Ma il metodo 1.80$ di Gary Vaynerchuk funziona davvero per crescere su Instagram?

Lo ammetto: Instagram non è la mia passione. Ci passo poco tempo, e per quanto le stories mi tengano incollato allo schermo più del previsto, non sono un grande fan di questo social.
Nonostante questo però ho aperto il profilo di Start Me Up perché lo ritengo comunque in linea con il target di riferimento del programma. E quindi ho anche io a che fare con la annosa questione della gestione ottimale di questo canale.

Ho fatto alcune ricerche per capire se esistessero dei metodi che mi potessero aiutare e tra le varie strategie di crescita che ho trovato mi ha incuriosito il metodo 1.80$ formulato da Gary Vaynerchuk (il “Kim Kardashian degli influencer”, come ho letto su reddit).

Come funziona il metodo 1.80$

Il metodo 1.80$ non prevede un pagamento. Il denaro da cui prende il nome si riferisce ai fantomatici 2 cent, intesi nel gergo anglosassone come la mia (umile) opinione. Avete già intuito come funziona? Ve lo scrivo:

La prima operazione prevista dal metodo 1.80$ è trovare i 10 hashtag più popolari del settore in cui si opera. È questa la fase forse più complicata, a detta dello stesso Vaynerchuk, dell’intero processo. Per trovare gli hashtag bisogna infatti cercare tra i post più influenti degli account che “dominano” il settore e fare un paio di esperimenti.

Una volta trovati gli hashtag è necessario andare alla ricerca dei 9 post con più commenti, 9 per ogni hashtag. Vaynerchuk ci tiene a precisare che non importa quanti like o follower abbia il proprietario dell’account, il parametro da tenere d’occhio è la quantità di commenti che quel post è stato in grado di generare: se ne ha tanti è il momento di agire.

Agire? Perché fino ad ora cosa abbiamo fatto? Agire nel senso che è arrivato il momento di lasciare i nostri fantomatici 2 cents: un commento, un pensiero, una domanda o ancora meglio, una risposta se qualcuno chiede qualcosa. Sono da escludere i commenti lampo tipo “Bel post” o quelli con un paio di emoji.

Il senso del metodo 1.80$ è distribuire valore attraverso Instagram, non solo attraverso i propri post o stories, ma anche tramite le interazioni che generiamo.

Pensateci, se moltiplicate 2 cent per 9 quanto fa? Bravi 1.80! Così vi ho spiegato anche il perché del nome.

Si ma, funziona per davvero il metodo 1.80$? La parola all’esperto!

Il primo dubbio che ho dovuto sciogliere è stato se il metodo fosse ancora valido visto che l’articolo pubblicato da Vaynerchuk risale al 2018. Seppur infatti non stiamo parlando di un secolo fa, ho pensato a tutte le novità che in questi pochi anni Instagram ha implementato.

Mi sono fatto così un giro online e a quanto pare sì, c’è addirittura un tool che si chiama dollareighty.com (ed è a pagamento).

Sono un po’ diffidente di natura e non conoscendo bene il mondo di Instagram ho chiamato in causa un “esperto”. E chi se non Salvatore Borzacchiello aka @borzac, admin di @igersitalia e community manager di @igers.calabria. Quando ho chiesto a Salvatore un commento sul metodo 1.80$ mi ha confessato che lui lo ha sempre utilizzato da quando “frequenta” Instagram. Nel senso che Vaynerchuk ha di fatto messo a sistema il comportamento che chi utilizza Instagram dovrebbe adottare. Salvatore infatti scrive:

“Con questo metodo Gary Vaynerchuk non fa altro che spiegare all’utente che vuole far crescere i numeri dei seguaci e, ancora più importante, il famigerato engagement del proprio account, come è facile sfruttare l’algoritmo di Instagram attraverso il rilascio di quelli che lui chiama 2 cent, ovvero le interazioni. È risaputo che più si interagisce con commenti e like a post, storie e reels, più si avrà una risposta negli stessi termini sui propri account.

Questa, a conti fatti, è la strategia che ho utilizzato sin dalle mie prime apparizioni su Instagram (prima ancora che Gary Vaynerchuk la formulasse in questi termini), sia con il mio account personale che con quelli che gestisco per la community di IgersItalia. Sfrutto cioè, non in modo così calcolato, le reali interazioni con le persone e le aziende che abitano il social network, assecondando, anche inconsciamente, il volere degli sviluppatori di Instagram”.

Salvatore Borzacchiello - primo piano

Salvatore Borzacchiello, è admin di @igersitalia

Salvatore fa giustamente il paragone con altre strategie di crescita su Instagram che si basano su tecniche a pagamento o che sono considerate poco “etiche” come ad esempio l’utilizzo di bot.

Il ricorso ai bot è stato condannato “dagli stessi sviluppatori di Instagram – spiega Salvatore – che ne hanno cambiato l’algoritmo, facendo precipitare le performance dei contenuti postati. Come conseguenza di ciò tanti utenti hanno deciso di utilizzare pratiche scorrette come il follow/unfollow”.

Conclusioni

Mi sembra quindi abbastanza chiaro che il metodo 1.80$ non è altro che una schematizzazione di ciò che, su carta, dovrebbe essere Instagram: un luogo in cui condividere valore attraverso i propri post e le proprie interazioni.

Ciò che ci vedo di buono (almeno per quello che è la mia esperienza) è la possibilità che il metodo 1,80$ mi dà di pormi degli obiettivi chiari nella gestione di Instagram, non solo in termini di risultati, ma anche di azioni e tempo da dedicare a questo canale. Senza andare alla cieca e senza accanirmi sui miei account, so cosa fare giorno dopo giorno.

I risultati? I numeri dell’account di Salvatore fanno ben sperare, ma non escludo un nuovo articolo tra qualche mese per aggiornarvi su quello che sarò in grado di fare con l’account di Start Me Up.

Foto di copertina di Shot by Cerqueira, via Unsplash

53. Come gestire una community sui social



Come si gestisce una community sui social che nasce per gioco e successivamente diventa un lavoro vero? Come si fa a mantenere viva l’attenzione e vincere la concorrenza? Sono più o meno questi i temi che trovate in questo podcast che vede come protagonista Samuele Maffizzoli di Calciatori Brutti. A metà giugno partirà il torneo di calcio di strada che porterà tutti gli appassionati di quei giochi che tutti gli appassionati di calcio da bambino hanno giocato – appunto – per strada. Ci si può prenotare attraverso il sito ufficiale dell’evento o attraverso l’app Ganiza, che ha reso possibile questa intervista.

Perché ascoltare questo podcast?

  • Per avere qualche suggerimento per gestire la propria pagina e community sui social
  • Quanto impattano gli eventi live? E le critiche, come si gestiscono? Samuele racconta alcune esperienza concrete

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Link utili

La citazione di Samuele

53.samuele_calciatoribrutti

 

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#36.radiosmu – La Startup dei matrimoni alla conquista d’Europa Grazie al secondo round di investimenti Martha's Cottage si appresta a invadere il mercato europeo



C’è qualcuno che nella parte sud orientale della Sicilia ha deciso di muoversi in un territorio piuttosto singolare. L’aspetto interessante è che lo sta facendo bene e qualche settimana fa si è aggiudicato un secondo round di finanziamenti che ha portato il capitale dell’azienda a 500 mila euro. Mi riferisco a Martha’s Cottage, e-commerce siracusano dedicato al mondo delle nozze. La notizia del finanziamento ci dà la possibilità di ospitare uno dei fondatori e oggi CEO, Salvatore Cobuzio. «Con il precedente finanziamento abbiamo raggiunto la leadership in Italia – dice ai microfoni di Start Me Up – adesso vogliamo aprire le porte all’Europa e farci conoscere anche lì». Martha’s Cottage potrà inoltre contare sull’appoggio di nuovi soci che sosterranno l’azienda non solo attraverso il denaro ma anche con le proprie competenze, visto che sono stati scelti principalmente tra imprenditori che operano in ambito digitale.
«Il mercato dei matrimoni on-line è strano – continua Salvatore – ed è un po’ come quando Amazon ha iniziato a vendere libri o Zalando a vendere scarpe». Il team di Martha’s Cottage è stato bravo a intercettare un cambiamento che si sta verificando in questi anni e, come è già successo negli ambiti già citati, l’essere arrivati per primi ha degli innumerevoli vantaggi. «Martha’s Cottage nasce da una esigenza personale – racconta ancora Salvatore – e poi si specializza nella vendita di prodotti che difficilmente è possibile trovare off-line. Il tutto a prezzo di fabbrica». Una crescita graduale quindi per una azienda che ha la sede a Siracusa e che sempre più si sta aprendo al mondo. Per conoscere il catalogo di Martha’s Cottage basta andare su marthascottage.com.

Con Moby Blog hai la versione mobile del tuo blog in due mosse

moby_copertinaDa qualche settimana Start Me Up ha la sua versione mobile grazie a Moby Blog, applicazione che permette a chiunque gestisce un blog di creare una versione ottimizzata per dispositivi mobili. «Ma non è il solo vantaggio» dice Michele Riso che l’ha progettata e che ritroviamo dopo averlo sentito qualche anno fa come vincitore dello Startup Weekend Cosenza. Moby Blog può dalla sua parte offrire una community ben strutturata e suddivisa per categorie, scelte tra quelle più ricercate dai motori di ricerca.
Ma il vero punto di forza di Moby Blog è l’estrema facilità di inserimento del blog all’interno della piattaforma. «Basterà infatti andare su mobyblogapp.com, registrarsi e inserire tutti i dati del proprio blog – spiega Michele. Successivamente basterà installare il plugin di wordpress dedicato e avrete la versione mobile del vostro blog». Facile, no?

Grazie a Bollenti Spiriti The Qube avrà il suo spazio di coworking

A febbraio 2015 ci siamo fatti raccontare cosa è The Qube, associazione che promuove la cultura di impresa nel Sud della Puglia. Qualche giorno fa su facebook mi sono imbattuto nel post che documentava la firma che permetterà all’associazione di aprire in collaborazione con le Officine Cantelmo Molo 12, «uno spazio di coworking e una serie di laboratori sia di formazione che di networking» spiega Salvatore Modeo di The Qube. Molo 12 è l’ecosistema che circonda la startup nella fase di avvio: «Se la startup è la barca che si appresta a navigare mari incerti, il molo è il luogo in cui questa barca può rifornirsi e prepararsi al viaggio – spiega Salvatore. 12 sta per Salento: quindi l’dea è che sia il territorio il primo punto di riferimento di una startup». Molo 12 verrà realizzato grazie al progetto “Laboratori Urbani” di Bollenti Spiriti e la firma arriva dopo un anno di attività presso le Officine Cantelmo. Nel corso dei vari eventi è stato chiesto alle persone cosa volessero diventasse quel luogo e la scelta è sintetizzata nel cuore del progetto. Molo 12 aprirà i battenti subito dopo l’estate, tutto dipenderà da quando si riusciranno a iniziare i lavori. «Con molta probabilità – spiega Salvatore – per chi volesse contribuire da subito alla realizzazione dello spazio, organizzeremo dei workshop di auto-costruzione e i partecipanti verranno ripagati con alcuni mesi di convivenza gratuita all’interno dello spazio». Per tutte le informazioni e ulteriori richieste trovate tutti i contatti sul sito theqube.eu.

#27.radiosmu – La Resto al Sud Academy riparte da Scampia Inoltre nel podcast si parla di Postpickr e Searcharter

Non poteva esserci luogo migliore per inaugurare la seconda edizione della Resto al Sud Academy, corso di formazione su web-journalism pensato per ragazzi che vivono nelle periferie delle grandi città del Sud Italia. Il 22 marzo scorso alla presenza del ministro della Giustizia Andrea Orlando sono stati consegnati gli attestati ai corsisti che hanno da poco terminato il loro percorso formativo ed è stata presentata la seconda edizione. La prima edizione è stata segnata dall’entusiasmo dei ragazzi, dice Roberto Zarriello – ideatore dell’Academy e cofondatore del portale Resto Al Sud – ai microfoni di Start Me Up. Una delle novità della seconda edizione della Resto al Sud Academy è l’inclusione del TAG Cosenza tra i partner. «Siamo al lavoro per un evento all’interno del coworking per settembre 2016 – anticipa Roberto – un modo ulteriore per sottolineare la natura fattiva delle collaborazioni instaurate». Il TAG va ad affiancare gli altri promotori dell’Academy: Conad, Ninja Academy e Tiscali. I ragazzi del nuovo corso sono già all’opera, hanno infatti coperto l’evento di martedì sia sui social che coordinando il lavoro con i vari addetti stampa: «La cosa importante – dice ancora Roberto – è che loro, sperimentando, possano acquisire nuove competenze». Come la scorsa edizione i ragazzi che parteciperanno alla Resto al Sud Academy pubblicheranno come blogger su restoalsud.it e alcuni post verranno veicolati anche attraverso il portale tiscali.it.

Postpickr. Quando il tool per i social è sociale

postpickrArriva da Andria, in Puglia, Postpickr, tool per gestire social media che ha da poco raccolto più del doppio del valore prefissato grazie a una compagna di crowdfunding chiusa una settimana fa. Postpickr è stato realizzato da Maurizio Lotito, Maria Miracapillo e Antonello Fratepietro. Con Maurizio parliamo dell’incredibile lavoro che è stato fatto nei confronti della comunità di riferimento:«Sin dall’inizio – spiega – abbiamo reso questo progetto collaborativo. Abbiamo messo online una versione beta e abbiamo chiesto agli utenti di fornirci i loro pareri». Con il tempo il rapporto è cresciuto con il risultato che gli utenti hanno iniziato a considerare postpickr come qualcosa di proprio. Un’espediente che si è rivelato centrale nella campagna di crowdfunding che si è chiusa la scorsa settimana con più di trecento sostenitori. «Adesso non vogliamo certo disattendere il sostegno che così tante persone ci hanno voluto dimostrare – continua Maurizio – I fondi ci serviranno per completare lo sviluppo dell’applicazione e ottimizzare la piattaforma». Postpickr è il perfetto esempio di come il tempo investito ad ascoltare i propri utenti sia ben speso e ritorni indietro in termini di reputazione. «Per far ciò – spiega Maurizio – è necessaria trasparenza e un’attenta comunicazione che deve essere curata nel minimo dettaglio soprattutto sui social».

Searcharter vola a Berlino grazie a Nastartup

Michele Barisciano di SearcharterSearcharter è stato uno dei protagonisti dell’incontro di Nastartup che si è svolto la scorsa settimana. Michele ha raccontato il fine settimana a Berlino, offerto dalla community campana e vinto grazie a Searcharter, un market place dove è possibile prenotare e acquistare posti in aerei charter nello stesso modo in cui si prenota un sedile su un aereo low cost. «I voli charter hanno quasi sempre dei posti in eccedenza – spiega Michele – che solitamente non venivano occupati». Grazie a Searcharter questi voli possono essere disponibili al pubblico con un guadagno per la compagnia e un risparmio per l’ambiente. Non immettendo infatti un nuovo volo ma semplicemente riempiendo quelli che devono comunque viaggiare è possibile ridurre le emissioni di CO2. Questa caratteristica si è rivelata vincente durante il pitch che i ragazzi hanno realizzato alla betahaus, spazio di coworking della capitale tedesca. Perché? Beh, vi basta ascoltare il podcast. Searcharter è online ed è possibile acquistare già il proprio volo: basta andare su searcharter.com.

foto di copertina, via


Gli orari migliori per postare sui Social Network Tech it Easy questa volta ti da una mano con i social. Grazie Why Tech!

Ti sei mai chiesto qual è l’orario migliore per condividere i tuoi contenuti sui social network? Lo svela Quicksprout con un’infografica…

Essere in grado di creare contenuti interessanti non è l’unico modo per avviare una buona campagna di social marketing, infatti, è importante sapere anche quando pubblicarli sui social.

Da uno studio effettuato da Quicksprout, attraverso la raccolta di dati ottenuti da diverse fonti, risulta che un utilizzo oculato delle piattaforme social, può rivelarsi una soluzione vincente per ottenere fino al 39% in più di visibilità e interazione con i propri follower.

Analizziamo insieme l’infografica

Su Facebook i migliori giorni per postare sono il giovedì e il venerdì, mentre tra il lunedì e il mercoledì notiamo una riduzione del 3,5% del livello di interesse degli utenti.

Otterremo il numero massimo di condivisioni alle 13:00 e il numero massimo di clic alle 15:00.

Su Twitter i giorni migliori per twittare sono dal lunedì al venerdì per le categorie B2B (Business to Business) e dal Mercoledì alla Domenica per la categoria B2C (Business to Consumer).

Alle 12:00 e alle 18:00 si otterremo il maggior numero di clic, mentre alle 17:00 il maggior numero di retweet. 

Su LinkedIn i migliori giorni per postare sono il martedì, il mercoledì e il giovedì durante gli orari di lavoro.

Secondo AddThis la massima interazione sui post si ha il martedì dalle 10:00 alle 11:00, secondo Fannit tra le 7:00 e le 8:00 e tra le 17:00 e le 18:00.

I giorni peggiori per i tweet sono lunedì e venerdì.

L’infografica procede con:

Pinterest, giorno migliore per fare Pin, sabato tra le 20:00 e le 23:00, il picco di interesse maggiore da parte degli utenti è intorno alle 21:00, mentre le attività legate alla moda ottengono maggior riscontro il venerdì alle 15:00.

Instagram, giorno migliore il lunedì fuori dall’orario lavorativo.

Google Plus, dal lunedì al venerdi con risultati migliori tra le 9:00 e le 11:00.

What Are The Best Times to Post on Social Media
Courtesy of: Quick Sprout

Lunedinfografica: che faccio, sharo? Ogni lunedì un'infografica per farvi riflettere una settimana intera

Il lunedinfografica di questa settimana si basa su un’azione molto semplice e provata: quali contenuti condividere sui propri profili social? Quello che ci si sente di condividere, direte voi. Ok, è vero, però se considerate che almeno il 79% dei futuri datori di lavoro fa una ricerca on-line sui prossimi candidati da assumere, allora forse qualche paletto è necessario metterlo. Questo non significa certo essere falsi o ipocriti, è che forse certe cose è meglio ricordarle a memoria che ritrovarsele sul proprio profilo facebook.

Lo staff di Online Classes, un sito specializzato nella diffusione dei saperi legati al mondo della tecnologia, ha realizzato un’infografica proprio su questo tema, in modo che ognuno di noi possa chiedersi: “che faccio, sharo?” e non avere più nessun dubbio al riguardo….

To Post or Not to Post Infographic

Lunedinfografica: come postare sui social Ogni lunedì un’infografica per farvi riflettere una settimana intera

L’infografica di oggi ci riguarda un po’ tutti (almeno chi di noi lavora a un sito e si trova a diffondere tramite social ciò che produce). Si parla infatti di come creare il post perfetto per Youtube, Facebook, Twitter, Pinterest e Google+. Va da sé che da oggi in poi anche i miei post dovranno migliorare.

L’infografica è stata creata da Neil Patel per il portale QuickSprout

How to Create The Perfect Social Post
Courtesy of: Quick Sprout