I cittadini? Al centro dei servizi pubblici digitali

Mettere in cittadini al centro del processo di sviluppo dei servizi digitali: è chiara la missione di Matteo De Santi- UX/UI e Product Designer – e di Designers Italia, uno dei piani di lavoro del Team per la Trasformazione Digitale – il progetto governativo guidato da Diego Piacentini con l’obiettivo di guidare la transizione al digitale della pubblica amministrazione. Per farlo, De Santi e il suo team hanno bisogno di professionisti del design che collaborino con le istituzioni, e per trovarli lancia la call-to-action dal palco della quarta edizione del World Usability Day Rome, che si è svolta giovedì 9 novembre 2017 a Parco Leonardo, Fiumicino (Roma), davanti a un pubblico di oltre 300 persone.

Matteo De Santi-WUDRome2017

Matteo De Santi durante il suo intervento al WUD Rome 2017

Abbiamo lanciato Designers Italia nel giugno 2017 con l’obiettivo di promuovere lo human centered design come pratica consueta anche nella pubblica amministrazione, perché crediamo che i servizi pubblici digitali siano un bene comune, e come tali vadano pensati e sviluppati” spiega De Santi, che sottolinea sempre come sia importante “parlare di servizi, e non di prodotti”. “Oggi – dice –  purtroppo, nella pubblica amministrazione mancano designers: per questo li cerchiamo negli studi e tra i liberi professionisti, perché un reale miglioramento dei servizi digitali della PA è nell’interesse di ciascuno di noi”.

In che modo Designers Italia cercherà queste figure?

Designers Italia condividerà una serie di linee guida, tra cui lo UI Kit dei servizi pubblici digitali e un Toolkit per le interfacce web. Questa azione va ad aggiungersi alla chiamata grazie alla quale verranno coinvolti i professionisti del design che vorranno candidarsi: “Non c’è alcun limite al numero di persone che stiamo cercando” conclude De Santi “proprio in virtù dello spirito open source e fortemente collaborativo che anima Designers Italia: chiunque abbia le giuste competenze può aiutarci a rendere i servizi pubblici digitali realmente e finalmente al servizio del cittadino”.

E poi? Come è andato il WUD Rome?

L’intervento di De Santi si inserisce in una giornata che ha avuto come tema quello dell’inclusione attraverso la user experience, e che ha visto avvicendarsi sul palco oltre 20 speaker italiani e internazionali, tra cui Emmanuel Sevrin – Project manager UN World Food Programme, che ha presentato Dalili, l’app pensata per i rifugiati siriani in Libano che funziona come un borsellino elettronico- caricato proprio dal WFP- per acquistare generi alimentari in negozi convenzionati; Rosana Ardila – Open Innovation Manager di Mozilla, sulle opportunità offerte dalla delocalizzazione dei processi di sviluppo e design in un’ottica di ampliamento dell’inclusione; e il rivoluzionario progetto del Borgo Digitale di Sergio Castellani, che si ispira alle parole dell’imprenditore- filosofo Brunello Cucinelli- che ha dimostrato un forte interesse per il progetto, sviluppato oltretutto nella sua terra, l’Umbria- per fondare un Rinascimento Digitale che ri-metta l’uomo al centro di ogni progettazione.

>> Ascolta l’intervista a Carlo Frinolli <<

Organizzato per il quarto anno consecutivo dalla Experience Design Agency nois3, il World Usability Day porta avanti la mission di diffondere buone pratiche di progettazione e user centered design, e si inserisce in un network verticale ampio e consolidato negli anni. Al centro del dibattito dell’edizione di quest’anno, la Inclusion through UX, e cioè la user experience come promotore dell’inclusione, l’accessibilità e l’usabilità di servizi, e l’empatia come base di un processo di progettazione human-centered. “Spesso, nella storia, le persone sono state escluse: per il colore della pelle, per le idee politiche, la nazionalità, la religione o gli orientamenti sessuali” spiega Carlo Frinolli, CEO di nois3 e Founder di WUDRome, che nel suo intervento introduttivo cita Alan Turing “e anche oggi, che il mondo sta cambiando ma le società faticano a trasformarsi in comunità aperte, bilanciate e inclusive, rischiamo di lasciar fuori qualcuno. Proprio per questo, intendo la progettazione come un atto politico, che ha il dovere di comprendere contesti e problematiche quotidiane e valorizzare l’unicità delle persone che usano le tecnologie”.

Per tutte le informazioni sul wud, visitare wudrome.it.