Il paradiso del tiramisù è a Roma ed è rosa



Tiramibloom nasce come spazio dedicato al tiramisù, forse il dolce più iconico di tutta Italia, sicuramente tra i più semplici da preparare. I più golosi potranno associarlo a un vero e proprio paradiso perché chi frequenta il bar di via Gracchi a Roma ha la possibilità di gustare un tiramisù appena fatto e frequentare uno dei corsi per imparare a prepararlo. Tiramibloom è un format nato per raccontare il tiramisù e diffondere una cultura del cibo genuina e allo stesso tempo innovativa. Ha aperto da qualche mese ma ha già avuto una forte eco mediatica: abbiamo incontrato Luca Cuniolo, uno dei co-fondatori di Tiramibloom, e ci siamo fatti raccontare qualcosa in più su questo progetto.

Tiramisù: bar e concept.

Tiramibloom si definisce tiramisù bar proprio perché di fatto funziona come un bar. C’è ovviamente una forte attenzione al tiramisù che viene presentato in modo classico e in vari gusti. Chi ha immaginato il progetto – oltre a Luca Cuniolo, ci sono Luca Fiore e Giacinta Trivero – non ha lasciato nulla al caso. L’arredamento, la presentazione del prodotto, l’esperienza del visitatore sono frutto di uno studio accurato e si rifà a un concept specifico. Un lavoro che sulle prime disorienta ma che alla lunga ripaga, come lo stesso Luca dice nell’intervista.

la citazione di Luca di Tiramibloom

Fare impresa: meglio esperienza sul campo o studio?

La storia di Luca e del modo in cui nasce Tiramibloom evidenzia uno degli aspetti forse più dibattuti da quando si è iniziato a parlare di impresa: il rapporto tra studio e mondo del lavoro. Luca ha avuto la fortuna di formarsi e subito dopo lavorare all’interno di una multinazionale del settore turistico e dell’educazione. Questa esperienza ha fatto maturare in lui la consapevolezza di dover affinare ancora le proprie competenze e ha deciso così di licenziarsi e tornare a studiare. Tiramibloom nasce come progetto di tesi dell’MBA svolto da Luca un anno fa: potremmo dire quindi che tutto ciò sia il frutto di questo mix di esperienze.

Tiramibloom: esempio di innovazione non digitale.

Questo podcast entra di diritto tra quelli che ci aiutano a comprendere come l’innovazione non deve essere per forza digitale: può rappresentare un processo, un trasferimento di competenze da un ambito all’altro o può essere anche un modo nuovo di presentare un prodotto. Dove nuovo non vuole dire nuovo in assoluto ma deve esserlo per quel determinato ambito di prodotto, per il mercato a cui appartiene o semplicemente perché in zona (intesa in senso geografico) non esiste ancora una cosa del genere.


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Foto di copertina via facebook.

L’Italian Master Startup Award 2019 allo spin-off romano Bioscience Genomics



la foto della premiazione di Bioscience Genomics all’Italian Master Startup Award 2019Il 17 maggio scorso si è svolta la tredicesima edizione dell’Italian Master Startup Award, il premio che PNICube conferisce alle startup nate dalla ricerca accademica italiana che stanno ottenendo le migliori performance sui mercati. Il premio assoluto è andato a Bioscience Genomics – spin-off dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Con noi al telefono Alessandra Tacconelli, biologa e branch manager di questa startup.

La ricerca al servizio della prevenzione oncologica e ginecologica

Bioscience Genomics offre servizi nel campo della genomica. Sfruttando le più recenti tecnologie di sequenziamento di nuova generazione del DNA, questa startup analizza il DNA libero circolante con un metodo innovativo, sia per la valutazione di eventuali anomalie a carico della componente fetale, nel corso della gravidanza, sia per la valutazione di mutazioni somatiche, per la prevenzione oncologica. Il mercato iniziale di riferimento è quello italiano, nel quale, dopo aver esplorato a fondo l’area specialistica dell’ostetricia, l’azienda sta sviluppando servizi nel settore della prevenzione oncologica, andando a intercettare quale potenziale mercato, qualunque soggetto sano, a prescindere dal soggettivo rischio oncologico che lo caratterizzi.

la citazione di Alessandra di Bioscience Genomics Italian Master Startup Award 2019

Sviluppi innovativi applicati al mondo reale: questa è la ricerca che diventa impresa

Il successo di Bioscience Genomics testimonia come gli spin-off universitari debbano farsi guidare sempre più da percorsi di sviluppo innovativi. Al contempo però devono avere la capacità di contestualizzare questi percorsi nel mondo attuale, lasciando che le risorse professionali che si hanno a disposizione riescano a esprimersi. È una vera e propria alchimia e non è impossibile da ottenere. È la stessa Alessandra a testimoniarlo nell’intervista: l’università non è più così distante dal mondo dell’impresa e dal mondo reale. Al punto che si avvicina anche a temi socialmente rilevanti. Lo ha detto anche Giovanni Perrone, Presidente di PNICube: “L’edizione 2019 dell’IMSA ha valorizzato uno dei settori di punta della ricerca scientifica italiana, la genomica. La premiazione di Bioscience Genomics testimonia l’attenzione dell’ecosistema dell’imprenditoria innovativa verso applicazioni della ricerca a problematiche di grande interesse sociale”.

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22. I prodotti per l’infanzia? Te li consiglia la community



Non è la prima volta che a Start Me Up ci occupiamo di servizi che si rivolgono a bambini e a genitori. Se appartenete all’una o all’altra categoria buttateci un orecchio perché incontriamo Fabiano Sileo di Togenther. Togenther potrebbe farvi risparmiare qualche soldo nell’acquisto di prodotti per l’infanzia. Se state pensando a un e-commerce siete fuori strada perché Togenther agisce come i gruppi di acquisto: mettere insieme più persone possibili e offrire loro i migliori prodotti per l’infanzia al miglior prezzo sul mercato, senza l’obbligo di dover effettuare l’acquisto di uno stesso prodotto nello stesso momento (così come previsto in ogni gruppo d’acquisto tradizionale).
Ma questo non è il solo vantaggio che Togenther offre ai suoi utenti. Chi acquista sul portale sa che i prodotti per l’infanzia che trova qui sono tutti testati. In un primo momento dai fondatori di Togenther e poi, naturalmente dalla community, che si scambia pareri e condivide le proprie esperienze. Un vantaggio che ritorna anche su chi sceglie di (o forse sarebbe meglio dire che viene scelto per) vendere attraverso Togenther: si riesce infatti a garantirsi un bacino d’utenza diretto e senza intermediazioni, se non quella dei gestori del portale.

La citazione di Fabiano di Togenther

Cosa possiamo imparare dalla storia di Togenther?

Con Fabiano Sileo, soprattutto nella seconda parte del podcast, ci concentriamo su come va creata e gestita una community. Ed è interessante scoprire come sia fondamentale mantenere attivi i propri membri con una serie di servizi che vanno al di là del risparmio sull’acquisto dei prodotti. Fabiano li elenca tutti nell’intervista, così come ci dice su cosa stanno attualmente lavorando. Da qui ai prossimi mesi i gestori di Togenther dovranno occuparsi dell’ottimizzazione del sito sia dal punto di vista della UX che della SEO. Un aspetto solitamente lasciato in secondo piano ma che invece si rivela essere centrale per la vita di un business online: se non trovo il tuo sito, come faccio a usarlo? E se non riesco a navigarlo, come faccio a fare acquisti? Sono domande che spesso ci si pone solo nella seconda fase di vita di un portale: all’inizio si preferisce concentrarsi sugli aspetti core del proprio business. È giusto? È sbagliato? A voi il giudizio: a nostro avviso è importante porsi il problema, solo così si riesce a fare la differenza. Così come auguriamo ai ragazzi di Togenther.


Foto di Robert Collins, via.

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03. Open innovation come nuovo modo di fare impresa.



Una delle due colonne su cui si regge la struttura di Peekaboo è l’open innovation. E non potrebbe essere altrimenti, visto il modo in cui questa associazione è nata due anni fa circa a Roma. La racconta Paolo Napolitano, uno dei co-fondoatori in questo terzo podcast di Start Me Up. Una open innovation che da sola farebbe poco senza il supporto di una community, di persone cioè che sanno che si cresce solo insieme. Anche questo racconta Paolo, portando esempi concreti di come, grazie alla collaborazione, questa community si sta costituendo forte e attiva giorno dopo giorno.

Open innovation community

L’altra colonna su cui si regge Peekaboo è la metodologia lean: Paolo fa per noi un piccolo riassunto della teoria formulata da Eric Ries e poi ci spiega come loro l’hanno implementata nella loro struttura, offrendola a chi vuole imparare un metodo e alle aziende che vogliono trovare nuove strade alle loro idee di impresa.

citazione Paolo PeekabooProprio così, perché l’apertura promossa da Peekaboo include anche le aziende: e alcune hanno già risposto. Una di queste è Unilever che darà la possibilità a chiunque lo vorrà di investire due mesi in formazione, affrontare un Pitch Day e infine darà la possibilità di creare e lanciare la propria startup. Il percorso parte il 20 novembre e tutte le informazioni sono sul sito peekaboo.vision/unilever.

Una metodologia interessante quella attuata da Peekaboo, che dovrebbe essere replicata a più livelli e in più zone d’Italia e che rappresenta, senza dubbio, una delle strade da seguire per chi è alla ricerca di nuovi modi di fare impresa.


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Foto di rawpixel.com vista su Unsplash.

Human centered design: perché è importante progettare per tutti.



La complessità del mondo e delle esigenze delle persone obbliga chi pensa ad un servizio o ad un prodotto a progettare tenendo conto delle esigenze di tutti. Tecnicamente è quello che si chiama Human Centered Design, un tema che abbiamo già trattato alcune volte a Start Me Up. Questo podcast ci permette di andare ancora più in fondo grazie a Carlo Frinolli di Nois3.

La citazione di Carlo Frinolli di Nois3Carlo spiega come sia fondamentale questo tipo di approccio che ci obbliga ad abbandonare l’idea dell’”utente medio”, che, mai come adesso, esiste. Lo human centered design – spiega Carlo – nasce nelle università californiane e prende in prestito alcune nozioni della psicologia, dell’antropologia e della filosofia cognitiva. Un mix che impone a chi dovrà creare il servizio o il prodotto di tener conto dei bisogni degli utenti finali. Sono questi i punti di partenza che serviranno per avere un prodotto che sia alla fine efficiente, efficace e sostenibile. Nel resto dell’intervista Carlo ci permette di capirne di più grazie alla sua esperienza, portando anche esempi pratici.

Dall’ascolto del podcast sarà chiaro a tutti quanto questi temi siano trasversali e applicabili a tutti gli ambiti. Lo sa bene anche Carlo che al quarto anno da organizzatore del World Usability Day di Roma, ha visto, anno dopo anno la platea aumentare di numero. Per quanto questo evento attiri – come è inevitabile che sia – designer, i partecipanti sono sempre più professionisti di altre discipline che manifestano sempre più interesse nei confronti dell’usabilità.

Cosa è il WUD Rome?

Naturalmente nel podcast Carlo spiega per bene cosa è il WUD Rome: qui vi basti sapere che il World Usability Day è la Giornata Mondiale dell’Usabilità. Nata nel 2005 come iniziativa della Usability Professionals Association (UXPA) con lo scopo di garantire che i servizi e i prodotti importanti per la vita umana siano di più facile accesso e più semplici da usare.

Ogni anno, il secondo giovedì del mese di novembre, sono più di 200 gli eventi organizzati in oltre 43 paesi di tutto il mondo per sensibilizzare la popolazione e formare i professionisti a proposito degli strumenti e delle problematiche centrali per la ricerca, lo sviluppo e la pratica di una buona usabilità.

"Ux/Ui design tra dati e parole"

Nell’edizione romana, sono stati coinvolti oltre 30 speaker e più di 700 partecipanti in tre edizioni.

L’edizione 2017 si svolgerà l’8 e il 9 novembre a Roma. Ci sono ancora posti: nel caso foste interessati trovate tutte le informazioni su wudrome.it.

Chi è nois3?

Questo è il quarto anno che il WUD Rome è organizzato da nois3, uno dei punti di riferimento nazionali sulle tematiche di user experience e progettazione human-centered. È una Experience Design Agency con base a Roma, che sviluppa brand concept visivi e strategie digitali innovative.

È composta da un team interdisciplinare e pratica un approccio di co-design, progettando un percorso di storytelling digitale per migliorare e consolidare identità e strategia di comunicazione dei progetti che segue.

È partner di formazione di diverse realtà nazionali e organizza eventi per sensibilizzare sulle tematiche di design thinking e buona usabilità.

Per conoscere meglio ciò che fa nois3, visitate nois3.it.


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Torna Merck For Health, l’hackathon dedicato all’healthcare e all’innovazione

Il 4 e il 5 novembre 2017 ritorna a Roma la seconda edizione di Merck For Health, un hackathon dedicato all’healthcare e all’innovazione tecnologica, promosso da Merck, in collaborazione con HealthwareLabs e Digital Magics HealthTech.

Start-up, giovani talenti, professionisti della salute, designer, developer, esperti di marketing & comunicazione, con il supporto di mentor d’eccezione, esperti di digital health e innovazione tecnologica, avranno il compito di ideare e sviluppare soluzioni innovative per la salute. In palio un grant in denaro e l’opportunità di partecipare ad eventi internazionali e a programmi di accelerazione e incubazione.

Continua a leggere su hackmerck17.it.

Un anno fa la nostra intervista a Alessandro D’Annibale.

Avevamo parlato di Merck for Health più di un anno fa, quando, durante la promozione del bando dello scorso anno gli organizzatori avevano fatto tappa all’Impact Hub di Bari. In quella occasione avevamo ospitato Alessandro D’Annibile, responsabile dei format di open innovation di H-Farm. Clicca sul player per ascoltare il podcast.

Foto di Matt Briney vista su Unsplash

Fare startup come in Silicon Valley? Te lo insegna Peekaboo

Arrivano tutti da una esperienza in Silicon Valley i mentor che animeranno il quarto Peekaboo Lean Startup Program: il corso (molto) pratico per validare e lanciare una startup in 10 settimane. Il programma si articola su diversi moduli tematici – Idea, Validation, Development e Pitch – ed è composto da quattordici appuntamenti: l’inizio è previsto per il 13 ottobre a Roma. I partecipanti potranno così creare, validare e lanciare la propria idea di startup grazie a lezioni frontali e molto pratiche. I mentor arrivano tutti dalla scena digital italiana e possono contare un’esperienza in Silicon Valley. Tra gli altri ci saranno Luca Barboni – growth hacker e autore del primo libro italiano sul tema (lo abbiamo incontrato all’inizio della scorsa stagione di Start Me Up), che questa estate ha partecipato al programma di 500 Startups in qualità di Head of Growth di Resonance AI. Insieme a lui Giovanni Laquidara fresco di Master Course sulla Virtual Reality in Upload VR a Los Angeles e Federico Pacilli, CEO di Baasbox. In più tante testimonianze dirette di chi ha alle spalle startup di successo.

La citazione di Luca Barboni

La novità di questo corso? Il metodo Sprint di Google Venture che arriva dalla Silicon Valley.

La novità del Peekaboo Lean Startup Program è l’inserimento del metodo Sprint di Google Venture: cinque giorni in cui i team sono chiamati a pensare e prototipare idee di business a cui seguirà un hackathon fissato per il 18 e il 19 novembre. Il metodo è nato – manco a dirlo – in Silicon Valley ed è ottimo per chi ha voglia di costruire il proprio futuro professionale acquisendo una metodologia utile sia per chi vuole fare startup che per chi invece vuole crescere professionalmente.

Crescita, confronto, apprendimento e un grande network di aziende e professionisti sono le carte vincenti del Lean Startup Program di Peekaboo, che sta per chiudere le iscrizioni della sua quarta edizione. Se sei un developer, un designer o un marketer, studente, neolaureato o già inserito nel mondo del lavoro, e hai voglia di conoscere e saperne di più sul mondo dell’innovazione allora devi affrettarti. Tutte le informazioni sul corso, il programma delle lezioni e il modulo per l’iscrizione sono su peekaboo.vision

62. “Costruiamo un futuro diverso, per questo sosteniamo AIED Roma”.



Mira a cercare idee che siano pronte alle sfide del futuro il contest organizzato da Aied Roma. Start Me Up anche quest’anno sostiene l’iniziativa e in questo podcast ospita chi ha deciso di supportare  #COSTRUIREILFUTURO Il contributo dei giovani nell’innovazione della società: tutti pronti al futuro?

Mi riferisco a Linda Serra di Work Wide Women che molti di voi ricorderanno per essere stata già nostra ospite a Start Me Up e Fabiana Sera, conduttrice di Radio Zeta, gruppo RTL 102.5 e coach anti bullismo estetico.Da loro mi faccio spiegare cosa fanno con i rispettivi progetti e li prendo a esempio per chi deciderà di partecipare alla gara di idee.

Un podcast che vi permetterà dunque di comprendere nel dettaglio il regolamento e scoprire come presentare al meglio il vostro progetto. Sara e Linda, dalla loro esperienza, infatti danno anche alcuni consigli su come curare la presentazione della vostra idea.

Un mondo che cambia e che per essere governato in modo equo ha bisogno del contributo di ognuno di noi.

Aggiornamento del 17 ottobre 2017

 Ci sono nuove date per il contest:

  • 6 novembre – ultima data per invio delle idee
  • 10 novembre – ultimo giorno per la votazione web
  • 16 novembre – proclamazione delle 5 idee finaliste

Perché ascoltare questo podcast?

  • Per conoscere chi già utilizza la rete per costruire un futuro diverso;
  • Per trovare il modo giusto per presentare il proprio progetto.

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La citazione di Linda

La citazione di Linda

La citazione di Fabiana

La citazione di Fabiana

Il video teaser

56. Business Online, come misurare i risultati? La prima parte dell’intervista a Giulio Gaudiano.



Sapevo che intervistare Giulio Gaudiano sarebbe stato un bel colpo per Start Me Up. E l’intervista è stata così ricca e lunga che ne sono venuti fuori due podcast. In questa prima parte Giulio racconta come e perché è nato Strategia Digitale, il podcast attraverso il quale, ogni giorno, risponde alle domande dei propri ascoltatori su temi prettamente aziendali e di business. Parliamo poi di serialità, e di come sia possibile misurare i risultati del proprio lavoro, sia in termini di reach, che economici. Infine, nell’ultima parte dell’intervista Giulio si sofferma sui social e il loro utilizzo in ambito business, consigliando qualche tool e tipologie di approccio.

Giulio Gaudiano ogni giorno pubblica un podcast su strategiadigitale.info. Ha fondato You Media Web con la quale offre consulenza aziendale e organizza eventi di networking e corsi di formazione aziendale. L’intervista a Giulio continua nel podcast 57.

Perché ascoltare questo podcast?

  • Per capire come misurare in termini di reach ed economici il proprio lavoro
  • Per capire come usare meglio i propri canali social

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La citazione di Giulio

Citazione Giulio Gaudiano sul Business

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