Tra satelliti e finanziamenti europei: un’intervista che parla di futuro



Podcast che vi porta nello spazio questa settimana: con noi Gaetano Volpe di Latitudo 40. L’azienda campana utilizza intelligenza artificiale, machine learning e analisi di big data a supporto dell’osservazione attraverso i satelliti del globo terrestre. Lo scopo è fornire maggiori strumenti per intervenire in modo più incisivo nella risoluzione dei problemi legati alle sfide ambientali odierne. Ma Gaetano non ci parla solo di spazio e satelliti. Lui è anche uno dei coach per due programmi promossi dalla Commissione Europea: Horizon 2020 e Eureka. Nel corso dell’intervista ci fornirà spunti su cui riflettere e alcuni suggerimenti da mettere in pratica.

Satelliti: un mercato in espansione

Latitudo 40 opera nel campo dei satelliti e dell’osservazione terrestre. Un ambito in crescente espansione per via dei costi sempre più esigui che permettono anche a privati di mandare in orbita un proprio mezzo. Al momento Latitudo 40 è concentrata sulla strumentazione utile all’osservazione della terra utilizzando satelliti altrui, ma Gaetano non nasconde i piani futuri a medio e lungo termine. Per conoscerli e sapere quali sono i vantaggi dell’uso dei satelliti, ascoltate il podcast.

Bandi europei e coaching

Gaetano è anche un coach per due dei programmi promossi dalla Commissione Europea su impresa e innovazione: il Programma Sme e il Programma Eureka. Sono due azioni messe in campo dall’Europa con scopi ben precisi. Lasciamo che sia Gaetano a spiegarne le caratteristiche. Qui ci preme sottolineare come sia fondamentale non confondere il coach con il consulente. Gaetano definisce il coach “l’avvocato del diavolo” perché questa figura è sempre pronta a mettere in difficoltà il team che assiste. L’obiettivo è far emergere i punti deboli così da poterli convertire in punti di forza. Il coaching – ci dice Gaetano – non è una pratica che al momento chi vive al Sud Italia apprezza particolarmente: forse il motivo è da rintracciare nell’indifferenza che spesso chi conduce un business a queste latitudini nutre verso questo tipo di figure. Gaetano con il suo lavoro cerca di invertire questa tendenza visti i benefici concreti che lui stesso vede nelle aziende che segue.

La citazione di Gaetano di Latitudo40

Infine, Gaetano ci consiglia di tenere d’occhio il sito foundingbox.com dove è possibile registrarsi e trovare i bandi più interessanti per chi vuole innovare all’interno della propria azienda. Navigare tra le offerte sarà meno emozionante di andare nello spazio, ma certamente più remunerativo.

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La foto di copertina è di SpaceX, via Unsplash


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Il turismo dei borghi del Sud Italia passa per un portale italo-tedesco



Il turismo esperienziale è ormai entrato nella quotidianetà di chi si occupa di viaggi e – lo dicevamo anche noi tempo fa – il trend è sempre più legato a ciò che una persona può fare oltre a ciò che può vedere mentre visita un posto per vacanza. Tra i vari portali dedicati che permetto ai turisti di vivere “come la gente del posto” ci ha colpito Amavido. Ne parliamo con uno dei suoi co-founder, l’italo-tedesco Dominik Calzone.

L’esperienza di Amavido nasce in Calabria: turismo “trasformativo”

Il portale del turismo per i borghi AmavidoAmavido nasce dall’esperienza diretta di Dominik e della sua famiglia che ogni estate tornava nel paese originario dei nonni, Longobardi (CS). Negli occhi di un bambino tedesco quel paese appariva come un mondo a parte, fatto di costumi, sapori e odori totalmente diversi dal luogo in cui solitamente viveva. Crescendo, quello che risalta agli occhi di Dominik e della sorella Marie-Janet è il progressivo spopolamento di questo paese e l’impoverimento a cui sembra essere condannato. Così, l’acquisto della casa dei nonni da parte del padre dà l’idea ai due fratelli di mettere in piedi Amavido.

Amavido permette ai turisti stranieri, al momento principalmente tedeschi, di passare qualche giorno in un borgo del Sud Italia, vivendo con gli altri abitanti. Dominik parla di turismo “trasformativo” un tipo di vacanza cioè che permette alle persone di rilassarsi ma anche di cambiare, entrando in contatto con chi vive in modo totalmente diverso dal proprio. L’intento di Amavido è da una parte quello di soddisfare la domanda sempre più crescente di questo tipo di turismo. Dall’altra, è dare nuova vita a questi borghi e alle persone che hanno deciso di rimanere lì: un modo per mantenere vive e trasmettere le tradizioni che spesso sono secolari.

Amavido alla ricerca di investitori

Il team di Amavido al momento è impegnato in una campagna di crowdinvesting. La società è tedesca ma ha una sede anche in Italia. Dominik ha fondato questa azienda insieme alla sorella Marie-Janet e la destination manager Lucia Tomassini. Loro tre hanno già raccolto il consenso di alcuni investitori che stanno seguendo il progetto dal punto di vista finanziario. Adesso attraverso il portale backtowork stanno raccogliendo investimenti: in base al finanziamento sono previsti delle ricompense. I soldi permetteranno al team di Amavido di informatizzare i processi che stanno dietro il portale e allargare il proprio raggio di azione.

La citazione sul turismo di Domink di Amavido

Amavido fa delle differenze il proprio punto di forza: essere stato creato da persone con origini italiane, l’aver sperimentato con mano – prima dei propri clienti – la forza della propria offerta vivendola sulla propria pelle. L’internazionalità del team e le loro esperienze fanno il resto. Sono tutti elementi che permettono a Amavido di poter dire la sua in un mercato sempre più caotico e estremamente competitivo come quello del turismo.

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