Una nuova prospettiva sul Sud Italia: la nuova Camera a Sud

Torna Camera a Sud, la rubrica che vuole darvi una prospettiva diversa sul Sud Italia. Camera a Sud vi aggiorna sugli sviluppi e le novità che riguardano tutti quei progetti che sono passati da Start Me Up. Ma da ora in poi sarà leggermente diversa. Innanzitutto, non sarà più settimanale ma mensile. E soprattutto sarà incentrata sia sui progetti che sono passati dai microfoni di Start Me Up, ma ci permetteremo, mese dopo mese, di segnalarvi articoli, commenti e notizie che ruotano intorno al Sud Italia produttivo, innovativo e competitivo. Uno spazio quindi per riflettere sul Sud Italia e le sue capacità: una prospettiva necessaria per operare quel cambiamento che tanto professiamo. È un altro modo per noi di Start Me Up, per mettere al centro del dibattito un Sud Italia lontano dagli stereotipi e dalle visioni macchiettistiche alle quali siamo abituati a pensare.

Gli effetti della manovra del Governo secondo lo SVIMEZ.

Governo Conte

foto Presidenza della Repubblica, via

Poco prima della fine dell’anno il direttore Svimez, Luca Bianchi, dalle pagine del suo blog sull’Huffington Post poneva l’attenzione sulla manovra economica del Governo e gli effetti di questa sul Sud Produttivo. Scrive Bianchi:

“si impone al Mezzogiorno uno scambio implicito interno tra reddito di cittadinanza e risorse per investimenti. Si sceglie infatti in continuità con il recente passato di usare i margini di flessibilità di bilancio per sostenere i redditi invece che finanziare le politiche di sviluppo.
Eppure bastava vedere i dati degli ultimi anni per capire che proprio nelle regioni meridionali il tessuto economico e produttivo si è rimesso in cammino. Grazie a competenze e spirito imprenditoriale si è riattivato dopo la crisi un tessuto dinamico di imprese, che nonostante un settore pubblico sempre più assente, aveva ripreso ad investire e a crescere anche sui mercati internazionali.”.

Lo segnaliamo perché la nostra ossessione per il Sud Produttivo, quello che raccontiamo nei nostri podcast, è venuta fuori il giorno dopo i risultati dell’elezioni del 4 marzo 2018 quando, da più parti, il voto al M5S al Meridione è stato letto come la prova dell’immobilità del Sud Italia che sognava il reddito di cittadinanza. Un’interpretazione che non giova a nessuno, né al Sud, né al Paese Intero, a nostro avviso.

Leggi l’articolo su huffingtonpost.it

Il team di Ocore in lizza per diventare velista dell’anno.

ocore, stampa in 3d la barca

Il giornale della Vela ogni anno promuove un contest per decretare il velista dell’anno. In gara quest’anno ci sono anche Francesco Belvisi e Daniele Cevola di Ocore, il team siciliano che ha costruito la prima barca al mondo stampata in 3D.

Daniele e Francesco sono stati nostri ospiti in uno dei nostri podcast circa un anno fa e non potevamo far mancare loro il nostro sostegno. Forza Ocore!

screen del voto a ocore

 

Combattere la cultura della mafia, non la mafia. Come a Petrosino.

Il sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone

foto, via

Forse vi è capitato di leggere una sua intervista o ascoltarlo in una delle sue tante partecipazioni a programmi radio e tv. Ci riferiamo a Gaspare Giacalone, il sindaco di Petrosino, comune in provincia di Trapani, che a dicembre è stato riconosciuto come il terzo più virtuoso in Italia. Un risultato frutto del lavoro del sindaco Giacalone che, fino al 2012, viveva a Londra e lavorava come manager.

Ripercorre la storia del sindaco Giacalone Angelo Romano in un articolo di Valigia Blu. Qui si sottolineano i due caratteri vincenti della sindacatura di Gaspare Giacalone: il sostegno di una lista di ragazzi che visto in Gaspare Giacalone la persona giusta a candidarsi nel 2011 (è stato rieletto nel 2017 con il 60% di preferenze, dice Valigia Blu) e la sua lotta alla cultura della mafia, non alla mafia in sé. L’articolo riporta le parole del sindaco che spiegano la differenza:

«Sento di aver fatto con forza una lotta alla cultura della mafia. Ovvero contro quell’atteggiamento arrendevole di fronte alla prepotenza e all’abuso del territorio. Non importa se gli attori in campo abbiano o no contatti diretti con la mafia o se siano o no mafiosi; è il modo di fare che è simile. La politica non dovrebbe rimanere ferma al distinguo tra mafioso e no».

Leggi l’articolo su valigiablu.it

 

foto di copertina di Anika Huizinga, via Unsplash