IntendiMe è il caso studio di novembre di Start Me Up

Il caso studio della community di Start Me Up di novembre è IntendiMe. La startup cagliaritana produce dispositivi che risolvono problemi legati alla sicurezza sia dentro che fuori casa delle persone affette da sordità. Negli ultimi mesi IntendiMe ha ricevuto un investimento pari a 2,3 milioni di euro e ha lanciato attraverso un concorso il suo primo prodotto. Come ha fatto?

Ce lo ha raccontato in diretta la co-founder, Alessandra Farris,  durante l’appuntamento riservato a chi sostiene Start Me Up con una donazione di almeno 15 € + I.V.A che puoi rivedere dove e quando vuoi. Ti basta fare la tua donazione!

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Dal CLAB di Cagliari al KitMe: i successi di chi fa “suonare un mondo così silenzioso”

Nata dalla “esperienza di vita personale di Alessandra, che conosce a fondo la sordità e le relative difficoltà, perché figlia di genitori sordi” IntendiMe vuole “far suonare un mondo così silenzioso”. Un progetto che prende piede tra i “banchi” del Contamination Lab di Cagliari e che permette a Giorgia Ambu, Antonio Pinese, alla già citata Alessandra Farris di lavorare a questo progetto a cui poi si aggiungerà Leonardo Buffetti. Quell’anno, il 2015, IntendiMe si classifica al primo posto alla finale del ContaminationLab di Cagliari, ma non solo. Vince anche la Startup Cup Sardegna e il Premio Nazionale per l’Innovazione.

A maggio 2020 poi IntendiMe ottiene un investimento di 2,3 milioni euro da parte di VV3TT – Vertis Venture 3 Technology Transfer, fondo di venture capital con focus sul trasferimento tecnologico gestito da Vertis SGR con l’advisory esclusiva di Venture Factory.

Infine, il mese scorso, IntendiMe ha lanciato il KitMe, il sistema di dispositivi pensato per le esigenze delle persone sorde. Insieme al Kit, IntendiMe ha lanciato anche PremiaMe, il concorso che mette in palio sia il dispositivo fisico che l’abbonamento al servizio.

IntendiMe - founder

I tre founder di IntendiMe: Giorgia Ambu, Antonio Pinese e Alessandra Farris.

Durante l’appuntamento abbiamo ripercorso insieme a Alessandra il percorso di IntendiMe in un’ottica di give back. Cioè restituire sotto forma di racconto cosa in questi anni Alessandra e tutto il team di questa startup ha imparato dal proprio percorso imprenditoriale.

Abbiamo dedicato particolare attenzione al rapporto che il team di IntendiMe ha creato con gli investitori. Un rapporto lontano dallo stereotipo classico di chi una volta messi i soldi pretende di avere l’ultima parola.

Puoi vedere l’appuntamento di Casi Studio completo in modo molto semplice: basta effettuare una donazione di almeno 15€ + I.V.A. a Start Me Up attraverso Patreon. L’accesso alla community dà la possibilità di vedere anche le registrazioni di tutti gli altri contenuti speciali realizzati in questi mesi.

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Cosa è Casi Studio?

Grazie a Casi Studio puoi scoprire le strategie che hanno permesso alle startup di successo di crescere. Mese dopo mese, i founder di alcune tra le migliori startup del Sud Italia raccontano ai membri della community di Start Me Up le mosse e le strategie che hanno permesso ai loro progetti di portare valore a sempre più persone.

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#33.radiosmu del 23 luglio – A tutto Expo! IntendiMe, eWall, Recofunghi

Sapevo sarebbe arrivato il giorno in cui anche a Start Me up avrei parlato di Expo e questa puntata di metà luglio racconta due progetti che in questo momento stanno aprendosi al mondo.

Prima però di parlare di loro continua il mio viaggio alla scoperta delle startup sarde che sono state protagoniste al Sinnova 2015 il Salone dell’Innovazione promosso da Sardegna Ricerche in collaborazione con l’Assessorato della Programmazione, Bilancio, Credito e assetto del territorio della Regione Sardegna. Dopo aver parlato di due progetti che pescavano a piene mani nella sharing economy oggi è il turno di IntendiMe, progetto molto interessante creato tra gli altri da Alessandra Farris. IntendiME è un prodotto destinato a non udenti composto da placche che fissate su alcuni oggetti permettono all’utente di ricevere una notifica sul proprio device (smartphone, tablet o braccialetto) non appena quell’oggetto suona. In questo modo, il non udente può tranquillamente controllare qualsiasi stimolo gli arrivi nonostante il suo handicap. IntendiMe ha appena vinto il grant Tim Wcap e verrà accelerata a Roma: Alessandra nell’intervista anticipa quale sarà il lavoro dei prossimi mesi.

E veniamo quindi a Expo, dove fino a ottobre potrete trovare i due progetti a seguire. Il primo è eWall, startup messinese che lega le emozioni ai luoghi. Giuseppe Gazzara, il fondatore dice che “a causa dei social network le emozioni si sono fatte sempre più virtuali. eWall inverte questa tendenza e permette alle persone di riappropriarsi dei luoghi”. L’applicazione, disponibile per iOS e Android, resterà all’interno del Cluster Bio-Mediteraneo fino a ottobre.

Più legato ai temi del cibo e della sostenibilità è invece Recofunghi, progetto ideato da Daniele Gioia, lucano di Pietragalla (PZ) che ha messo a punto un sistema di coltivazione dei funghi partendo dai fondi di caffè. “Abbiamo definito Recofunghi una win win win situation – dice ai nostri microfoni – perché vincono i baristi che possono recuperare uno scarto, vinciamo noi come società che commercializziamo questo scarto senza produrre inquinamento e vincono le persone che acquistano il prodotto perché hanno in casa un prodotto sano che possono coltivare giorno dopo giorno”. I funghi coltivati dai fondi del caffè non hanno infatti niente da invidiare ai normali funghi che è possibile trovare al mercato o in un bosco. “Le analisi che abbiamo condotto – continua Daniele – ci dicono che le proprietà nutritive sono le stesse e ogni fungo conserva un aroma di bosco e non di caffè come si potrebbe pensare!”. Chiunque volesse può ordinare il proprio kit collegandosi al sito. Uno dei progetti in cantiere è quello di coinvolgere soggetti svantaggiati per la coltivazione casalinga dei funghi. Un aspetto che aggiungerebbe un ulteriore vantaggio di tipo sociale dopo quello ambientale e di mercato (un kit costa meno di 10 euro!). Ma su questo Daniele non si sbilancia, bisognerà aspettare, magari nel frattempo mangiando qualche fungo!

Immagine di copertina, via