi di cibo: al di là dei problemi di tipo normativo in cui il team sta incappando, tutto il gruppo è deciso a mantenere la produzione in Italia puntando al mercato estero: «La nostra tradizione e cultura culinaria ci dà certamente dei vantaggi nel mercato estero. In Italia – ammette Riccardo – è difficile riuscire a farsi spazio, ma sappiamo che arriverà il momento giusto, magari non ora, ma presto».

Biorfarm: tutti possono essere contadini digitali

biorfarmL’ultima intervista che potrete ascoltare in questo podcast è quella a Osvaldo De Falco, uno dei fondatori di Biorfarm. Biorfarm permette ai propri utenti di adottare un albero da frutto e avere così garantita la fornitura annuale di frutta fresca. Una combinazione ideale per tutti: per il consumatore che è certo di acquistare un prodotto sano e che può comunque sempre controllare; per il produttore agricolo che è certo di avere il necessario per la cura dei propri alberi e un giusto guadagno per il suo lavoro. Dietro Biorfarm c’è un team solido sparso in ogni parte del mondo ma che riesce a portare avanti un’impresa che accontenta diverse tipologie di consumatori. «Molti – dice Osvaldo nell’intervista – decidono di regalare un albero ai propri cari. Addirittura una coppia in occasione del loro matrimonio ha deciso di regalare gli alberi come bomboniere». La fantasia non manca, così come le speranze di riuscire presto a allargare il proprio mercato. Tutti possono adottare un albero da frutto, sceglierlo all’interno del frutteto e garantirsi così una fornitura di frutta fresca a domicilio, basta seguire la procedura indicata su biorfarm.com.

foto di copertina di Thomas Schweighofer

#02.radiosmu – Eventi Tre appuntamenti che verranno, di cui vi abbiamo parlato durante la passata stagione



Nel corso della passata stagione abbiamo parlato di eventi che si svolgeranno nella seconda parte dell’anno. Il primo che vi proponiamo in questo secondo podcast di agosto è Heroes, il primo Euro-Mediterranean Coinnovation Festival che coinvolge innovatori e startupper dell’area del Mediterraneo, in programma a Maratea dal 21 al 23 settembre. «Il Mediterraneo è il naturale sbocco per le persone che abitano questi luoghi» dice Michele Franzese, uno degli organizzatori di Heroes e primo ospite di questo podcast di Start Me Up. Nei piani degli organizzatori c’è la volontà di stringere ancora di più i rapporti tra le nazioni che si affacciano su questo pezzo di mare: da Israele, nazione partner di questa prima edizione ai paesi dell’area africana che, «nonostante le mille difficoltà sono una fucina di innovazione». Tra i vari eventi in programma c’è anche l’Heroes Prize, contest dedicato a tutte le startup che dimostreranno di avere un forte impatto sociale ed economico e soprattutto un alto grado di innovazione. Tra tutte le idee, ne verranno scelte 50 che dovranno poi essere votate dalla community. Di queste solo cinque arriveranno alla prova finale: un pitch durante un pranzo in una famiglia di Maratea perché, come spiega lo stesso Michele, «lo startupper deve provare che la sua idea risolva una esigenza reale». Il tutto finirà in un format che Michele spera di poter trasmettere in Tv  (se arriverà l’accordo). In alternativa, gli sarà data la giusta visibilità attraverso i canali social di Heroes. Per saperne di più sull’evento basta andare su goheroes.it.

Scrivi a info@radiostartmeup.it e otteni uno sconto sui biglietti valido fino a esaurimento posti.

FIL fest 2016 ha bisogno di voi: al via il crowdfunding su buonacausa.org

filfestÈ ripartita la macchina organizzativa del FIL Fest, il Festival della felicità Interna Lorda, promosso da Impact Hub Siracusa e il Centro Culturale Zo di Catania. La manifestazione si terrà il 2 e il 3 dicembre nel capoluogo etneo e sarà dedicata alla terra, anzi alle terre, come sottolinea Manuela Trovato: «Abbiamo voluto connotare la terra di tanti significati: è il terreno che coltiviamo, sono i luoghi su cui sogniamo e viaggiamo».

Anche per questo motivo l’edizione di quest’anno del FIL fest si intreccia con il progetto “For a Better Tomorrow: Social Enterprises on the Move” (FAB-MOVE), finanziato da EU Marie Skłodowska-Curie Research and Innovation Staff Exchange (RISE). Insieme a ricercatori, specialisti e operatori provenienti da diversi paesi del mondo, si cercherà di capire come le imprese sociali possano superare con successo sfide di rilevanza cruciale per il pianeta, come il rinnovamento ecologico, la gestione delle risorse naturali e la riduzione del rischio di catastrofi, per citarne solo alcune. Tutte le imprese sociali che promuovano idee innovative nei settori dell’agricoltura sociale, il consumo responsabile, il riciclo e lo sviluppo di metodi alternativi per la gestione di risorse naturali, rifiuti, cambiamenti climatici e rischi ambientali potranno partecipare al festival beneficiando di 4 borse di studio a copertura dei costi di viaggio e soggiorno. Chi invece vuole sostenere il Festival può farlo attraverso il sito buonacausa.org, la generosità dei donatori sarà ricambiata con gadget, biglietti gratuiti agli eventi a pagamento e sponsorizzazioni varie. Il tutto dipenderà naturalmente dall’importo della cifra donata. Per conoscere le evoluzioni del FIL fest infine tenete d’occhio la pagina facebook e il sito filfest.org.

AIED cerca nuovi modi per dire #NObullismo

nobullismSi potrà inviare la propria proposta a partire dal 5 settembre ma la comunicazione è partita a luglio. Stiamo parlando di #NObullismo, iniziativa di AIED Roma che mira a cercare idee che possano avere un impatto reale per combattere il bullismo sia dentro che fuori la rete. «Non abbiamo voluto specificare nessun tipo di idea – dice Claudia Pellicori di Cocoon Projects, partner strategico dell’iniziativa – perché vogliamo lasciare le persone libere di pensare a qualcosa che possa davvero fare la differenza». Ci sono comunque degli ambiti a cui attenersi ed è possibile leggerli nella sezione apposita del sito di AIED: educazione, cultura e prevenzione; supporto e assistenza; tutela, sicurezza e difesa. Come forse ricorderete la sezione romana dell’Associazione Italiana per l’Educazione Demografica non è nuova a questo tipo di iniziative – alcune di queste le abbiamo anche raccontate qui a Start Me Up. «La novità di quest’anno – continua Claudia – è che per la prima volta ci stiamo rivolgendo anche agli adolescenti, coloro che sono maggiormente coinvolti da questo fenomeno». #NObullismo è aperto a persone che hanno tra i 15 e i 30 anni, non è necessario far parte di un team (si accettano quindi idee che arrivano anche da una sola persona) ed è possibile presentare la propria proposta a partire dal 5 settembre fino al 7 novembre. Il fattore tempo sarà determinante perché le idee saranno poi sottoposte al giudizio del pubblico il cui voto influirà per il 50% sull’esito finale. L’altra metà verrà data da una giuria di esperti e i migliori tre progetti si sfideranno durante un evento che si terrà a Roma il 26 novembre. Al vincitore verrà assegnato un premio in denaro di 2.000 €. Per tutte le informazioni tenete d’occhio il sito dell’AIED Roma, la pagina facebook e il profilo twitter.

#01.radiosmu – Personaggi Primo podcast di agosto dedicato ai personaggi incontrati durante la passata stagione



Per il podcast delle repliche di agosto abbiamo pensato di mettere insieme i personaggi più influenti che abbiamo incontrato in questi ultimi mesi. Il primo della lista è  Salvatore Sanfilippo, meglio conosciuto come antirez. Salvatore ha creato in licenza open source Redis un tool che simula la memoria a breve termine del nostro cervello per i portali web. Pensate che questo sistema è utilizzato anche da Twitter! Salvatore dice delle cose molto interessanti mischiando etica hacker con il mondo startup, facendo notare che la prima ha molto da insegnare al secondo. La seconda parte dell’intervista si concentra invece sul futuro dell’open source e delle minacce che arrivano da grossi colossi e in parte anche dal cloud. L’intervista è stata realizzata al termine di PAC’15, evento catanese dedicato alla programmazione.

Mariarita Costanza: dalla Tv al sogno (concreto) della Murgia Valley

mariarita-costanza_OfficialIl secondo ospite è Mariarita Costanza che molti di voi conosceranno come giudice del programma di Italia 1 Shark Tank. Spenti i riflettori delle tv Mariarita è un ingegnere e un’imprenditrice che vive e lavora nel Sud Italia. «Non sono l’unica ma, ahinoi, purtroppo sono ancora considerata un’eccezione – dice Mariarita – Mi auguro che si inneschi presto un cambiamento culturale che porti a considerare normale un’esperienza come la mia». Mariarita è il direttore tecnico di Macnil – Gruppo Zucchetti, azienda che risiede a Gravina in Puglia, nel cuore  di quella che lei stesa ha battezzato laMurgia Valley. «La Murgia Valley – continua – è un sogno che ho fin da quando ero studentessa. All’interno accogliamo chiunque abbia voglia di mettersi in gioco e voglia mettere in piedi una startup. Possiamo offrire la nostra competenza ad ogni fase del progetto. Spesso sento dire che l’obiettivo di uno startupper è l’exit, ma per me non è così: l’obiettivo deve essere quello di creare aziende che possano offrire posti di lavoro e portare così sviluppo».
Con Mariarita Costanza parliamo anche della sua esperienza a Shark Tank, programma che l’ha catapultata nel mondo delle startup. L’intervista dà la possibilità a Mariarita di spiegare il mancato finanziamento ad alcune startup che in video avevano ottenuto il parere favorevole degli “squali”: «Studiando a fondo alcuni progetti ci siamo accorti che non stavano in piedi – spiega Mariarita – e spesso a mancare erano alcuni nodi fondamentali come il team o addirittura la passione per portare avanti un’idea di impresa».
Mariarita Costanza continua il suo impegno quotidiano nell’entroterra barese nel creare connessioni e sviluppo:«La Murgia Valley non è un ecosistema chiuso, anzi vogliamo entrare in contatto con chiunque condivida i nostri obiettivi». Per questo motivo è attiva una pagina facebook che vi consiglio di seguire per restare aggiornati su tutte le attività di Mariarita Costanza.

Roberto Chibbaro: «I miei errori al servizio degli altri»

chibbaroInfine chiudiamo con Roberto Chibbaro, un vero e proprio vulcano di idee e iniziative. Lo abbiamo sentito all’inizio della sua ultima invenzione: un vlog dove settimana dopo settimana racconta la vita di uno startupper. I video vengono pubblicati qui ogni mercoledì e vi consiglio di non perderli. Altro impegno di Roberto è la sua azienda, Glifus, app catalogo per le reti vendita destinata ai piccoli operatori locali. I clienti di Roberto risiedono principalmente fuori la provincia di Ragusa, (anche) per questo motivo da qualche anno lui insieme a altri appassionati ha fondato Ragusa Digitale. Il gruppo si riunisce due/ tre volte al mese con lo scopo di rendere “Ragusa un giardino digitale”.

#45.radiosmu – Un concorso di idee per valorizzare il Cilento È la proposta dell'associazione Jazzi. Inoltre parliamo di Giffoni Next Generation e stammi-bene.it



L’associazione culturale Jazzi promuove un bando per la valorizzazione dell’area di Licusati (Camerota) all’interno del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano (Salerno). Fino all’11 ottobre si cercano idee che possano valorizzare e raccontare il patrimonio ambientale, materiale e immateriale di questa zona, «una delle tante aree interne d’Italia che – come dice il direttore dell’associazione Agostino Riitanosono dense di valori e beni storico-artistici spesso dimenticati». Inoltre c’è anche da sottolineare come il Sud si stia dimostrando negli ultimi anni «uno straordinario laboratorio per le pratiche innovative».
Proprio perché si intende partire dalle caratteristiche del territorio, non si potevano escludere gli jazzi, «peculiare architettura rurale – spiega Agostino – presente in questa area del Cilento, il cui nome deriva da iacere (giacere). Lo jazzo era la dimora temporanea per il ricovero degli animali da pascolo». È stato quindi naturale dedicare almeno uno dei tre temi del bando in questione a queste strutture che rappresentano una vera e propria rete all’interno di tutta l’area. Ai partecipanti verrà chiesto infatti di pensare a un tipo di ospitalità diffusa basata su queste strutture. Gli altri due temi saranno i percorsi lenti, con uno studio non di semplici tour, ma un modo “lento” di connettere le tante anime del Cilento, il mare e la montagna, il legame che questo territorio ha con la sua storia (queste zone hanno visto passare briganti, carbonari, monaci, per dirne solo alcuni…). Infine, il terzo tema è dedicato alla notte, al concetto di sosta, inquadrata in un cammino più ampio all’interno della natura.
In palio ci sono 30 mila euro in tutto che verranno divisi in questo modo: 15 mila euro al primo classificato, 10 mila al secondo e 5 mila al terzo. Tutti i dettagli o per ulteriori informazioni potete visitare jazzi.it/concorso.

Next Generation: il futuro per Giffoni e per tutto il Sud Italia è in costruzione

Il-Dream-Team-in-Cittadella_giffoni

Domenica scorsa si è chiusa la quarantaseiesima edizione del Giffoni Film Fest che per il secondo anno ha ospitato una sezione dedicata all’innovazione, la Giffoni Next Generation. Abbiamo quindi contattato Luca Tesauro a capo di Giffoni Innovation Hub, «una creative agency nata da Giffoni Experience – dice Luca – che opera nel mondo dell’industria creativa e del mercato dell’innovazione». Il programma del Next Generation di quest’anno è stato ricco di talk e laboratori che ha visto la partecipazione di più di 80 persone appartenenti al mondo della finanza e dell’innovazione ma soprattutto tanti ragazzi che hanno potuto discutere e saperne di più su sharing economy, industrie creative e temi legati alla gestione dell’amministrazione pubblica. «Al di là dei numeri – dice Luca – siamo molto contenti per come sia andata questa edizione perché segna un ulteriore passo in avanti rispetto allo scorso anno: stiamo costruendo un bel pezzo di futuro per Giffoni e per tutto il Sud Italia». Giffoni è principalmente un festival cinematografico e per Next Generation è una bella eredità da portare dietro perché «se una volta il linguaggio del cinema era lo strumento di condivisione che permetteva di mettere insieme bambini e ragazzi di tutto il mondo – continua Luca – ora ci sono altri strumenti e altri linguaggi che si aggiungono ad esso e che passano dalle startup o dall’innovazione in generale».
Giffoni Innovation Hub non è solo Next Generation, l’agenzia tutto l’anno lavora per progettare format e esperienze uniche come i Digital Days, percorsi di alfabetizzazione digitale pensati per i ragazzi, hanno un portale di crowdfunding all’attivo e lavorano nel settore delle relazioni istituzionali e commerciali. Per saperne di più basta andare su giffonihub.com.

Stammi Bene, il primo mercato con cucina pensato dai clienti

Stammi bene«In autunno a Bari aprirà il primo mercato con cucina ideato dai suoi clienti». In questo modo Francesco Pomarico, ideatore di Stammi Bene, definisce il suo progetto che punta tutto sul cibo, ma sopratutto sugli amanti del ben mangiare. In questo momento chiunque può candidarsi a diventare un ambasciatore del gusto e fare la propria proposta affinché il mercato che verrà messo in piedi possa avere quel particolare dettaglio che lo renderà unico. Per partecipare a quello che possiamo definire un vero e proprio brainstorming collettivo basta andare su stammi-bene.it, candidarsi per diventare ambasciatore del gusto (in tutto saranno 100) e proporre idee e suggestioni per creare questo mercato dove si potrà mangiare, ma anche semplicemente fare la spesa.
Il primo Stammi Bene sorgerà al centro di Bari, nei progetti di Francesco c’è anche quello di farne una catena, ma questo si vedrà con il tempo. Nel frattempo, food lovers, datevi da fare e lasciate la vostra idea per Stammi Bene.

Questo è l’ultimo podcast di Start me Up per questa stagione, dalla prossima settimana e per tutto agosto riproporremo le migliori interviste ascoltate in questi mesi. Ci si rivede (o forse sarebbe meglio dire ci si risente) a settembre con tante novità. Alla grande!

foto di copertina, via

#44.radiosmu – AIED cerca nuovi modi per dire #NObullismo Le proposte devono arrivare a partire dal 5 settembre. Inoltre Washare vola a Berlino e conosciamo meglio Motorsquare



Si potrà inviare la propria proposta a partire dal 5 settembre ma la comunicazione è partita qualche giorno fa. Stiamo parlando di #NObullismo, iniziativa di AIED Roma che mira a cercare idee che possano avere un impatto reale per combattere il bullismo sia dentro che fuori la rete. «Non abbiamo voluto specificare nessun tipo di idea – dice Claudia Pellicori di Cocoon Projects, partner strategico dell’iniziativa – perché vogliamo lasciare le persone libere di pensare a qualcosa che possa davvero fare la differenza». Ci sono comunque degli ambiti a cui attenersi ed è possibile leggerli nella sezione apposita del sito di AIED: educazione, cultura e prevenzione; supporto e assistenza; tutela, sicurezza e difesa.
Come forse ricorderete la sezione romana dell’Associazione Italiana per l’Educazione Demografica non è nuova a questo tipo di iniziative – alcune di queste le abbiamo anche raccontate qui a Start Me Up. «La novità di quest’anno – continua Claudia – è che per la prima volta ci stiamo rivolgendo anche agli adolescenti, coloro che sono maggiormente coinvolti da questo fenomeno».
#NObullismo è aperto a persone che hanno tra i 15 e i 30 anni, non è necessario far parte di un team (si accettano quindi idee che arrivano anche da una sola persona) ed è possibile presentare la propria proposta a partire dal 5 settembre fino al 7 novembre. Il fattore tempo sarà determinante perché le idee saranno poi sottoposte al giudizio del pubblico il cui voto influirà per il 50% sull’esito finale. L’altra metà verrà data da una giuria di esperti e i migliori tre progetti si sfideranno durante un evento che si terrà a Roma il 26 novembre. Al vincitore verrà assegnato un premio in denaro di 2.000 €.
Per tutte le informazioni tenete d’occhio il sito dell’AIED Roma, la pagina facebook e il profilo twitter. Avete un mese per pensare al vostro progetto e entrare in azione per dire il vostro no al bullismo.

Washare, la lavatrice è in condivisione

washare_grandeNel podcast scorso vi abbiamo parlato del viaggio in Spagna che le ragazze di oTeather hanno fatto grazie a Nastartup. Oggi è il turno di Alessio Sanzullo di Washare, una piattaforma che permette alle persone di condividere la propria lavatrice. «È un’idea un po’ strana in Italia – confessa Andrea ai microfoni di Start Me Up – ma non in Europa: quindi perché non adeguarci?». Il sistema è quello tipico della sharing economy, con un guadagno minimo da parte di chi mette a disposizione il proprio bene.
A differenza delle ragazze di oTeather, il team di Washare è stato a Berlino al betahaus, «il più grande spazio di coworking al mondo», dice Andrea. «È stata un’occasione per entrare in contatto con un mercato già maturo – continua – e inoltre abbiamo potuto partecipare al betabreakfast, evento settimanale che mette in contatto giovani imprenditori con possibili finanziatori».
Al momento il team è al lavoro sulla piattaforma visto che Washare è ancora solo un’idea, e nei piani c’è la voglia di essere già sul mercato per il prossimo ottobre. Al momento possiamo seguire le evoluzioni del progetto dalla pagina facebook ufficiale.

Motorsquare, l’app che ti aiuta a scegliere la tua prossima auto

Motorsquare è una startup catanese dal percorso esemplare. Vengono fuori dall’ultimo
Startup Weekend Catania
e nel corso dell’ultimo anno sono state tra le startup accelerate da TIM Wcap. La loro mission è semplificare il processo di acquisto di un’auto: attraverso la funzione Car4you infatti solo grazie al proprio profilo facebook il sitema seleziona l’auto più adatta ai gusti di un utente. «Il Car scanner poi – spiega Marco Reitano, colui che si occupa della comunicazione all’interno del team – andrà a individuare tutte le offerte attive nei nelle vicinanze dell’utente, selezionando quelle più vicine in termini geografici».
Nel corso degli ultimi mesi Motorsquare è riuscito a stringere un’importante partnership con il Salone dell’auto di Torino Parco del Valentino, per il quale il team ha prodotto una applicazione che guidasse i visitatori all’interno degli spazi espositivi. «È stata inserita anche – racconta Marco – la possibilità di prenotare i test drive, una novità assoluta in questo settore che ha permesso di evitare le tipiche code agli stand».
Al momento il team di Motorsquare è alla ricerca di un data engineer, qualcuno cioè che sia in grado di analizzare grandi quantità di informazioni. Per chi fosse interessato può mandare una mail a questo indirizzo  oppure compilare questo form.
Motorsquare è disponibile sia per dispositivi Android che Apple: per saperne di più basta andare su motorsquare.eu.

#43.radiosmu – oTheater a Barcelona grazie a NaStartup La community campana manda startupper in giro per l'Europa. Inoltre vi parliamo di Bizzwai e FIL fest



Le ragazze di oTheater volano a Barcelona grazie a Nastartup. Non è la prima volta che la community portata avanti da Antonio Prigiobbo con l’aiuto di Giovanna D’Urso permette a ragazzi con una idea di impresa di entrare in contatto con i principali incubatori europei. Claudia Orlando Cafazzo e Francesca Esposito hanno avuto la possibilità di visitare il TAG di Barcelona, in Spagna dove hanno potuto presentare oTheater, «una piattaforma che trasmette contenuti teatrali e di performing art in streaming e on demand – spiega Claudia ai microfoni di Start Me Up. L’intento è quello di raggruppare in un unico canale tutto il materiale esistente e diventare un punto di riferimento nel settore».
L’idea di oTheater viene fuori dal Contamination Lab di Napoli (qui vi abbiamo parlato di quello di Reggio Calabria), esperienza fondamentale secondo Francesca: «Mi ha dato la possibilità di incontrare persone con un percorso formativo totalmente diverso dal mio: ed è stata questa la più grande ricchezza che ne ho tratto».
Venendo poi al viaggio in Spagna è Claudia a sottolineare la bellezza di Barcelona e la sua attenzione alla crescita dell’imprenditorialità giovanile. Gli incontri a cui hanno partecipato le due ragazze campane non hanno fatto che confermare questa sensazione e inoltre «sono stati utilissimi in termini di networking – continua Claudia – e sarà fondamentale nei prossimi mesi riuscire a sfruttare questa rete di contatti creata proprio in questo fine settimana». oTheater al momento è un blog che racconta le evoluzioni del progetto. La piattaforma sarà online a fine anno: per seguirne gli sviluppi c’è anche la pagina facebook.

bizzwai.it: market place e web marketing al servizio dei produttori locali

bizzwaiDaniele Vinci di bizzwai.it era tra i relatori dell’incontro organizzato dal Gruppo Giovani Industriali di Reggio Calabria lo scorso 12 luglio dal titolo: “Social Marketing, Social Selling, E-commerce” Strumenti digitali per la crescita delle aziende. Daniele ha portato la testimonianza concreta di quello che ha costruito e sta portando avanti insieme a Salvino Fidacaro. I due, a Sant’Agata di Militello (in provincia di Messina) hanno creato bizzwai.it, market place di prodotti alimentari. «Siamo partiti dalle nostre competenze – racconta Daniele – e abbiamo cercato di proporre una soluzione a un mercato che qui in Italia si sta piano piano evolvendo». La scelta è stata quella di creare un market place (e non un e-commerce) in cui i produttori locali potessero vendere i propri prodotti senza troppi sforzi. L’aspetto interessante è il tipo di produttori a cui bizzwai.it si rivolge: «Un produttore che frequenta fiere e conosce il cliente straniero di persona – spiega Daniele – e stringe accordi senza passare dal web». bizzwai.it colma questo vuoto, cercando di interpretare al meglio i trend specifici del mercato: «Il mercato alimentare on-line si caratterizza principalmente per i suoi aspetti emotivi. Chi decide di comprare questi prodotti online è perché vuole ricordare un sapore o un’esperienza che ha vissuto». Per questo motivo il consiglio di Daniele è quello di non alzare troppo il prezzo: «Una volta che il cliente ha comprato il primo prodotto – continua Daniele – dopo si potrà giocare su altre leve così da permettere il ritorno dell’acquirente». La strategia di marketing è uno dei servizi offerti da bizzwai.it che al momento ospita principalmente prodotti siciliani, ma l’intento è quello di allargare il raggio a tutta l’Italia.

Imprese sociali cercasi: il FIL fest 2016 ha bisogno di voi

filfestQualche settimana fa è ripartita la macchina organizzativa del FIL Fest, il Festival della felicità Interna Lorda, promosso da Impact Hub Siracusa e il Centro Culturale Zo di Catania. La manifestazione si terrà il 2 e il 3 dicembre nel capoluogo etneo e sarà dedicata alla terra, anzi alle terre, come sottolinea Manuela Trovato: «Abbiamo voluto connotare la terra di tanti significati: è il terreno che coltiviamo, sono i luoghi su cui sogniamo e viaggiamo».

Anche per questo motivo l’edizione di quest’anno del FIL fest si intreccia con il progetto “For a Better Tomorrow: Social Enterprises on the Move” (FAB-MOVE), finanziato da EU Marie Skłodowska-Curie Research and Innovation Staff Exchange (RISE). Insieme a ricercatori, specialisti e operatori provenienti da diversi paesi del mondo, si cercherà di capire come le imprese sociali possano superare con successo sfide di rilevanza cruciale per il pianeta, come il rinnovamento ecologico, la gestione delle risorse naturali e la riduzione del rischio di catastrofi, per citarne solo alcune. Tutte le imprese sociali che promuovano idee innovative nei settori dell’agricoltura sociale, il consumo responsabile, il riciclo e lo sviluppo di metodi alternativi per la gestione di risorse naturali, rifiuti, cambiamenti climatici e rischi ambientali potranno partecipare al festival beneficiando di 4 borse di studio a copertura dei costi di viaggio e soggiorno. Per inviare la propria candidatura basta seguire la procedura descritta a questo link: c’è tempo fino al 30 luglio!
Chi invece vuole sostenere il Festival può farlo attraverso il sito buonacausa.org, la generosità dei donatori sarà ricambiata con gadget, biglietti gratuiti agli eventi a pagamento e sponsorizzazioni varie. Il tutto dipenderà naturalmente dall’importo della cifra donata. Per conoscere le evoluzioni del FIL fest infine tenete d’occhio la pagina facebook e il sito filfest.org.

Nella foto di copertina Claudia e Francesca di oTheater con Josep M. Valero del Barcelona Loves Entrepreneurs (BLE), presa qui

#42.radiosmu – L’educazione al centro del programma di ItaliaCamp Una sorta di give-back nei confronti delle nuove generazioni. Inoltre i progetti alternanza scuola lavoro e Cinema Méliès



Ritroviamo il presidente di ItaliaCamp Antonio De Napoli (dopo averlo sentito in occasione del lancio di SIC) perché il 2 e il 3 luglio si è svolta la sesta assemblea nazionale dell’associazione da lui guidata. Il tema di questo appuntamento era Educazione al Domani: durante la prima giornata «abbiamo raccontato come intendiamo sviluppare il tema dell’educazione nei prossimi due anni: – dice Antonio ai microfoni di Start Me Up – vorremmo declinare il concetto di educazione come give-back, una restituzione di tutto il sapere che abbiamo ricevuto attraverso la nostra esperienza progettuale da riportare sotto forma di racconto nelle scuole. In questo modo vogliamo costruire nei ragazzi una coscienza civica sempre più radicata».
Un aspetto venuto fuori dall’assemblea è il carattere collaborativo di ItaliaCamp: «Crediamo fortemente nel concetto di rete – continua Antonio – perché non c’è un interesse associativo più grande se non un impatto sociale reale, possibile solo grazie alla collaborazione con enti e associazioni che quel territorio lo vivono da vicino». E le collaborazioni con ItaliaCamp sono tante, molte con grossi Enti e Società nazionali e internazionali. Antonio assicura che continuerà la collaborazione con l’Agenzia Nazionale Giovani per il progetto Social Innovation Citizen, così come Think for Women’s Health continuerà a essere portato avanti insieme al Komen Italia. E lo stesso avverrà per Future Recoded programma sul coding dedicato ai ragazzi delle scuole, promosso insieme a Fondazione Cariplo e Microsoft Italia.
Per saperne di più c’è il sito di ItaliaCamp, che manco a dirlo è ansiosa di poter contribuire al cambiamento di questo paese: quanti fossero interessati possono contattare il presidente De Napoli al suo indirizzo mail.

«A scuola impariamo anche a fare impresa»

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Nella foto Luigi Barilone, presa qui

La sesta assemblea di ItaliaCamp si è svolta all’interno del Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci: un luogo più che appropriato, visto il tema. Anche per questo motivo non poteva mancare l’intervento di qualcuno che arrivasse da questo istituto. E così i secondo ospiti di questo podcast sono la professoressa Mariacristina Pompeo e uno dei suoi studenti, Luigi Barilone. La classe III B, di cui Luigi fa parte, sta portando avanti il progetto alternanza scuola lavoro nella modalità impresa formativa simulata: questa modalità prevede l’inserimento del progetto nel network Confao e la presenza di un’azienda (definita madrina) che possa guidare gli studenti. Nel caso di Luigi e dei suoi compagni, l’azienda è l’Aurum-fabbrica delle idee, al momento gestita dal Comune di Pescara. «Per noi è un’occasione per crescere e per darci maggiore responsabilità – dice Luigi – un modo per entrare in contatto con il mondo del lavoro, cosa che non capita spesso a scuola». Luigi si è occupato della parte web del progetto: lo racconta fiero e con molta umiltà elogia anche il lavoro dei suoi compagni di classe. «Il percorso però non finisce qui – precisa la professoressa – perché l’alternanza scuola lavoro deve comprendere tutto il triennio. Quest’anno i ragazzi hanno definito al meglio la business idea, raccogliendo materiali e informazioni: il prossimo anno si metterà giù un business model e i ragazzi ricopriranno ognuno una mansione specifica, come in una vera azienda». Il progetto è quindi in progress, se avete voglia di seguirlo e saperne più potete visitare asldavinci.wordpress.com.

A Castellammare una scuola intitolata a Méliès coltiva il sogno di giovani cineasti

meliesLuca Zingone è uno dei fondatori della Scuola di Cinema Méliès, «un centro di sperimentazione cinematografica in cui si fanno tre attività principali: formazione produzione e promozione dell’arte cinematografica». La scuola nasce a Castellammare di Stabia (NA) qualche anno fa grazie al No Crime Film festival. La manifestazione ha permesso ai ragazzi di costruirsi una rete di professionisti, aziende e associazioni che li ha spinti a creare qualcosa di più stabile. La svolta arriva a dicembre 2015 quando vincono il bando founder35 di Fondazione Cariplo. «Il contributo a fondo perduto ci ha permesso di acquistare le attrezzature necessarie per ampliare l’aspetto della formazione fornendo corsi su animazione 2D, 3D ed effetti speciali. Inoltre – continua Luca – abbiamo avviato un settore di produzione sociale attraverso il quale viene permesso a giovani cineasti selezionati di utilizzare gratuitamente le attrezzature per creare il proprio film». Attraverso questa modalità sono stati già prodotti 10 cortometraggi.
Ma la scuola cinema Méliès non è solo accademia o cinema: è stata infatti da poco inaugurata una escape room, gioco di origine anglosassone secondo il quale i partecipanti si ritrovano in una stanza e devono provare a uscire in base agli indizi che trovano all’interno di essa. Per provare dal vivo anche questo tipo di emozione basterà passare da Via Tavernola 5 (angolo Piazza Spartaco), Castellammare di Stabia (NA), dove la scuola ha la sua sede. Se ancora non siete convinti e volete saperne di più c’è il sito web scuolacinemamelies.it.