Dalla ricerca all’impresa: un ciclo di incontri racconta le startup del settore salute.

Sono tre gli incontri in programma, dedicati ad altrettante startup operanti in ambito sanitario.

L’obiettivo è ascoltare direttamente dagli imprenditori di startup del settore salute il racconto del percorso che hanno affrontato partendo dalle attività di ricerca fino all’ingresso sul mercato.

Ormai da tempo infatti il mondo delle startup attinge da quello della ricerca e sarà quindi interessante capire insieme il cambio di prospettiva che si è reso necessario per affacciarsi, dai laboratori di ricerca, al mondo delle startup.

Quali sfide hanno dovuto affrontare? E soprattutto, cosa è necessario per rendere questo percorso sempre più semplice?

Le startup del settore salute protagoniste di questo ciclo di incontri

I tre incontri di Fare startup nel settore salute: buone pratiche e storie di successo si svolgeranno online e tra le 14:30 alle 15:30 con il seguente calendario.

  • Si inizia il 21 ottobre con Ivan Porro di SurgiQ. SurgiQ è una piattaforma software basata sull’AI che supporta gli ospedali privati e pubblici con l’ottimizzazione delle risorse e l’automazione della programmazione dei trattamenti chirurgici e fisioterapici.
  • Il 4 novembre sarà la volta di Alessandro Monterosso di PatchAi. PatchAi attraverso un assistente virtuale empatico coinvolge il paziente e raccoglie i dati conversazionali in tempo reale con l’obiettivo di rendere la ricerca clinica e le cure di routine intelligenti e accessibili.
  • Si chiude il 18 Novembre con Agnese di Garbo di Restorative Neurotechnologies. Operando nella cosiddetta terapia digitale, Restorative Neurotechnologies sviluppa strumenti avanzati per la riabilitazione cognitiva, a partire dalla migliore ricerca italiana nelle neuroscienze e nelle tecnologie biomediche.

ATTENZIONE! La partecipazione agli eventi è gratuita, ma è necessario iscriversi attraverso la piattaforma eventbrite. La prenotazione può essere effettuata per ciascun evento.

Il ciclo Fare startup nel settore salute: buone pratiche e storie di successo è organizzato da Consorzio Arca in collaborazione con Eit Health. A moderare ciascun incontro sarà il “nostro” Fabio Bruno.

Vi aspettiamo!

Healthcare: Come evolve e si innova il campo della salute?



Il primo podcast di questa nuova stagione di Start Me Up – la quarta – si focalizza su uno dei temi più interessanti e più attivi del panorama startup. L’occasione ci è data dal Merck for health 2017, l’hackathon che Merck organizza insieme a Healthware Lab e Digital Magics in programma per i prossimi 4 e 5 novembre (c’è ancora tempo per iscriversi, qui troverete tutte le info per sapere come fare).

Nella prima parte del podcast parliamo con Giorgio Pinci e Luca Naponiello, rispettivamente Direttore delle Commercial Operations e Communication Manager di Merck per l’Italia. Sono loro a illustrarci come e perché Merck ha deciso di investire e organizzare per la seconda volta un hackathon, focalizzandoci anche sui benefici che una manifestazione del genere ha nei confronti dell’azienda promotrice.

Healthcare: Come evolve e si innova nel campo della salute?

Nella seconda parte invece incontriamo Roberto Ascione Ceo di Healthware International, uno dei partner di Merck for Health 2017. Questa azienda, partita da Salerno, opera nel campo dell’Healthcare dal 1997. Proprio per questo con Roberto facciamo un discorso più generale, focalizzandoci sui pregi e difetti del mercato della salute che vede come attori principali i pazienti, i medici e una serie di soggetti che ruotano intorno al mondo della salute come le aziende farmaceutiche e le ditte di attrezzature sportive. Un mercato che si è evoluto nel tempo – all’inizio era focalizzato solo sui wereable – e che adesso ha precise dinamiche e caratteristiche. Nonostante ciò ha ancora tanto da offrire, anche per questo iniziative come quella di Merck For Health assumono una importanza centrale. In ultimo si parla anche del ruolo dell’Italia che – ci dice Roberto -nel mercato della salute gode di una buona reputazione. E questa affermazione non si riferisce solo al potenziale innovativo delle idee e delle startup che si muovono nel nostra Paese, ma anche al numero di investimenti che crescono di anno in anno.


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Ascolta la playlist con le canzoni scelte dagli ospiti di Start Me Up

foto di copertina, via.

10 settimane a Londra per lavorare nel campo dell’healthcare È ciò che offre la call di Bupa lanciata in collaborazione con L Marks

Hai un’idea nel campo dell’healthcare e dell’assistenza sanitaria? Ti andrebbe di passare 10 settimane a Londra per lavorare al fianco di una multinazionale?

Se stai continuando a leggere evidentemente abbiamo catturato la tua attenzione. Qualche giorno fa Bupa, in collaborazione con L Marks ha lanciato Blue Table.

Blue Table offre a startup e piccole imprese la possibilità di portare le proprie idee all’interno di una multinazionale nel campo dell’assistenza sanitaria. Lo scopo è quello di generare un impatto positivo sulla vita di milioni di clienti Bupa in tutto il mondo.

Il programma di 10 settimane sarà incentrato su alcune delle principali aree di business di Bupa. La call mira a trovare le idee e le innovazioni migliori per affrontare le sfide chiave in materia di assistenza sanitaria e nel campo dell’healthcare.

I candidati selezionati saranno guidati da senior business leader Bupa e tecnici esperti. I vincitori avranno accesso allo spazio negli uffici londinesi della compagnia e la possibilità di lavorare al fianco del team Bupa.

La call che scade il 15 giugno è organizzata in collaborazione con L Marks, azienda specializzata nel campo dell’innovazione aziendale.

Che idee sta cercando Bupa?

Le idee che sta cercando Bupa devono appartenere a questi quattro ambiti:

  • The Next Generation Insurance: nuove modalità di assicurazione per i lavoratori di domani;
  • Your Health Experience: Gestione dei dati;
  • Healthy Behaviours: Aumentare il coinvolgimento dei clienti;
  • Wildcard: cosa fare per migliorare la vita delle persone?

Continua a leggere sul sito bluetable.bupa.com

#41.radiosmu – Merck for Health fa tappa a Bari: si cerca la migliore idea nell’ambito della sanità Inoltre: apre a Licata Make Hub e Aucta Cognitio, startup catanese con un occhio alla ricerca



Si svolgerà il 7 luglio all’Impact Hub di Bari la seconda tappa di Merck for Health. Il progetto è promosso dalla storica azienda farmaceutica tedesca e H-Farm, con l’obiettivo di individuare nuove soluzioni tecnologiche per sostenerne lo sviluppo e l’utilizzo nei settori della sanità e della salute. «Il progetto è nato sulla comune volontà di Merck e H-Farm – dice Alessandro D’Annibale, responsabile dei format di open innovation dell’acceleratore veneto – di portare all’attenzione dei ragazzi le opportunità che il digitale offre in ambito medico e sanitario».
La tappa di Bari fa parte di un tour nazionale che mira a far conoscere il bando, incontrare chi sta lavorando in questo settore e premiare la migliore azienda in ambito medtech. Oltre al bando però è previsto anche un hackathon: «L’idea è quella di procedere nella stessa direzione a due velocità diverse – spiega Alessandro – promuovere una call per i progetti un po’ più maturi e aiutare attraverso l’hackathon quei ragazzi che hanno un progetto in ambito healthcare a svilupparlo».
Un’iniziativa quindi che si rivolge a startup già mature che intendono fare il salto di qualità, ma anche a chi ha voglia di mettersi in gioco con un’idea che abbia a che fare con l’ambito sanitario e medico.
È possibile trovare tutte le informazioni sul bando qui, mentre per partecipare alla tappa di Bari del 7 luglio basta iscriversi gratuitamente all’evento su eventbrite.

Make Hub, a Licata il centro dedicato all’innovazione con un occhio alle eccellenze locali

Make Hubmakehub è il nuovo spazio dedicato all’innovazione in Sicilia. È stato inaugurato il 24 giugno e si trova all’interno del porto turistico di Licata, in provincia di Agrigento. Uno dei promotori di questa iniziativa è l’inossidabile Angelo Sanfilippo, da tempo impegnato nella promozione della cultura digitale in quella zona. «Make Hub è un’associazione di promozione sociale che nasce da una precedente esperienza sempre nello stesso ambito – Spiega Angelo. «Rispetto alla prima associazione ci siamo allargati: ospitiamo una sezione dedicata ai makers e visto anche il luogo in cui si trova la nostra sede, vogliamo lavorare anche nel campo del turismo».
Al momento il team è al lavoro sui prossimi eventi. Angelo ci anticipa che il primo avrà a che fare con Arduino (mentre pubblichiamo il podcast è stata ufficializzata la data del workshop: il 9 luglio alle ore 18), ma nei piani c’è anche la volontà di organizzare il primo startup weekend Licata. «Abbiamo accelerato per avere quanto prima i locali – puntualizza Angelo – così da poter lavorare con calma e in un unico luogo sul resto della programmazione».
Ma Make Hub non sarà solo uno spazio dedicato al digitale: tra le associazioni che collaborano c’è anche Comunicare per Vivere, ente impegnato nel sociale che all’attivo ha una serie di aperiLis, aperitivi dedicati a persone non udenti. «Lo scopo di Make Hub è quello di portare i concetti di innovazione nei campi in cui il territorio eccelle – spiega Angelo. «Dal turismo, al sociale, fino all’agricoltura vista la presenza di startup che hanno automatizzato serre dedicate alla coltivazione del fico d’India».
Make Hub si trova alla Marina di Cala del Sole in corso argentina a Licata e il centro non ha ancora un sito web, però è possibile seguire le attività attraverso facebook twitter.

Aucta Cognitio, ricerca siciliana al servizio dei big dell’IOT

auctacogniIl Messina Innovation ICT Day ha dato il via alla ventunesima conferenza IEEE ISSC Messina 2016, evento che si è svolto sulle rive dello Stretto tra il 27 e il 30 giugno. Lunedì 27 nell’Aula Magna del Rettorato c’è stato un panel dedicato all’innovazione in Sicilia curato da Startup Messina e tra le realtà presentate era presente anche Aucta Cognitio, startup catanese del network di Vulcanìc.
«Aucta Cognitio si occupa di ricerca e sviluppo – spiega uno dei due founder Daniele Zitonel campo dell’IOT di fascia alta, cioè il settore in cui operano aziende che hanno l’esigenza di veicolare grosse quantità di dati come ad esempio Amazon».
Daniele ha fondato Aucta Cognitio insieme a Giovanni Morana, conosciuto durante gli anni dell’università a Catania. I due dopo 10 anni di ricerca hanno deciso di mettere a frutto il proprio sapere e hanno creato due aziende: «Un centro di ricerca e sviluppo che è prettamente siciliano che è Aucta Cognitio – spiega Daniele – e C3DNA startup americana legata più a aspetti di marketing e finanziari». Questa scelta è stata dettata dalla voglia di lasciare la ricerca in Italia e sostenerla con il lavoro all’estero, dove il mercato è più vivace.
Aucta Cognitio attualmente è impegnata in tre ambiti di intervento: il Cloud, con la cura e l’ottimizzazione del passaggio dei dati, integrando anche i servizi offerti da vari provider. Il secondo ambito è quello dei database. Anche in questo caso si parla di ottimizzazione della gestione di grosse mole di dati all’interno di grandi archivi digitali. E infine il terzo settore in cui Aucta Cognitio opera è quello dei big data: analisi e indagini analitiche molto complesse dal punto di vista matematico su, manco a dirlo, grosse quantità di elementi.
Auctacognitio.net è in costruzione però per qualsiasi informazione potete contattare Daniele e Giovanni attraverso le rispettive mail o attraverso i loro profili linkendin: Giovanni e Daniele.