26. La cultura? Si fa nei bassi di Ragusa Ibla



Un luogo dedicato alla cultura: sarà questo Bassi Comunicanti, bando promosso da alcune associazioni locali e internazionali che porterà nello storico palazzo Cosentini di Ragusa Ibla persone con idee di impresa operanti nel settore culturale. Ne parlo con Federica Schembri, architetto e presidente de L’Argent, associazione capofila del progetto. Bassi Comunicanti offrirà competenze e network a chi ha un’idea che abbia a che fare con la cultura. È un bando e le domande saranno accettate fino al 27 febbraio.

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La citazione di Federica

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#24.radiosmu: Mariarita Costanza: «Startupper, non puntate all’exit ma create posti di lavoro» Lo "squalo" è l'ospite che apre questo podcast. Torniamo a Palermo dove DM ha una proposta per gli ascoltatori di radiosmu e andiamo in Sardegna a conoscere Yenetics

La ventiquattresima puntata di Start Me Up si apre con un ospite di eccezione. Ho infatti il piacere di parlare con Mariarita Costanza che molti di voi conosceranno come giudice del programma di Italia 1 Shark Tank. Spenti i riflettori delle tv Mariarita è un ingegnere e un’imprenditrice che vive e lavora nel Sud Italia. «Non sono l’unica ma, ahinoi, purtroppo sono ancora considerata un’eccezione – dice Mariarita – Mi auguro che si inneschi presto un cambiamento culturale che porti a considerare normale un’esperienza come la mia». Mariarita è il direttore tecnico di Macnil – Gruppo Zucchetti, azienda che risiede a Gravina in Puglia, nel cuore  di quella che lei stesa ha battezzato la Murgia Valley. «La Murgia Valley – continua – è un sogno che ho fin da quando ero studentessa. All’interno accogliamo chiunque abbia voglia di mettersi in gioco e voglia mettere in piedi una startup. Possiamo offrire la nostra competenza ad ogni fase del progetto. Spesso sento dire che l’obiettivo di uno startupper è l’exit, ma per me non è così: l’obiettivo deve essere quello di creare aziende che possano offrire posti di lavoro e portare così sviluppo».
Con Mariarita Costanza parliamo anche della sua esperienza a Shark Tank programma che l’ha catapultata nel mondo delle startup. L’intervista dà la possibilità a Mariarita di spiegare il mancato finanziamento ad alcune startup che in video avevano ottenuto il parere favorevole degli “squali”: «Studiando a fondo alcuni progetti ci siamo accorti che non stavano in piedi – spiega Mariarita – e spesso a mancare erano alcuni nodi fondamentali come il team o addirittura la passione per portare avanti un’idea di impresa».
Mariarita Costanza continua il suo impegno quotidiano nell’entroterra barese nel creare connessioni e sviluppo:«La Murgia Valley non è un ecosistema chiuso, anzi vogliamo entrare in contatto con chiunque condivida i nostri obiettivi». Per questo motivo è attiva una pagina facebook che vi consiglio di seguire per restare aggiornati su tutte le attività di Mariarita Costanza.

Digital Magics Palermo ha un regalo per gli ascoltatori di Start Me Up

I locali di DM Palermo

I locali di DM Palermo (fonte: sito digitalmagics.com)

Circa un mese fa vi ho raccontato con una puntata speciale di Start Me Up l’apertura dell’incubatore Digital Magics a Palermo. I locali di via Lincoln 21 a Palermo, sede storica del Giornale di Sicilia, sono gestiti insieme a Factory Accademia. A distanza di un mese ritrovo Alessandro Arnetta per avere un primo bilancio: «Siamo molto contenti di come stanno andando le cose – dice Alessandro – siamo da poco entrati nel capitale sociale della startup siciliana Morpheus e stiamo ricevendo molte candidature spontanee di giovani talenti». Al momento è in lavorazione un calendario di eventi e tra circa un mese verrà pubblicata una call for ideas che – anticipa Alessandro – «si rivolgerà anche a chi si sente pronto a mettersi in gioco ma non ha un progetto su cui spendersi». Questa è solo un’anticipazione, nel frattempo il coworking di via Lincoln 21 a Palermo è aperto a tutti. Basta mandare una mail a palermo@digitalmagics.com o chiamare lo 091.611.96.32 per chiedere informazioni o inoltrare la richiesta di accesso agli spazi. «Chi specificherà nell’oggetto della mail di essere un ascoltatore di Start Me Up potrà usufruire di un canale privilegiato» assicura Alessandro. Un bel regalo quindi (e di questo lo ringrazio io a nome di tutti) per gli ascoltatori di radiosmu che possono – come tutti gli altri – trovare maggiori informazioni su digitalmagics.com/palermo.

Yenetics: dalla Sardegna il test prenatale non invasivo in grado di individuare cento malattie genetiche

Il team di Yenetics durante la premiazione

Il team di Yenetics durante la premiazione (fonte: pagina fb Clab Cagliari)

Start Me Up torna in Sardegna perchè il 19 febbraio si sono conclusi i lavori del Contamination Lab di Cagliari. La startup vincitrice è Yenetics che propone un test prenatale non invasivo per individuare le malattie genetiche più diffuse al mondo. Uno dei due founder Chiara Saba mi spiega che grazie a Yenetics è possibile individuare circa cento malattie genetiche (i competitor si fermano a quindici) e che rispetto agli altri test la loro valutazione coinvolge anche il padre del bambino.

Dopo la vittoria al Clab di Cagliari il team procede spedito nella ricerca di un investitore per realizzare la prototipazione del test. «Stiamo ricevendo parecchie proposte – dice Chiara – cosa che ci permette di essere selettivi e scegliere chi possa fare di più al caso nostro. Certamente la scelta ricadrà su qualcuno che ha già esperienza nel settore biotech che e possa quindi accedere a un network consolidato». Uno dei punti di forza di Yenetics è il team internazionale. Oltre infatti all’esperienza consolidata all’estero di ogni membro del team, l’altro founder è Amit Kumar, fisico indiano che da circa 10 anni studia e lavora in Europa. «Grazie alle numerose collaborazioni sono riuscito a mettere insieme a Chiara una squadra che potesse lavorare al progetto» dice ai microfoni di Start Me Up. «Fondamentale per lo sviluppo del progetto è stato l’aiuto di Valentina Podda del TAG di Milano che ringrazio, così come la squadra che porta avanti il progetto e la giuria del Contamination Lab che ci ha assegnato questa importante vittoria» precisa Amit. Yenetics ha un sito dove è possibile trovare tutte le informazioni sul progetto e i link ai social per seguirne le evoluzioni.

#18.radiosmu – La nuova sede di Digital Magics a Palermo L'azienda apre un incubatore nella sede storica del Giornale di Sicilia: le interviste ai protagonisti

Venerdì scorso Digital Magics ha inaugurato la nuova sede a Palermo, in via Lincon 21 presso la sede storica del Giornale di Sicilia. Un momento importante per l’innovazione in Sicilia che ho seguito e che vi racconto in questo podcast attraverso la voce dei protagonisti.

“È per noi un giorno importante – dice Marco Gay, vice-presidente di Digital Magics, primo ospite di questa puntata – perché l’azienda che rappresento ci tiene a essere nei luoghi dove è presente l’innovazione e in questo momento la Sicilia ha molto potenziale”.
“La Sicilia è un centro di eccellenza per quello che riguarda la microelettronica e lo sviluppo del software” continua Gabriele Ronchini, Amministratore Delegato dell’azienda per il Portfolio Development “ed è quindi un terreno fertile per noi che ci occupiamo di digitale”. L’ambito di interesse di Digital Magics si muove infatti principalmente in quest’area, curando idee che hanno a che fare con l’editoria, l’e-commerce e più in generale l’Internet delle cose: per citare lo stesso Daniele: “Laddove c’è una riga di codice, noi dobbiamo esserci”.

E la presenza di Digital Magics si sta espandendo secondo un modello preciso, portato avanti dal terzo ospite di questo podcast, Gennaro Tesone. Gennaro ha infatti sperimentato con successo il concetto di incubatore distribuito già in Campania: fare in modo che non fossero i ragazzi a spostarsi nei luoghi in cui erano presenti i finanziatori, ma il contrario. Una strategia che l’azienda sta replicando in Sicilia ma presto anche in Puglia e a Roma. Il fronte è tutt’ora aperto anche se si vedono alcuni timidi risultati: “Se la Campania è l’unica regione d’Italia ad avere un assessore alle startup forse è anche un po’ merito nostro”, puntualizza Gennaro, che poi precisa che “siamo ancora al lavoro affinché la Campania e tutto il Sud Italia possa utilizzare il modello Startup come un nuovo modello di crescita imprenditoriale”. Altro punto di forza della strategia di Digital Magics è il network: “Tutto quello che può venire di buono sia in termini di scambio di conoscenze, ma anche esperienze di finanziatori illuminati o fondi internazionali è utile a creare le basi per un futuro solido, anche in ambito internazionale”.

L’incubatore Digital Magics di Palermo sarà gestito da Factory Accademia, partner di digital Magics Palermo: azienda guidata dal palermitano Alessandro Arnetta, ultimo ospite di questo podcast. Alessandro torna a Palermo dopo aver fatto decollare le sue aziende fuori dalla sua città e per dare la possibilità a altri palermitani di fare lo stesso restando in Sicilia. Sarà lui infatti a gestire la struttura di via Lincon 21 e ne sono certo ci metterà tutta l’energia che traspare dall’intervista che potete ascoltare in questo podcast. Un open space di 500 metri quadri aperto tutto il giorno dotato di 12 box separati, scrivanie, sale riunioni e un’area relax che permetterà alle persone di lavorare gomito a gomito sulle proprie idee con dinamiche di scambio e contaminazione tipiche del mondo startup. Inoltre ci sarà spazio anche per la formazione: “Abbiamo già degli eventi in programma – dice Alessandro – per formare i top manager ma anche gli sviluppatori di domani”.

Digital Magics di Palermo nasce grazie alla collaborazione con il Giornale di Sicilia che ha concesso il piano terra (dove una volta c’erano le tipografie) della sua sede storica. Altro partner strategico è Talent Garden il più grande network europeo di co-working focalizzato sul settore digitale.

Ringrazio Marcello Perone e Giuseppe Arrigo di keedra.com per l’aiuto nella realizzazione di questo podcast.

foto di copertina: un momento dell’inaugurazione


#16. radiosmu – 16 is the new 1 Start Me Up entra a far parte della famiglia Smartwork!

16 is the new 1, almeno per Start Me Up che dopo una stagione e mezza (senza contare le due stagioni in cui siamo andati in onda su Radio Messina International e al timone con me c’era Sergio Calderone) il programma ha una nuova famiglia! Già da qualche mese – ma il lancio è di oggi – Smartwork ha deciso di prendersi cura di Start Me Up e di investire un po’ di competenze e conoscenze nel programma.

Smartwork è una startup innovativa che ha la propria sede a Messina e opera nel campo dell’innovazione, della smart mobility, del design e del marketing digitale. Nata nel 2014, sta per rilasciare un software di gestione flotte sviluppato per dispositivi mobili, progetto finanziato col programma Smart&Start di Invitalia (di cui presto ne sentirete parlare in trasmissione). Per adesso vi basti sapere che Smartwork oltre ai suoi fondatori Mauro Curcuruto (art director) e Daniela Smiroldo (cofounder e graphic designer), vanta una squadra di nove professionisti tra sviluppatori e creativi (tra cui anche chi scrive!).

Io sono molto contento e onorato di iniziare questa parte di cammino con Smartwork e se lo state pensando, vi fermo subito! Nessuna paura, Start Me Up mantiene saldo il suo impegno nel sostenere i progetti che nascono da Roma in giù e vuole continuare a raccontare il mondo dell’innovazione tecnologica e sociale del Sud Italia.

Lo testimonia questo primo podcast del 2016 tutto incentrato sulla collaborazione tra Nastartup e l’acceleratore londinese Istarter. Come era già successo con altre startup campane mandate in giro per il mondo, il mese scorso due progetti hanno avuto la possibilità di volare a Londra per incontrare i responsabili di Istarter. Racconta tutto chi a Istarter ci lavora (e ha reso possibile questo incontro): Francesco Boni Guinicelli. Francesco parla di come Istarter dal 2012 riesce a mettere d’accordo italiani e inglesi che intendono collaborare e di come Londra attiri le attenzioni di aziende provenienti da tutto il mondo. Il centro dell’intervista è dedicato naturalmente alla collaborazione con NaStartup, esperienza “sicuramente da ripetere – come dice Francesco stesso – anzi da ampliare con visite non solo a Istarter ma a tutto l’ecosistema londinese: a pochi passi da qui c’è il campus di Google, di Barclays e di Telefonica per dirne solo alcuni”. Istarter è sempre interessato a conoscere nuove idee da incubare. “Il processo – spiega Francesco – è molto semplice e inizia compilando il form sul sito istarter.it”. O altrimenti potete sempre mandare una mail a francesco@istarter.co.uk per richiedere tutte le informazioni di cui avete bisogno.

La prima delle due idee che sono volate a Londra grazie a Nastartup è MioGarage che, come spiega il suo ideatore, Stanislao Elefante, “è un marketplace che mette in contatto chiunque abbia un parcheggio con chi è alla ricerca di un posto dove lasciare la propria auto”. L’idea viene fuori dall’ultima edizione dello Startup Weekend Napoli e rientra nelle logiche della sharing economy. Il portale e la app verranno rilasciati nei prossimi mesi e Stanislao ha commentato in maniera positiva l’esperienza londinese. Il team di MioGarage ha avuto la possibilità “di confrontarsi con il management di uno dei più importanti acceleratori d’Europa e studiare future prospettive di internazionalizzazione dell’azienda”. Resta vago perché Stanislao si è reso conto che “il problema del parcheggio esiste principalmente in Italia- ci dice – per questo motivo MioGarage si concentrerà per il primo periodo principalmente al solo mercato italiano”. Il consiglio è quello di visitare miogarage.it e per non perdere neanche un aggiornamento, iscriversi alla newsletter.

Gli ascoltatori più attenti ricorderanno Photocert, il sistema che permette di rilasciare un certificato legale per attestare la veridicità di un’immagine. Pasquale Saviano è stato nostro ospite durante l’ottava puntata di questa stagione. Lo ritroviamo oggi perché è Photocert la seconda idea ad essere volata a Londra e a quanto pare è intenzionata a restarci. “Le condizioni di mercato – dice Pasquale – sono nettamente vantaggiose”. Ma aspettate di parlare di fuga perché se dovesse andare in porto l’internazionalizzazione di Photocert, l’azienda resterebbe comunque con un ufficio in Italia. Al momento la soluzione è in fase di valutazione, nel frattempo il team ha brevettato il suo sistema di certificazione e ha pubblicato una serie di video con la spiegazione della procedura. Per seguire tutti gli aggiornamenti basta tenere d’occhio la pagina facebook e il profilo twitter della startup oltre che, ovviamente, photocert.it.