Artigiani e creativi si trovano su MakersValley: la storia di questa startup è da manuale.



La storia di MakersValley sembra uscita da un manuale per chi vuole fare impresa. C’è la nicchia di mercato che ha bisogno di innovare, c’è un’innovazione che rappresenta un vantaggio per tutti gli attori coinvolti, c’è un team motivato con le giuste competenze. Lo stesso si può dire della storia che ha portato questa piattaforma a mettere in contatto circa duecento artigiani italiani con più di settemila contatti tra negozi e creativi in tutto il mondo.
Dall’intuizione di una delle co-founder Tiffany Chimal che ha permesso al resto del team di individuare una reale esigenza di mercato, all’applicazione rapida e portata avanti con la giusta dose di creatività, spavalderia e competenza da parte di tutto il team. Sono tutti elementi che hanno permesso a MakersValley di guadagnarsi la fiducia degli artigiani italiani e dei negozianti e designer americani. Lo racconta in questo podcast Alessio Iadicicco che insieme a Tiffany Chimal e a Babajide Okusanya nel 2016 a New York ha fondato MakersValley.

Lavorare ai tempi del Coronavirus

Anche Makers Valley si trova a dover affrontare il clima di incertezza che si respira in questi giorni a causa della rapida diffusione del Coronavirus. Un periodo che obbliga tutti a navigare a vista ma che impone a chi fa impresa di prepararsi a ciò che verrà: per questo motivo al momento il lavoro di progettazione e raccolta di preventivi non si ferma. Si cerca di essere pronti per quando le fabbriche potranno riaprire.

 

La citazione di Alessio di Makers Valley, la startup che mette insieme artigiani e creativi

Un’ultima cosa che ci insegna la storia di MakersValley è la volontà di osare. Grazie all’università Alessio è entrato in contatto con Aiesec, la vita associativa gli ha fornito competenze, lavoro, amicizie e una moglie. L’impatto di queste esperienze nella storia di Alessio è enorme e il successo di MakersValley ne è la prova.


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#35.radiosmu – Ad Abinsula l’Italian Master Startup Award 2016 La startup sarda che opera nell'Automotive vince la competizione promossa da PNICube. Inoltre conosciamo kupanda.net e la storia di Francesco di mondoaffariweb.it

Nel podcast numero 35 di Start Me Up conosciamo Abinsula, startup che si è aggiudicata l’edizione 2016 dell’Italian Master Startup Award, il premio (di cui ve ne avevamo parlato qui) che PNICube conferisce alle giovani imprese hi-tech nate dalla ricerca accademica a pochi anni dalla costituzione. Al telefono parlo con Pierluigi Pinna, uno dei founder di questa azienda che nel giro di pochi anni conta tre sedi (a Sassari, dove è nata, Cagliari e Torino) e circa 50 dipendenti. Abinsula nasce da un gruppo di ingegneri che, dopo alcune esperienze professionali all’estero, decidono di tornare in Sardegna e investire sulla propria idea, creando un’azienda che nel giro di pochi anni diventa una delle prime startup innovative in termini di fatturato e numero di dipendenti. Lo dice con un pizzico di orgoglio Pierluigi che poi spiega ai microfoni di Start Me Up: «Abinsula opera nel settore dell’embedded, cioè creazione di software per microcontrollori che molto spesso si trovano nelle automobili. Per questo motivo il settore delle auto connesse è quello più importante per la nostra azienda». I prodotti che Abinsula ha sviluppato in questo ambito, dice Antonio Solinas, direttore del settore ricerca e sviluppo sono principalmente due: «Ability (Abinsula Linux 4 ubiquity), un sistema operativo basato su Linux pensato per le auto che crea un sistema di comunicazione all’interno del veicolo e allo stesso tempo anche per il web. Il secondo prodotto invece – continua Antonio – lavora a stretto contatto con Ability ed è una piattaforma internet che conserva tutti i dati prodotti dall’auto e li mette a disposizione degli utenti e delle case automobilistiche».
Vincendo l’IMSA Abinsula ha diritto a un premio in denaro e ha la possibilità di partecipare a altre competizioni: «Siamo abituati a essere multitasking – dice Pierluigi – e quindi riusciremo a gestire tutti gli impegni da qui in avanti. Abinsula è una bella storia che vuole dimostrare che è possibile creare una vera azienda in Italia». Tutte le altre informazioni sono su abinsula.com.

Con kupanda.net il crowfunding si fa sociale

kupandaManca poco alla pubblicazione del sito kupanda.net, portale di crowdfunding specializzato in progetti di natura sociale e che prevedono raccolte di denaro che non superino grosse cifre. Tra i soci fondatori c’è anche Angelo Marra, che spiega ai microfoni di Start Me Up di aver pensato questa piattaforma per tutte quelle «associazioni, enti o gruppi informali che hanno bisogno di un piccolo investimento per far partire i propri progetti». Non solo oggetti o prodotti, ma attraverso kupanda.net sarà possibile finanziare anche eventi, o per promuovere attività a fini sociali. Al momento il team sta valutando i primi progetti e conta di essere on line con il portale prima dell’estate con almeno cinque campagne attive. Nel frattempo si può visitare la pagina facebook che è più attiva che mai.

Trasforma l’azienda di famiglia in un punto di riferimento del mercato refurbished italiano: la storia di Francesco Iovino.

mon_affFacciamo un salto a Pompei (NA) per conoscere Francesco Iovino, 29 anni, General Manager di Mondo Affari, ditta specializzata nella vendita di elettrodomestici e prodotti refurbished. La merce refurbished (ricondizionata in italiano) è quella che non può essere venduta a prezzo pieno perché magari presenta qualche piccolo difetto (per lo più estetico) o perché è stata utilizzata per esposizione. Francesco ha ereditato il negozio dal padre – che già negli anni ’90 aveva iniziato a vendere oggetti usati – nel 2011, e si è specializzato nella vendita dei prodotti ricondizionati aprendo anche una sezione e-commerce. Da allora il volume d’affari è cresciuto, anche grazie alle numerose garanzie che Francesco dà ai propri clienti: «Sostituzione immediata in caso di mal funzionamento entro i 30 giorni dall’acquisto» e l’aver inserito tra i metodi di pagamento anche il contrassegno, «in modo da permettere a chi acquista di non dover pagare prima di ricevere il prodotto». Mondo Affari è uno dei pochi rivenditori di prodotti ricondizionati in Italia, anche se all’estero è un mercato piuttosto attivo: «Pure Apple ha una sezione apposita dei prodotti refurbished sul proprio sito» sottolinea Francesco, dove è possibile fare degli ottimi affari. Francesco offre garanzie anche sulla provenienza dei prodotti, potendo contare su alcune partnership con grossi marchi esteri. «Tutti i prodotti vengono ispezionati, puliti, se è il caso riparati e poi venduti con garanzia» assicura Francesco. Se siete scettici dovreste provare, come dice Francesco e su mondoaffariweb.it potete mettervi alla prova sin da subito.