72. Tamburi per la pace



Articolo aggiornato al 21 settembre

L´Amministrazione Comunale di Lampedusa ha scelto di non stanziare più i fondi per la parte tecnica del concerto. Per questo motivo lo staff di Peace Drums con profondo rammarico ha deciso di ridimensionare l´evento e quindi, nel rispetto delle centinaia di associazioni e artisti aderenti all´iniziativa, verrà trasmesso solo in streaming.

È quanto si legge nel post apparso sul profilo facebook ufficiale di Peace Drums, che vedrà come centro ideale dell’iniziativa S.Alessio Siculo (ME) e non più Lampedusa.

Peace Drums nasce per diffondere i valori della pace e dell’uguaglianza. Un unico concerto diffuso in tutto il mondo che si svolgerà il 23 settembre 2017. A dare il via sarà Lampedusa, in questi anni diventata capitale dell’accoglienza in Europa. L’idea è di Filippo Sciacca, esperto di marketing solidale, che ha deciso di dedicare l’ultimo anno di lavoro a questo progetto.

In questo podcast parliamo con Filippo di Peace Drums, come partecipare attivamente al concerto (basta uno strumento e uno smartphone) e anche come ascoltarlo. In più Filippo ci racconta attraverso alcuni dati perché siamo arrivati a vivere in un mondo segnato dalle disuguaglianze. Una globalizzazione gestita solo dai potenti non poteva che portare a favorire una sola (e piccola) parte della popolazione mondiale. Peace Drums nasce per dire che un altro mondo è possibile. Il progetto si sostiene attraverso un crowdfunding che permetterà di anche acquistare strumenti musicali per la scuola di Lampedusa e il conservatorio di Damasco, dove, nonostante la guerra, la musica non è mai cessata.

Nella seconda parte dell’intervista invece Filippo si concentra di più sul suo lavoro, mettendo in luce come la sostenibilità e l’etica stiano diventando sempre più motivi che guidano il consumatore. Si parla di come è riuscito a trasformare la sua passione in un lavoro che fa del bene agli altri. Inoltre ci consiglia anche qualche libro da leggere sull’argomento (vedi i link).

Un podcast che fa riflettere e ci invita a agire: lo possiamo fare già il 23 settembre. Tutti.

Perché ascoltare questo podcast?

  • Perché in questo periodo storico così complesso è importante alzare la voce per una società più equa;

  • Per capire come anche il mercato si sta accorgendo che il mondo sta cambiando e che progetti sostenibili saranno sempre più necessari.

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Link utili

 

#38.radiosmu – Gli innovatori del Mediterraneo si danno appuntamento a Maratea Fino al 15 giugno è possibile pre-iscriversi. Inoltre parliamo di WIT e Laboriusa



Maratea si prepara a ospitare la prima edizione di Heroes, il primo Euro-Mediterranean Coinnovation Festival che coinvolge innovatori e startupper dell’area del Mediterraneo. La manifestazione si svolgerà nel comune lucano dal 21 al 23 settembre e in questi giorni è partita la promozione dell’evento. «Il Mediterraneo è il naturale sbocco per le persone che abitano questi luoghi» dice Michele Franzese, uno degli organizzatori di Heroes e primo ospite di questo podcast di Start Me Up. Nei piani degli organizzatori c’è la volontà di stringere ancora di più i rapporti tra le nazioni che si affacciano su questo pezzo di mare: da Israele, nazione partner di questa prima edizione ai paesi dell’area africana che, «nonostante le mille difficoltà sono una fucina di innovazione».
Tra i vari eventi in programma c’è anche l’Heroes Prize, contest dedicato a tutte le startup che dimostreranno di avere un forte impatto sociale ed economico e soprattutto un alto grado di innovazione. Tra tutte le idee, ne verranno scelte 50 che dovranno poi essere votate dalla community. Di queste solo cinque arriveranno alla prova finale: un pitch durante un pranzo in una famiglia di Maratea perché, come spiega lo stesso Michele, «lo startupper deve provare che la sua idea risolva una esigenza reale». Il tutto finirà in un format che Michele spera di poter trasmettere in Tv  (se arriverà l’accordo). In alternativa, gli sarà data la giusta visibilità attraverso i canali social di Heroes. Per partecipare basta compilare il modulo nella sezione dedicata del sito entro il 30 giugno.

Per quanto riguarda invece la partecipazione all’evento «tutte le persone che si preiscriveranno gratuitamente entro il 15 giugno – avverte Michele – avranno la possibilità di pagare il proprio ingresso a prezzo da early booking». Tutte le informazioni in costante aggiornamento sono su goheroes.it.

Con WIT smartphone connesso anche senza internet

wit_meQualcuno di voi ricorderà Alessio Delmonti, programmatore palermitano che abbiamo a volte intercettato nei vari eventi in Sicilia. Alessio già da qualche anno vive e lavora all’estero e proprio la scorsa settimana insieme a Davide Berardi ha vinto il primo premio Uber e il primo premio CM Telecom al TNW Hack Battle 2016 con WIT. WIT è un acronimo che sta per Without Internet Technology ed è quella che si dice in gergo tecnico libreria (o SDK) che permette agli smartphone di connettersi a internet senza connessione dati. L’idea, oltre a permettere loro di ottenere i due premi già citati, ha avuto una buona risonanza in rete e nasce da un’esigenza molto banale. «Stavamo pensando a un modo per poter prenotare un Uber tramite sms – racconta Alessio – quando abbiamo pensato che attraverso lo stesso protocollo avremmo potuto veicolare anche altri tipi di informazione». L’idea ha dei risvolti molto interessanti se pensate che la copertura internet a livello mondiale è del 46% e la rete 2G arriva a coprire l’86%. Questi sono dati che Alessio e Davide hanno scoperto durante l’hack e che riportano nell’intervista che potrete ascoltare in questo podcast. Al di là dei numeri però adesso i due dovranno lavorare per «studiare meglio il mercato e capire come sviluppare il prodotto» dice Davide. Le possibilità sono infinite, per seguire le evoluzioni del progetto basterà tenere d’occhio witapp.me.

Labourisa, il crowdfunding sociale per la promozione aziendale

lab_copertinaGià nei podcast precedenti vi abbiamo parlato di progetti che stanno ricorrendo al crowdfunding per finanziarsi, questa settimana vi segnaliamo invece una piattaforma nata circa due anni fa in Sicilia e specializzata in progetti no-profit. Si chiama Laboriusa ed è un prodotto di I press, agenzia di comunicazione di Assia La Rosa che da sempre è vicina al mondo dell’associazionismo. «Osservando il fenomeno del crowdfunding abbiamo deciso – racconta Assia ai microfoni di Start Me Up – di unire innovazione e sociale per cercare di realizzare piccoli progetti che promuovano grandi sogni sul territorio». La piattaforma al momento ospita progetti a basso budget ma con una forte ricaduta sociale: si va dalla messa in scena di uno spettacolo interpretato da persone con sindrome di down, all’home restaurant portato avanti da immigrati. L’ultimo in ordine di tempo ha permesso di acquistare parrucche per donne che stanno affrontando la chemioterapia e non possono permettersi questa spesa. Ma definire Laboriusa come una semplice piattaforma di crowdfunding è pressoché riduttivo perché, come spiega Assia, «la piattaforma nasce per diffondere il corporate social responsability nelle aziende, un tipo di promozione che passa non dalla semplice pubblicità ma finanziando iniziative sociali con ripercussioni reali sul territorio». Un’opera che migliora l’immagine dell’azienda e aiuta le associazioni a portare avanti le proprie iniziative. Per saperne di più basterà visitare laboriusa.it.

Tra windsurf e correnti si chiude lo speciale su Me&Sea Ultima tappa alla scoperta dell'evento che celebra il mare nella città dello Stretto

L’ultima puntata dello speciale su Me & Sea inizia con l’intervista a Piero Aiello, maestro di windsurf che il 30 maggio celebrerà il battesimo dell’acqua. Un modo per provare la tavola o la barca a vela in compagnia di istruttori qualificati (oltre a Piero, l’altro istruttore sarà Vincenzo Puglisi). Un appuntamento adatto a tutti durante il quale ci sarà la possibilità di chiedere informazioni sulle attività della scuola. Nel caso ne voleste saperne di più già adesso, vi consiglio di visitare seaclubpeloro.it.

Il secondo ospite è Alessandro Bergamasco, ricercatore presso il CNR Messina, che nel convegno del 29 maggio si soffermerà sullo sfruttamento e le ricerche innovative del monitoraggio delle correnti dello Stretto di Messina. Nell’intervista che trovate in questa puntata ci soffermiamo principalmente su Kobold, piattaforma sperimentale posta a qualche metro dalla costa messinese. Dai test effettuati fino ad ora sappiamo che quando sarà messa a regime, la piattaforma diventerà una ricca fonte di energia pulita. Inoltre, la piattaforma rappresenta un posto privilegiato per l’osservazione dello Stretto di Messina: un elemento da non sottovalutare in chiave scientifica e turistica.

Finiamo in bellezza perché l’ultimo ospite di questo speciale è Mariasole Bianco, presidentessa e fondatrice di Worldrise. L’associazione nasce con lo scopo di impiegare studenti o neolaureati in progetti di salvaguardia ambientale. Per Me&Sea ha allestito I Tesori del Mediterraneo, mostra dislocata in più parti della città che mostra alcuni scatti di Francesco Turano (vedi puntata numero 2). Lo scopo è quello di portare il mare in luoghi dove solitamente non c’è e grazie al contrasto con l’ambiente circostante far risaltare ancora di più la bellezza dei fondali marini del Mar Mediterraneo.

Con Mariasole si chiude questa puntata e la serie su Me & Sea: questo è il sito ufficiale con il programma e tutte le altre informazioni. Non mi resta che invitarvi tra il 29 e il 31 maggio a Messina per vivere al meglio il mare e lo Stretto.

Alla grande!

 

immagine di copertina, via